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venerdì, gennaio 27, 2023

Collapsing World

È uscito il nuovo album

del Mirkojymimusicalproject

 




Dopo le prove con The Trys e da solista  (soprattutto con i primi veniva fuori la sua sensibilità per il rapporto uomo-natura e uomo-cosmo), Mirko Jymi si ripropone con la fusion e il jazz-rock, non fini a se stessi ma in grado di fornirci una narrazione visuale alquanto forte. Le piastre continentali cigolano pericolosamente e noi slittiamo verso un vortice di temperature impazzite, con flora e fauna che frullano e stridono tutt'intorno. 
Le atmosfere di questo nuovo prodotto musicale sono a tratti noise e post-rock: occorre attraversare strettoie oscure, in un pentagramma non raramente misantropico, prima di scorgere un po' di luce... sempre che anche questa fioca speranza non sia illusoria.

Con Collapsing World, che si può considerare un sequel di Abyssal DepthsMirko Jymi si conferma in grado di plasmare il sound della realtà. 

    "Global Warming"

Line-up:

Mirko Jymi - Keyboards Korg Kronos, Pa4x, Yamaha Genos, Modx7, Motif xf7, Fender Rodhes, Autoharp Prophet 5,Behringer Deepmind 12, Arp Odyssey, Electric Piano, Poly Moog, Ibanez Electric Guitars, Loops, Effects, Sequencers Computer Programmings 


Carlos Sanchez - Bass Guitar, stick, war guitar, Effects, keyboard

Fernando Dos Santos - Drums and Percussion, congas, Gong, tabla

    





   "Nature Wins Over Man"



È un doppio album, nato durante le improvvisazioni della band, tra il ripassare le scalette e i vari sound check in studio e live. Il trio di musicisti registra spesso in diretta anche per non allungare i tempi. Il vantaggio di improvvisare è che tale metodo porta a nuove idee; e così si affina inoltre l'armonia tra i componenti del gruppo.
Collapsing World è nato a questo modo. Il successivo step è stato quello di vagliare il materiale realizzato e dargli un ordine. Una volta ritenuto il tutto idoneo per la realizzazione di un album, occorreva ancora catalogarlo.


   "Atomic Radiation"

Mirko Jymi: "Io ho ascoltato una per una le musiche e queste nostre creazioni mi hanno portato direttamente a un contesto attuale. Ho 'visto' letteralmente quello che sta succedendo al nostro pianeta, sulla nostra Terra. Riscaldamento globale, cambiamenti climatici, alluvioni, terremoti, maremoti... Tutta l'azione deleteria dell'uomo. Ossia: la distruzione caotica del Pianeta Blu. Da qui è nato il titolo Collapsing World. Per me è un messaggio rivolto a tutti noi che siamo interessati alla salvaguardia del mondo, della natura."

Collapsing World è uscito in CD Digipack. Ci sarà anche la stampa in vinile. Seguirà il tour in molti Paesi, tra i quali: Brasile, Argentina, Uruguay, Messico, Cuba, Giappone, California. Europa. Nella scaletta dei concerti saranno inclusi i nuovi brani sia di Collapsing World che di Abyssal Depths (dunque, degli ultimi due lavori del 2022).







Mirko sta lavorando a ulteriori progetti con altri artisti. La collaborazione con musicisti brasiliani e internazionali di bossa nova e jazz-rock fusion porterà a un nuovo disco che vedrà la luce a fine anno (2023). C'è poi in cantiere un progetto insieme ad Alessandro Seravalle: un lavoro tra sperimentazione, ambient e jazz-rock.

   "Melting Glaciers"

"Inizierò a breve una collaborazione con Gianni Venturi, che ha partecipato all'album Collapsing World con una sua poesia introduttiva proprio all'inizio: 'Terra madre'".

Mirko ha inoltre iniziato un'importante cooperazione con Richard Sinclair in quel di Martina Franca, Puglia. Richard Sinclair non ha bisogno di presentazioni (vedi scena di Canterbury) e le sessions di registrazione sono già cominciate. Ci sarà dunque un nuovo album, un album a due. Questo è un progetto le cui basi sono nate... in videochiamata!


Clicca qui per ascoltare un frammento che farà parte del nuovo album con R. Sinclair

"Richard è un artista che conoscevo da tempo anche grazie ai miei viaggi in Inghilterra, soprattutto a Canterbury, dove ho suonato con vari altri nomi celebri - Keith Tippett e Allan Holdsworth per citarne appena un paio."

   "Desertification"

Per concludere, la novità maggiore, quella forse più sensazionale. Da fine anno, il Mirkojymimusicalproject diverrà un etichetta discografica!

L'idea che c'è dietro a questa iniziativa è non tanto la voglia di non farsi incatenare dalle case discografiche tradizionali, la voglia dunque di slegarsi dal mercato e dalle varie imposizioni, quanto più quella di formare una piattaforma libera e affidabile per appassionati seri. Ergo, Mirko Jymi lo fa non soltanto per sé, ma anche per altri musicisti. Possibilmente, per musicisti discograficamente inesperti, che abbiano voglia di debuttare dopo aver iniziato ad approcciarsi alla musica. Oppure non-debuttanti che desiderano volare più liberi. Si sa quanto è difficile sentirsi a proprio agio dentro uno studio di registrazione, soprattutto se non si è assistiti a dovere. Mirko Jymi vuol rendere loro possibile il sogno di un proprio album, mettendo a disposizione gli impianti e tutto quello che ha a che fare con la realizzazione di un prodotto musicale.

   "The Song of the Seasons"



Contatti e ordini:


    Su Bandcamp 


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giovedì, agosto 11, 2022

Cage, gruppo toscano-ligure

 Cage (da Carrara) - "The Purple Light of Dawn", primo single dall'album che è in programma quest'anno (probabile uscita: ottobre)



È un gruppo che riesce a fare la spaccata tra musica che piace alle masse e un rock dalle armonie più complesse. Ci troviamo, esattamente, in ambito art-pop / progressive.
I testi dei Cage non sono mai banali, le loro canzoni sono sempre sul pezzo. I temi spaziano dalla necessità di noi umani di capirsi e capire e dunque dai problemi di comunicazione e la mancanza di sensibilità per gli altri, fino agli errori di un mondo sempre meno logico. Summa summarum, abbiamo una visione realistica e dunque "dark" dello stato delle cose, con scarsa fiducia sul futuro dell'umanità, lasciando intravedere unicamente nell'amore (e nella natura con le sue forze misteriose, come in "The Waves", leggi più sotto), un lumicino di speranza. 

Diletta e Giulia 

 Damiano Tacchini


È una formazione che ai più ferrati fa subito pensare a gruppi angloamericani, anche storici, caratterizzati da una voce femminile dalla forte presenza. La cantante dei Cage è Diletta Manuel, ben coadiuvata da Giulia Curti (seconde voci e percussioni).

     



Le origini della band toscana ("Ma siamo gente di confine" ci racconta Andrea Griselli, batterista e compositore: "siamo toscano-liguri, per la precisione") sono prog e hard prog, e proprio per questo, nelle tessiture ricche di lirismo dei loro brani, assume grande importanza la chitarra graffiante di Andrea Mignani, che va a fare da controcanto ai synth dalle atmosfere pop e rock di Damiano Tacchini.

 
Andrea Mignani nel 2021

I Cage hanno sempre cercato di rimanere fedeli alle proprie radici nonostante la girandola dei membri. E amano suonare anche brani di altri, come si addice ai musicisti che amano l'arte dei suoni senza pregiudizi alcuni.
Ecco una loro straordinaria interpretazione di un pezzo degli Eurythmics.


DISCOGRAFIA (LP-album):

 

The View                 Toast Records TO Italy 1992

The Feeble Minded Man    Toast Records TO Italy 1995

87/94                    Musea Records Metz Francia 2005

Secret Passage           Musea Records Metz Francia 2008

Images                   KezzMe FI Italy 2018


   (Singoli:)

"The Waves"                KezzMe FI Italy 2020

"Words", Acoustic Version   KezzMe FI Italy 2020

"I Saved The World Today" (cover Eurythmics) KezzMe FI Italy 2020 

"Battleship - Metal Prog Suite"   KezzMe 2021


Line-up attuale

Andrea Mignani - Chitarra

Damiano Tacchini - Piano, Tastiere

Diletta Manuel - Voce

Giulia Curti - Seconde voci e percussioni

Luca Giampietri Basso

Andrea Griselli Batteria




La genesi (in breve) dei Cage


C'erano una volta i Soundproof Red. Quel gruppo, nato nel 1988, eseguiva soprattutto pezzi strumentali... 


"Abbiamo avuto tante modifiche nell'organico" ribadisce Andrea Griselli, coautore delle musiche insieme a Mignani (gli arrangiamenti nascono da un lavoro collettivo; dei testi invece si occupano Damiano Tacchini e Giulia Curti). "Già con Secret Passage, 2007, c'è un massiccio cambiamento nella struttura dei brani che diventano quasi 'canzoni'. Più avanti c'è stato uno spacco totale che ha portato a una crisi e alcuni elementi sono usciti dal gruppo. Io e il chitarrista abbiamo voluto ripartire con un progetto nuovo e avevamo tantissima voglia di lavorare con musicisti che avessero background diversi... Cercavamo quella commistione e abbiamo continuato."



Indirizzi internet di riferimento:

Cage su Instagram


... e su Spotify!



"Flow of Time" (dall'album Images) è costruito su un riff di chitarra metal. L'abilità qui consiste nel mantenere il 5/4 e far scorrere la canzone il più naturalmente possibile. 


Alcuni link esterni, per approfondire ulteriormente: dei Cage parlano...

Metalhammer

Voce Apuana

Andrea Griselli su Facebook

Più o meno pop

Tutto rock (...)


   Andrea Griselli


    Luca Giampietri


Coniugano freschezza di stile a una ricerca compositiva più elevata e profonda. Crescendi e cambi di ritmo non sono estranei ai Cage, ensemble toscano-ligure dal repertorio originale ormai ampio.






"Cage".

Questo video è una piccola sintesi del duro lavoro di mixaggio e masterizzazione del disco Images. Da lì è nata l'idea di immortalare i backstage e le parti in cui si stava registrando. 

Filmato e montato da Giuseppe D'Aleo presso Nautilus Studio Carrara (MS).


Con "The Waves" raggiungono forse il picco della loro arte e anche dell'accessibilità: pezzo non banale e suonato e cantato ottimamente; non mancano le progressioni e gli intermezzi "colti", ma il motivo che si ripete con appena qualche variazione e il bel coro di accompagnamento raggiungono l'obiettivo di affascinare chi è abituato anche a canzoni meno impegnate. Davvero un brano interessante e si sente che c'è tanto lavoro dietro; e uno dei quesiti principali è sicuramente stato: come faccio a rendere radio-friendly una composizione intelligente e, de facto, art-rock?  


Andrea Griselli: "Le cose nascono senza neppure pensarci, non siamo molto commerciali da quel punto di vista, anche se penso che il desiderio di arrivare a più persone sia insito dentro ogni artista e quindi anche dentro di noi. Riguardo al più recente 'The Purple Light of Dawn', ad esempio, abbiamo curato i suoni sicuramente spostando l'attenzione verso il mondo."

    

La pagina Facebook di Diletta Manuel: clicca qui!


Dall'album Images (il loro quinto, quello del 2018 - che segnò il loro come-back discografico dopo dieci anni di riflessioni, cambiamenti di personale e attività dal vivo), album che ha ricevuto tanti elogi dalla critica musicale, fanno parte, oltre a "Flow of Time" di cui sopra, anche titoli come "Julia's Dream" e "Words".



In attesa del nuovo album, chi è interessato a Images lo può reperire/ascoltare/scaricare qui:

Spotify, I-Tunes, Deezer  





Non possiamo non chiudere l'articolo con due dei brani dei Cage più amati dal pubblico: la versione acustica di "Words" (davvero splendida e al di sopra dei generi, corredata da un video che è, ancora una volta, un'opera d'arte in sé) e "Battleship", metal prog suite che vede tutta la strumentazione in grande spolvero e ci fa intuire cone dovevano suonare i Soundproof Red!








Cage - canale ufficiale Youtube


sabato, luglio 30, 2022

'Destrutturalismo', Anno I, Numero 1

È uscito il primo numero di Destrutturalismo, rivista di "controcomune buon senso" (arte, letteratura).

Si lascia tenere bene in mano ed è molto gradevole al tatto e alla vista, contenendo molte illustrazioni vivaci dell'artista Mary Blindflowers. I contenuti letterari: molta poesia, diverse curiosità per "bibliofili". Parole "contro"...

Editor: Mary Blindflowers, dall'Inghilterra.

Su Amazon.



(Aperte le collaborazioni!)








'Destrutturalismo'. Anno I, Numero 1

domenica, aprile 04, 2021

Auguri, Francesco De Gregori!

 Uno dei cantautori che ci ha dato di più


   "Viva l'Italia"


Francesco De Gregori è nato a Roma il 4 aprile 1951. Dunque oggi celebra il compleanno (è il 70°). Noi ci uniamo agli auguri e alle celebrazioni riproponendo alcuni suoi brani.

   "Niente da capire" ("Le stelle sono tante...")

   "Alice non lo sa"

   "Pablo"

De Gregori inizia a suonare al Folkstudio di Roma dove conosce, tra gli altri, Antonello Venditti, con il quale pubblica il primo album nel 1971 (Theorius Campus). Il debutto da solista è nel 1973 con Alice non lo sa ma il vero successo arriva due anni dopo con Rimmel, che diventa uno dei dischi più venduti del decennio. Nella sua carriera ha pubblicato 21 album in studio più 16 live, testimonianza delle sue esibizioni dal vivo e delle tournée condivise con amici e colleghi, da Lucio Dalla (celebre il 'Banana Republic Tour') a Pino Daniele.

   "Quattro cani"

   "Rimmel"

   "Pezzi di vetro"

   "La casa di Hilde"

L'ombra di mio padre due volte la mia
Lui camminava ed io correvo
Sopra il sentiero di aghi di pino
La montagna era verde
Oltre quel monte il confine
Oltre il confine chissà
Oltre quel monte la casa di Hilde
Hmm, hmm, hmm, hmm, hmm
Hmm, hmm, hmm, hmm, hmm

Io mi ricordo che avevo paura
Quando bussammo alla porta
Ma lei sorrise e ci disse di entrare...


 

   "Piccola mela"
 

                                                                                                                                                                      


                                                                                                                                                                                 

   "Generale"



martedì, novembre 24, 2020

L'Indignazione

 di Giuseppe Alù



Questa notte ho avuto una illuminazione (sì, anche io, perché? Ce l’hanno tutti, perché io no?) e ora sono tutto una luce. La luce dell’intendimento, direbbe Garcia Lorca. E la luce avvolge un mio prezioso pensiero. Quale? Ma l’indignazione, perbacco!

 


Vocabolario Treccani: “indignazióne (ant. indegnazióne) s. f. [dal lat. indignatio -onis, der. di indignari «sdegnarsi»]. – 1. Stato dell’animo indignato, risentimento vivo soprattutto per cosa che offende il senso di umanità, di giustizia e la coscienza morale). 2. ant. Infiammazione, irritazione di una parte del corpo.

 

Acclarato cosa significa “indignaziòne”, procedo.

Tutti (o quasi) si indignano. Ma – ecco la mia illuminazione - tutti in un grado diverso.

E in forme sorprendenti. Vi voglio sorprendere (se non lo volete, piantatela qui).



Avete mai pensato che per un unico fatto indignante si possono avere gradi di indignazione diversi? Seguitemi. Facciamo un esempio e così percepiamo meglio la eccezionale profondità della mia intuizione. Da 1 a 100 nella graduazione della indignazione, si può verificare questo.

Tangentopoli. Fatto unico di grande rilevanza oggettiva, sbriciolamento dei partiti, smarrimento politico, ascesa di un imprenditore unto del Signore (soprattutto nei capelli), ecc. A me, che ho molta (e inutile) passione politica, le ruberie scoperte da Tangentopoli mi indignano a livello 90; a mio fratello, che si e no guarda un telegiornale al giorno ma che era abituato ai partiti ed è più saggio di me, gli stessi fatti illeciti lo fanno indignare a livello 55; il mio vicino di casa, che era iscritto ad un partito cancellato e che in qualche modo aveva trovato il sistema per… non voglio farmi querelare…, i fatti disonesti scoperti da Tangentopoli non solo non lo fanno indignare affatto, ma anzi il suo giudizio scende sotto lo zero e si indigna, per la pulizia giustizialista e manettara compiuta da Tangentopoli, fino ad un valore di “meno” 40.

Fatto unico: indignazioni di grado diverso!



Volete un altro esempio? Eccolo.

Per il deludente gioco della Nazionale di calcio, io mi indigno fino a 35 o 40; mio fratello, al quale non gliene frega niente del calcio ma che comunque tiene per l’Italia, si indigna diciamo fino al 30; invece il solito mio vicino di casa, che da giovane all’Oratorio ha partecipato a due partite nella squadra della Virtus con il ruolo di mezz’ala tornante, e che è rimasto nelle viscere per sempre mezz’ala tornante, si indigna ad un livello di 90. Chiaro? Fatto negativo unico, diversi gradi di indignazione.

Se è vero come è vero tutto ciò, per un famoso principio di logica che esiste, ma che ora non ricordo, deve essere vero anche il reciproco. Fatti negativi diversi e indignazione identica.

 Continuiamo con gli esempi? D’accordo.

Siamo in fila alla cassa di un Supermercato (non dico il nome del mio per non cadere nel divieto di pubblicità subliminale).

Personaggi: la cassiera, una prima cliente, una seconda cliente. Fuori piove furiosamente. La prima cliente sta lì a lamentarsi con la cassiera: dovrà inzupparsi per colpa del loro parcheggio lontano assolutamente scomodo e si indigna: “Che roba!”.

La seconda cliente che ha fretta ed è contrariata per la gente che alla cassa si mette a chiacchierare mentre gli altri aspettano, rivolta ai vicini esclama “Che roba!”

La cassiera che non vede l’ora di essere sostituita da una collega che al solito tarda ad arrivare infischiandosene delle esigenze familiari dei colleghi, guarda la fila sempre più lunga e disgustata mormora “Che roba!”

Stessa indignazione per tre situazioni del tutto diverse, al contrario degli esempi precedenti.

Ve lo dicevo, no?

Ma come è possibile?

E’ possibile se consideriamo non il fatto negativo osservato, ma l’occhio che lo osserva, il singolo punto di vista personale. Ecco che un unico fatto indignante, recepito da persone che hanno sensibilità, esperienze, esigenze diverse, può dar luogo a gradi di indignazione differenti. E viceversa.

Purtroppo questo fenomeno non giova ai rapporti umani, anzi vi porta fattori di confusione o meglio di incomprensione. L’errore sta nel fatto che tutti noi crediamo di avere la stessa sensibilità e quindi non comprendiamo come mai gli altri possano non indignarsi come ci indigniamo noi per fatti che noi consideriamo assai negativi.

 


A volte a me è capitato in una discussione di lasciare per ultimo l’argomento decisivo, davanti al quale non si può non cedere e alla fine di metterlo sul tavolo in maniera trionfante. E mi è capitato di sentire in risposta “E allora? Tutto qui? Ma questo non conta niente” con mia assoluta costernazione.

A questo punto vi domanderete: a che fine tutta questa tiritera? Sapendo questo ci sentiamo meglio?

Meglio non lo so, sono affari vostri e potevate fare a meno di continuare a leggere dopo i primi periodi.



Più lucidi nei giudizi forse sì. Ed è qui che volevo arrivare. Attualità. Corona virus.

Un onesto calabrese guarda lo sfacelo della sanità locale, si indigna e mormora “Che disastro!”

Un onesto laziale guarda l’affollamento nei Pronto Soccorso del vicino Ospedale dove si è ricoverati ma con ritardo, si indigna e mormora “Che disastro!”.

Un onesto trentino sente gli ululati lamentosi delle Ambulanze che sfrecciano per le strade e affranto pensa che forse non tutti potranno avere uguale assistenza visto il numero dei contagiati, e si indigna e mormora “Che disastro!”.



Tre indignazioni uguali per tre diversi gradi di carenze sanitarie dalla gravissima alla sopportabile. E mi chiedo se il trentino si indigna per la sua situazione, come si dovrebbe indignare il calabrese? Forse l’uno non conosce la situazione dell'altro…

Non lo so, fate voi. E mi raccomando, indignatevi sempre al massimo grado, un motivo ci sarà in ogni caso.

                                                 Saluti.




Giuseppe Alù (Caltanissetta 1936) è stato Magistrato Consigliere di Cassazione. Ha pubblicato La contessa Marianna, Mondadori 1989 (Premio San Vidal – Venezia – 1989); Storia e storie del Risorgimento a Treviso, Edizioni Galleria 1987; Lo scritto e il sigillo, Raccolta di poesie 1971-1981. E: Tedeschi. Quadretti di una esposizione, Asterios 2018 (disponibile qui).

 

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