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lunedì, giugno 25, 2012

Ricominciamo da qui

Italia-Inghilterra 4-3 dopo i rigori (con cucchiaio sopraffino di Pirlo)

Azzurri superlativi: lezione di calcio agli inglesi

Stampa britannica con una sola voce: "Giustizia è fatta. Hanno vinto i migliori".
Anche i commenti dei lettori inglesi sono più che espliciti:

"Il cosiddetto 'Pelè Bianco'[Rooney] ha ancora una volta tradito le aspettative in un match importante e 'Il Più Bravo Portiere del Mondo', invece di concentrarsi, ha fatto il buffone nell'occasione dei rigori: tutte smorfie e niente arrosto. Da non credere!"

"Ma dove volevamo andare con questa squadra di primedonne? Volevamo forse vincere l'Europeo? Ebbene, sarebbe stata un'impresa immeritata, come quelle della Grecia nel 2004, della Danimarca nel 1992 e del Chelsea nella Champions League di quest'anno."

"A parte Johnson e Terry, abbiamo fatto schifo. Welbeck e Milner due incapaci, Rooney fuori forma... e a una monnezza vivente come Ashley Young [trattasi di uno dei due 'Ashley' che hanno sbagliato il rigore] bisognerebbe dire di tenersi lontano dalla Nazionale."

"Fino a quando l'Inghilterra non avrà un giocatore come Andrea Pirlo, possiamo starcene a casa."

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L'Italia ha stradominato: 63% a 37% di possesso palla, 36 tiri a 9. Sarebbe stata una beffa uscire ai rigori. Perciò: dobbiamo trovare il modo di fare goal entro i primi 90 minuti!

Il penalty geniale di Pirlo (sottolineato anche da Daniele De Rossi: "Era dai tempi di Totti che non si vedeva un tiro così folle") ha avuto una valenza psicologica non indifferente per il proseguo della lotteria dei tiri dal dischetto, e lo stesso Pirlo lo illustra così:
"Ho visto Hart che faceva dei movimenti strani, mi sembrava abbastanza carico. E ho deciso di tirarlo in quel modo il rigore, con un cucchiaio. È andata bene. Di sicuro i loro tiratori dopo il mio rigore hanno avuto un po' di pressione addosso, infatti Young ha subito sbagliato..."

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Prandelli ha seguito quasi tutta la partita in piedi, dando indicazioni ai suoi; Hogson invece costantemente inchiodato nel suo angolino, isolato, a strofinarsi la testa o a prendersi la faccia tra le mani. Il linguaggio del corpo la dice lunga su chi ha fede nella vittoria e chi no.

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... e giovedì la Germania! Semifinale dura contro quella che fino a ieri è stata certamente la migliore Nazionale del torneo. Dalla nostra parte abbiamo la storia, ma la tradizione favorevole non ci sarà di nessun aiuto se, oltre al cuore, non troviamo anche il modo di segnare.

Non per voler ricalcare il pathos del team greco (che, del resto, non ha portato loro troppa fortuna); ma forse è possibile, basandoci su questa bella impresa degli Azzurri - ricordiamoci il luogo e la data: Kiev, Ucraina; 24 giugno 2012 -, iniziare una ripresa in ogni campo della vita sociale. Come? Con un sano spirito agonistico, e ovviamente liberandoci di tutti i politici corrotti. In tal modo, possiamo forse ridare all'Italia quella dignità che da molto, troppo tempo le è stata illecitamente sottratta.

Un solo appunto in margine: ma è proprio necessario che la RAI mandi due, tre "esperti" ad ogni partita? Tutte le altre emittenti del mondo solitamente se la cavano con un unico, bravo commentatore. Vogliamo meno chiasso e più sostanza!

sabato, marzo 12, 2011

Rugby, impresa degli Azzurri

Italia-Francia 22-21

Al Flaminio ecco arrivare finalmente la vittoria sensazionale che ci voleva per rilanciare il rugby italiano e far placare anche le voci più scettiche. La nostra Nazionale ha battuto i galletti transalpini con una bella prestazione di tutti i giocatori.



E' il primo successo nel Sei Nazioni 2011, la prima vittoria contro i francesi dall'ingresso degli Azzurri nel torneo, e permette al Trofeo Garibaldi di prendere per la prima volta la strada dello Stadio Olimpico, quartier generale della Federugby.
Al 9' del secondo tempo la partita sembrava persa; come già col Galles, come già con l'Irlanda. La Francia si trovava infatti in vantaggio di dodici punti (6-18). Poi, la meta di Masi, con conseguente calcio piazzato angolatissimo trasformato da Mirco Bergamasco. E l'ultimo quarto d'ora è italiano. Metro dopo metro, punto dopo punto, superiamo gli avversari. Dopo il 22-21 (risultato mirabolante; ma chi credeva veramente che sarebbe rimasto così?), i transalpini (lo ricordiamo: vincitori dello scorso Sei Nazioni!) spingono a tutta birra cercando il drop o il calcio piazzato del ri-sorpasso, ma l'Italia resiste.
E' una storica vittoria, quattordici anni dopo Grenoble. E ora i nostri ragazzi possono affrontare a testa alta l'ultima gara del torneo, sabato prossimo a Edinburgo contro la Scozia.





Italia-Francia 22-21

Italia: Masi; Benvenuti T., Canale G., Garcia, Bergamasco Mi.; Orquera (17' st. Burton), Semenzato; Parisse (cap), Barbieri R. (17' st. Derbyshire), Zanni; Del Fava, Dellapè (11' st. Geldehuys); Castrogiovanni, Festuccia (7' st. Ghiraldini), Lo Cicero (7' st. Perugini)

all. Mallett


Francia: Medard; Huget, Rougerie, Jauzion (30' st. Traille), Clerc; Trinh-Duc, Parra; Chabal (16' st. Harinordoquy), Bonnaire, Dusatoir (cap); Nallet (16' st. Thion), Pierre; Mas (1' st. Ducalcon), Servat (20' st. Guirado), Marconnet

all. Lievremont M.

arb. Lawrence B. (Nuova Zelanda).


Marcatori: p.t. 2' cp. Bergamasco Mi. (3-0); 14' m. Clerc (3-5); 20' cp. Parra (3-8); 23' cp. Bergamasco Mi. (6-8);
s.t. 5' cp. Parra (6-11); 9' m. Parra tr. Parra (6-18); 20' m. Masi tr. Bergamasco (13-18); 24' cp. Bergamasco Mi. (16-18); 27' cp. Parra (16-21); 30' cp. Bergamasco Mi. (19-21); 35' cp. Bergamasco Mi. (22-21)

domenica, novembre 23, 2008

Rugby: inattesa debacle degli Azzurri

Italia - Pacific Islands 17-25


Incredibile. Che si perda contro Australia, Francia e Nuova Zelanda ci può stare. Che ci sfugga una vittoria contro gli agentini fa rabbia, ma vabbe'. Però che arrivi una sconfitta persino contro le Pacific Islands, regalando loro la prima vittoria in assoluto, fa davvero rabbia.



A Reggio Emilia, di fronte a 20.000 spettatori e sotto un cielo limpido, l'Italia si è fatta  ammaliare dal Siva Tau, la danza di guerra delle Isole del Pacifico, meno conosciuta rispetto alla Haka neozelandese ma ugualmente affascinante e applaudita dal pubblico. Bisognava vincere questo test, dopo i due persi contro Australia e Argentina, ma il primo tempo è stato caratterizzato da una caterva di ingenuità e da un'evidente mancanza di umiltà (punteggio dopo i primi 40 minuti: 10-22!). Non sono bastati gli sforzi nella seconda frazione dell'incontro, e così è arrivato questo brutto scivolone contro la rappresentativa del Pacifico (Fiji, Tonga e Samoa), costituitasi solo nel 2004.

Se al Sei Nazioni giochiamo così, il Cucchiaio di Legno non ce lo toglie nessuno.



Italia: 15 Masi; 14 Robertson, 13 Mi. Bergamasco, 12 Garcia, 11 Pratichetti; 10 Marcato, 9 Travagli; 8 Parisse (cap.), 7 Ma. Bergamasco, 6 Sole; 5 Bortolami, 4 Reato; 3 Nieto, 2 Ghiraldini, 1 Aguero. In panchina: 16 Ongaro, 17 Lo Cicero, 18 Perugini, 19 Zanni, 20 Canavosio, 21 McLeane, 22 Pavan. All.: Nick Mallett.


Pacific Islands: 15 Ratuvou; 14 Tagikakibau, 13 Mapusua, 12 Taione, 11 Delasau; 10 Bai, 9 Martens; 8 Koyamaibole, 7 Latu (cap.), 6 Vaki; 5 Hehea, 4 Levi; 3 Pulu, 2 Fuga, 1 Va’a. Panchina: 16 Koto, 17 Leaaetoa, 18 Naevo, 19 Pole, 20 Rauluni, 21 Rabeni, 22 Williams. All.: Quddus Fielea.




Mete Italia: Ghiraldini, Mi. Bergamasco  

Mete Pacific Islands: Delasau 2, Ratuvou 


Calci piazzati Italia: Marcato  

Calci piazzati Pacific Islands: Bai 2 

    

Trasformazioni Italia: Marcato 2  

Trasformazioni Pacific Islands: Bai 2


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Pacific Islands è la selezione delle isole Samoa, Fiji e Tonga. Subito prima di ogni partita i giocatori eseguono in mezzo al campo la Siva Tau, una secolare danza di sfida e di autoesaltazione. Le strofe vengono recitate alternativamente nei tre linguaggi in questione. In lingua figiana: "Siate pronti! Siate selvaggi! E preparatevi... Alla battaglia! Siamo pronti! Siamo pronti!" In samoano: "Io sono il guerriero! Io sono il guerriero! Noi siamo i guerrieri delle Samoa! Noi siamo i guerrieri delle Samoa!" In tongano: "Noi stiamo per colpirti! Per prenderti ed atterrarti! E ti conviene star giù, amico... Noi siamo i Pacific Islanders!"



Una cosa positiva non si può negare: abbiamo regalato alla compagine del Pacifico la loro prima vittoria storica. Ci ricorderanno per tanto tempo e ci racconteranno ai loro nipoti...

venerdì, settembre 26, 2008

'Der Spiegel': la Calabria sperpera i fondi dell'UE

Da qualche anno, molti giornali e periodici tedeschi sono scaduti di qualità, rinunciando alle pagine culturali (esempio più eclatante: la Sueddeutsche Zeitung) a favore di articoli che ricalcano la formula ultrasperimentata dal famigerato - e vendutissimo - Bild: fare rumore, creare gossip, fornire bersagli alla xenofobia tutt'altro che latente dei tedeschi. 
E, quando manca la qualità e la "serietà" si permea di polemica sensazionalista, l'Italia diventa uno dei bersagli preferiti.
Negli ultimi tempi Der Spiegel ha attaccato più volte il nostro Paese. Anche nell'ultimo numero il settimanale di Amburgo  trova un motivo per colpirci, accusando la Calabria di utilizzare i fondi di sviluppo dell'UE in maniera illecita; ovvero per sponsorizzare la Nazionale.


 "La Calabria è piccola, povera, mafiosa e sponsor ufficiale della Nazionale di calcio. Per attirare i turisti, la Calabria offre milioni alle star del calcio italiano, il tutto finanziato con fondi dell'Unione Europea."


 Der Spiegel  fa i conti  e rivela che "1,8 milioni di euro sono assorbiti dalla sponsorizzazione triennale della Squadra Azzurra, a cui vanno aggiunti altri 500.000 euro per Gennaro Guttuso, rozzo centrocampista della Nazionale e del Milan, nominato testimonial di lusso. Altri 5 milioni di euro sono destinati alle inserzioni sui giornali e agli spot televisivi..."


"Le cifre esatte sono ancora poco chiare e le informazioni contrastanti" prosegue la celebre rivista, "chiaro è invece che la metà di queste somme proviene da Bruxelles, dal fondo per gli aiuti regionali, destinato in realtà a fornire migliori infrastrutture e incentivi economici alle zone arretrate e per creare posti di lavoro".


Il parlamentare europeo Beniamino Donnici dà ragione a Der Spiegel e spiega che i fondi destinati al miglioramento delle infrastrutture turistiche sono stati tagliati per destinarli alla sponsorizzazione calcistica. "È una cosa pazzesca, che meriterebbe di entrare nel Guinness dei primati" dichiara il parlamentare calabrese.


"Molte cose vanno nel senso sbagliato" conferma il parlamentare britannico Bill Newton-Dunn, che recentemente si è recato nell'Italia meridionale con una commissione di controllo del Bilancio dell'UE per effettuare ispezioni sul posto. Newton-Dunn invoca un "maggiore controllo" delle autorità di Bruxelles sul modo in cui vengono spesi i fondi per lo sviluppo elargiti dall'UE, mentre Der Spiegel rivela che il Commissario europeo per gli aiuti regionali, Danuta Huebner, ha dato tempo fino a lunedì all'amministrazione regionale calabrese per chiarire il modo in cui sono stati utilizzati i fondi.


Riguardo alle sponsorizzazioni della nostra Nazionale, il settimanale ricorda che in occasione della partita di Pistoia tra le nazionali olimpiche di Italia e Romania, sui pannelli ai bordi del campo erano comparsi gli slogan turistici della Regione Calabria con la scritta "La Calabria ti dà di più". Per Der Spiegel, la Calabria sarebbe "ospizio di mendicità dell'Italia del Sud"-
 Inoltre il settimanale definisce "un'idea poco felice" la campagna pubblicitaria realizzata da Oliviero Toscani, che aveva fotografato "gruppi di simpatici ragazzi calabresi", finita su molti giornali e spot televisivi per contestare l'equazione tra n'drangheta e calabresi. Nell'articolo, il settimanale esorta le autorità di Bruxelles a verificare "il senso e le conseguenze di questa campagna propagandistica, anch'essa finanziata con i milioni dell'Unione Europea".

giovedì, agosto 21, 2008

Risate sulla pista del Nido d'Uccello


Al "Bird's Nest" di Pechino quest'oggi alcuni atleti ci hanno fatto proprio sbellicare. Stiamo parlando dei quartetti maschili e femminili delle staffette di Italia e U.S.A., due nazioni strettamente alleate - anche quando si tratta di improvvisare uno spettacolo comico.

E' stata ancora una volta una giornata d'atletica favorevole alla Giamaica. Anche perché i velocisti statunitensi hanno un rapporto a dir poco freudiano con il testimone (lo hanno dimostrato già in passato). L'ultima frazionista stelle-e-strisce è addirittura tornata indietro a raccoglierlo, rimettendosi a correre e arrivando, ovviamente, ultima. Il tutto mentre sugli schermi comparivano i volti disperati delle sue compagne.

Tra gli uomini, è stato Tyson Gay il Grande Imbranato. Proprio lui, l'uomo che doveva insidiare il recordman giamaicano Usain Bolt. Gay e Patton non sono riusciti a coordinarsi nel passaggio del testimone che, nell'evidente sconforto dei due atleti, è caduto a terra. La squalifica è inevitabilmente scattata.




E gli Azzurri?

La staffetta maschile 4x100 è stata squalificata dai giudici insieme alla Gran Bretagna (a beneficiarne è stata la Cina), ma comunque sarebbe stata fuori dalla finale con il tempo di 39"12. Le polemiche da parte degli staffettisti azzurri sono proseguite ai microfoni della Rai, con Simone Collio che ha attaccato duramente la Federazione Italiana di Atletica Leggera: "Abbiamo sbagliato e ci prendiamo tutte le nostre responsabilità" ha detto il velocista azzurro, "ma non è tutta colpa nostra. Dai mondiali di Parigi in poi, abbiamo cambiato sei volte il quartetto. Vengono prese decisioni che a mio avviso non sono corrette. E noi non capiamo perché. Così non si va da nessuna parte."


Da nessuna parte sono andate anche le nostre "campionesse", che in quanto a imbranataggine cercano il loro pari tra tutte le squadre del mondo. Quattro cambi sbagliati su quattro... Incredibile ma vero.


Dopo le risate fatte ieri sera grazie all'Italia del calcio (ri-debutto del "genio degli allenatori", quel Lippi che ci ha fatto vincere un mondiale con 10 difensori e 1 attaccante), 2-2 contro la "fortissima" Austria, non credevamo di poter ridere allo stesso modo pure oggi...

Lo sport, quando vuole, fa proprio bene alla salute!

domenica, giugno 22, 2008

Spagna-Italia: rischiamo le chiappe

Tra poche ore "partirà" il match contro la Spagna. Le statistiche, come spesso accade, mentono: in una competizione ufficiale contro le Furie Rosse - ci informano - non perdiamo dal 1920. Non dimentichiamo però che nell'ultima manciata di amichevoli gli iberici ce le hanno sempre suonate, e ciò vorrà pur dire qualcosa. E' d'uopo dunque andarci cauti con gli entusiasmi: vedi quello che è successo con la Romania, che molti, prima della partita (fu l'esordio degli Azzurri in questo Europeo), davano per "già battuti".
 C'è un'evidente tendenza, nella stampa e nei tifosi d'Italia, a minimizzare, se non a ignorare bellamente, la forza degli avversari. Perciò mi preoccupa questo nuovo entusiasmo "a priori e a prescindere" che sta percorrendo l'intero Stivale prima dell'incontro con i talentuosi spagnoli. Ripeto: non facciamoci troppe illusioni. L'Italia vista finora denota le solite, direi storiche incapacità a costruire azioni d'attacco. E, conoscendo Donadoni, anche stasera si prospetta una battaglia basata sul gioco difensivo e sulle ripartenze alla disperata.
Va bene, c'è la possibilità che le nostre punte si risveglino e sappino sfruttare l'arma del contropiede (che, insieme ai calci da fermo, è l'unica che finora abbiamo dimostrato di possedere), ma non ci si può affidare unicamente a vaghe fantasticherie. Sarebbe bello se la nostra Nazionale imparasse finalmente ad imporre il proprio gioco... Ma è cosa che ripetiamo da anni e non è mai - o quasi mai - accaduta.

 Se ci rimettiamo a statistiche "alternative", ovvero a quelle che calcolano la percentuale di kulo di tutti i teams, allora siamo gli incontrastati Numero Uno (tallonati da vicino solo dai panzer germanici, ancora una volta finiti in un girone alquanto comodo e ai quali ora basterà battere la Turchia per accedere alla finale). Ma finanche un sedere immenso ha i suoi confini; eppoi, eliminata la Spagna, ecco che già attende la Russia, questa Russia "olandese" di Hiddink composta da giovani arrembanti assai affamati. All'apparenza il nostro cammino a Euro 2008 sta per giungere al termine e, se non sarà davvero così, non è che nel mondo raccoglieremo maggiori simpatie arroccandoci nella nostra metà campo e cercando di colpire di rapina! Proporrei perciò al nostro C.T. di stupire tutti, persino i propri connazionali, operando una sorta di rivoluzione tecnica e tattica, con uno schieramento 3-5-3 di quelli infidi e bastardi:

.............................................. Buffon
...................... Panucci - Chiellini - Zambrotta
. Perrotta - De Rossi - Cassano - Aquilani - Camoranesi
.............. Quagliarella (o Di Natale) - Toni - Del Piero

Chissà, magari per una volta non ci nuocerebbe mostrare, insieme al posteriore, anche una bella dose di coraggio e spregiudicatezza.
 

sabato, maggio 31, 2008

La Nazionale tedesca non ingrana

Deutschland-Serbien 2-1 a Gelsenkirchen ("patria" dello Schalke 04).


Test decisivo per la squadra allenata da Joachim Löw: dopo il 2-2 a Kaiserslautern contro la Bielorussia, l'intera opinione pubblica e i funzionari della Lega Calcio tedesca si attendono una vittoria "decisa e convincente". La Germania in effetti parte subito bene, ma è evidente che l'attacco non funziona, tanto che a un certo punto il commentatore televisivo scherza: "Ci vorrebbe un Luca Toni...".
Purtroppo per i tedeschi non funziona nemmeno il reparto difensivo, ed infatti al 19° la Serbia riesce a segnare con Jankovic nella prima e quasi unica occasione di tutta la partita. 0-1!


Nel secondo tempo girandola di sostituzioni tra le fila della Germania. Löw manda in campo Podolski e Friedrich al posto di Lahm e Mertesacker, ma l'offensiva dei padroni di casa (pur se spinti dal calore degli spettatori che gremiscono gli spalti della "Veltins-Arena") continua a scontrarsi contro il solido muro serbo. Löw urla da bordo campo, incita i suoi, ma invano. Al 69° Rolfes sostituisce Frings e "il vecchietto" Oliver Neuville prende il posto del deludente Kuranyi. E poco dopo (esattamente al 74°) proprio Neuville segna il meritato pareggio su un cross calibrato di Jansen. 1-1!
Ma a Löw non basta. Odonkor sostituisce Schweinsteiger (che oggi è sembrato l'ombra di se stesso). E' una manovra che avrà successo: quattro minuti dopo, ovvero all'83°, Capitan Ballack, con un tiro dei suoi, "buca" il muro degli ospiti riuscendo a insaccare da 17 metri. 2-1! Boato di gioia dei fans e sospiro di sollievo da parte dei responsabili della Nazionale tedesca.
Si potrebbe dire: "Abbiamo vinto di poco ma abbiamo vinto!" In realtà però questa risicata vittoria contro un avversario non fortissimo non può che far riflettere Joachim Löw e il suo staff di collaboratori: gli Europei sono ormai alle porte e nelle ultime amichevoli non si sono viste soluzioni alternative; tutti gli episodi positivi sono nati infatti da spunti personali dei soliti "oldies"...  

domenica, novembre 18, 2007

Grandissimi!

Sotto una pioggia battente, l'Italia di Donadoni espugna l'Hempdon Park di Glasgow, qualificandosi per gli Europei e facendo arrabbiare un certo psicopatico che si ritrova alla guida della Nazionale francese...

Partenza al fulmicotone degli Azzurri che, consapevoli come mai dei loro mezzi, vanno a segno con Luca Toni dopo soli 70'' (cross di Di Natale). Gli scozzesi cercano di reagire ma, per tecnica e precisione, sono nettamente inferiori ai nostri. Provano allora a sopperire con potenza e velocità, che sono in fondo le caratteristiche principali del loro calcio, e così facendo arrivano anche a commettere qualche fallo di troppo, che l'arbitro Mejuto Gonzales lascia magnanimamente correre. Una seconda realizzazione dell'Italia, a opera di Di Natale, viene ingiustamente annullata (il segnalinee spagnolo scambierà spesso, nel corso del match, fresche per frasche), ma fino a questo momento a noi non sembra importare più di tanto: la squadra di Donadoni appare infatti in grado di controllare agevolmente la situazione.
Nel secondo tempo però i padroni di casa tornano in campo ancora più determinati e, dopo un salvataggio di testa di Pirlo proprio sulla linea (47'), riescono ad acciuffare il pareggio con Fergusson che è lesto a raccogliere una ribattuta corta di Buffon (65'). In realtà la rete non doveva essere convalidata perché il giocatore scozzese era in fuorigioco, ma la terna arbitrale stasera ne sbaglia proprio tante...

L'Hempdon Park, assiepatissimo, si risveglia di colpo, mentre gli Azzurri si mostrano un po' shockati dal goal subito. Il pareggio basterebbe comunque a qualificarsi, almeno virtualmente (dovremo battere solo le Isole Faroer); ma qui salta fuori lo spirito nuovo che Donadoni ha saputo infondere alla squadra. Riprendendosi man mano che vanno rintuzzando gli assalti degli "Highlanders", gli Azzurri mostrano di possedere una mentalità vincente. Così si vede per esempio Panucci spingere sempre più in avanti. Ed è proprio il vetusto difensore romanista che, dopo aver sfiorato un goal di testa a conclusione di un'azione confusa in area scozzese, corona il sogno di tutti gli italiani al 91': punizione-cross di Pirlo dalla destra, Panucci si solleva altissimo e incorna magistralmente, gonfiando la rete degli sgomenti galeici. E' il 2-1 e il giusto trionfo.

Non importa che la punizione non c'era (è stato Chiellini a buttare a terra l'avversario con una poderosa spallata, non viceversa): la nostra vittoria è stata strameritata. Disgraziatamente, grazie a noi si qualifica anche la Francia, che ci risulterebbe un tantino più simpatica se non fosse guidata da quel tale che risponde al nome di Raymond Domenech.

Da Oltralpi, il CT francese, sempre cattivo nei nostri confronti, ne spara una delle sue: "Per una volta, gli italiani servono a qualcosa..."
Stupenda la dichiarazione di Rino Gattuso a fine partita: "Sono orgoglioso della qualificazione raggiunta da questa Nazionale anche se mi infastidisce aver qualificato anche la Francia. Domenech non lo meritava. Ora spero di ritrovarli agli Europei e dar loro una lezione".

sabato, ottobre 07, 2006

Italia-Ucraina 2-0

Questa notizia non viene commentata per solidarietà con i giornalisti della stampa e della radio-tivù, che sono in sciopero.

venerdì, giugno 02, 2006

La Nazionale degli pseudotalenti

Stanchi, brutti, nervosi... Due sono state le partite-test disputate dalla Nazionale italiana a pochi giorni dai mondiali di calcio: la prima contro la Svizzera (1-1), la seconda contro l'Ucraina (0-0). Soprattutto a proposito di quest'ultima, quasi sorprende che gli appassionati accorsi allo stadio di Losanna - quasi tutti emigrati che faticano duramente per potersi mantenere in vita - non abbiano reclamato indietro i soldi del biglietto. E a pagare dovrebbe essere il signor Lippi, di tasca sua. Se quelli da lui schierati sono gli individui (atleti? ma va'!) che devono far dimenticare gli scandali e le corruzioni che hanno macchiato "il gioco più bello del mondo", siamo proprio a cavallo! Si tratta di ragazzini viziati, arroganti, fannulloni, completamente indegni di indossare la casacca azzurra. Non hanno inoltre nessun senso di fairness (prerogativa per ogni vero sportivo), tanto da far scuotere la testa ai commentatori stranieri - Beckenbauer su tutti - chiamati a dover dare un giudizio sugli Azzurri dopo queste due amichevoli in terra svizzera. Gattuso ha seri problemi psicologici: probabilmente perché piccolo di statura, crede di poter equilibrare tale deficit picchiando sempre duro l'avversario. De Rossi è un tipico prodotto della scuola Roma - vedi anche Cassano e Totti -: potrebbe essere un dio del pallone e per certi versi lo è, ma poi rovina tutto saltando all'improvviso su una gamba dell'avversario a terra, magari nel corso di un'azione senz'importanza, lontano dall'aria di rigore. Anche Inzaghi - come ha sottolineato Beckenbauer davanti alle telecamere del programma nazionale tedesco - ha un caratterino da prendere con le molle.
Osservando poi il "sistema di gioco" in sé, Lippi si riconferma fido adepto della scuola Juve e vecchio Milan, cui appartiene anche Trapattoni (il quale, dopo aver mezzo rovinato lo Stoccarda, che era lanciato per diventare l'avversario più temibile del Bayern nella Bundesliga, è andato a riparare come D.S. in quel di Salisburgo, Austria): difesa rocciosa senza molti elementi di classe (vedi il macellaio Materassi), attaccanti disperatamente isolati, centrocampisti tipo Pirlo (nomen est omen) che non sono assolutamente da Nazionale. Il gioco è una noia, a volte poco più che melina; pochi gli spunti per rilanciare l'azione in avanti, e questi "spunti" spesso nascono da lanci lunghi del portiere... "e che la fortuna ci assista!".
Mister Lippi dovrebbe spiegare agli italiani il perché di certe sue convocazioni. Dove vuole arrivare con questa rosa? Certo, sono 18 i risultati utili consecutivi infilati dalla sua Nazionale; ma il Campionato del Mondo non si vince con i pareggi.
In Germania, cari amici, dobbiamo aspettarci da questi Azzurri solo una serie di brutte figure.