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giovedì, gennaio 21, 2010

L'America vista da Eugenio Benetazzo

<<I bianchi benestanti che fanno gli executive (dirigenti, funzionari o colletti bianchi ben pagati) si autoghettizzano da soli in quartieri residenziali che assomigliano a paradisi dentro a delle prigioni, con videosorveglianza e servizi di sicurezza privati degni del Pentagono. Di contrasto dai fast food, ai jet market, alle pompe di benzina, a qualsiasi altro retail service a buon mercato, trovate tutte le altre razze che ramazzano i pavimenti, servono ai tavoli, lavano le vostre auto, consegnano pizze a domicilio o guidano i taxi per uno stipendio discutibilmente decoroso. L'America per alcuni aspetti (opportunità di lavoro per i giovani che hanno indiscusse capacità) può sembrare superficialmente un buon paese, ma se ti soffermi ad osservarla con un occhio critico, sotto sotto è un paese marcio e primitivo da far schifo, a me si è rivelato per quello che è realmente ovvero un calderone multirazziale con la maggior parte delle persone (bianchi compresi) che hanno il senso di autocoscienza di uno scarafaggio. L'americano medio (che sia un bianco, cinese, messicano o afroamericano) se ne frega assolutamente dei problemi ambientali del pianeta, della sofferenza inaudita degli animali nei loro allevamenti intensivi, delle carestie in Africa o dei conflitti in Medio Oriente, si interessa solo che possa ingozzarsi di hotdog, bere fiumi di coca cola, guardarsi il superbowl e guidare il suo megatruck dai consumi spropositati. Pur tuttavia, nel lungo termine sono piuttosto dubbioso che si possa riprendere dal processo di imbarbarimento ed impoverimento sociale che lo sta caratterizzando, per quanto potenziale bellico possa vantare, questo non lo sottrarrà dalla sorte che lo attende, prima il collasso economico e dopo quello sociale, scenario confermato anche da molte fonti di informazione indipendente che non si mettono a scimmiottare a turno a seconda della corrente politica che vince le elezioni, tipo la CNN o la FOX.>>



Leggi tutto l'articolo ("Razza che ramazza") qui.
Leggi il seguito ("Gheto capio") qui.

sabato, luglio 11, 2009

Jacopo Fo: "Help, Mister Obama!

Ohh! Mister Obama, io ti prego! Solo tu puoi aiutarci.

(Lettera aperta di Jacopo Fo al presidente degli U.S.A. Barack Obama; pubblicata su www.jacopofo.com)


Mister Obama, noi siamo qui in Italia, alla periferia dell’Impero e ti scrivo perché solo tu puoi aiutarci.
Qui sta succedendo qualche cosa che non va.
Bush, quella strana persona, ha deciso di costruire vicino a Vicenza una immensa base militare. Ce n’era già una ma gli sembrava piccolina.
La gente di Vicenza e molti italiani sono scesi in piazza a manifestare. Non abbiamo proprio bisogno di una nuova base militare, un nuovo monumento allo spreco di denaro, alla paura e all’odio.
Non ci servono missili più grossi carichi di bombe nucleari.
La tua elezione alla carica di Presidente degli Stati Uniti d’America ha segnato un punto di svolta nella storia di questo pianeta. Ora possiamo immaginare un’epoca di pace, di comprensione, di comunicazione. Un’epoca nella quale non ci si uccida più per il petrolio e si prenda l’energia dal sole, dal vento e dagli oceani.
E allora, Presidente, che c’entra con questo sogno una nuova luccicante base militare? Veramente vuoi buttare tutti questi soldi in nuovi bunker sotterranei, rampe di lancio, bombe?
Se qualcuno impazzisse potrebbe già adesso lanciare missili a testata nucleare sufficienti a distruggere mille volte questo pianeta. Quale potenza aggiuntiva potrebbe portare questa nuova base militare? Quando l’avrete costruita potrete distruggere il mondo milleuno volte?
Ne vale la pena?
Ne avete proprio bisogno?
Con i soldi che si risparmierebbero rinunciando a questo progetto potreste dare da mangiare e una scuola a un milione di bambini.
Se tu domani mattina facessi questo annuncio al pianeta, la gente direbbe: “Vedi, questo presidente vuole veramente cambiare il mondo.” E questo proteggerebbe l’America molto più di cento basi militari.
E poi a cosa servono oggi nuove basi militari?

L’Unione Sovietica non esiste più e sta lentamente aprendosi al progresso. La guerra con la Cina per il petrolio non ci sarà perché tu stai aumentando dieci volte la velocità della transizione all’economia delle fonti rinnovabili con i grandi investimenti che stai realizzando.
Una base militare nuova non servirà contro i nemici della tua patria che sono terroristi difficili da colpire con una bomba atomica.
Anzi, costruendo questa follia darai forza ai nemici degli Stati Uniti d’America che diranno: “Vedi, gli americani parlano di pace ma costruiscono la guerra.”
Non conviene a chi ama il sogno di un mondo nuovo investire denaro e intelligenza nel costruire, ancora, cattedrali del terrore irte di cannoni e filo spinato.
Abbiamo bisogno di segnali d’amore.
Yes we can!
Fermiamo i cani della notte.
Ieri a Vicenza, ancora una volta, questo sogno oscuro di potenza ha causato altri feriti e altro dolore.
Già ora questa base militare sta armando le mani di chi conosce solo l’odio.
Tra i manifestanti pacifici si infila gente che vuole la guerra. E invita a nozze chi nelle forze dell’ordine rimpiange l’uso di massa dei manganelli e dei lacrimogeni.
Ti prego Obama, ti prego.
Compi l’impossibile, l’inaspettato.
Un gesto d’amore, un gesto di fiducia, una preghiera per l’anima degli uomini.
Ferma questa follia.
Noi stiamo lottando e gridando, da anni contro questa malvagità insensata. Ma le nostre proteste vengono calpestate, ignorate.
Viviamo in un pezzo di mondo strano, dove il buon senso è momentaneamente svenuto.
Noi abbiamo lottato con tutte le nostre forze, sinceramente, ma stiamo perdendo.
Noi non possiamo fermare questo ingranaggio, siamo uno Stato vassallo, alla periferia dell’Impero.
Si sta eseguendo quel che Bush ha deciso per noi e nessuno qua potrà mai opporsi. Ci sono trattati, accordi, impegni presi dai nostri strani governanti.
Noi non possiamo vincere da soli questa battaglia della civiltà della pace contro quella della guerra.
Tu puoi farlo.
Solo tu puoi farlo.
Se tu agisci noi saremo con te, siamo sempre stati con te.
Insieme possiamo farlo.

P.S.: Credo che l'unica via per impedire la costruzione della nuova base militare sia rivolgerci in massa a Obama e ai singoli cittadini Usa.
Al più presto pubblicheremo questa lettera tradotta e ti inviteremo a inviarla a qualche statunitense che conosci.
Potrebbe realmente funzionare.

Jacopo Fo



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mercoledì, luglio 01, 2009

Il marchio della Bestia

Ovvero: chi è il vero pazzo e in che cosa consiste il reale lavaggio di cervello

 

Si chiama "Verichip", ma è presente in tante versioni e sotto numerosi nomi: trattasi di un chip "di controllo" che, impiantato in qualche parte nel nostro corpo, conterrebbe in sé, oltre alla nostra identità, diversi altri dati che ci consentirebbero l'accesso - ad esempio - in club esclusivi o, piuttosto (ed è questo il timore principale), permetterebbe alle autorità di meglio controllarci.

Che non si tratta di fantascienza dovrebbe ormai essere palese a chiunque: il progetto c'è già. Non solo gli Stati Uniti d'America, ma anche potenze europee come Francia, Germania e (naturalmente!) Inghilterra hanno al vaglio proposte di legge per farlo attuare.

Ma ecco sollevarsi un gridolino di protesta... Per Heidi Montag, starlette e presentatrice di MTV, non ci sono dubbi: "Niente chip impiantato nel mio corpo, please; io sono cristiana e, per una credente come me, una cosa del genere rappresenta Il marchio della Bestia".



Questa dichiarazione la Montag l'ha rilasciata ieri all'Alex Jones Show. E noi siamo con lei, ciò sia chiaro: niente chip nel nostro (pur se non altrettanto splendido) corpo.

Ma chi è Alex Jones?

Alex Jones è un "cercatore di verità" (per la gioia di tutti i paranoici del mondo). E' diventato celebre con 911: the Road to Tyranny, un film sull'11 settembre 2001 e sul presunto "plot" governativo che ci sarebbe stato dietro all'assalto alle Torri Gemelle. Il suo docufilm tocca però svariati altri temi con affermazioni realmente folli e senza una minima prova a loro sostegno, tipo questo: "Le Nazioni Unite vogliono far morire l'80% della popolazione mondiale in modo tale che il restante 20% possa usufruire dei farmaci atti ad allungare la vita...".
Ebbene, questo stesso Alex Jones ha ultimamente prodotto un DVD in cui vengono "rivelati" il vero ruolo e la vera natura di Barack Omaba. Ecco quanto si imputa al primo presidente di colore degli U.S.A.:

- Obama sta continuando il processo di trasformazione dell'America da Stato democratico in un Paese assai simile alla Germania nazista... (!)

- I collaboratori di Obama hanno annunciato la fondazione di una nuova Banca Mondiale che dominerà il mondo intero tramite tasse sul carbone e dominio militare.

- La bancarotta cui abbiamo appena assistito è stata una manovra studiata a tavolino dai banchieri internazionali. Lo scopo: l'istituzione di un unico Governo Mondiale...

- Obama pianifica la distruzione della classe media, l'abolizione delle  pensioni e l'abolizione del federalismo, per far sì che la popolazione sia dipendente dal Governo Centrale...

E via delirando. Queste accuse, badate, vengono rivolte proprio all'unico presidente democratico, e quindi vicino alle esigenze del popolo, che l'America ha visto negli ultimi decenni! Si addebitano a Obama colpe che, semmai, sarebbero da imputarsi ai precedenti governi reazionari. Dunque, cosa dobbiamo dedurne? Semplice: che sta proseguedo il lavaggio del cervello, quello vero e proprio, alle masse - americane e non - ormai visibilmente allo sbando.
Chiunque sa che gli Stati Uniti stanno conoscendo la fase più buia della loro storia, e che se ciò accade è sicuramente anche colpa dei loro tiranni occulti; ma chi siano questi tiranni (a parte gli avidi banchieri) e quale, in concreto, il loro disegno (a parte quello di arricchirsi ulteriormente), non è del tutto delineato: troppo numerose e troppo contraddittorie le ipotesi. Inoltre, le manie complottiste di personaggi come Jones (manie dettate da autentica pazzia oppure "suggerite" da arcani manipolatori delle coscienze) sembrano proprio fare il gioco di tale setta, gruppo o "famiglia" che opera/opererebbe dietro le quinte. Per avallare le supposizioni complottiste, anche le più incontrollate (anzi: più incontrollate sono, meglio è!), ogni cosa viene gettata nel calderone... persino la vocina stridente della bella Heidi Montag con il suo ammirevole decolté.


Noi consigliamo ai nostri amici e lettori: se volete cercare qualche verità nascosta dietro agli eventi che stanno sconvolgendo la società americana, lasciate perdere profeti della risma di Alex Jones e ascoltate con grande attenzione ciò che vi raccontano giornalisti investigativi del rango di Michael Moore.

 

martedì, marzo 10, 2009

Spese 6000 sterline per il logo del G20

[Fonte: The Italy Dispatch]

I ministri britannici sono stati aspramente criticati per le spese del summit londinese del 2 aprile. Il conto finale del G20 potrebbe ammontare a decine e decine di milioni di sterline.


E' troppo, assurdamente troppo: mentre le famiglie britanniche sono costrette a stringere la cinghia, il loro governo sciupa un mucchio di soldi per ospitare i leader mondiali che dovrebbero decidere di come risolvere la crisi economica.



Greg Hands, ministro del Tesoro del governo-ombra, ha dichiarato: "Chi ci governa dovrebbe dare il buon esempio. 6.000 sterline soltanto per il logo del summit sono decisamente una spesa eccessiva. E i costi totali crescono di giorno in giorno..."


Il centro di conferenze ExCel, nell'est di Londra, deve essere protetto contro terroristi e dimostranti (già preannunciate azioni del gruppo ambientalista Plane Stupid nella City londinese); sia dal basso (recinzioni, posti di blocco, spiegamenti di forze di polizia e dell'esercito) che dall'alto (elicotteri e aerei della Royal Air Force). Solo per le misure di sicurezza se ne andranno svariati milioni.

Centinaia di migliaia di sterline costerà l'"hospitality", comprendente un servizio navale per le troupe televisive da e attorno ai Royal Docks. 200.000 sterline guadagneranno un coordinatore di progetto e due "event managers" della PA Consulting - la ditta che l'anno scorso fu responsabile di uno scandalo cibernetico dopo aver smarrito i dati di migliaia di pregiudicati.

Più di £ 50.000 sono stati stanziati per pagare due editori della homepage del summit; £ 40.550 (netti) è il compenso per l'agenzia di webdesign Start Creative.


E, a voler credere al Daily Mail, ben 6 milioni di sterline se ne andranno nelle tasche dei soliti loschi "consulenti", chiamati ad aiutare il governo nell'organizzazione del G20. 


  Mark Wallace, uno dei direttori dell'associazione TaxPayers' Alliance,, che lotta per un fisco meno vorace, dice: "E' da irresponsabili spendere migliaia di sterline per semplici orpelli mentre il mondo - letteralmente - boccheggia a causa della recessione. Non dimentichiamo che questi soldi sono dei contribuenti..."


Il motto del summit del 2 aprile sarà: "stabilità, crescita, posti di lavoro".  Nel nuovo gioco finanziario, lo Stato ricoprirà un ruolo più rilevante che in passato. Nicolas Sarkozy parla di un meeting per "ricostruire il capitalismo" e il nostro Giulio Tremonti vuole una nuova regolamentazione del mercato, cosicché nasca "un nuovo ordine mondiale".


Link attinente: The New World Order (NWO)





sabato, novembre 08, 2008

I "dark", gli "appecoronati" e gli "abbronzati"

Trasmettono ansia e sono "dark". E sono inoltre "appecoronati"; appecoronati sulla sinistra. Un neologismo varato dal Presidente del Consiglio che ha così voluto attaccare nuovamente conduttori e giornalisti televisivi. Il tutto mentre c'è il muro contro muro tra gli schieramnti sulla Vigilanza, mentre viale Mazzini esprime preoccupazione per il blitz negli studi di Chi l'ha visto? respingendo ogni intimidazione e mentre i giornalisti manifestano davanti a Montecitorio contro il "bavaglio" della legge sulle intercettazioni.


"Tutti i giorni ci sono attacchi televisivi nei nostri confronti, con tutti questi conduttori appecoronati sulla sinistra", tuona il premier passeggiando tra gli stand del Salone del Ciclo e del Motociclo a Rho. Poi si sposta a Mosca e definisce il nuovo Presidente degli U.S.A. "abbronzato", scatenando perplessità nei media di tutto il mondo.


Molti uomni politici italiani ormai non reagiscono più alle infelici "uscite" di Berlusconi, mentre se la prendono con lo scrittore Camilleri, il quale, con sottile ironia, in un liceo romano ha detto della Gelmini che "di sicuro non è un essere umano" e che "dovremmo chiamare i professori di chimica per capire che cos’è".


Quello di Camilleri è stato un paradosso letterario. Come possono definirsi invece le gravi, gravissime parole di Maurizio Gasparri, secondo il quale "con Obama alla Casa Bianca Al Qaeda forse è più contenta"?


Ma tornando all'ennesima "gaffe" berlusconiana, tra tutte le reazioni internazionali vorrei segnalare quella del N.Y. Times, che sintetizza bene l'attuale situazione in Italia. Questo il link principale:


http://www.nytimes.com/2008/11/08/world/europe/08italy.html?ref=europe

E questo il link con gli oltre 1.500 interventi di lettori di lingua inglese scandalizzati dalla notizia:


http://thecaucus.blogs.nytimes.com/2008/11/06/berlusconi-under-fire-for-obama-joke/


Nel frattempo, in Germania...


L’altra sera (giovedì, ore 22.30) sull’emittente radiofonica tedesca Bayern 2 hanno trasmesso un programma dal titolo: Ist Italien noch eine Demokratie? Non si era ancora verificato il nuovo scivolone verbale del sig. Presidente del Consiglio, ovvero quello dell’”abbronzatura” di Obama Barack, ma la mezz’ora di trasmissione era piena zeppa delle malefatte e delle bugie – tante, troppe - di questo personaggio che ci governa, con numerosi riferimenti ai processi sospesi. La conclusione logica è stata che l’Italia non può essere più considerata una democrazia. E’ l’unico Paese occidentale ad avere un uomo politico in possesso di piena immunità... come fosse un re d’altri tempi! Hanno parlato anche di Napoli e dell’immondizia (la città soffoca come e più di prima, al contrario di quello che dice il governo, pure perché la camorra, insieme ai vecchi copertoni, brucia rifiuti pericolosi). Hanno parlato di Rete 4, dell’Alitalia, ecc.: tutte azioni criminali ideate dal premier con la collaborazione degli "esperti" di cui si circonda e per le quali sono chiamati a pagare i cittadini. Hanno parlato delle “donne del presidente” delle quali alcune – le preferite, ovviamente - vengono da lui addirittura cataputalte in carriera ministeriale, e di come il Berluska se la canti insieme ad Apicella mentre la Nazione precipita nel baratro. Il bello è che, durante uno di questi concerti, ha accennato ai suoi studi alla Sorbonne, mentre non risulta da nessuna parte che fosse mai iscritto alla celebre università francese… (!)


E gli italiani? Come mai si lasciano prendere così per i fondelli? “Berlusconi li ha completamente tv-dopati”, è stato il verdetto di Bayern 2.


giovedì, novembre 06, 2008

I Have A Dream...


Obama ha vinto. Sono contento, ma soffro più di prima. Obama ha dichiarato: “Gli Stati Uniti sono il posto dove tutto è possibile”. Guardo il mio Paese dove niente è possibile. Un piduista capo del Governo. Un’opposizione indecente. L’informazione sotto controllo. E mi viene il magone. Obama, giovane, colto, slanciato, intelligente, di colore, parla di futuro, di innovazione. “Il cambiamento è arrivato”, ha detto. “La nostra vittoria è partita dal basso”. Da noi quando arriverà?



(Beppe Grillo) 



http://www.beppegrillo.it/2008/11/linsopportabile/index.html?s=n2008-11-05