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domenica, marzo 01, 2020

Una poesia da 'Templi Moderni'





Un miraggio tremola all'orizzonte:
il miraggio di due amici.
Vagolano tra questi canyon
come animali del pleistocene.


Chi sono? Siamo noi.
E A regge la clava
e B già sa di essere
vittima designata. Ma ride.





Ride e piange e guarda l'amico
e guarda la clava
e gioca con l'eco: "Hey there!"
Gli risponde un supersonico.


Il carnefice assesta l'arma.
Chi è? È B. Sei tu, 
e hai il fiato caldo
come un abbraccio,


come la scia del jet
che passa sul cranio,
subsannando vent'anni
di giochi sorridenti.



     (Peter Patti, da Templi moderni)





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templi-moderni




domenica, luglio 14, 2013

Il testamento di Sidonie Fery


"Be excellent to yourself, dude" ("Comportati bene con te stesso, amico")

Sono passati più di dieci anni da quando una ragazzina scarabocchiò un messaggio per infilarlo dentro una bottiglia di ginger ale e, insieme a un'amica, lo affidò alla corrente della Great South Bay, davanti New York. Ebbene: l'Atlantico ha rimandato sulla terraferma quelle sue parole, ridando alla madre di Sidonie (†18) un po' di pace. 

Eh già, perché la ragazza non è più in vita. Tre anni fa, infatti, la giovane statunitense morì. Distante da casa: in Svizzera. E da allora la sua famiglia la piange. 
Sidonie era figlia unica...


Foto: foto di famiglia / AP      Aveva dieci anni Sidonie Fery quando infilò un messaggio in una bottiglia sulla costa newyorkese. Grazie all'uragano "Sandy", quel messaggio è ora nelle mani di sua madre

****

Mimi Fery ha ricevuto notizie dalla sua unicogenita defunta

Tre anni fa, la diciottenne Sidonie Fery è precipitata in un burrone dello Waadtland, perdendo la vita. Mesi fa, alcuni operai che ripulivano una spiaggia di Long Island hanno trovato, tra i tanti residui lasciati dall'uragano "Sandy", una bottiglia di plastica vecchia di dodici anni con dentro un messaggio.

"E' stato come se un angelo fosse sceso a parlarmi" dice Mimi Fery. "Un segno divino." Gli operai hanno aperto la bottiglia: sotto il messaggio, era segnato un numero di telefono. Hanno chiamato ma ha risposto la segreteria telefonica. Loro hanno lasciato detto ciò che era avvenuto. Da notare che ovviamente non sapevano nulla della ragazza; non sapevano che Sidonie non c'era più. Tre ore dopo, vengono richiamati da una donna. La mamma di Sidonie: Mimi. Con la voce rotta per l'emozione.

"Quando appresi che avevano trovato la bottiglia, scoppiai a piangere. Hanno pianto tutti" racconta la donna ai giornalisti.

Message in a bottle

La piccola aveva affidato ai flutti il messaggio in bottiglia. Allora (a dieci anni) scrisse la sua citazione preferita da un film che amava tanto, Bill and Ted's Excellent Adventure (1988): "Be excellent to yourself, dude".

"Ad un tratto quelle parole acquisiscono un significato profondo" dice la genitrice. Parole che equivarrebbero al messaggio: "Sto bene. Non preoccupatevi per me. Badate a voi stessi".


****
La tragedia avvenne nell'aprile 2010. Sidonie si trovava in Europa. Frequentava infatti la 'Leysin American School' in Svizzera e, dopo un party a base di alcoolici, si allontanò dall'edificio insieme a un altro liceale, Mehdi B. (†17) di Marrakesch.
Erano circa le 14 quando i due scavalcarono un reticolato sito in un bosco vicino.
Poco dopo precipitarono, andando a sfracellarsi sulle rocce a un centinaio di metri più in basso.
All'appello serale venne segnalata la loro assenza. La direttrice chiamò la polizia e iniziarono le ricerche. I cadaveri vennero ritrovati soltanto il giorno dopo.

Per la madre di Sidonie, il ritrovamento della scritta significa che la ragazza è finalmente approdata a uno stato di pace eterna.

Ieri Mimi Fery si è recata a Patchogue, il luogo dove è stata ritrovato il "message in the bottle". C'è stata una piccola cerimonia per inaugurare una lastra commemorativa. Mimi ha potuto così anche ringraziare personalmente i cortesi operai.
Sulla lastra sono state incise le parole:

"I learned that even though someone is very small they may have a big heart"
(Ho imparato che anche i piccoli possono avere un grande cuore).

C'è anche una foto della ragazza, sorridente, insieme alla data del ritrovamento del messaggio:  

"Dec. 6, 2012".




sabato, ottobre 27, 2012

I 10 Paesi più felici del mondo (classifica aggiornata)

Pubblicati i risultati del "Better Life Index 2012"



Si può misurare la felicità di un Paese? L’OCSE (Organizzazione Mondiale per la Cooperazione e lo Sviluppo) ci ha provato per il secondo anno consecutivo. Prosperità economica e salute, insieme a una rete di sostegno sociale, contribuiscono a rendere un popolo più felice. Questa la classifica mondiale dei primi dieci:

1. Danimarca
2. Norvegia
3. Olanda
4. Svizzera
5. Austria
6. Israele
7. Finlandia
8. Australia
9. Canada
10.
Svezia





Sono stati presi in considerazione - tra gli altri fattori -: abitazione, reddito, lavoro, educazione, ambiente, impegno civile, salute, soddisfazione di vita, sicurezza e aspettativa di vita. La Danimarca, pur non occupando in ogni punto il primo posto (anzi: in quasi tutti è quarta, o quinta), è prima nel "Better Life Index" perché i danesi sono soddisfattissimi con la loro situazione lavorativa: hanno un indice di occupazione del 73% e soltanto meno del 2% dei lavoratori è costretto a fare gli straordinari. Il tempo libero dunque, insieme a uno stipendio sicuro, rimangono fattori importantissimi per provare joie de vivre.

In un Paese veramente felice, certe situazioni dovrebbero essere inconcepibili


USA e Italia esclusi dai primi posti... (insieme a Germania e Francia, sia detto per inciso). Ma il risultato dell'inchiesta dell'OCSE non è affatto sorprendente. Trattasi di Paesi in cui la miseria è all'ordine del giorno (sì, anche negli Stati Uniti: là sono ritornate di moda addirittura idee comuniste, come durante la Crisi del '29...).

Studiando la classifica si nota però anche la "caduta" della Svezia, che occupa "appena" il decimo posto. Negli ultimi trent'anni circa, la Svezia si è "liberata" della socialdemocrazia che l'aveva resa una delle Nazioni più tranquille e sicure del mondo e, con la liberalizzazione spinta un po' troppo all'eccesso, si è per così dire dileguato anche lo Stato sociale. Logica conseguenza: precarietà a gogo ed accrescimento della disparità tra ricchi e poveri. Larghi strati della popolazione svedese vivono oggi in maniera disagiata. Non come da noi, ma certo materialmente molto più poveri di prima. Se continua così, la Svezia raggiungerà presto livelli non dico italiani, ma tedeschi (in Germania, un cittadino su cinque vive della carità dello Stato...).


Germania: 1.5 milioni di pasti gratuiti al giorno



Eppure, anche in Danimarca, c'è chi sostiene: "Non è vero che siamo felici!"...




sabato, maggio 12, 2012

Miss Bielorussia 2012

Queste sì che sono splendide ragazze!

Yulia Skalkovich, vincitrice a Minsk del titolo di Miss Belarus per l'anno 2012.

La Bielorussia ("Russia Bianca") è indipendente fin dal 1990. Il suo ordinamento è quello di una repubblica presidenziale, ma di fatto trattasi di dittatura bell'e buona. La censura sui media è assai rigida e nelle edicole (appartenenti allo Stato) arrivano quasi solo i giornali filogovernativi. Stampa e TV propagano una visione del mondo russocentrica, e non c'è da sorprendersi: la Bielorussia è l'alleato più fedele dell'odierna Russia. Il suo presidente-padrone, Alexander Lukashenko (un tizio che vaneggia sulla forza di Hitler e sul carisma di Stalin), viene spesso fotografato in compagnia di Dimitry Medvedev e Vladimir Putin.


La centrale nucleare di Chernobyl subito dopo l'esplosione (1986). La nuvola radioattiva procurò ingenti danni alla Bielorussia, che ancora oggi investe circa l'8% del suo PIL nel tentativo di risanarli

E' un Paese in cui sembra ancora di vivere nel comunismo: in tutte le città esiste una Via Karl Marx e, quasi sempre, la piazza principale reca la denominazione Oktyabrskaja. Un alone di paranoia, di folle paura, circonda ogni gesto e ogni parola; opporsi al volere del presidente è pericoloso per ognuno dei circa 9 milioni di cittadini (tendenza: calante; la natalità in Bielorussia è ai valori minimi...). Il Padre ("Bat’ka"), come si fa chiamare Lukashenko, sa come esercitare il controllo sulla Nazione. I suoi metodi forse non saranno raffinati, ma per alcuni versi essi sarebbero in grado di fare impallidire persino il Big Brother orwelliano. La polizia di Stato - K.G.B. ! - picchia brutalmente (e uccide) chi invoca una maggiore democrazia o si mostra eccessivamente filo-occidentale, ed è impensabile attendersi delle elezioni presidenziali libere.
D'altro canto, però... Disoccupazione? I bielorussi ignorano che cosa sia. E Minsk, la capitale, si presenta come una città moderna con grandi, austeri edifici e dove il costo della vita è relativamente basso. A Minsk i delitti sono praticamente sconosciuti e i trasporti pubblici funzionano infallibilmente. Inoltre, il centro-città è pieno di donne belle ed eleganti.
Dunque: il posto ideale dove trasferirsi... all'apparenza.


Peccato, fanciulle! Forse non ci incontreremo mai: troppi muri tra di noi

domenica, aprile 15, 2012

L'Italia allo sfascio

Crolla la produzione industriale, mai così male dal 2009. Dopo i dati allarmanti di gennaio, l'ISTAT continua a certificare la recessione economica: -6,8 % su base annua.
Giù i settori dell’auto, il chimico e il tessile


Parlano di crisi globale ma è, ovviamente, una crisi indotta in primis dall'inefficacia, dall'incompetenza e - sì - dall'asineria dei nostri cosiddetti manager (leggi: imprenditori e loro consigliori). Esempi? Marcegaglia (che va a criticare addirittura il costume sessuale di Nilde Jotti, paragonando quella donna dolce e coraggiosa a una qualsiasi Nicole M.)... Marchionne... giù giù fino ai dirigenti delle più piccole industrie con il loro puntuale stuolo di segretarie-meretrici.



http://rassegnados.blog.rassegna.it


Che mi serve avere qualcuno che ha studiato a Harvard e vanta quattro lauree e cinque master se poi, umanamente, è uno zero completo?!? Fino agli Anni Novanta ancora si parlava di "human resources": il personale (quello che produceva, non quello che si rifà le unghia in ufficio) era considerato un bene primario. Almeno all'estero: in Germania, nella Silicon Valley, in Gran Bretagna... e un po' meno in Francia, ma comunque lì sempre più che da noi. Poi hanno smontato, ovunque, il fattore umano - allo scopo di un facile arricchimento da parte dei famelici manager.
Oggi il trend è: ritornare, sia nel pubblico sia nel privato, ai contratti a lungo termine; ridare sicurezza agli operai. Non solo perché così lavorano meglio e di più, ma anche perché sono lo zoccolo duro della massa di consumatori, leggi: inossidabili acquirenti di beni utili et beni superflui.
E si ricomincia a statalizzare Poste, Ferrovie e servizi vari che - come si è tristemente visto - in mano ai privati non funzionano affatto.

Quindi, tornano sui propri passi.

In ogni dove.

Soltanto in Italia (e in Grecia; vedi riquadro) si continua a vessare, trattar male, precariezzare chi lavora, e a raggirare i cittadini.





ELLENIA versus GERMANIA

La rivista tedesca Focus criticò la Grecia nel suo numero del 22 febbraio 2010: "Politici corrotti... l'entrata nell'Eurozona è stata raggiunta con trucchi da dozzena... nessuno in Grecia paga le tasse... impiegati di livello superiore che vanno in pensione prestissimo..." Per queste parole, e per l'Afrodite che mostra il dito medio, la rivista è stata subissata di lettere offensive simili a fuochi greci (appunto!) e il cui incipit era spesso: "Dear Nazi", e alcuni suoi redattori sono stati anche processati - e poi ovviamente prosciolti con formula piena - da un tribunale ateniense.
Intanto, l'uccellaccio nero del fallimento si abbatteva sull'ex patria di filosofi e poeti classici e Focus aveva la soddisfazione di vedere avverarsi la sua pur facile profezia: la "culla della civiltà" nel Sud-Est d'Europa è diventata, purtroppo, un'enorme Casa dei Poveri.



Se un popolo e la sua classe di dirigenti non accettano la verità su se stessi, se un'intera cittadinanza non ha "the balls" per mandar via, a calci nel sedere (Islanda docet), i politici e i manager che fregano a man bassa, è ovvio che un Paese è destinato al rapido declino. A propos: è notizia di questi giorni che i parlamentari greci sono riusciti a evitare il decurtamento dei finanziamenti ai partiti... mentre nelle strade le persone comuni, immiserite, esasperate, erigono altre barricate. ["Amici italiani, amici greci: una faccia, una razza... una cazza!"]

Ora, l'attuale governo italiano si direbbe essere disceso da Marte, o da qualche pianeta persino più distante. Ci si chiede: "Ma sono sordi e ciechi oppure cosa?" La Fornero si lamenta delle "troppe critiche" rivolte alla riforma del lavoro e, insieme a Monti, Passera e compagnia bella, non reagisce agli allarmanti segnali che giungono sia da lavoratori e piccoli pensionati sia da imprenditori di ogni ordine e grandezza.
... Mentre i privilegiati, e gli Scaltri & Smaliziati, continuano a ridersela.
Vogliamo forse replicare qui da noi il grande dramma ellenico? Vogliamo ancora farci prendere per i fondelli da questi individui viziati e stra-sazi e dai loro compari banchieri?

Per quanto riguarda il lavoro, i "tecnici" al governo si appellano al "modello tedesco", e paiono non sapere che il modello tedesco che intendono loro, dopo aver seminato milioni di vittime (in Germania ci sono cifre di povertà da record: vicine, se non superiori, a quelle del periodo della Repubblica di Weimar!), è stato progressivamente rimodificato dai politici di Berlino.

In definitiva, lo sfascio dell'Italia non è assolutamente frutto della crisi globale, bensì dell'eccessiva "maccheronicità" dei suoi dirigenti o pseudotali. Berlusconi è stata la punta dell'iceberg; dietro, attorno e sotto di lui ci sono migliaia, anzi milioni di replicanti, una massa di magna-magna senza ideali e senza senso di giustizia; in pratica: non-umani. (Anche se una non irrilevante parte di costoro pecca, più semplicemente, di totale inadeguatezza.)
Sciaguratamente, anche uscendo dalle istituzioni ci imbattiamo in eserciti di ladroni e ladruncoli: dal cameriere della pizzeria all'angolo al vigile che va a riscuotere negli esercizi commerciali, dal meccanico all'edicolante... e persino al maestro di scuola, che maltratta nostro figlio sperando magari di estorcerci qualche regaluccio.
(E noi che facciamo? Subiamo e stiamo zitti?!?)

L'Italia è invivibile per colpa degli italiani (o comunque di almeno il 50% di loro), e non solo per colpa del fantomatico spread o degli intrallazzieri di Wall Street! In teoria, una famiglia composta da tre-quattro persone potrebbe vivacchiare, tirare avanti in maniera parsimoniosa, anche con un solo stipendio; sì; anche con 1000-1500 euro al mese. E', del resto, quanto succede in Germania, in Francia, in Austria ecc., dove la disoccupazione è, ormai, vicina ai nostri livelli. Ma qui da noi vai a comprare la verdura e cercano di fregarti, vai in friggitoria e idem... E affitto, acqua e servizi pubblici sono stati trasformati in sfarzi dispendiosi. L'aria è irrespirabile, ormai, non solo per colpa della monnezza, ma anche per l'ingombrante presenza di taluni nostri connazionali. Si va dai furbastri ai furbetti.
Certo: bisogna per prima cosa ripulire il panorama politico ed essere molto più coscienti nel momento in cui si vota; ma il passo seguente è quello di sanzionare, una volta per tutte, quei delinquenti (italianissimi, lo sottolineo, non albanesi, né zingari...) che ci avvelenano l'esistenza.

sabato, aprile 14, 2012

Un ricordo di Maurice Baquet (video in francese)

Questa intervista è stato realizzata dal figlio Grégori


Maurice Baquet (1911-2005) fu un multitalento. Da cellista (si era diplomato a Lione) arrivò a vincere un primo premio al rinomato Conservatoire de Paris. Era inoltre un appassionato alpinista e sciatore, e questo suo amore per la montagna è espresso in diversi film in cui recitò.


Il suo debutto in teatro avvenne dopo essere stato notato dal poeta Jacques Prévert; Prévert "scoprì" Baquet per strada, mentre questi andava in bicicletta con il violoncello sottobraccio... Un'apparizione davvero curiosa! In breve, Maurice Baquet divenne un rappresentante di spicco del 'Gruppo d'Ottobre'.


La Rue Lepic di Montmarte è teatro di una "corsa lenta" di sci. Nella foto: lo sciatore Baquet ascolta le indicazioni del regista Christopher Miles

Come attore cinematografico e televisivo, Baquet fu attivissimo (circa 80 film, alcuni al fianco dell'arcinoto Louis de Funes). In Francia è stato una star. Lavorò con registi del rango di Jean Renoir, Joseph Losey, Robert Siodmak, Costa-Gavras e Billy Wilder.

Baquet mise in piedi anche one man shows come commediante e umorista; inoltre recitò in operette e si esibì persino nelle music halls e nei teatri londinesi.

Il celebre fotografo Robert Doisneau immortalò Baquet nelle situazioni più disparate. I due erano grandi amici


Biografia su Wikipedia France, contenente la vasta filmografia di Maurice Banquet

giovedì, giugno 02, 2011

Un ennesimo dramma della fame in Europa

BIELORUSSIA



Come scrive The Telegraph, il governo di Minsk ha chiesto al Fondo Monetario Internazionale un prestito di 8 miliardi di dollari. Ma di tali "aiutini" la Bielorussia ha già goduto in passato... e si intuisce che anche in futuro batterà a cassa.

Video (in inglese) sulla situazione nel Paese ex membro dell'URSS: http://youtu.be/Cn1mNSg__Kg


Come può accadere tutto ciò?

Gli aumenti dei prezzi del greggio imposti dalla Russia, oltre alle incredibili "spese di Stato" di cui si è fatto responsabile il governo bielorusso - soprattutto alle ultime elezioni presidenziali -, hanno portato al lastrico l'economia nazionale. 

Il gabinetto del presidente
Lukaschenko ha ordinato, tra ieri e oggi, uno stop ai rincari del cibo. Questa manovra segue quella del 24 maggio, ovvero il deprezzamento del rublo bielorusso (che intanto ha perduto quasi la metà del suo valore nei confronti del dollaro).

Tra i cittadini è esplosa la rabbia, accompagnata ovviamente da disordini e da tentativi (alcuni andati in porto) di derubare negozi e supermercati.



Le proteste non sono dovute soltanto alla carenza di cibo e ai prezzi alti

La Bielorussia è un esempio lampante di dittatura all'interno di un sistema pseudo-democratico. Ultimamente ci sono state sentenze spropositate contro i "nemici" di Lukashenko e in particolare contro i politici in concorrenza con il Presidente, i quali hanno urlato allo scandalo dopo le elezioni dello scorso dicembre, da loro definite "un unico imbroglio". Tutti quanti sono ora in prigione, insieme a molti attivisti del popolo. Il governo ha l'intenzione di usarli come ostaggi per spillare capitali alle nazioni occidentali e - ovviamente - per piegare le gambe al resto degli oppositori interni. Lo scopo finale: instaurare un clima di paura e di collaborazione coatta con il potere come nell'èra pre-1989.


Fascismo=povertà; e, infatti, un'ondata di povertà sta invadendo l'Europa

La Grecia, l'Irlanda e l'Islanda sono i casi più celebri, ma, pur se non se ne parla molto, un inizio di carestia ha già colpito diverse altre aree europee: dalla Moldavia e Romania, attraverso l'Ucraina e l'Ungheria, fino agli Stati Baltici e - appunto - alla Bielorussia. Insomma, regioni assai vaste dove la maggior parte delle banche europee e statunitensi fanno - fin dal 1989 - lucrosi affari. Da una parte, governi ladri e repressivi che si arricchiscono (marionette del capitale globale); dall'altra, la popolazione che muore di fame.

E tutto questo nella "moderna" ed "evoluta" Europa...!


Come sarà il futuro dell'Eurozona (e dell'intero continente)?

Le unioni monetarie possono sopravvivere solo se guidate da un gremium in cui vengono rappresentati tutti i Paesi membri, nonché se i Paesi più forti sono disposti a versare denaro nelle casse di quelli deboli - quasi secondo il principio dei vasi comunicatori. Ma, in primis, le unioni monetarie hanno ragione di essere se sono nate per plebiscito popolare. Che cos'è accaduto invece nel Vecchio Continente? Accaniti "eurocrati" di ogni nazionalità hanno imposto il loro volere ai cittadini europei; ubbidendo loro stessi a ordini dall'alto...

Come si vede, vincitori di questo stupido quanto crudele gioco sono, ancora una volta, le multinazionali.

Anche se Bielorussia, Ucraina e altre nazioni dell'Est non sono ancora entrate a far parte dell'Eurozona, ne subiscono l'influenza. Certo, la loro crisi è dovuta ai propri tiranni corrotti e all'arroganza imperialista del gigante Russia, ma altresì alla cinica avidità dei... Soliti Sospetti. Molti dei quali non possiedono necessariamente un passaporto est-europeo.


                       Tradotto da: The Italy Dispatch, The Crow Dispatch



martedì, dicembre 22, 2009

Emergenza freddo in Italia

Ma è l'Europa intera a essere attanagliata dal gelo


Una quarantina di morti per assideramento in Polonia. Diversi morti vengono segnalati anche in Germania, Austria, Francia... E' una catastrofe a livello continentale, con conseguenze purtroppo drammatiche. E' come nel film The Day After Tomorrow - L'alba del giorno dopo.


Bus, treni, traghetti, aerei: tutto bloccato. Era del resto prevedibile, no? Se già la meccanica non resiste a certe temperature, figuriamoci l'elettronica (che oggi sembra imprescindibile in tutti i mezzi di trasporto)! I guasti dei carissimi treni Eurostar che servono la linea Londra-Parigi attraversando il tunnel della Manica hanno fatto arrabbiare migliaia di passeggeri rimasti bloccati. Uno di loro ha dichiarato: "Se non ci rimborsano, dopo le vacanze giuro che faccio uno sciopero della fame. Ho davvero bisogno di quei soldi, per il biglietto ho speso parecchio”.



Vagoni ghiacciati, i passeggeri esasperati ai dirigenti Trenitalia: "Levatevi di torno!"


Ma l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, dice a chi deve viaggiare: "Portatevi panini e coperte!"


”Non sta a noi poter rimborsare, non possiamo essere responsabili degli eventi naturali“ ha dichiarato Moretti intervenendo a Sky Tg 24, rispondendo a chi gli chiedeva se i passeggeri dei treni che in questi giorni hanno subito consistenti ritardi a causa del maltempo avessero diritto a qualche forma di rimborso. Moretti ha ricordato: “Ci sono fortunatamente delle direttive europee (...) che stabiliscono quali cause di ritardo dipendono dalle compagnie ferroviarie e quali non dipendono“.


C'è gente che attende nelle stazioni all'aperto, a molti gradi sotto lo zero, l'arrivo di convogli che non arriveranno mai, o che arriveranno solo dopo molte ore. Anche i "bellissimi" e costosissimi Frecciarossa e Frecciargento non riescono a circolare. La maggior parte delle imprecazioni riguarda i ritardi, certo, ma anche la soppressione delle sale d'aspetto.


"Il costo biglietti aumenta e il servizio peggiora, e hanno messo in atto un meccanismo per cui chiedere i rimborsi è sempre più difficile... dobbiamo trovare il modo di organizzarci per difendere i nostri diritti" scrive un lettore a Repubblica.it .


E un'altra vittima di Trenitalia, che si trovava sul Bologna-Verona, conclude così il racconto della sua incredibile odissea: "Alla fine, il capotreno - in considerazione del disagio patito dal sottoscritto, ma anche da altri passeggeri saliti a bordo nelle medesime condizioni - ha comunicato che, per questa volta, le Ferrovie Tedesche ci avrebbero ospitato gratuitamente a bordo del meraviglioso EC... pulito ed in orario!" 


I toni degli utenti dell'unica compagnia ferroviaria italiana sono molto aspri. Ecco la dichiarazione di un altro viaggiatore esasperato:


"Nessun pietà per Trenitalia, loro no ne hanno - La pietà la riservo agli operai Alcoa picchiati dalla polizia, non certo a dirigenti strapagati che hanno speso miliardi (nostri!) per lustrare le vetrine di Trenitalia con programmi e proclami che poi ci lasciano nella m. Vi siete prodigati nelle seguenti azioni meritorie: annullamento totale delle biglietterie, dei depositi bagagli, delle coincidenze, degli espressi, degli abbonamenti ridotti.

Avete infestato la rete ferroviaria con schermi al plasma che rimbecilliscono la gente di pubblicità, la vostra pagina web è largamente inadeguata e spesso mendace, col trucchetto degli Eurostar avete di fatto raddoppiato le tariffe, avete scaricato sull'utenza il rischio di impresa, creando così la ferrovia dei ricchi e quella dei poveri. La vostra faccia di bronzo chiede ora pietà; mi chiedo: se fossimo in Russia, torneremmo al cavallo? Abbiatela voi pietà: levatevi di mezzo, e fate posto a gente onesta e competente, che guarda al servizio oltre che ai libri paga, e vergognatevi."



  Milano paralizzata dalla neve


 

martedì, marzo 10, 2009

Spese 6000 sterline per il logo del G20

[Fonte: The Italy Dispatch]

I ministri britannici sono stati aspramente criticati per le spese del summit londinese del 2 aprile. Il conto finale del G20 potrebbe ammontare a decine e decine di milioni di sterline.


E' troppo, assurdamente troppo: mentre le famiglie britanniche sono costrette a stringere la cinghia, il loro governo sciupa un mucchio di soldi per ospitare i leader mondiali che dovrebbero decidere di come risolvere la crisi economica.



Greg Hands, ministro del Tesoro del governo-ombra, ha dichiarato: "Chi ci governa dovrebbe dare il buon esempio. 6.000 sterline soltanto per il logo del summit sono decisamente una spesa eccessiva. E i costi totali crescono di giorno in giorno..."


Il centro di conferenze ExCel, nell'est di Londra, deve essere protetto contro terroristi e dimostranti (già preannunciate azioni del gruppo ambientalista Plane Stupid nella City londinese); sia dal basso (recinzioni, posti di blocco, spiegamenti di forze di polizia e dell'esercito) che dall'alto (elicotteri e aerei della Royal Air Force). Solo per le misure di sicurezza se ne andranno svariati milioni.

Centinaia di migliaia di sterline costerà l'"hospitality", comprendente un servizio navale per le troupe televisive da e attorno ai Royal Docks. 200.000 sterline guadagneranno un coordinatore di progetto e due "event managers" della PA Consulting - la ditta che l'anno scorso fu responsabile di uno scandalo cibernetico dopo aver smarrito i dati di migliaia di pregiudicati.

Più di £ 50.000 sono stati stanziati per pagare due editori della homepage del summit; £ 40.550 (netti) è il compenso per l'agenzia di webdesign Start Creative.


E, a voler credere al Daily Mail, ben 6 milioni di sterline se ne andranno nelle tasche dei soliti loschi "consulenti", chiamati ad aiutare il governo nell'organizzazione del G20. 


  Mark Wallace, uno dei direttori dell'associazione TaxPayers' Alliance,, che lotta per un fisco meno vorace, dice: "E' da irresponsabili spendere migliaia di sterline per semplici orpelli mentre il mondo - letteralmente - boccheggia a causa della recessione. Non dimentichiamo che questi soldi sono dei contribuenti..."


Il motto del summit del 2 aprile sarà: "stabilità, crescita, posti di lavoro".  Nel nuovo gioco finanziario, lo Stato ricoprirà un ruolo più rilevante che in passato. Nicolas Sarkozy parla di un meeting per "ricostruire il capitalismo" e il nostro Giulio Tremonti vuole una nuova regolamentazione del mercato, cosicché nasca "un nuovo ordine mondiale".


Link attinente: The New World Order (NWO)





mercoledì, agosto 06, 2008

La SPD espelle l'ex ministro Clement

La socialdemocrazia è

un mostro senza testa.

La socialdemocrazia è

un gallo senza cresta...


cantava Claudio Lolli in tempi politicamente meno ambigui. La Sozialdemokratische Partei Deutschlands (SPD) è stata per oltre 100 anni punto di convergenza della sinistra tedesca, anche perché, fin dalla nascita della Bundesrepublik, aderire al KPD (il partito comunista) significava - e significa - beccarsi un Berufsverbot - un divieto di lavoro -, cosa che stranamente non avviene se si è membri di un gruppuscolo in odore di nazismo. Nel dopoguerra, il periodo più brillante della SPD si ebbe con il governo di Willy Brandt (1969-'74), che dovette dimettersi perché il suo segretario venne smascherato come spia della DDR (ovvero della Germania "comunista"). Il successore di Brandt fu Helmut Schmidt,  personaggio assai discusso per le sue tendenze riformistiche.


Ma l'intera storia della "nuova" SPD (dal 1946 in poi) ha a che fare con il riformismo ideologico: il partito ripudiò il marxismo nel congresso di Bad Godesberg (1959) sotto l'influenza di Herbert Wehner, adottando il Godesberger Programm che rimase in vigore fino al 1989 quando fu sostituito dall'ancora più moderato Berliner Programm. Quest'ultimo fu in pratica una svolta a favore del neoliberismo messa in atto da Gerhard Schröder, Cancelliere dal '98 al 2005 e fautore della cosidetta politica di "nuovo centro" (Neue Mitte). Schröder, ex avvocato di successo, era chiaramente animato da interess personali. Dopo cinque anni disastrosi per la classe operaia (l'inizio del caos che regna attualmente), nessuno si sorprese quando lui si ritirò dalla politica per accettare un incarico lucroso offertogli dal gigante russo Gazprom. Il mandato di Schröder deluse talmente i socialdemocratici di vecchia fede che molti "emigrarono" nella PDS (formatosi da una costola del partito di regime dell'ex DDR). Ora, grazie anche alla spinta a sinistra di "Die Linke" (movimento nato dalla fusione di PDS e Lavoro e Giustiza sociale – Alternativa elettorale), i "veri" socialdemocratici hanno riconquistato la lobby del partito-madre. Era già nell'aria la condanna dell'"Agenda Schröder" da parte dei dirigenti socialdemocratici; dunque, la recente esclusione dalla SPD dell'ex Ministro per l'Economia Wolfgang Clement è solo un'azione conseguente, anche se ha destato tanto scalpore.


Il motivo dell'espulsione risale alle elezioni regionali di aprile nel Nordrhein Westphalen. Clement aveva invitato gli elettori socialdemocratici a non dare il loro voto alla candidata socialdemocratica Andrea Ypsilanti. A provocare forti proteste nell'elettorato socialdemocratico era stato in particolare il fatto che Clement, membro del "consiglio di sorveglianza" di una ditta affiliata al gruppo energetico RWE, aveva attaccato la Ypsilanti per il suo no alle centrali nucleari. Alcune sottosezioni della SPD avevano immediatamente chiesto provvedimenti nei suoi confronti, per comportamento nocivo agli interessi del partito.


Il 67enne politico, iscritto alla Spd dal 1970, all'epoca si era detto "molto preoccupato dai passi indietro che vengono compiuti soprattutto nelle politiche del mercato del lavoro" e aveva anche minacciato di lasciare la SPD se questa si fosse avvicinato troppo a "Die Linke".


La sua espulsione dal partito rappresenta un messaggio chiaro agli elettori di sinistra: "Siamo tornati a essere i rappresentanti della classe lavoratrice". E, aggiungiamo noi, degli intellettuali come Günter Grass, che dalla SPD è uscito polemicamente più volte per poi farvi ritorno altrettante volte. L'unico torto che Grass certamente si autorimprovera: quando  Schröder si candidò per la poltrona di Cancelliere, celebre e già allora vetusto scrittore, lo aiutò entusiasticamente durante la campagna elettorale; non sapendo, appunto, quali fossero le vere mire dell'"Uomo Schröder": finire di smontare l'impianto assistenziale dello Stato a favore di grossi imprenditori e multinazionali. Da quel quinquennio, più di mezza Germania ha l'acqua alla gola a causa delle disuguaglianze sociali e della precarietà...  



  Günter Grass: anche lui deluso da Gerhard Schröder e dalla sua agenda neoliberista

domenica, maggio 04, 2008

IL CONSUMO DI ALCOOL NEL NORD-EST E' MOLTO CONSISTENTE, COSI' COME IL VOTO ALLA LEGA

La birra, i bavaresi e la Padania


 


"Chissà se c'è una correlazione tra il maggiore consumo di alcolici nel nord-est e il consistente voto alla Lega?" si chiede Paolo Borrello nel suo blog.


 Il dubbio è lecito. In Baviera ad esempio esponenti e simpatizzanti della CSU (Unione Cristiano-Sociale, formazione politica "sorella" della CDU ma con forte connotazioni regionalistiche) si fanno gran vanto del loro consumo di birra, bevanda che i meno colti tra di loro ritengono essere di pura origine germanica - anzi: bavarese. La Germania può considerarsi un po' lo specchio dell'Italia - un'Italia rovesciata con la testa in basso e i piedi in alto: vi troviamo il "ricco" meridione (Baviera e Baden-Wurttenberg) e il vasto, odiato settentrione apparentemente povero e straccione (coloro che abitano appena a nord della Franconia vengono sdegnosamente definiti "die Preussen" = "i terroni"!).


 Quando si nomina la Baviera - Bayern -, qualsiasi altro tedesco pensa automaticamente alla birra e al dialetto alquanto comico, ai buffi costumi tradizionali ("Trachtl" per gli uomini, "Dirndl" per le donne) abbinati all'hi-tech. Non mi sembrano davvero da sottovalutare i parallellismi con la "Padania", tanto più che i fieri Lombardo-Veneti intraprendono già stretti rapporti commerciali con i bavaresi... Ma il Land Bayern gode già del privilegio del federalismo, con una propria costituzione e un proprio parlamento (così come tutti gli altri Laender tedeschi, del resto). Le bevute - soprattutto nei locali tradizionali - diventano (politicamente, ideologicamente in senso latere) simboliche, come scrive Paolo Borrello: "un mezzo attraverso il quale dar vita all'omologazione al gruppo." Il sentirsi bavaresi non è nemmeno una questione di razza tout court, visto che in questa regione regna, fin dall'antichità, un miscuglio di geni tra i più disparati (gli autentici "Baiuvari" sembra che fossero originari dell'Ungheria). E' l'elemento folkloristico - e dialettale! - a fare da collante.


 Sarebbe forse ora che si istituisse il federalismo anche in Italia, e così forse Bossi, Calderoli & Co. possono vedere realizzato il loro sogno di un'identità "nazionale" - per quanto posticcia - e ubriacarsi in massa, fiscalmente oberati dal governo locale anziché da quello di Roma, felicemente delirando, davanti a un boccale di birra o a un bicchiere di Chiarello, delle bellezze del loro Land Della Cadrega (o Della Scaranna). E chissà, forse il federalismo potrebbe risultare un'opzione avvantaggiante anche per il nostro Mezzogiorno...

domenica, ottobre 14, 2007

La catastrofe sociale in Germania

Nella Paulskirche di Francoforte sul Meno si è tenuta oggi la tradizionale manifestazione del Friedenspreis, riconoscimento che viene assegnato a scrittori contraddistintisi per il loro impegno per la pace. Alla fine della cerimonia, un tedesco 44enne di origine romena si è staccato dalla folla assiepatasi all'esterno e si è gettato contro il Presidente della Repubblica Federale  Horst Köhler, stringendolo al collo. L'intervento delle guardie del corpo è stato provvidenziale per Köhler. Sembra che il motivo dell'aggressione non sia di natura politica (il premio è andato allo storico israeliano Saul Friedländer). Con il suo gesto, l'uomo voleva attirare su di sé l'attenzione generale. Il suo è un caso disperato: non ha lavoro e non riesce a pagare l'affitto di casa.


Da quando è iniziato lo smantellamento dello Stato sociale, in Germania la povertà è drasticamente cresciuta. Nelle strade delle grandi città si aggirano senzatetto e bambini vestiti di stracci: un fenomeno mai registrato prima nella storia della Bundesrepublik.  



 


Le bugie della 'Bild', Lidl, no fumo, Ich arbeite..., Günter Grass, Günter Grass 2, Chomsky, Hirschman, Naziskin, Angela Merkel 3, Italiastan, Bild Zeitung, Angela Merkel 2, Angela Merkel 1, lavoratore interinale, Arbeit macht frei?, "cerco lavoro", stanno bruciando pizzerie, Berluska Superstar, USA-URSS, Le reginette del gossip tedesco, Carnevale nell'Est Germania, Caos organizzato (I)

martedì, aprile 03, 2007

'Lo spirito del legno'

E' il metanolo, la droga dei poveri. Un vero e proprio veleno per il corpo umano. E' usanza degli immigrati soprattutto rumeni e polacchi aggiungerlo alle bevande alcoliche (anche al vino). Sembra che la miscela abbia effetti allucinogeni. Non sorprende perciò che il caso della donna rumena che sta morendo a Palermo dopo aver ingerito della grappa sia già il 15° in Sicilia. Solo nei primi tre mesi del 2007 all'Ospedale Civico del capoluogo siculo sono morte tre donne, due delle quali ventenni, per colpa di metanolo contenuto in bevande alcoliche.

L'ultimo episodio si era verificato il 24 marzo, quando un'altra rumena si era sentita male mentre lavorava in casa, nel Trapanese. La figlia ha riferito che poco prima aveva bevuto qualcosa. Ieri al Pronto Soccorso del Buccheri La Ferla di Palermo è arrivata una trentenne (rumena), badante, da tre mesi in Italia. Accusava un forte mal di pancia; ora è in coma. I militari dell'arma hanno sequestrato, in casa sua, bottiglie di alcolici per sottoporle agli esami di laboratorio.

domenica, novembre 05, 2006

I tedeschi: "Risparmiatecelo!"

BERLUSCONI PUNTA A PRO7 MA IN GERMANIA LO DETESTANO

Mediaset cerca nuovi mercati; da sempre sbircia verso la Germania, e ora che il dominio in Italia è minacciato, Berlusconi considera seriamente la possibilità di lanciare un'offerta per la tedesca ProsiebenSat1 (potente compagnia che raccoglie diversi canali televisivi privati, tra i quali Pro7 e Sat 1). Come fa notare il Financial Times, Mediaset è una delle "poche società che hanno l'ambizione e la possibilità di stringere un accordo da 5 miliardi di euro". Sussistono però molti dubbi su un'approvazione delle authority. In Germania il nome di Berlusconi è quasi sinonimo di mafioso, e nel collettivo immaginario ha sostituito quelli di Mussolini e di Al Capone, finora usati come offesa nei confronti dell'Italia e degli italiani.
Nella 'Lex column' del Financial Times viene osservato che difficilmente l'operazione potrebbe essere accolta positivamente dai tedeschi, dopo "l'osservazione fatta dall'ex primo ministro quando disse a un membro tedesco del Parlamento Europeo che sarebbe stato perfetto nel ruolo di guardia in un campo di concentramento. Il giudizio ancora brucia" sostiene il quotidiano inglese, "ed è quindi improbabile che ci passino sopra."

mercoledì, giugno 14, 2006

Italia: 2 milioni di disoccupati

Non è cambiato nulla: nel nostro Paese ci sono ancora 2 milioni di senzalavoro. Almeno secondo le cifre ufficiali. Poi c'è anche una disoccupazione "sommersa" che è difficile valutare in cifre...
Inoltre, la crescita dell’occupazione sta frenando: nel 2006 aumenterà dello 0,6% e nel 2007 solo dello 0,4%. Lo rivela l’Employment Outlook dell’Ocse, da cui emerge anche un triste primato: siamo ultimi nell’Ue per l’occupazione femminile. Non solo: il rapporto rivela che oltre ad essere
sotto la media Ocse per l’occupazione, il mercato del lavoro italiano è afflitto anche da disparità regionali.
E in Europa? La disoccupazione è calata troppo poco: sono 34 milioni le persone senza impiego. Per l’Ocse l’unica soluzione è "rimuovere gli ostacoli del mercato del lavoro e intervenire sulle pensioni, eliminando quelle di anzianità".

sabato, aprile 08, 2006

Tutti alle urne!

Elezioni 2006

Berlusconi è stanco. Votate ME. Ci penso io a mettervela nel culo per i prossimi 5 anni.

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Il premier ha dato agli italiani dei coglioni. E allora? Che cazzo si lamentano? Poteva andar loro peggio: per esempio, che gli si dicesse che sono la figa della Mussolini.

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Ho ricevuto una lettera col timbro di Forza Italia, firmata da Lui Medesimo. Leggo:
"Caro Coglione,
se l'ICI non ti basta, facciamo anche le marchette a carico del servizio sanitario?"


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Intanto, in Cina...
i bambini continuano ad essere "bolliti dai comunisti"...