domenica, maggio 03, 2020
Quando gli U.S.A. volevano far esplodere un ordigno nucleare sulla Luna
domenica, novembre 09, 2014
Muro di Berlino - voi festeggiate, tanti altri no

A Berlino la notizia si diffonde con una velocità degna delle moderne tecnologie e una folla immensa si riversa davanti al Checkpoint...

Il Muro di Berlino non è mai caduto; anzi! E' ancora più alto di prima e ormai getta la sua ombra finanche al di là dell'Oceano.
(Peter Patti, 2001)

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Il 9 novembre 2009 scrivevo:
9 novembre... e a festeggiare sono solo gli italiani

... e il 13 agosto 2011:
Muro di Berlino: 50 anni di ipocrisia

Di una cosa Wulff non ha non potuto e mai potrà parlare: del grado di degradimento raggiunto dalla Germania - e dall'intero Ovest europeo - da quando la presunta Unità ha distrutto gli ultimi baluardi di utopia socialista. All'ombra del Muro, a Berlino, così come nel resto della Germania, c'erano piscine e impianti sportivi disponibili anche ai meno abbienti, il lavoro non mancava, le scuole, le poste e le ferrovie funzionavano in maniera proverbiale... Oggi, senza quella storica barriera, la vita è un folle arrangiarsi, un nuotare nella melma. Solo i furbetti riescono a mantenersi a galla; un po' come succede in Italia.
La divisione tra due sistemi politici garantiva un certo obbligo, da parte dei burocrati e degli oligarchi, a trattare bene la cittadinanza e a rispettare i lavoratori, quasi sottintendendo: "Vedete? Noi non siamo di meno dei comunisti...". Venuta a mancare la necessità del raffronto (filosofico e non solo politico) con l'altra parte, ecco che gli altolocati maiali possono fare i loro... porci comodi.

Tra i "porci comodi" è inclusa l'importazione in massa di manodopera staniera: operazione spinta agli estremi durante il governo del Cancelliere Helmut Kohl con il pretesto di dover "salvare" masse di persone di presunta discendenza tedesca - che la storia aveva relegate in Romania, nella provincia del Volga, in Kasachistan, ecc. Lo scopo reale: tenere sotto scacco operai e contadini tedeschi e togliere dignità al lavoro (per tacere della certezza del lavoro).
Alle varie ristettezze imposte dal governo democristiano la Germania reagì mandando Kohl in pensione e votando il socialdemocratico Gerhard Schröder. Ma fu un clamoroso buco nell'acqua: Schröder - tradendo i principi basilari della socialdemocrazia - smantellò completamente lo Stato sociale. Per la cronaca: finì la carriera come consigliere d'amministrazione di diverse imprese di energia. (Similmente a Berlusconi, anche lui passò per "amico" di Putin.)
Insomma, la Caduta del Muro è stata il trionfo dei lobbisti e dei gruppi d'interesse; in una parola: dei corruttori.
Gli ex abitanti della DDR (oggi un deserto improduttivo - viene paragonato al nostro Mezzogiorno - pieno di odi e rancori) rimpiangono amaramente i vecchi tempi: quelli di prima del Muro. "Allora non possedevamo la Golf o la BMW, ma non avevamo neanche i debiti e lo stress non sapevamo neppure cosa fosse."
In quanto ai tedeschi occidentali, già dopo i primissimi entusiasmi, rifiutandosi di riconoscere come loro connazionali i tedeschi "dell'altra parte" (che, tra le altre cose, parlavano in maniera semi-incomprensibile e con accenti strani), implorarono - e implorano - ad alta voce: "Il Muro? Ricostruitelo! E ricostruitelo più alto di prima."
Commento di
"anonimo"
http://riccardo-uccheddu.blogspot.com
Condivido in toto!
Nella Ddr e più in generale nel blocco socialista esisteva forse meno lusso, ma del resto, il lusso... a che cavolo serve?!
Ho letto l'autodifesapronunciata da Honecker davanti ai giudici di Berlino e tra le altre cose, ho scoperto che in confromnto alla Brd, alla Ddr furono imposte riparazioni di guerra ben più pesanti.
Poi i DIRITTI erano rispettati... ora, i diritti ed il tanto decantato Stato di diritto sono solo una presa in giro.
Se ti va bene, a quasi 50 anni puoi accontentarti di un lavoro da precario... e precaria è anche la tua vita.
Già Wolf Biermann nel libro "Il coniglio divora il serpente" denunciava il sacco che si stava facendo delle strutture industriali della Ddr...
Un caro saluto e complimenti per questo coraggioso ed intelligente post!
Riccardo
Ecco l'indirizzo del mio blog
riccardo-uccheddu.blogspot.com
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La Caduta del Muro su Euronews Italia

oppure

....Riflettete su questa frase di Michael Moore e diffondetela
sabato, maggio 12, 2012
Miss Bielorussia 2012
La Bielorussia ("Russia Bianca") è indipendente fin dal 1990. Il suo ordinamento è quello di una repubblica presidenziale, ma di fatto trattasi di dittatura bell'e buona. La censura sui media è assai rigida e nelle edicole (appartenenti allo Stato) arrivano quasi solo i giornali filogovernativi. Stampa e TV propagano una visione del mondo russocentrica, e non c'è da sorprendersi: la Bielorussia è l'alleato più fedele dell'odierna Russia. Il suo presidente-padrone, Alexander Lukashenko (un tizio che vaneggia sulla forza di Hitler e sul carisma di Stalin), viene spesso fotografato in compagnia di Dimitry Medvedev e Vladimir Putin.
La centrale nucleare di Chernobyl subito dopo l'esplosione (1986). La nuvola radioattiva procurò ingenti danni alla Bielorussia, che ancora oggi investe circa l'8% del suo PIL nel tentativo di risanarli
E' un Paese in cui sembra ancora di vivere nel comunismo: in tutte le città esiste una Via Karl Marx e, quasi sempre, la piazza principale reca la denominazione Oktyabrskaja. Un alone di paranoia, di folle paura, circonda ogni gesto e ogni parola; opporsi al volere del presidente è pericoloso per ognuno dei circa 9 milioni di cittadini (tendenza: calante; la natalità in Bielorussia è ai valori minimi...). Il Padre ("Bat’ka"), come si fa chiamare Lukashenko, sa come esercitare il controllo sulla Nazione. I suoi metodi forse non saranno raffinati, ma per alcuni versi essi sarebbero in grado di fare impallidire persino il Big Brother orwelliano. La polizia di Stato - K.G.B. ! - picchia brutalmente (e uccide) chi invoca una maggiore democrazia o si mostra eccessivamente filo-occidentale, ed è impensabile attendersi delle elezioni presidenziali libere.
D'altro canto, però... Disoccupazione? I bielorussi ignorano che cosa sia. E Minsk, la capitale, si presenta come una città moderna con grandi, austeri edifici e dove il costo della vita è relativamente basso. A Minsk i delitti sono praticamente sconosciuti e i trasporti pubblici funzionano infallibilmente. Inoltre, il centro-città è pieno di donne belle ed eleganti.
Dunque: il posto ideale dove trasferirsi... all'apparenza.
martedì, marzo 17, 2009
Ayn Rand: l'intenzione e il suo contrario
Una ragazzina, con la scusa di fare visita ai parenti emigrati, abbandona per sempre la Russia sovietica e va a rifugiarsi in quell'America che a lei deve apparire come la Terra Promessa. Non sa fare niente, non ha talenti particolari, ma le piace scrivere, e così qualcuno le dice di provare a Hollywood (era l'epoca in cui il cinema stava smettendo di essere muto). Giunta nella Mecca dei sogni, Alissa Zinovievna Rosenbaum, in arte Ayn Rand, riesce in effetti a piazzare qualche copione. In fondo non è propriamente una dilettante: nell'esecrata Madre Patria aveva studiato sceneggiatura... Il suo inglese è ottimo, anche se la parlata risulta storpiata da un accento che si potrebbe tagliare con il coltello.
(... Continua a leggere ...)
lunedì, ottobre 13, 2008
Kundera fu una spia dei Rossi
E così crolla un altro mito. Milan Kundera, autore del bestseller L'insostenibile leggerezza dell'essere (1985), collaborò in gioventù con la polizia segreta del regime comunista. Correva il 1950 e, per colpa di una sua denuncia, un 24enne fu condannato a ben 22 anni di carcere. E' quanto riporta lo storico Adam Hradlinek in un suo articolo apparso sulla rivista Respekt, citando il rapporto della polizia 624/1950: "Oggi verso le 16:00, uno studente, Milan Kundera, nato il 1 aprile 1929 a Brno (...) si è presentato a questo dipartimento per riferire che una studentessa deve incontrarsi in serata con un certo Miroslav Dvorácek... Quest'ultimo ha apparentemente disertato dal servizio militare".
In effetti nel 1948 Dvorácek aveva lasciato la sua unità attraversando illegalmente la frontiera con la Germania. Condannato ai lavori forzati in una miniera di uranio, fu liberato soltanto nel 1963, quando Kundera aveva già pubblicato i suoi primi libri. Oggi l'uomo vive in Svezia. Di recente ha avuto un infarto.
Milan Kundera si è rifiutato di fornire un commento a queste gravi accuse sul suo conto.
Lo scrittore in gioventù fu comunista convinto, poi, negli Anni Sessanta, passò con i riformisti. Dopo la Primavera di Praga, il Partito gli vietò ogni apparizione in pubblico. Nel 1975 si trasferì in Francia.
martedì, giugno 12, 2007
Il vostro sito è oscurato in Cina?
http://greatfirewallofchina.org/test/
La Cina si è sconciamente aperta al dollaro americano, ma altrettanto sconciamente frena i fermenti internazionalisti del suo miliardo e passa di cittadini esercitando una censura su Internet senza precedenti nella storia di questo media.
Il più grande Firewall del mondo.
Con l'eccezione di pochi url-base appartenenti a importanti partner commerciali, è praticamente impossibile per un cinese informarsi su quello che realmente pensano della vita e del mondo gli individui "comuni" che commentano, sui loro blog e siti personali, le notizie emanate dalle agenzie di stampa ufficiali.
"The Great Chinese Wall", la Muraglia Cinese, è ora diventata "The Great Chinese Firewall"...
Avvertenza: su questa pagina-test, alcuni siti importanti risultano bloccati "a singhiozzo". Non è detto però che lo siano. La loro periodica "unavailability" spesso è dovuta alla difficoltà del collegamento.
giovedì, giugno 07, 2007
Calcio e politica - Il Milan e i comunisti
Nn credete sia un controsenso votare x la squadra del leader ke voi nn sopportate????"
Risposta:
Se io fossi milanista mi impiccherei o cambierei squadra, a prescindere dall'ideologia politica.
Anche uno che è di destra non può non odiare il Berluska. Il quale non è di destra né di centrodestra né altro, ma solo un furbacchiotto che fa fesso l'italico gregge. Io comunque non sono comunista: solo trotzkista (faccio di mestiere il pasticciere), e lo sono diventato (trotzkista, intendo; prima ero di destra) da quando sulla scena politica nostrana si è affacciato questo pagliaccio che ha trasformato l'Italia in un unico circo pieno di clowns simili a lui.
Purtroppo ho un'altra pecca: sono nato interista; da qui il motivo vero della mia idiosincrasia contro il Milan. La politica in realtà c'entra ben poco. Fossi stato un vero comunista, avrei potuto magari soprassedere sulla figura del presidente e tifare per i Rossoneri (si sa: i comunisti sono buonisti...). Purtroppo, come già detto, io nasco interista e di destra, e, con tutto il fascismo che ho nel sangue, non posso non odiare. Ecco perché (in quanto interista e - non dimentichiamocelo - pure pasticciere) sono passato dalla parte dei trotzkisti. D'accordo, d'accordo: in Italia non esiste un partito trotzkista. Ebbene, lo fonderò io, e avrà sull'emblema non il colore rosso ma le strisce nere e azzurre.
