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sabato, maggio 12, 2012

Miss Bielorussia 2012

Queste sì che sono splendide ragazze!

Yulia Skalkovich, vincitrice a Minsk del titolo di Miss Belarus per l'anno 2012.

La Bielorussia ("Russia Bianca") è indipendente fin dal 1990. Il suo ordinamento è quello di una repubblica presidenziale, ma di fatto trattasi di dittatura bell'e buona. La censura sui media è assai rigida e nelle edicole (appartenenti allo Stato) arrivano quasi solo i giornali filogovernativi. Stampa e TV propagano una visione del mondo russocentrica, e non c'è da sorprendersi: la Bielorussia è l'alleato più fedele dell'odierna Russia. Il suo presidente-padrone, Alexander Lukashenko (un tizio che vaneggia sulla forza di Hitler e sul carisma di Stalin), viene spesso fotografato in compagnia di Dimitry Medvedev e Vladimir Putin.


La centrale nucleare di Chernobyl subito dopo l'esplosione (1986). La nuvola radioattiva procurò ingenti danni alla Bielorussia, che ancora oggi investe circa l'8% del suo PIL nel tentativo di risanarli

E' un Paese in cui sembra ancora di vivere nel comunismo: in tutte le città esiste una Via Karl Marx e, quasi sempre, la piazza principale reca la denominazione Oktyabrskaja. Un alone di paranoia, di folle paura, circonda ogni gesto e ogni parola; opporsi al volere del presidente è pericoloso per ognuno dei circa 9 milioni di cittadini (tendenza: calante; la natalità in Bielorussia è ai valori minimi...). Il Padre ("Bat’ka"), come si fa chiamare Lukashenko, sa come esercitare il controllo sulla Nazione. I suoi metodi forse non saranno raffinati, ma per alcuni versi essi sarebbero in grado di fare impallidire persino il Big Brother orwelliano. La polizia di Stato - K.G.B. ! - picchia brutalmente (e uccide) chi invoca una maggiore democrazia o si mostra eccessivamente filo-occidentale, ed è impensabile attendersi delle elezioni presidenziali libere.
D'altro canto, però... Disoccupazione? I bielorussi ignorano che cosa sia. E Minsk, la capitale, si presenta come una città moderna con grandi, austeri edifici e dove il costo della vita è relativamente basso. A Minsk i delitti sono praticamente sconosciuti e i trasporti pubblici funzionano infallibilmente. Inoltre, il centro-città è pieno di donne belle ed eleganti.
Dunque: il posto ideale dove trasferirsi... all'apparenza.


Peccato, fanciulle! Forse non ci incontreremo mai: troppi muri tra di noi

lunedì, ottobre 13, 2008

Kundera fu una spia dei Rossi

E così crolla un altro mito. Milan Kundera, autore del bestseller L'insostenibile leggerezza dell'essere (1985), collaborò in gioventù con la polizia segreta del regime comunista. Correva il 1950 e, per colpa di una sua denuncia, un 24enne fu condannato a ben 22 anni di carcere. E' quanto riporta lo storico Adam Hradlinek in un suo articolo apparso sulla rivista Respekt, citando il rapporto della polizia 624/1950: "Oggi verso le 16:00, uno studente, Milan Kundera, nato il 1 aprile 1929 a Brno (...) si è presentato a questo dipartimento per riferire che una studentessa deve incontrarsi in serata con un certo Miroslav Dvorácek... Quest'ultimo ha apparentemente disertato dal servizio militare".


In effetti nel 1948 Dvorácek aveva lasciato la sua unità attraversando illegalmente la frontiera con la Germania. Condannato ai lavori forzati in una miniera di uranio, fu liberato soltanto nel 1963, quando Kundera aveva già pubblicato i suoi primi libri. Oggi l'uomo vive in Svezia. Di recente ha avuto un infarto.


 Milan Kundera si è rifiutato di fornire un commento a queste gravi accuse sul suo conto.
Lo scrittore in gioventù fu comunista convinto, poi, negli Anni Sessanta, passò con i riformisti. Dopo la Primavera di Praga, il Partito gli vietò ogni apparizione in pubblico. Nel 1975 si trasferì in Francia.

giovedì, giugno 07, 2007

Calcio e politica - Il Milan e i comunisti

Domanda: "Qnt milanisti sn comunisti???
Nn credete sia un controsenso votare x la squadra del leader ke voi nn sopportate????"



Risposta:

Se io fossi milanista mi impiccherei o cambierei squadra, a prescindere dall'ideologia politica.

Anche uno che è di destra non può non odiare il Berluska. Il quale non è di destra né di centrodestra né altro, ma solo un furbacchiotto che fa fesso l'italico gregge. Io comunque non sono comunista: solo trotzkista (faccio di mestiere il pasticciere), e lo sono diventato (trotzkista, intendo; prima ero di destra) da quando sulla scena politica nostrana si è affacciato questo pagliaccio che ha trasformato l'Italia in un unico circo pieno di clowns simili a lui.
Purtroppo ho un'altra pecca: sono nato interista; da qui il motivo vero della mia idiosincrasia contro il Milan. La politica in realtà c'entra ben poco. Fossi stato un vero comunista, avrei potuto magari soprassedere sulla figura del presidente e tifare per i Rossoneri (si sa: i comunisti sono buonisti...). Purtroppo, come già detto, io nasco interista e di destra, e, con tutto il fascismo che ho nel sangue, non posso non odiare. Ecco perché (in quanto interista e - non dimentichiamocelo - pure pasticciere) sono passato dalla parte dei trotzkisti. D'accordo, d'accordo: in Italia non esiste un partito trotzkista. Ebbene, lo fonderò io, e avrà sull'emblema non il colore rosso ma le strisce nere e azzurre.