domenica, maggio 12, 2013

Cecilia Bartoli: "La crisi in Italia? Colpa di Berlusconi"

Intervistata a Salzburg da Die Zeit, Cecilia Bartoli, direttrice dei Pfingstfestspiele 2013 nella città austriaca, dove andrà in scena la Norma , ha tra l'altro detto:

"A me Wagner ha dato molto, ho imparato parecchio da lui... Che cosa possono imparare i tedeschi oggi dall'Italia? Non molto, temo! La lirica in Italia non fa più testo, almeno a credere ai nostri politici e a vedere come vengono tagliati i fondi per la cultura. Ma ciò non significa che non esiste più un pubblico, che la gente non vogliaa più andare ad assistere a un'opera! Il fatto è - ed è questa la cosa tragica - che solo pochi grandi teatri rimangono attivi, e che lì vengono inscenate quasi sempre La Traviata, La Bohème, Madame Butterfly e la Turandot. Verismo, verismo, verismo: una vera e propria dittatura! E' un impoverimento. Che fine hanno fatto Monteverdi, Pergolesi, Vivaldi, Rossini, Caldara? Un tempo eravamo la nazione della musica lirica..."



Giornalista: "La politica non potrebbe imparare da certe opere? Se si mandasse l'intero parlamento italiano a gurdare la Norma qui a Salisburgo..."

Cecilia Bartoli: "...allora forse alcuni di loro capirebbero che dobbiamo cambiare il modo di vivere! Non possiamo continuare come abbiamo fatto finora. E' irresponsabile che in una famiglia ci siano cinque automobili e cinque computer, solo perché quella famiglia consta di cinque elementi. Dobbiamo imparare a rinunciare. Ed ecco che siamo al tema della 'rinuncia', dei 'sacrifici', o Opfer come si dice in tedesco. [E' il tema di questa parte "pentecostale" del Festival di Salisburgo.] Dobbiamo fare sacrifici per superare la crisi, crisi in cui siamo scivolati anche per via di questi vent'anni sotto Silvio Berlusconi. E' una crisi non solo economica: è soprattutto spirituale, una crisi della cultura. [In italiano:] L'Italia appartiene agli italiani, capisce? [E le salgono lacrime agli occhi.] Non appartiene ai politici: appartiene a noi. Dobbiamo capire che noi stessi dobbiamo iniziare a occuparci della nostra aiuola. Solo così un giorno potremo essere utili all'Europa."


...........
La Bartoli è non solo uno dei più grandi mezzosoprani di oggi, ma anche un'apprezzata musicologa. Dopo essersi avvicinata al repertorio barocco, rese di nuovo popolari compositori quali Antonio Salieri e Agostino Steffani. Ha inoltre ricercato tracce biografiche della leggendaria Maria Malibran (stella della lirica del XIX secolo, morta in Inghilterra a soli 28 anni). La Bartoli ultimamente si dedica anima e corpo al "Belcanto" e in particolare a Bellini: dopo La Sonnambula, ha iniziato lo studio della Norma. Il prossimo venerdì, 17 maggio, debutterà ai Festspiele di Salisburgo nel ruolo principale, sotto la direzione di Giovanni Antonini e con l'accompagnamento dell'Orchestra La Scintilla (specializzata in strumenti musicali storici).

Nessun commento: