venerdì, giugno 16, 2006

mercoledì, giugno 14, 2006

Italia: 2 milioni di disoccupati

Non è cambiato nulla: nel nostro Paese ci sono ancora 2 milioni di senzalavoro. Almeno secondo le cifre ufficiali. Poi c'è anche una disoccupazione "sommersa" che è difficile valutare in cifre...
Inoltre, la crescita dell’occupazione sta frenando: nel 2006 aumenterà dello 0,6% e nel 2007 solo dello 0,4%. Lo rivela l’Employment Outlook dell’Ocse, da cui emerge anche un triste primato: siamo ultimi nell’Ue per l’occupazione femminile. Non solo: il rapporto rivela che oltre ad essere
sotto la media Ocse per l’occupazione, il mercato del lavoro italiano è afflitto anche da disparità regionali.
E in Europa? La disoccupazione è calata troppo poco: sono 34 milioni le persone senza impiego. Per l’Ocse l’unica soluzione è "rimuovere gli ostacoli del mercato del lavoro e intervenire sulle pensioni, eliminando quelle di anzianità".

lunedì, giugno 12, 2006

Testi online gratuiti

"Libera cultura, libera conoscenza" è il sito di Stampa Alternativa che contiene interessantissimi testi online gratuitamente scaricabili.

Altri romanzi, racconti e novelle, in varie lingue (compreso l'italiano), li trovate qui.

lunedì, giugno 05, 2006

Un nuovo, bel romanzo a sfondo storico

"Stupida razza l'uomo: corre, si affanna, annaspa per riuscire e prevalere sul proprio fratello così come sul proprio nemico, ma il trucco è proprio questo, il nemico non esiste, il nemico siamo noi e il male che alberga in noi, se riusciremo a prenderne coscienza e ad abbattere le barriere invisibili che ci dividono gli uni dagli altri ci sarà pace, ma le ere passeranno e nuove razze cresceranno."



Pierluigi Curcio - Vendetta

Britannia, II d.C. L'imperatore dei romani Marco Aurelio invia 5.500 Sarmati a protezione del Vallo del grande Adriano affinché proteggano i confini estremi dell'impero dalle orde di invasori selvaggi e senza onore. Quando Roma ritira le legioni nel 410 d.C., i discendenti di quegli antichi guerrieri si sono oramai istallati nell'isola in attesa del ritorno di colui che un tempo li guidò nella loro nuova patria e le cui gesta si tramandano da padre in figlio: Lucio Artorio Casto.
In uno scenario che precede le gesta e i misteri arturiani, odio, dolore e amore trascinano Daniil e i suoi compagni in uno scontro sanguinario che lascia poche possibilità di scelta e un'unica soluzione finale. Sul loro cammino, l'ombra del mito e il sogno di Taliesin.




Pierluigi Curcio: Vendetta

Edizioni Il Filo
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- Nelle librerie di tutto il territorio nazionale (distribuzione in esclusiva del gruppo Ugo Mursia Editore)

venerdì, giugno 02, 2006

La Nazionale degli pseudotalenti

Stanchi, brutti, nervosi... Due sono state le partite-test disputate dalla Nazionale italiana a pochi giorni dai mondiali di calcio: la prima contro la Svizzera (1-1), la seconda contro l'Ucraina (0-0). Soprattutto a proposito di quest'ultima, quasi sorprende che gli appassionati accorsi allo stadio di Losanna - quasi tutti emigrati che faticano duramente per potersi mantenere in vita - non abbiano reclamato indietro i soldi del biglietto. E a pagare dovrebbe essere il signor Lippi, di tasca sua. Se quelli da lui schierati sono gli individui (atleti? ma va'!) che devono far dimenticare gli scandali e le corruzioni che hanno macchiato "il gioco più bello del mondo", siamo proprio a cavallo! Si tratta di ragazzini viziati, arroganti, fannulloni, completamente indegni di indossare la casacca azzurra. Non hanno inoltre nessun senso di fairness (prerogativa per ogni vero sportivo), tanto da far scuotere la testa ai commentatori stranieri - Beckenbauer su tutti - chiamati a dover dare un giudizio sugli Azzurri dopo queste due amichevoli in terra svizzera. Gattuso ha seri problemi psicologici: probabilmente perché piccolo di statura, crede di poter equilibrare tale deficit picchiando sempre duro l'avversario. De Rossi è un tipico prodotto della scuola Roma - vedi anche Cassano e Totti -: potrebbe essere un dio del pallone e per certi versi lo è, ma poi rovina tutto saltando all'improvviso su una gamba dell'avversario a terra, magari nel corso di un'azione senz'importanza, lontano dall'aria di rigore. Anche Inzaghi - come ha sottolineato Beckenbauer davanti alle telecamere del programma nazionale tedesco - ha un caratterino da prendere con le molle.
Osservando poi il "sistema di gioco" in sé, Lippi si riconferma fido adepto della scuola Juve e vecchio Milan, cui appartiene anche Trapattoni (il quale, dopo aver mezzo rovinato lo Stoccarda, che era lanciato per diventare l'avversario più temibile del Bayern nella Bundesliga, è andato a riparare come D.S. in quel di Salisburgo, Austria): difesa rocciosa senza molti elementi di classe (vedi il macellaio Materassi), attaccanti disperatamente isolati, centrocampisti tipo Pirlo (nomen est omen) che non sono assolutamente da Nazionale. Il gioco è una noia, a volte poco più che melina; pochi gli spunti per rilanciare l'azione in avanti, e questi "spunti" spesso nascono da lanci lunghi del portiere... "e che la fortuna ci assista!".
Mister Lippi dovrebbe spiegare agli italiani il perché di certe sue convocazioni. Dove vuole arrivare con questa rosa? Certo, sono 18 i risultati utili consecutivi infilati dalla sua Nazionale; ma il Campionato del Mondo non si vince con i pareggi.
In Germania, cari amici, dobbiamo aspettarci da questi Azzurri solo una serie di brutte figure.