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giovedì, gennaio 21, 2010

L'America vista da Eugenio Benetazzo

<<I bianchi benestanti che fanno gli executive (dirigenti, funzionari o colletti bianchi ben pagati) si autoghettizzano da soli in quartieri residenziali che assomigliano a paradisi dentro a delle prigioni, con videosorveglianza e servizi di sicurezza privati degni del Pentagono. Di contrasto dai fast food, ai jet market, alle pompe di benzina, a qualsiasi altro retail service a buon mercato, trovate tutte le altre razze che ramazzano i pavimenti, servono ai tavoli, lavano le vostre auto, consegnano pizze a domicilio o guidano i taxi per uno stipendio discutibilmente decoroso. L'America per alcuni aspetti (opportunità di lavoro per i giovani che hanno indiscusse capacità) può sembrare superficialmente un buon paese, ma se ti soffermi ad osservarla con un occhio critico, sotto sotto è un paese marcio e primitivo da far schifo, a me si è rivelato per quello che è realmente ovvero un calderone multirazziale con la maggior parte delle persone (bianchi compresi) che hanno il senso di autocoscienza di uno scarafaggio. L'americano medio (che sia un bianco, cinese, messicano o afroamericano) se ne frega assolutamente dei problemi ambientali del pianeta, della sofferenza inaudita degli animali nei loro allevamenti intensivi, delle carestie in Africa o dei conflitti in Medio Oriente, si interessa solo che possa ingozzarsi di hotdog, bere fiumi di coca cola, guardarsi il superbowl e guidare il suo megatruck dai consumi spropositati. Pur tuttavia, nel lungo termine sono piuttosto dubbioso che si possa riprendere dal processo di imbarbarimento ed impoverimento sociale che lo sta caratterizzando, per quanto potenziale bellico possa vantare, questo non lo sottrarrà dalla sorte che lo attende, prima il collasso economico e dopo quello sociale, scenario confermato anche da molte fonti di informazione indipendente che non si mettono a scimmiottare a turno a seconda della corrente politica che vince le elezioni, tipo la CNN o la FOX.>>



Leggi tutto l'articolo ("Razza che ramazza") qui.
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sabato, novembre 08, 2008

I "dark", gli "appecoronati" e gli "abbronzati"

Trasmettono ansia e sono "dark". E sono inoltre "appecoronati"; appecoronati sulla sinistra. Un neologismo varato dal Presidente del Consiglio che ha così voluto attaccare nuovamente conduttori e giornalisti televisivi. Il tutto mentre c'è il muro contro muro tra gli schieramnti sulla Vigilanza, mentre viale Mazzini esprime preoccupazione per il blitz negli studi di Chi l'ha visto? respingendo ogni intimidazione e mentre i giornalisti manifestano davanti a Montecitorio contro il "bavaglio" della legge sulle intercettazioni.


"Tutti i giorni ci sono attacchi televisivi nei nostri confronti, con tutti questi conduttori appecoronati sulla sinistra", tuona il premier passeggiando tra gli stand del Salone del Ciclo e del Motociclo a Rho. Poi si sposta a Mosca e definisce il nuovo Presidente degli U.S.A. "abbronzato", scatenando perplessità nei media di tutto il mondo.


Molti uomni politici italiani ormai non reagiscono più alle infelici "uscite" di Berlusconi, mentre se la prendono con lo scrittore Camilleri, il quale, con sottile ironia, in un liceo romano ha detto della Gelmini che "di sicuro non è un essere umano" e che "dovremmo chiamare i professori di chimica per capire che cos’è".


Quello di Camilleri è stato un paradosso letterario. Come possono definirsi invece le gravi, gravissime parole di Maurizio Gasparri, secondo il quale "con Obama alla Casa Bianca Al Qaeda forse è più contenta"?


Ma tornando all'ennesima "gaffe" berlusconiana, tra tutte le reazioni internazionali vorrei segnalare quella del N.Y. Times, che sintetizza bene l'attuale situazione in Italia. Questo il link principale:


http://www.nytimes.com/2008/11/08/world/europe/08italy.html?ref=europe

E questo il link con gli oltre 1.500 interventi di lettori di lingua inglese scandalizzati dalla notizia:


http://thecaucus.blogs.nytimes.com/2008/11/06/berlusconi-under-fire-for-obama-joke/


Nel frattempo, in Germania...


L’altra sera (giovedì, ore 22.30) sull’emittente radiofonica tedesca Bayern 2 hanno trasmesso un programma dal titolo: Ist Italien noch eine Demokratie? Non si era ancora verificato il nuovo scivolone verbale del sig. Presidente del Consiglio, ovvero quello dell’”abbronzatura” di Obama Barack, ma la mezz’ora di trasmissione era piena zeppa delle malefatte e delle bugie – tante, troppe - di questo personaggio che ci governa, con numerosi riferimenti ai processi sospesi. La conclusione logica è stata che l’Italia non può essere più considerata una democrazia. E’ l’unico Paese occidentale ad avere un uomo politico in possesso di piena immunità... come fosse un re d’altri tempi! Hanno parlato anche di Napoli e dell’immondizia (la città soffoca come e più di prima, al contrario di quello che dice il governo, pure perché la camorra, insieme ai vecchi copertoni, brucia rifiuti pericolosi). Hanno parlato di Rete 4, dell’Alitalia, ecc.: tutte azioni criminali ideate dal premier con la collaborazione degli "esperti" di cui si circonda e per le quali sono chiamati a pagare i cittadini. Hanno parlato delle “donne del presidente” delle quali alcune – le preferite, ovviamente - vengono da lui addirittura cataputalte in carriera ministeriale, e di come il Berluska se la canti insieme ad Apicella mentre la Nazione precipita nel baratro. Il bello è che, durante uno di questi concerti, ha accennato ai suoi studi alla Sorbonne, mentre non risulta da nessuna parte che fosse mai iscritto alla celebre università francese… (!)


E gli italiani? Come mai si lasciano prendere così per i fondelli? “Berlusconi li ha completamente tv-dopati”, è stato il verdetto di Bayern 2.


giovedì, novembre 06, 2008

I Have A Dream...


Obama ha vinto. Sono contento, ma soffro più di prima. Obama ha dichiarato: “Gli Stati Uniti sono il posto dove tutto è possibile”. Guardo il mio Paese dove niente è possibile. Un piduista capo del Governo. Un’opposizione indecente. L’informazione sotto controllo. E mi viene il magone. Obama, giovane, colto, slanciato, intelligente, di colore, parla di futuro, di innovazione. “Il cambiamento è arrivato”, ha detto. “La nostra vittoria è partita dal basso”. Da noi quando arriverà?



(Beppe Grillo) 



http://www.beppegrillo.it/2008/11/linsopportabile/index.html?s=n2008-11-05