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venerdì, settembre 27, 2013

Scene horror in Cina. Calabroni giganti killer!

28, finora, i morti
 
Sale il numero delle vittime in seguito all'attacco di calabroni giganti nella provincia meridionale cinese dello Shaanxi. Le aree maggiormente colpite sono le località remote di Ankang, Anzhong e Shangluo. 

Ecco il famigerato "yak killer", il calabrone gigante asiatico, noto anche come calabrone giapponese. E' il più grande del mondo


I calabroni responsabili dell'attacco sono della grandezza di un pollice, appartengono alla varietà dei calabroni giganti asiatici o Vespa Mandarinia (questo il loro nome scientifico) e sono noti per la quantità di veleno presente nei loro pungiglioni, superiore a quella dei normali calabroni.

L'invasione dei vespidi aveva già prodotto ieri le prime diciotto vittime. Questo fenomeno si verifica con regolarità ogni autunno, nelle aree colpite; così hanno spiegato le autorità locali, che da luglio scorso hanno rimosso più di trecento nidi dalle aree residenziali.

Le autorità sanitarie hanno dichiarato di lavorare a un piano di pronto intervento specialistico per le persone colpite.
Secondo quanto riferito da un medico del luogo, i pazienti con almeno dieci punture dovranno sottoporsi a un trattamento specialistico, mentre chi è stato punto trenta volta necessita di un trattamento di emergenza...


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Approfondimenti:  "Vespa Cabras e Vespa Mandarina, vecchi e nuovi avversari dell'apicoltura" (.pdf)

e: "Vespe killer dalla Cina, mangiano api da miele..."
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Leggi anche questo nostro (vecchio) servizio sulle... api-killer! Titolo: "Il giallo delle api-killer"



Il giallo delle api-killer


29 ago. 1997 - Messico. Ventidue bambini e una donna sono stati feriti in seguito a un attacco di cosiddette api-killer; sette dei bambini versano in condizioni gravissime. La città di Mazatlan, che si affaccia sul Pacifico, non aveva mai conosciuto un fenomeno del genere. La donna, che ha voluto proteggere col proprio corpo alcuni dei bambini, è stata ripetutamente punta alla schiena dagli irriducibili insetti. Queste api sono molto più aggressive delle comuni api da miele: attaccano anche se non provocate e non concedono alla vittima nessuna tregua, arrivandola a inseguire anche per mezzo miglio. Il loro pungiglione però non è più carico di veleno di quanto non lo sia quello delle api normali. Le api-killer, originarie dell'Africa, erano "fuggite" nel 1957 da un laboratorio di ricerca del Brasile, e sembra che si vadano spostando verso il Nord America.


20 giu. 1998 - Le api-killer sono arrivate in California! Continua l'avanzata verso nord delle api-killer che, dopo aver attraversato il Messico, hanno raggiunto la California e sembrano voler puntare su Los Angeles. Già nel 1990 questi insetti erano stati avvistati nel Texas; tra le loro vittime si contano tre cittadini statunitensi. Negli ultimi quarant'anni, le api-killer hanno ucciso oltre 1000 persone. Si tratta di una razza originaria dell'Africa e "incrociata" con razze domestiche in un laboratorio brasiliano. Pur non essendo più velenose delle api normali, attaccano in sciame compatto anche quando non sono provocate, e nulla sembra poterle fermare.

15 dic. 1998: A San Bernardino, in California, la TV locale dà notizia di un attacco di api. Un giardiniere riceve novanta punture e una donna con i suoi due bambini alcune decine ciascuno. I pompieri, giunti sul luogo con una squadra specializzata in questo tipo di interventi, dopo aver chiuso temporaneamente al traffico la zona, provvedono a eliminare lo sciame. Dalle prime analisi effettuate dal San Bernardino Vector Control su campioni di questi insetti, si tratterebbe di api africanizzate.

17 febbr. 1999: Un attacco di cosiddette "api assassine" semina il panico in una scuola elementare messicana, nei dintorni di Acapulco. Lo sciame, apparso improvvisamente, punge una trentina tra bambini e maestri. Dieci alunni e due insegnanti vengono ricoverati in ospedale. Le loro condizioni di salute non destano preoccupazioni.

8 apr. 1999: La città di Los Angeles, in California, viene ufficialmente riconosciuta come colonizzata dalle cosiddette api assassine (killer bees). Le prove condotte mediante l'esame del DNA delle api catturate in zona, dimostrano inequivocabilmente che si tratta di api africanizzate. Le autorità diramano un appello alla popolazione in cui viene indicato di evitare assolutamente di tentare da soli di allontanare o eliminare gli sciami. Viene predisposto un numero telefonico di pronto intervento per segnalare la presenza di api e chiedere l'arrivo di squadre speciali.

1 apr. 2000: Torna l'incubo delle api assassine e l'allarme arriva ancora una volta dagli Stati Uniti. A Las Vegas una signora di 77 anni è stata ricoverata in condizioni gravissime dopo un vero e proprio attacco omicida da parte di uno sciame. La donna è stata punta più di 500 volte dalle api, probabilmente attratte da qualcosa che lei aveva dentro la sua borsa.
L'attacco è stato il secondo nella zona di Las Vegas dal gennaio scorso. Il primo sciame di "killer bees" arrivò negli Stati Uniti - in Texas - anni fa.

24 apr. 2001: Donna americana punta 500 volte da api assassine, ma è viva e sta bene. E' accaduto a una donna di 67 anni che si trovava in un frutteto nel Texas. Con calma, la signora ha chiesto aiuto mentre gli insetti le sciamavano sul corpo. La vittima è stata liberata dagli insetti e ricoverata in ospedale, dove i medici le hanno trovato addosso più di 500 pungiglioni. Secondo i "camici bianchi", la sua sopravvivenza è miracolosa: la donna aveva in corpo l'equivalente del veleno di due morsi di serpente a sonagli. Per allontanare le api, la polizia texana ha usato gli estintori.


25 ago. 2005 - Api-killer nell'Agrigentino: pensionata muore nella notte.
La 64enne Domenica M. è morta nella notte di ieri dopo 20 giorni di agonia nel reparto di Rianimazione dell'ospedale di Contrada Consolida di Agrigento. All'inizio di agosto, la donna era stata punta da un'ape e aveva subito un arresto cardiocircolatorio.
Un altro caso, meno grave, si è verificato sempre ieri. Una donna palermitana in vacanza ad Agrigento è stata punta intorno alle 11 a bordo piscina di un albergo della Città dei Templi. Ha avuto un malore, provocato dallo choc anafilattico, ed è stata subito soccorsa nel reparto di Rianimazione del nosocomio agrigentino. Le sue condizioni, fortunatamente, non sono gravi.

2007 - Oltre 1000 ormai le vittime di api-killer solo negli Stati Uniti...
Le api africanizzate (Apis mellifera) si sono via via diffuse dal sud del Brasile al nord dell’Argentina, in America Centrale (dove minacciano l'antica arte di allevare le locali api senza pungiglione), Trinidad, Messico, Texas, Arizona, New Mexico e California. La loro espansione si è fermata per qualche tempo nell’est del Texas, possibilmente a causa del gran numero di api europee presenti nell’area. Comunque, il ritrovamento di diversi sciami in Louisiana mostra che questa specie ha attraversato la barriera texana, forse a bordo di una nave. Nel giugno 2005 è stato scoperto che le api si erano largamente diffuse anche nell’Arkansas. Nella stessa estate del 2005, le api africanizzate furono scoperte in sei contee della Florida, dove apparentemente sono state presenti abbastanza a lungo per riprodursi senza essere notate.
Ci sono state molte opportunità per frenare la loro diffusione, ma i vari dipartimenti dell’agricoltura nazionali e internazionali - dal Panama agli U.S.A. - si sono dimostrati incapaci di agire.

26 aprile 2007 - "Guarda! Le api! E sono tantissime..."
Ieri pomeriggio a Milano e provincia sono giunte una quindicina di chiamate al 115 (il centralino dei Vigili del Fuoco) nelle quali si segnalava la presenza di veri e propri sciami di api.
"In realtà non siamo intervenuti in nessun caso perché si trattava sempre di sciami esterni alle abitazioni, all’aperto, e noi operiamo solo se gli insetti si trovano dentro le case" spiegano i pompieri. "La gente ci ha segnalato la presenza di grossi sciami d’api o di vespe dirette chissà dove. Segnalazioni che, con il passare delle ore e l’approssimarsi dell’oscurità, sono sensibilmente diminuite. Che dire? Questa è la stagione delle api e l’importante è che nessuno sia stato attaccato e punto. Certo: tutti questi sciami così, all’improvviso, sono inusuali. Ma, vista la stagione un po’ particolare, forse anche le api sono stranite...".
Intanto ieri pomeriggio un cittadino che invece è stato "pizzicato" da una singola ape agguerrita (gli sciami pare non c’entrino proprio) ha chiamato il 118 per sapere come comportarsi. "Accade regolarmente" assicurano al Pronto Intervento.

sabato, ottobre 27, 2012

I 10 Paesi più felici del mondo (classifica aggiornata)

Pubblicati i risultati del "Better Life Index 2012"



Si può misurare la felicità di un Paese? L’OCSE (Organizzazione Mondiale per la Cooperazione e lo Sviluppo) ci ha provato per il secondo anno consecutivo. Prosperità economica e salute, insieme a una rete di sostegno sociale, contribuiscono a rendere un popolo più felice. Questa la classifica mondiale dei primi dieci:

1. Danimarca
2. Norvegia
3. Olanda
4. Svizzera
5. Austria
6. Israele
7. Finlandia
8. Australia
9. Canada
10.
Svezia





Sono stati presi in considerazione - tra gli altri fattori -: abitazione, reddito, lavoro, educazione, ambiente, impegno civile, salute, soddisfazione di vita, sicurezza e aspettativa di vita. La Danimarca, pur non occupando in ogni punto il primo posto (anzi: in quasi tutti è quarta, o quinta), è prima nel "Better Life Index" perché i danesi sono soddisfattissimi con la loro situazione lavorativa: hanno un indice di occupazione del 73% e soltanto meno del 2% dei lavoratori è costretto a fare gli straordinari. Il tempo libero dunque, insieme a uno stipendio sicuro, rimangono fattori importantissimi per provare joie de vivre.

In un Paese veramente felice, certe situazioni dovrebbero essere inconcepibili


USA e Italia esclusi dai primi posti... (insieme a Germania e Francia, sia detto per inciso). Ma il risultato dell'inchiesta dell'OCSE non è affatto sorprendente. Trattasi di Paesi in cui la miseria è all'ordine del giorno (sì, anche negli Stati Uniti: là sono ritornate di moda addirittura idee comuniste, come durante la Crisi del '29...).

Studiando la classifica si nota però anche la "caduta" della Svezia, che occupa "appena" il decimo posto. Negli ultimi trent'anni circa, la Svezia si è "liberata" della socialdemocrazia che l'aveva resa una delle Nazioni più tranquille e sicure del mondo e, con la liberalizzazione spinta un po' troppo all'eccesso, si è per così dire dileguato anche lo Stato sociale. Logica conseguenza: precarietà a gogo ed accrescimento della disparità tra ricchi e poveri. Larghi strati della popolazione svedese vivono oggi in maniera disagiata. Non come da noi, ma certo materialmente molto più poveri di prima. Se continua così, la Svezia raggiungerà presto livelli non dico italiani, ma tedeschi (in Germania, un cittadino su cinque vive della carità dello Stato...).


Germania: 1.5 milioni di pasti gratuiti al giorno



Eppure, anche in Danimarca, c'è chi sostiene: "Non è vero che siamo felici!"...




domenica, novembre 02, 2008

La terra trema!

Prendo a prestito il titolo di un film per segnalare un preoccupante aumento dell'attività tellurica in svariate zone del globo terracqueo. Gli esperti cercano di non seminare il panico, ma una rapida ricerca con Google-News ci fornisce i risultati sottostanti.

(Nota: ottobre e novembre sembrano essere mesi particolarmente "hot" dal punto di vista sismico...)

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31 ott 2008
E' stato un vero e proprio sciame sismico quello che ha investito mercoledì mattina la regione pakistana del Balochistan, al confine con l’Afghanistan. Tre scosse di intensità superiore a 6 gradi Richter hanno devastato una regione già povera e martoriata dalla guerra e dal terrorismo islamico, radendo al suolo le povere case di fango e legno e danneggiando tutte le principali vie di comunicazione e le infrastrutture.
Già nell’ottobre del 2005 il Pakistan Nord-occidentale è stato colpito da un tremendo terremoto, che ha causato più di 73.000 vittime e devastazioni in un’intera regione.

31 ott 2008
Commemorazione all’interno del cimitero di Avellino - si ricordano le vittime del terremoto del 23 novembre 1980

31 ott 2008
Sono passati sei anni dal terremoto del Molise che - tra il 31 ottobre con inizio alle 11.32 e il 2 novembre 2002 - provoco' la morte di 30 persone.

31 ott 2008
Un’equipe di Medici Senza Frontiere ha raggiunto l’area di Ziarat, la zona più colpita dal terremoto, dove la potenza del sisma ha distrutto la maggior parte delle case costruite con il fango, costringendo la gente a dormire all’addiaccio. Circa 150mila persone vivono nel distretto di Ziarat, situato in una vasta area montagnosa a 75 km a nord di Quetta, con circa 50mila individui gravemente colpiti.

31 ott 2008
Una replica di terremoto di magnitudo 5,0 ha scosso il sud-ovest del Pakistan, vicino alla città di Quetta, tre giorni dopo il forte sisma che ha provocato la morte di oltre 300 persone e migliaia di senzatetto. Per il momento non si hanno notizie di danni a persone o cose.

31 ott 2008
Un forte sisma di magnitudo 6,0 sulla scala Richter si è verificato al largo della Papuasia Nuova Guinea. Lo ha reso noto l'Istituto Geofisico Americano (USGS), senza indicare, al momento, vittime o danni materiali. L'epicentro della scossa sottomarina è stato localizzato a 685 km a nord di Port Moresby, la capitale della Papuasia Nuova Guinea, mentre il suo ipocentro è stato individuato a 10 km di profondità.

31 ott 2008
Un forte terremoto ha scosso la notte scorsa la parte sud-occidentale del Pakistan, nella provincia del Belucistan ai confini con l'Afghanistan, facendo almeno 190 vittime, ma il bilancio è ancora incerto, poiché molti villaggi non sono stati ancora raggiunti dai soccorritori e centinaia di case, per lo più fatte di mattoni di fango, sono distrutte o danneggiate. La commissione U.E. è pronta ad inviare aiuti. Secondo le autorità locali il sisma, di magnitudo 6,4 sulla scala Richter, avrebbe provocato non meno di 190 vittime. L'epicentro è stato calcolato dai geologi dell'Istituto di Geofisica Americano a 15 km di profondità nella zona a nord-est di Quetta, capoluogo di provincia del Belucistan, 640 km a sudo-vest di Islamabad.

29 ott 2008
E' stato rivelato un sisma di magnitudo 5,4 che ha avuto come epicentro la città di Los Angeles.

29 ott 2008
Sono passati poco più di tre anni dal terremoto che l'8 ottobre del 2005 devastò il Pakistan nella regione del Kashmir, al confine con l'India, facendo oltre 73 mila morti, quasi 70 mila feriti e tre milioni di senzatetto. Il sisma, del grado 7,6 della scala Richter, si verificò alle 8,50 ora di Islamabad. Interi villaggi delle zona montagnosa a nord-est della capitale vennero letteralmente rasi al suolo. Anche a Islamabad un complesso residenziale di lusso, il Margala Tower, crollò uccidendo decine di persone. Fra queste c'era anche un italiano, Alberto Bonanni, 46 anni, friulano, insegnante all'ambasciata italiana.

27 ott 2008
Sicilia: scossa di terremoto
Messina - Per una decina di secondi, alle 11.56 di questa mattina, la parte Nord-Est della Sicilia ha tremato per una scossa di terremoto abbastanza violenta, di magnitudo 4 della Scala Richter.
Il movimento tellurico ha investito in particolare il Golfo di Patti. Secondo gli esperti, l'epicentro del sisma si troverebbe sulle montagne della costa fra Castroreale Terme e Marchesana Lido alla profondità di 4,3 chilometri.

23 ott 2008
Un evento sismico e' stato avvertito dalla popolazione nella provincia di Cuneo. L'epicentro e' stato localizzato tra i comuni di Aisone, Demonte e Vinadio. Dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile non risultano al momento danni a persone o cose. Secondo i rilievi registrati dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l'evento sismico si e' verificato alle 5,06 con una magnitudo di 3.9.

23 ott 2008
Un terremoto di magnitudo 3.9, come riporta un bollettino dell'U.S. Geological Survey, si è verificato nel Nord Italia, in Piemonte, ai confini con la Liguria.

20 ottobre 2008
Dolomiti: crollo su Pale S. Martino originato da un terremoto.
Potrebbe essere stato originato da un evento sismico il crollo roccioso verificatosi domenica mattina sulle Pale di San Martino...

20 ottobre 2008
Indonesia: terremoto di 6,5 gradi della scala Richter. Il sisma ha colpito l'isola di Sulawesi nell'arcipelago indonesiano. E' stato registrato alle 13 ora locale al largo dell'isola, a un centinaio di chilometri dalla città di Toli-Toli, 350 km a nord-ovest da Palu.
Momenti di paura, sopratutto a Toli-Toli, dove la gente è corsa fuori dagli edifici in preda al panico, ma al momento non sono segnalate né vittime né danni.

18 ott 2008
E' a New York la delegazione della Regione Calabria per il meeting che il prossimo 20 novembre si terrà alla Columbia University in occasione della ricorrenza del centenario del terremoto di Reggio e Messina (1908).

18 ott 2008
Nel 2008 si è cercato di risolvere il problema dell’acqua per irrigazione nel Fucino con l’apertura di 5 pozzi, realizzati dalla Regione Abruzzo. L’iniziativa, pur lodevole negli intenti, purtroppo suscita molte perplessità.
Già il terremoto del 1915 fu causato dallo scombussolamento dell’equilibrio idrogeologico e noi oggi, se non ci fermiamo, stiamo forse causandone un altro ancora ...

16 ott 2008
Terremoti: lieve scossa anche in Friuli.
La settimana scorsa in Veneto, nel weekend in Alto Adige, ieri in Friuli Venezia Giulia e stamattina di nuovo in Friuli e Veneto. Sembra che il Nord-Est del paese sia vittima di movimenti tellurici a ripetizione.
Erano circa le 7 di questa mattina quando la terra ha tremato tra Veneto e Friuli. Il sisma è stato di magnitudo 2.5 gradi Richter. L'epicentro fra i comuni di Erto e Casso, Cimolais e Claut, in provincia di Pordenone.

13 ott 2008
Paura per Clooney e McGregor: Terremoto sul set a Puerto Rico. Come riporta The Sun, la scossa ha raggiunto il sesto grado della scala Richter, ma fortunatamente sia tra la troupe che tra gli abitanti non si segnalano vittime.

12 ott 2008
Perugia - L'Umbria è sempre sotto minaccia di terremoti. Lo dimostra la lieve scossa registrata questa mattina tra le province di Perugia e Terni. E' stato intanto firmato il protocollo d'intesa per il consolidamento e il restauro dell'area pubblica monumentale della frazione di Mevale, distrutta dal terremoto che nel 1997 colpì le Marche e l'Umbria.

12 ott 2008
Russia: terremoto nella penisola della Kamchatka - Nessun danno a cose o persone. Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Ria-Novosti, un terremoto di magnitudo 4.4 della scala Richter si è verificato nella notte vicino alla costa est della penisola della Kamchatka. I geofisici dell'Accademia russa di scienze hanno reso noto che l'epicentro è stato individuato a 80 km di profondità sotto il livello del mare, nella baia di Kronotski, ma hanno anche assicurato che per ora non c'è alcun allarme tsunami. Non si sono verificati danni a cose o persone.

11 ott 2008
Russia/ Cecenia: sale a 13 morti e 105 feriti il bilancio del terremoto. Lo ha annunciato un portavoce del ministero russo, secondo il quale, dopo che la terra ha tremato, 52mila persone sono rimaste senza elettricità.

10 0tt 2008
Richard Long (uno dei massimi artisti inglesi, riconosciuti internazionalmente fin dagli Anni Sessanta soprattutto per aver esteso le capacità della scultura oltre i metodi e i materiali tradizionali) installerà a Gibellina l’opera "Circle of life", a dieci anni di distanza da quella esposta ai Cantieri Culturali della Zisa di Palermo, una composizione a forma di ruota in perlato di Sicilia. Prosegue, intanto, nel territorio della stessa Gibellina, a poca distanza dall’opera di Richard Long, l’attività che Riso, nell’ambito del progetto 5venti, ha coordinato per il restauro del Grande Cretto di Alberto Burri, un sudario di cemento bianco, realizzato tra gli anni 1985 e 1989 sulle rovine della vecchia Gibellina distrutta dal terremoto del 1968, interessando un’area di circa 65.000 mq di superficie.

10 ott 2008
Durante il suo tour in Cina, la cantante Avril Lavigne ha anche visitato i bambini della provincia di Sichuan, zona fortemente colpita dal terremoto dello scorso maggio...

9 ott 2008
Due scosse da 3,2 e 2,6 gradi della scala Richter a Montebelluna e Oderzo. Doppio evento sismico nella Marca: una scossa di terremoto di magnitudo 2.6 gradi della scala Richter e un'altra di magnitudo 3,2 hanno colpito nell'arco di un giorno la provincia di Treviso.
La terra ha tremato la prima volta mercoledì sera poco dopo le otto: l'epicentro del terremoto  è stato localizzato nella zona di Oderzo, a Piavon. Secondo i rilievi effettuati, il sisma ha avuto una magnitudo di 2,6 della scala Richter ed è durato poco più di un minuto.
A segnalare il "miniterremoto" è stata la Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia. Dalle verifiche effettuate, al momento non risultano danni a persone o a cose.

8 ott 2008 
Ieri l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, in collaborazione con le autorità, l’Ufficio delle Nazioni Unite per la Coordinamento degli Aiuti Umanitari e la sede locale delle Nazioni Unite nel Kyrgyzstan, hanno inviato una prima spedizione di 400 materassi e 1.500 coperte dal magazzino di Osh, per aiutare le vittime del forte terremoto che ha colpito la remota regione montuosa del Kyrgyzstan, preesso il confine con il Tajikistan e la Cina, domenica notte.

7 ott 2008
Il terremoto che nel luglio 2007 danneggiò la centrale nucleare giapponese Kashiwazaki-Kariwa, la più grande del mondo, ha convinto l'Aiea a creare un centro protezione antisismica centrali.

7 ott 2008
Centro sismologico di Grottaminarda: inaugurazione il 23 novembre. Tale data non è solo la ricorrenza del terremoto in Irpinia del 1980 ma è anche l'inizio della ricerca sismologica in Italia in maniera più approfondita.

6 ott 2008
Il Kirghizistan meridionale è stato colpito da un terremoto di magnitudo 6,6 della scala Richter. Lo riferisce l`agenzia stampa russa `Interfax`. Oltre 90 i morti, tra cui molti bambini.

6 ott 2008
E' di almeno 30 morti il bilancio provvisorio del terremoto di magnitudo 6,6 della scala Richter che ha colpito il Tibet.


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    MAPPA DEGLI ULTIMI FORTI TERREMOTI (con Google Maps)

                   earthquake_399

 

venerdì, aprile 11, 2008

Lago andino svuotatosi in pochissimo tempo

Completamente prosciugato, nel corso di pochissime ore, il lago andino Cachet 2, situato nella Patagonia cilena. Lo specchio d'acqua, che conteneva 200 miliardi di litri, si è improvvisamente svuotato nella notte tra domenica e lunedì, come conferma il Centro studi scientifici di Valdivia. A provocare il fenomeno è stato lo scioglimento, causa le alte temperature, del ghiaccio che bloccava un tunnel sotterraneo. Lo scorso anno, nella stessa zona, era scomparso il lago Témpanos, di 1,8 kmq.


lagocyber_300 Questi fenomeni sono da imputarsi a rivolgimenti naturali forse non direttamente collegati al cambiamento globale del clima, ma è bene tenerli d'occhio, perché spesso c'è anche la mano dell'uomo. Ne sa qualcosa l'ecologista Fred Pierce: "Il posto più tragico che ho visto è la Repubblica del Karakalpakstan, in Uzbekistan. Lì c’era il grande lago di Aral, ora non si vede una goccia d’acqua per decine di chilometri: tutto prosciugato per irrigare i campi di cotone, quel cotone che non serve più per le uniformi dell’Armata Rossa, ma per le maglie che acquistiamo nei centri commerciali. Ogni volta che noi europei compriamo un abito, inconsapevolmente contribuiamo a questo scempio".

lunedì, dicembre 24, 2007

Come sarà il mondo nel 2030

Più che un ricercatore, Ray Hammond è uno scrittore di fantascienza: The Cloud, Emergence, Extinction... sono le sue opere più note.


Nel suo rapporto The World in 2030, scritto per conto di PlasticsEurope nelle vesti di "futurologo", Hammond ci dice diverse cose interessanti, ma anche delle ovvietà. Tra l'altro, che le condizioni atmosferiche nel 2030 saranno molto probabilmente assai estreme e che la soluzione per la crisi energetica sarà quella di sfruttare fonti di energia naturale e pulita (solare, eolica, del moto ondoso e geotermica).

Grazie, Hammond; ma questo lo avevamo capito da soli.



Poi: "L’essere umano potrebbe vivere fino a 130 anni", e ciò in seguito alle ricerche sul DNA e agli altri sviluppi della medicina. Ma vivere dove, visto che l'ecosistema sarà distrutto? Sotto una tenda d'ossigeno?


"Ci sarà una 'super rete' sempre accesa e sempre collegata." Bene, bravo, ma questo è qualcosa che accade già oggi in molte case...


Poco utile anche apprendere che i computer nel 2030 saranno almeno mezzo milione di volte più potenti di quelli attuali ("Legge di Moore"). Tanta velocità - purtroppo - non aiuta ad aumentare anche quella del nostro pensiero. I dati, una volta risucchiati nella memoria, necessitano di essere assorbiti e capiti...


  Veniamo inoltre a sapere che le tecnologie Radio Frequency Identification (Identificazione a radio frequenza) e i sensori senza fili consentiranno di localizzare e di controllare costantemente i movimenti di esseri umani, animali, merci e quant’altro. (Ipotesi preoccupante per quel che riguarda soprattutto gli umani; ma anche tale controllo è già in atto)


Il controllo elettronico a distanza per elettrodomestici, consentito da dispositivi e componenti in plastica, permetterà di massimizzare i flussi di energia di frigoriferi, lavatrici ecc. con una conseguente riduzione delle emissioni di gas serra. Mah. Si vedrà. Per ridurre tali emissioni, non basta certo "internettizzare" anche gli elettrodomestici...


Le "personalità software" entreranno a far parte della nostra vita quotidiana come assistenti personali e compagni virtuali all’interno di dispositivi mobili. Esse impareranno a conoscerci, a provare emozioni e comunicheranno con noi mediante auricolari e segnali inviati alla retina da occhiali speciali. Bene. Ma, di nuovo: a che pro'? Non sarebbe meglio avere amici in carne e ossa, da ascoltare, guardare e toccare senza bisogno di accessori superflui?





Per concludere, The World in 2030 è un rapporto che in sostanza non ci svela alcunché, bensì sintetizza quali saranno le possibili "scoperte" (è meglio chiamarli "sviluppi") dei prossimi 25 anni. Tutte cose previdibili e già sentite. Molto meglio leggere i dossier dei futurologhi del Club of Rome, indirizzati più verso l'interesse dei singoli che verso quelli delle megacorporazioni.


Tra clonazione umana, disoccupazione di massa, catastrofi ecologiche e meteoriti portatori di epidemie, possiamo affermare che il futuro, ad ogni modo, si prospetta tutt'altro che roseo. Chi sopravvivrà fino al 2030, dovrà usare le unghie e i denti per adattarsi. 


Sempre che non si avveri la profezia Maya.


 Nessun ricercatore ci ha ancora comunque fornito risposte sull'anima, sull'Aldilà, o comunque su come fermare la folle corsa del nostro pianeta verso la voragine certa e come poter girare le lancette all'indietro. La vera sfida sarebbe - anzi: è - questa.


 

domenica, luglio 29, 2007

CAVALLETTE IN ARRIVO: GALLINE FARAONE PER COMBATTERLE

A giorni si prospetta un'invasione di cavallette dalle proporzioni "bibliche". La Coldiretti propone, per difendersi da questi voraci insetti, un metodo di lotta biologico e dal basso impatto ambientale: la distribuzione delle galline farone nelle campagne. Le faraone sono particolarmente ghiotte di insetti-locuste.


"Essendo polifaghe, se numerose, le cavallette" ricorda la Coldiretti "possono danneggiare non solo le piante spontanee, ma anche l’erba medica e i pascoli per l’alimentazione del bestiame, il mais e la vite, nonché i prodotti dell’orto. Le specie più abbondanti e pericolose sono la cosiddetta cavalletta ‘dalle ali rosa’ (Calliptamus italicus), e la specie Dociostaurus maroccanus."


Saranno le zone del Sud (Puglia, Sicilia, Sardegna) ad essere - ancora una volta - le più colpite. "Il punto" continua Manfredini, agronomo della Coldiretti, "è che l’invasione delle cavallette non dipende dal caldo record registrato in questi giorni, ma dall’inverno che c’è stato. Infatti gli insetti sotto inchiesta hanno avuto la possibilità di deporre le loro uova durante l’inverno in tutta tranquillità. Le temperature miti hanno fatto sì che si moltiplicassero."


In Italia, circa un terzo del territorio nazionale è sensibile al rischio desertificazione anche per effetto dei cambiamenti climatici che si stanno manifestando con sfasamenti stagionali e la più elevata frequenza di eventi estremi che rappresentano una sfida epocale per la salvaguardia dell’ambiente. Per formare un gruppo efficace per sconfiggere l’attacco delle cavallette devono essere presenti tra le 20 e le 100 galline faraone per azienda agricola. Tre o quattro volatili - sostiene la Coldiretti - sono sufficienti per un ettaro di terreno. L’utilizzo del pollame ha dimostrato risultati soddisfacenti, tenendo anche conto delle numerose aziende che nei territori collinari usano tecniche di coltivazione biologiche che non prevedono l’impiego di prodotti chimici di sintesi. Anche se la settimana prossima si preannuncia meno calda di questa, non basterà un po’ di fresco a tenere lontani i temuti insetti. "Sarà indispensabile" conclude Manfredini "l’intervento dell’uomo, supportato dalle galline faraone. E per la gente infastidita dalla loro presenza su terrazzi e balconi, l’unico rimedio è quello di allonatanarle senza l’uso di pesticidi."


 Curiosità: in Egitto, i tecnici di governo propongono - come da noi - l'eliminazione delle locuste, mentre singolari fatwe (avvisi religiosi) di esponenti religiosi sostengono che uccidere le cavallette sia haram, cioè illecito, e propongono... di mangiarle. Cibarsi, infatti, di locuste "arrostite, bollite o alla griglia è halal, è permesso".
 

sabato, giugno 02, 2007

Città dell'Alfabeto

"Vidi una scrivania a vetro, due sedie girevoli, una libreria in legno. Gli scaffali della libreria si piegavano sotto il peso di volumi rilegati. Alla mia immaginazione apparve una Parigi moribonda assalita dalle termiti, i buchi nei libri della Sorbonne, boulevards con gli alberi infestati... In questa nicchia del Primo Mondo la letteratura aveva trovato salvezza.
Accarezzai con lo sguardo decine di titoli finché gli occhi non mi si appannarono. Amaramente pensai a quante e quali vie avevano percorso queste opere, prima di finire nelle mani errate. Mi volsi via con astio e livore.
Come il lettore avrà capito dal canone lessicale di questa cronaca, almeno ai libri non avrei dovuto rinunciare. Ho (ri)formato il linguaggio del mio spirito metabolizzando stile ed estetica di autori delle epoche più svariate. Non solo romanzi: articoli, saggi critici, opuscoli, pamphlets, racconti, manuali, trattati, monografie... Nei libri io finirò per bruciarmi e annegare..."




Hardcover, 122 pagg, formato 15x23 cm. Prezzo: €16.00
Download eBook (.pdf): €2.50

"... se questo romanzo di Peter Patti venisse reso cinematograficamente ad es. da una Troma Co., quella che ha prodotto l’Uomo Tossico per intenderci, sarebbe il più grande tecno-trash del mondo." (Stefano Donno)


Nel mondo odierno, superbia, invidia e avarizia sono le tre fiamme che tengono accesi i cuori. Ciò vale tanto più nel futuro prossimo venturo descritto in questo romanzo, in cui gran parte della popolazione vive per strada, l'acqua è un miraggio e fioriscono traffici come quello degli organi umani. Alvo, l'io-narrante, vive nella megalopoli mondiale per eccellenza. Alphabet City è una piovra di cemento che si estende per buona parte dell'East Coast di quelli che una volta furono gli Stati Uniti d'America: una bolgia di desperados, ratti, avvoltoi e cani rabbiosi sui quali grava l'ombra cupa della multinazionale che detiene il potere politico.
Il protagonista riesce a sopravvivere solo perché sostenuto da un'idea fissa: ritrovare un suo amore di gioventù. Vuole inoltre scoprire cosa accadde veramente a suo fratello, scalzare dal suo trono il misterioso Mister Info e riuscire a compiere la più estrema delle imprese: scappare dalla megalopoli e incominciare una nuova vita, una vita vera, nell'hinterland, al di là delle Paludi del Non-Tempo e del Mare della Putrefazione.



www.lulu.com Independent publishing / Skuro Connection

domenica, gennaio 14, 2007

McDonald's: mutamento in vista?

Apparentemente stanno convertendosi al biologico, equo e solidale. In Gran Bretagna, in 1.200 fast food, la multinazionale del Fritto & Unto servirà caffè etico certificato Rainforest Alliance, e il resto dei ristoranti d'Europa dovrebbe adeguarsi alle nuove linee guida in tempi brevi. Un'operazione da 50 milioni di sterline, una parte dei quali dovrebbe arrivare nelle tasche di coltivatori poveri.
Questa iniziativa segue altri due importanti cambiamenti: il pesce del filet-o-fish, ora certificato Marine Stewardship Council, proviene da fornitori che praticano pesca sostenibile, mentre le uova arrivano solo da galline allevate all'aperto.
Si parla anche di una conversione al latte biologico e di nuovi standard per la fornitura della carne.

Vendono però ancora la Coca-cola...

venerdì, agosto 18, 2006

Hawking e' pessimista


"Non lo so": ecco la risposta finale di Stephen Hawking alla domanda sulla capacita' di sopravvivenza dell'umanita'.
Circa un mese fa, il famoso fisico ha proposto un'interessante questione alla comunita' internettiana di "Yahoo": "Come potra' sopravvivere l'uomo nei prossimi cento anni?"
25.000 idee sono giunte da ogni parte del mondo (per alcuni basterebbe "mangiare piu' frutta e verdura"; per altri la soluzione e' piu' drastica: "Le risorse della Terra si stanno esaurendo. Sara' meglio trasferirci su un altro pianeta"), finche' lo stesso fisico non ha fatto risentire la sua voce: "Io non lo so" ha ammesso. Hawking ha pure spiegato il motivo di tanta perplessita': "Ogni nostro progresso tecnologico porta con se' il rischio di nuovi errori di portata catastrofica".
Hawking crede nella necessita' di una fuga verso altri pianeti, anche se secondo lui cio' potra' avvenire solo in un futuro lontano.
Il pianeta Terra non sta bene; perche' si riprenda, occorrerebbe che la razza umana sparisse dalla sua superficie. O che cambiasse completamente modus vivendi. Ma e' piu' probabile che essa venga decimata da un virus, o - eventualita' altrettanto probabile - dalla caduta di una cometa...

"Speriamo di non finire come il nostro pianeta fratello Venere, con una temperatura di 250 gradi e piogge di acido solforico". Hawking sostiene che "il fatto che gli alieni non si siano mai fatti vedere sulla Terra puo' avere una sola spiegazione: ogni civilta', superato un certo livello di evoluzione, perde il suo equilibrio e collassa". La soluzione proposta dall'astrofisico e' questa: "A lungo termine l'umanita' sara' salva solo se colonizzera' lo spazio, verso altre stelle". Nel frattempo, "speriamo che l'ingegneria genetica ci renda saggi e meno aggressivi".

Una delle risposte giunte ad Hawking dagli amici di Internet recita cosi': "La nostra specie sopravvivera' adattandosi. Gli umani sono pieni di risorse e usano il cervello per escogitare soluzioni ai loro problemi. La sua storia personale, caro dottore, mostra come la forza di volonta' possa vincere le avversita'".

Hawking soffre dalla nascita di SLA (sclerosi amiotrofica laterale), nota anche come "malattia motoria neuronale" o - soprattutto negli USA - "morbo di Lou Gehrig" (dal nome del giocatore di baseball che ne e' morto).



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Stephen Hawking

Stephen Hawking, uno dei piu' importanti scienziati nel campo della fisica teorica, ha fatto molto per la comprensione dell'universo. Il suo ruolo oggi e' equiparabile a quello gia' ricoperto da Einstein. E' stato lui a predire i buchi neri, apportando cosi' correzioni alla teoria della relativita'.
Le teorie di Hawking sono influenzate dalla tecnologia genetica, dalla creazione di un moderno "uomo-nacchina" e dai pericoli globali (guerre, energia atomica, virus, catastrofi climatiche). Il suo sguardo al futuro dell'umanita' e' decisamente pessimista, ma apre anche prospettive coraggiose, infondendo cosi' nuove speranze.

giovedì, agosto 03, 2006

Il progetto A119

GLI STATI UNITI VOLEVANO FAR ESPLODERE UN ORDIGNO NUCLEARE SULLA LUNA

Correva l'anno 1958 quando il fisico Leonard Reiffel fu avvicinato da alcuni ufficiali dell'Air Force degli Stati Uniti d'America che lo invitarono a collaborare a un nuovo progetto. Il progetto, rigidamente "top secret", recava la sigla A119 ed era  pomposamente denominato A Study of Lunar Research Flights.
Il compito di Reiffel era di investigare sulle possibili conseguenze di una detonazione nucleare sulla luna, e soprattutto di calcolare il tasso di visibilità del fungo atomico da qualsiasi punto del nostro pianeta.


"Si sarebbe trattato di una sorta di esercizio di public relation in grande stile", ha affermato recentemente l'ormai 75enne Reiffel. "L'Air Force desiderava un fungo atomico immenso, tanto da poter essere visto dalla Terra a occhio nudo. E questo perché, nella corsa alla conquista dello spazio, gli Stati Uniti stavano perdendo terreno nei confronti dell'U.R.S.S."



Lo storico inglese David Lowry ha commentato la notizia in questo modo: "E' semplicemente pazzesco pensare che il primo biglietto di visita degli esseri umani a un altro corpo celeste sarebbe stato... una bomba atomica! Se il progetto fosse stato realizzato, noi non avremmo avuto mai la romantica immagine di Neil Armstrong e del suo 'passo da gigante per l'umanità' (one giant step for mankind)."


Lo scopo di quel piano era di dimostrare all'Unione Sovietica e al mondo intero quanto fossero potenti gli U.S.A.


Lowry ipotizza che il progetto A119 possa avere una certa rivelanza perfino oggi, dato che gli Stati Uniti sembrano più che mai determinati a impiantare un sistema di difesa missilistica attorno all'orbita terrestre. "Gli U.S.A. hanno sempre covato il desiderio di militarizzare lo spazio e alcune delle idee attualmente in corso di realizzazione non appaiono meno curiose e meno stravaganti di quella - risalente agli anni Cinquanta - con cui si proponevano di bombardare la luna."


Il progetto A119 fu sviluppato dalla Armour Research Foundation di Chicago (che oggi si chiama Illinois Institute of Technology Research).


Reiffel racconta: "Era previsto di far esplodere l'ordigno sulla faccia nascosta del nostro satellite, sulla dark side dunque. Il fungo che ne sarebbe risultato, affiorando oltre l'orlo lunare, sarebbe stato illuminato in pieno dal sole, e quaggiù chiunque  avrebbe potuto vederlo a occhio nudo."


La bomba in questione avrebbe dovuto avere la stessa potenza di quella sganciata su Hiroshima.


"Io feci osservare che l'esplosione avrebbe rovinato l'ambiente lunare. Ma l'Air Force non pensava certo in termini ecologici! A loro interessava soprattutto che i 'nemici' potessero vedere l'esplosione e rimanerne impressionati."


Secondo Reiffel, per la Terra non ci sarebbero state conseguenze dirette, ma di certo la luna sarebbe risultata "sfigurata" per l'eternità. 



Sulla fattibilità del piano lo scienziato non nutre alcun dubbio. Già a quei tempi la tecnica missilistica era abbastanza sviluppata, tanto che si sarebbe potuto centrare un bersaglio pur così distante "con uno scarto massimo di due miglia o poco più".


Ovviamente, se il progetto fosse stato reso pubblico si sarebbero sollevate proteste in tutto il mondo; per tacere delle polemiche che ci sarebbero state dopo la sua messa in atto. Ma agli Stati Uniti importava solo di dimostrare la loro superiorità militare.


Gli archivi del governo americano sono tuttora strapieni di documenti che risalgono agli anni della Guerra Fredda, ed è lecito pensare che molti di quei dossier rimarranno sigillati e intedetti al pubblico per chissà quanto tempo ancora. Il progetto A119 è venuto alla luce soltanto perché lo scrittore Keay Davidson vi ha accennato in una sua biografia dello scienziato e astronomo Carl Sagan.


Sagan, che è morto nel 1996, aveva acquisito grande fama scrivendo articoli e libri che rendevano accessibili i grandi temi della scienza anche all'uomo della strada. Egli si dedicò inoltre allo studio delle possibilità di presenze biologiche su altri pianeti. All'Armour Foundation di Chicago fu contattato da Reiffel, il quale lo spinse a improntare un modello matematico sull'espandersi di una nuvola di polvere nell'orbita lunare. Questo modello era naturalmente la chiave per stabilire il grado di visibilità di una simile nuvola dalla Terra. 


Sagan credeva (come molti scienziati di allora) che la superficie lunare pullulasse di microorganismi, e, preoccupato, fece  osservare che un'esplosione atomica avrebbe certamente distrutto quelle forme di vita. Tuttavia, secondo la testimonianza resa da Reiffel, egli fornì ugualmente i calcoli richiestigli. 


Quasi trent'anni più tardi - nel 1987 -, i risultati di quegli studi furono distrutti dai dirigenti della fondazione di Chicago. Ma non è da escludere che alcune copie siano tuttora conservate nelle segrete blindate dell'Air Force. 


Leonard Reiffel dice di ignorare come mai il piano fosse stato poi accantonato. Comunque, mostra di esserne più che lieto: "E' terribile pensare che una pazzia del genere fosse stata ideata soltanto per impressionare l'opinione pubblica."


Interrogato sull'esistenza del progetto A119, un portavoce del Pentagon non ha voluto dare nessuna conferma, ma non ha neppure smentito.