Visualizzazione post con etichetta peter patti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta peter patti. Mostra tutti i post

lunedì, marzo 08, 2021

Dante Alighieri / Durante — > pittura

Aspettando l'uscita del mio Durandus, romanzo (in lavorazione; but it's a hard job), ecco un paio di temi pittorici. Iniziamo con Henry Holiday. 
Holiday ("l'ultimo preraffaellita") volle illustrare l’incontro fra Dante e Beatrice (con il vestito bianco). Costei è accompagnata dall’amica Vanna e dietro di loro cammina la serva di Vanna. Il luogo: il Ponte Santa Trinita in Firenze. Con il Ponte Vecchio sullo sfondo. (1883). 




   
Vanna, monna Vanna, della quale Dante accenna nella Vita Nova, era l'amata di Guido Cavalcanti, il grande poeta amico dell'Alighieri. (Poi Guido sposerà una Beatrice... no, non "quella"!)
Così Dante Gabriel Rossetti, famoso preraffaellita, dipinse la Vanna, detta anche "La Primavera". (Lo stesso Rossetti aveva tradotto in inglese la Vita Nova, opera che amava.) La sua idea comunque era quella di raffigurare una nobildonna veneziana.
E quella che in realtà vediamo nel dipinto è una delle sue modelle preferite, Alexa Wilding. Non so se veramente la Wilding incarnasse l'ideale di bellezza "classico" italiano... Secondo me, no.


 "Monna Vanna". 1866 Dante Gabriel Rossetti 1828-1882 Purchased with assistance from
Sir Arthur Du Cros Bt and Sir Otto Beit KCMG through the Art Fund 1916

http://www.tate.org.uk/art/work/N03054

               


  Durandus. Quale delle due sceglierò come copertina? Vedremo. 


 




sabato, febbraio 20, 2021

Comprate e fate comprare

.

I Canachi.....

.......

#eBook


La vita degli emigrati (in #Germania) al tempo della Caduta del Muro

#letteratura #romanzo


#gastronomia #umorismo #tragicommedia #fantasia #viaggi #amore




domenica, agosto 16, 2020

Corona program




 ... modality mask ...

if <corona> = >100 then go to [up] On Error GoTo {resume mask} else: buy " `" àah " virus `"" mask= [ ] for in n, masknumerate (ast [1: ] ) mask append (dotwrite (mask) )


sabato, aprile 13, 2019

PRESENTIMENTO DI UN DELITTO A CoPENhaGeN


 Smack, smack. Un bacio... ‘n ba’... E un altro ancora...
  E così ce l’hai fatta, Asger: l’hai “conquistata“, infine. Per riuscirci ti è bastata una sola sventagliata di colori; colori che non sono nemmeno in sintonia col cielo, o col pavé, o con le vecchie fontane di questa nostra città-Schifanoja. Si è arresa a te, Mamoiselle l’Art.
  E noi piangiamo; ma non di gioia. Di lei eravamo (siamo) tutti quanti innamorati, anche se non si può certo affermare che sia una donzelletta dal piè leggero. Di solito ci veniva incontro nei Giardini di Tivoli atteggiandosi a novella Isadora. La danzatrice, sai? Isadora Duncan... Ora danzeggia solo per piacer tuo. Ma non è una ballerina: piuttosto, assomiglia a una giumenta miope.
  Ha comunque un suo fascino particolare, la brava donnina. E’ così accessibile, e tanto comprensiva... E tu, Asger, ce l’hai sottratta!
  Eccoti lì mentre stai a coccolarla. E tra un po’ la fulminerai chiedendole di mostrarti il suo test HIV. Metterà su il broncio, Mamoiselle, garantito... E tuttavia dirà di sì; va bene, dirà. In fondo si rende benissimo conto di essere, per te, una perfetta sconosciuta.
  Già domani - lo so, lo so - le farai la pelle. Senza rimorsi, a sangue freddo. Agirai da tergo, quando meno se l’aspetta, tra le ombre inorridite di questo parco ancor vergine. Poi ti chinerai sul suo corpo. La aprirai, la scoperchierai con tutta tranquillità. Dopo averla sbudellata, attingerai i pennelli nei colori che ha dentro.
  Tu ridi, Asger? Ridi. Ridi come un cobra. Beh, sicuro: tanto sarà qualcun altro, infine (chi, io? io no), a dover rimuovere quello che sarà rimasto di Mamoiselle - una macchia indecente, schifosa, sul bel tappeto verde erba.
 
  °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

  Dedicato ad Asger Jorn, uno dei fondatori del movimento surrealista COBRA (COpenhagen, BRussel, Amsterdam). 

  I pittori e gli scultori di questo gruppo (che si costituì nel 1948 in un café parigino) propagavano, nell’Europa ancora intenta a smistare le macerie della guerra, nuove utopie sociali ed estetiche.
  COBRA, che faceva uso di un “alfabeto“ primitif, anticlassicista e rivoluzionario, si sciolse dopo soli tre anni: nel 1951. Ma qualcuno vocifera che i “cobristi“ siano ancora, sotterraneamente, molto attivi.


 Jorn Asger: They never come back (1958)


Karel Appel: Uomo e bestie (1949)


sabato, maggio 12, 2018

Il romanzo sull'emigrazione italiana. "Fuga di cervelli"? Beh, non proprio...

Siamo in Germania, poco dopo la Caduta del Muro. Marco è un giovane intellettuale che si vede impegolato nel variegato cosmo delle pizzerie e degli autoproclamati "chefs"...

Da leggere e passare ad altri sottobanco! 



Neo-romanticismo da Terzo Millennio: il racconto di ciò che significa, in realtà, "emigrare", essere "emigranti".

I Canachi. Storia d'amore e satira sociale a un tempo. Poesia della disperazione. Il cantico (macchiato di sugo) degli italiani all'estero.

                              Su Amazon. (Anche in formato eBook per Kindle)


Estratto:

(...) Tornando al Dolomiti il giorno seguente, vi trovò Roland che correva avanti e indietro con il vassoio stracarico e la camicia mezzo fuori dalle brache. Il gestore della minigelateria aveva un'aria aduggiata; stentava a star dietro a tutte le richieste.
Nell’infilarsi precipitosamente dentro il tabernacolo in cui torreggiava l’impastatrice del gelato, avvisò Marco: «Devi pazientare un po’. Oggi la gente è arrivata tutta in una volta.... Si saranno passati la voce. Un casino!».
«Ho tempo», lo tranquillizzò lui. Si avvicinò a Nicole, cogliendola china su un quaderno, e le chiese: «Fai i compiti?».
«N... no-o.»
«Perché non mi mostri quello che stavi scrivendo?».
«Non voglio.»
Si sporse al di sopra delle braccia incrociate di lei e riuscì a scorgere un disegnino: un cuore in mezzo a un ricamo di lettere nitide e tonde.
La puella si fece rossa rossa. Scancellò un nome, sbertucciò il foglio.
«Ma è normalissimo. Perché ne fai un segreto? Un tuo compagno di scuola?».
«Mmmm.»
«Va bene, non insisto. Posso sedermi? Qui, vicino a te? Se disturbo», aggiunse, «aspetterò che si liberi un altro posto.»
Nicole gli sorrise da sotto in su e gli indicò la sedia che aveva tenuto occupata apposta per lui.
Poco discosto, Geppo cercava simultaneamente di leggere un quotidiano e di fare la guerra a un babà. «Senti questa!», esclamò. «“Pappagallo fuggito da gabbia aggredisce e uccide a colpi di becco scimmia del vicino.“»
«È il Bild Zeitung, quello?».
Geppo sollevò il faccione. Sbuffi di panna montata gli ornavano la barba. «Sì. Perché?».
«Oh, chiedevo così...».


XII

je travaille     Eg vanna     mä karta hü     lavoro
tu travailles     dù vannst     tu karta hä     lavori
il travaille     hann vannt     wah karta hä     lavora
nous travaillons     vid vannum     ham karte hä     lavoriamo
vous travaillez     did vannid     tum karte ho     lavorate
ils travaillent     deir vannun     we karte hä     lavorano

Si mise a piovere, nonostante il caldo torrido. Ed eccoci proiettati nel mese di Ottembre.
Per una volta tanto, Geppo & Giovanni concordavano: «Meglio, molto meglio che piova. Così i traumfurtiani non migrano verso i laghi. Saranno costretti a rimanere in paese. E se rimangono dovranno pur mangiare: corpo satollo anima consolata».
«La contentezza viene dalle budella.»
«...E se mangiano dove vanno, se non al Capri?».
Era la grande data: 'Neueröffnung - Riapertura ufficiale'. Marco preparava le pietanze con cui avrebbe sfamato il mondo. Già gli antipasti sembravano da soli cose di un altro mondo; a Traumfurt, almeno, non si era mai visto nulla del genere.
Geppo aveva il compito di consigliare ai clienti mousse di fegato d’oca su cuori di carciofino, crauti in aceto di sherry e cocktail di gamberetti guarnito con strisce di tartufo.
Dopo aver conferito con Giovanni (che avrebbe voluto puntare su piatti “di battaglia“, più conosciuti e di meno difficile esecuzione), il nuovo cuoco del Capri diminuì la varietà della tradizionale pastasciutta per acclimatare il novum delle seguenti portate:
    -cosciotti di lepre alla Borgognona con contorno di purè di castagne o (a scelta) di peperoncini ripieni piccanti;
    -frittata con fegatini di pollo al madeira;
  -filetto Michelangelo, farcito di funghi porcini o acciughe, e gratinato all’emmenthal.
Quali “interludi“, insalata di riso e formaggio azzurro. Ilpesce fresco purtroppo non abbonda: consigliasi una minirazione di sogliole diliscate in veste rossa. Dessert: tortine di miglio con un pizzico di sale di mare e ‘pudding à la fuck you’ (budino alla boia d’un cane).
Ogni cosa è pronta. Si spalanchino le porte, ordunque!
Arrivarono dapprima isolati, a coppie, a gruppi di quattro o cinque; poi a dozzine, infine a centinaia. Marco e Giovanni dovettero fare le capriole, avvicendandosi ai fornelli e al forno. Corsero e saltarono come atleti alle Olimpiadi; intanto, alle loro orecchie provenivano le grida di Geppo, Babsy e Doris, disgraziato trio in una sala brulicante di bocche voraci. La battaglia durò fino mezzanotte, allorché i due soci, stremati quanto il resto della truppa, sedettero al tavolo del personale per conteggiare, ma per qualche ragione venivano distratti, si distraevano; si ingarbugliavano con i numeri e tuttavia sogghignavano, visibilmente appagati. Geppo giocò con il pennino brandendolo all'incontrario e le sue guance furono presto solcate da linee che si intersecavano come in un cruciverba.
L’introito era stato di gran lunga superiore alle attese. I complimenti si erano sciupati e nemmeno le mance ai cuochi mancavano, sebbene Marco fosse avverso a tale forma di gratificazione. 
«Un solo reclamo», informò Geppo.
Giovanni saltò su tutte le furie: «Come? Chi?».
«Una cosuccia. Un nonnulla. Scordiamocelo.»
«Eh no, caro. Ora devi dircelo.»
Geppo maltrattò, imbarazzato, il cravattone  a farfalla che sventagliava in cima alla sua livrea da maggiordomo. «Il Dottor coso... Androlli... ha voluto degnarci della sua presenza. Quella zuppa di pesce che avete mandato fuori era per lui.»
«Non gli è piaciuta?», chiese Marco.
«Beh, conosci Androlli...».
«Racconta», lo esortò Giovanni.
Geppo si grattò la pelata. «Non bisogna prenderlo sul serio, Dio puzz... Ha detto che gli è sembrata una “zuppetta di casa“.»
«Come ha detto?».
«Proprio così, Dio puzz...: una “zuppetta di casa“.»
«Il bouillabaisse? Una zuppetta? Sono desolato», disse Marco.
Faceva di tutto per esternare il suo rincrescimento, ma in realtà non dava peso alla faccenda.
Giovanni invece non riusciva a quietarsi. «Abbiamo presentato una lista delle vivande lunga come l’avemmaria e questo... signore... richiede qualcosa di totalmente diverso. Non sa che il pesce ci arriva congelato, qui? Dovevamo andarglielo a pescare?».
«Eh», articolò Geppo, «sarà invidia, la sua. Avrà visto la folla che c’era da noi e si sarà incazzato.»
«Bello stronzo», commentò Giovanni.
«Proprio così», tagliò corto Geppo, tornando a rivolgere la sua attenzione ai bigliettoni che si ammucchiavano sulla tovaglia piena di sbrodolature. Al di là del bar, seminascoste da torri di cristallo (i bicchieri da lavare), Doris e Babsy bisticciavano.
«Desolato», ripeté Marco.


  Peter Patti - I Canachi. (Independent Publishing) 
                                   Copertina flessibile, 248 pagg., 10,20 €

Articolo acquistabile con il Bonus Cultura e con il Bonus Carta del Docente.



sabato, febbraio 15, 2014

E' uscito 'Zerovirgolaniente'!

Ecco il libro che, stranamente - ma forse no -, reca lo stesso nome del mio blog: Zerovirgolaniente.

Contiene otto romanzi brevi, o novelle, che vanno dal dramma dei poveri immigrati ai problemi (di carattere più maccheronico, certo) dei nostri emigrati. 
In mezzo ci sono storie davvero "istruttive" (come recita il sottotitolo). Una su tutte: "La Trabanteide", ambientata al tempo della Riunificazione delle due Germanie.



Nonostante le sue numerose pagine, il libro è quasi gratis (meno di un euro!). In compenso è disponibile unicamente in forma di e-Book per Kindle.

lunedì, giugno 10, 2013

Finalmente pubblicato! 'Villa Sunshine'


"The future is unwritten" sosteneva Joe Strummer: "Il futuro non è stato ancora scritto"... Eppure gli Anni Ottanta - il decennio di Ronald Reagan - sono stati una sorta di pietra angolare per quello che è il nostro presente. E' come se qualcuno, o un gruppo di persone, avesse allora deciso di "spezzare le gambe" ai movimenti libertari, alla coscienza di classe, e allo Stato sociale, seminando panico, terrore e inaugurando - istituzionalizzandolo! - il concetto di "vita precaria".
Dopo almeno trent'anni di creatività ad alti livelli (e perciò spesso "sovversiva"), ecco che con il sopraggiungere degli Anni Ottanta si ha il declino della musica, della letteratura e del cinema.
E anche per quanto riguarda la moda trattasi di un decennio a dir poco strano (!)...

Il romanzo Villa Sunshine (ora su Amazon per Kindle), che narra di quel periodo, ha un'ambientazione rigorosamente italiana, e più precisamente nord-italiana: si svolge infatti tra il Lago di Como e Milano, e a raccontare è Hermann Schmidt.
Ermanno, come lo chiamano gli amici, lavora in un istituto di ricerca genetica. Una sera, mentre fa la vivisezione di alcune cavie, viene sopraffatto dalla stanchezza e la mente gli gioca uno strano scherzo: nell'atmosfera tetra del suo laboratorio, egli si ritrova a rievocare il fantasma di Mara, la sua ragazza di una volta, "perduta" a un capriccio giovanile di lei o al carisma indecifrabile di un tale letteralmente piovuto dal cielo e che risponde al nome di Venceslao Pilleschi
 

All'apoteosi del suo solipsismo, il dottore si augura fortemente di rivedere l'antica fiamma, che nel frattempo dev'essere una donna matura. Non solo: Hermann auspica persino di rincontrare l'individuo che gliel'ha soffiata... Perché quell'individuo, quel Vence, era anche suo amico, e l'amicizia ha un ruolo fondamentale nella sua vita (così come è fondamentale per tutti i personaggi che conosceremo in seguito).

Quello di Ermanno Schmidt non è solo un nostalgico desiderio, ma vera e propria precognizione. Per quanto lo riguarda, Hermann dà per scontato che rivedrà presto entrambi (Mara e Venceslao), che li ritroverà... Semplicemente perché loro gli stanno mandando segnali telepatici, comunicandogli che vogliono farsi ritrovare.



A cavallo delle memorie di Hermann o Ermanno Schmidt, ci vediamo ricapultati a diversi anni prima, e più precisamente alla data dell'incontro della coppia Hermann-Mara con il misterioso Vence(slao) Pilleschi. L'atmosfera è quasi onirica; come nel ricordo di una mente stanca e confusa (quale in effetti è la mente del ricercatore genetico). L'incontro (quasi scontro) si svolge in circostanze surreali, ed è arricchito da elementi e fenomeni improbabili, simboleggianti i segni di una stravolgente svolta (geofisica, più che sociale) della Terra.



"Mi chiamo Venceslao Pilleschi", si presenta lo sconosciuto - l'alieno - a lui e a Mara. 
 


Fin da subito, Venceslao/Vence si rivela essere un bambinone, completamente inadatto alla vita degli uomini; o, almeno, alla vita come essa è concepita nel paesino di provincia in cui vive la coppietta, che lo ha "adottato". Ben presto, il biondo, irrequieto Vence si dice annoiato e decide di trasferirsi a Milano, dove - sorprendentemente - riesce a riscuotere successo in vari campi, imparando ad adattarsi in tanti ruoli; la sua specialità è di cambiare a piacimento maschere e costumi, parimenti a un attore mestierante. Ma anche nella metropoli la vita è dura, e Vence (che tra l'altro è mancino e inadeguato a svolgere la maggior parte dei lavori manuali) si vedrà costretto ad ammettere la debacle personale, per tornare infine al piccolo paese - presso i suoi tutori -, dove poter leccare le proprie ferite in santa pace. E lì, nella sperduta provincia dall'aura vagamente celtica, troverà consolazione nell'abbraccio della benevolente Mara... La ragazza è talmente innamorata di lui da abbandonare l'esterrefatto Hermann e sparire insieme all'"angelo biondo" risanato. Con il suo nuovo compagno, si inoltrerà nei meandri della grande città, mostruoso macchinario costruito apposta per inghiottire tante umane esistenze.



Da questo punto in poi, il romanzo diventa più realistico, più concreto. I contorni non sono più sfumati, e gli elementi architettonici (in Villa Sunshine l'architettura occupa una posizione predominante) sono costituiti da oggetti ben tangibili, da spazi e corpi riconoscibili. Siamo nell'oggi: 1982, 1983. Mara, ormai una donna non più giovanissima, sta di continuo in attesa che qualcuno le riporti indietro il "suo uomo": Vence. In tutti questi anni, Vence è rimasto infatti - almeno in spirito - il bambinone di una volta, e, irresponsabile com'è, latita: anche perché schiavo delle droghe sintetiche (dunque, continuamente "in ruota").

Attorno a Villa Sunshine (la casa in cui la coppia Mara-Vence si era illusa di poter fondare un nido d'amore) ruotano diversi personaggi, tutta gente che va verso la quarantina o l'ha già superata: lo sgangherato El Cato (un musicista rock dall'aspetto spagnoleggiante), un disastrato - e disonesto, bisogna aggiungere - uomo politico del Sud Italia, la sorella di Mara (un tempo reginetta di bellezza, oggi divenuta un'insopportabile matrona) e il marito di costei, che ha la passione dell'architettura. Proprio dall'architetto wannabé Mara deve sorbirsi valanghe di consigli sui cambiamenti che si potrebbero effettuare per migliorare esteticamente la villa... Ma lei è distratta, lei è interessata soltanto a un celere - quanto improbabile - ritorno del compagno. Si accorge di invecchiare, sente di star sciupando la propria vita, e a più riprese (a volte con tono lievemente isterico) esorta i frequentatori della sua dimora a riportargli indietro il suo "uomo-bambino"...

Per caso (o destino) sarà invece Hermann Schmidt, l'infelice dottorino di una volta, votatosi intanto al celibato, a "ripescare" Vence dai marciapiedi milanesi e a ricondurlo da Mara. Hermann Schmidt si vedrà pure messo nella situazione di dover indagare seriamente sulla vera provenienza di questo "idiota bello", in quanto la ragione gli suggerisce che Vence non può essere né un Messo Celeste, né tantomeno un... marziano sperdutosi nel corso di una missione spaziale.

Il romanzo sfuma in un'atmosfera di cupa malinconia, con la scomparsa definitiva di un umano-troppo-umano Vence(slao) Pilleschi e con la sempre più decrepita Villa Sunshine piena di persone ("amici" di Vence, ma anche amici l'un l'altro) che non fanno che vegetare sognando dei bei tempi andati. "Bei" perché vissuti all'insegna di una pseudomilitanza politica o quantomeno ideologica sotto la guida di un Venceslao Pilleschi allora brillante. Il sospetto che si insinua nel lettore, in queste ultime pagine del romanzo, è che Villa Sunshine sia in realtà una casa di riposo per esistenze derelitte, e che Mara sia una sorta di infermiera che deve prendersi cura di loro.



Attraverso immagini metaforiche trasposte senza alcuna retorica, il romanzo vuole essere l'anamorfosi di un'Italia che riesce a mantenere la sua bellezza, la sua unicità, nonostante ogni turpitudine etica e sociale. È anche un romanzo "d'arte", nel senso che, oltre che di architettura, vi si parla (attraverso le bocche dei vari personaggi) di musica, di pittura, e perfino di misteri archeologici.


sabato, febbraio 09, 2013

Remembering Asparokov

Chissà che fine ha fatto Saverio!
Questo mio cugino milanese venne in visita da noi, con i suoi genitori, nell'estate dei miei sedici anni. Non so che cosa si aspettava di trovare: forse un'accozzaglia di poveri ignoranti; e io naturalmente sarei stato il pulcino più dimesso e più deficiente della tribù. Invece quella fu per lui la stagione più sorprendente della sua vita; e forse la più bella.
Dopo aver appurato che non eravamo i "terún" che aveva creduto di incontrare, si spaparazzò nel nostro appartamento e saggiò subito le mie conoscenze culturali. Scoprimmo di avere tanti interessi in comune, e gusti non dissimili. La passione per i libri e per il rock, ad esempio. Lui mi iniziò alla musica di Neil Young, io gli fornii la chiave per entrare nell'universo dei Genesis. I Pink Floyd e Thomas Pynchon li scoprii grazie a lui, lui scoprì Henry Miller e Anthony Burgess col mio apporto.

Purtroppo, Saverio aveva un qualche complesso di inferiorità che lo spingeva di continuo a doversi affermare sugli altri, perfino nelle occasioni meno opportune. Vedeva un avversario in chiunque: anche un bambinetto poteva risultare temibile ai suoi occhi. Si accaniva a voler dimostrare la propria presunta superiorità pure quando sarebbe stato più saggio mettersi in disparte lasciando un po' di respiro al prossimo. Gli insegnai le regole degli scacchi e, subito dopo averle fatte sue, pretese di vincere ogni partita. Se non ci riusciva, metteva su una faccia da funerale. Ogni cosa per lui si trasformava in una gara, in una sfida, in un confronto armato; la vita stessa era un'unica, interminabile battaglia. Da me imparò a rilassarsi un po', a sorridere, e a discutere come un essere umano invece che come un robot frigido; ma non sono sicuro che il mio esempio gli abbia modificato definitivamente il carattere. In fondo, lui abitava in una città in cui la competizione è ragione stessa di vita... Comunque, in me trovò qualcosa di più di un buon parente: trovò un amico. Gli prestavo gli albi di Alan Ford e non me la prendevo troppo se "dimenticava" di restituirmeli. Ogni giorno era per noi un giorno di felicità e di spensieratezza.

Quell'estate, ovunque fossimo - al mare o nel cortile della nonna -, fu costellata di episodi divertenti e risate a crepapelle. Saverio si cibava praticamente di solo parmigiano (ne mangiava a chili), io di aria e di... esprit artistique. Quando gli venne la varicella, gli altri lo evitarono come fosse un appestato, mentre io ero l'unico a tenergli compagnia, ignorando a bella posta il pericolo di contagio.
Dopo che se ne fu tornato al Nord, iniziammo una fantastica corrispondenza, che durò anni. (Dovrei avere ancora alcune delle sue lettere, da qualche parte.) Fondammo perfino una rivista dal nome Fall Out, piena di critiche d'arte, di recensioni e di articoli a sfondo filosofico (lui era seguace di Auguste Comte, io propendevo per Marx e Bakunin).
L'estate che seguì la sua prima, storica visita, ci recammo in campeggio a Linosa. Convinsi Roccus, il mio "gemello" degli anni d'oro, ad accompagnarci. Il nostro soggiorno sull'"Isola delle Tartarughe" (da Roccus ribattezzata, non a sproposito, "Isola dei Ramarri") fu tanto piacevole quanto, purtroppo, allucinante. Quasi un paradigma della nostra esistenza futura. Ma questa è un'altra storia.
Per tornare al mio primo incontro con Saverio: dopo che scoprimmo di possedere entrambi velleità calcistiche (anche il suo cuore era neroazzurro), ci dilettammo a usufruire di ogni spiazzo libero per giocare al pallone. Un giorno, su un litorale sabbioso, mentre ci scambiavamo passaggi da trenta metri, mi chiese a bruciapelo: «Lo sai chi è Asparokov?»
«Certo», ribattei. «Il centravanti della Bulgaria.»
Questo sembrò stupirlo piacevolmente, più di tutto il resto. «Però! Ma guarda il cugino...» esclamò. O, più precisamente: «Talèèèè 'u cusci'...»



Poco dopo aver compiuto il mio diciottesimo anno d'età, mi invitò a casa sua. Presi il treno e andai a Milano. Con mia sorpresa, scoprii che Saverio frequentava il circolo parrocchiale di quella sordida periferia («altrimenti non incontri nessuna ragazza») e che montava una moto di - suppongo - piccola cilindrata. Una 'Caballero'. Pazze corse per il centro della metropoli, con me in posizione precaria sul sedile posteriore. Una volta, mentre stavamo fermi a un semaforo, ci si accostò un'automobile con dentro tre burloni. Ci guardavano ridendo, e ad un tratto uno di loro interpellò mio cugino così: «Olà, Caballero! Tu spagnolo?» Inspiegabilmente, Saverio si oscurò in volto, e per tutta la giornata non ci fu verso di fargli passare il nervoso.

Non credo che fosse felice. Sua madre lo teneva sotto torchio, gli imponeva di abbassare il volume del radioregistratore (suonava fino allo sfinimento Déjà-Vu di Crosby, Stills, Nash & Young o Ummugumma dei Pink Floyd), di spegnere la luce, di lasciare in pace la sorella, ecc. Lo trattava alla stregua di un fannullone. Di questa mia zia mi è rimasto un ricordo indelebile soprattutto perché, alla vigilia della mia partenza, mi cacciò in mano, quasi a forza, una banconota, dicendomi di andare a comprarmi un paio di pantaloni nuovi (ero andato là con un solo paio di jeans). Il ricordo di quella scena riesce a imbarazzarmi ancora oggi.

Sono trascorsi eoni da allora, e io ho fatto - letteralmente - tanta strada, mentre mio cugino, che pure sognava di altre terre e addirittura di altri continenti («Frank, rasiamoci la testa e andiamo in un monastero del Tibet!»), è rimasto ancorato alla sua esistenza piccolo-borghese (dopo il diploma è andato a lavorare nella stessa fabbrica dei genitori...). Non sono state l'età e la distanza fisica a separarci, ma i destini differenti. Ancora oggi, ogni tanto, mi sorprendo a chiedermi, nei momenti più strani:

Chissà che fine ha fatto Saverio!



venerdì, maggio 18, 2012

Ora su Amazon - 'Transits'

 Un giovanotto viene assunto in una ditta importante ("la" ditta, ormai...) e deve confessare a se stesso di non meritarsi tanto onore. Tanto più che non sa proprio che fare, dentro a quel comodo ufficio che gli hanno assegnato con, nella stanza accanto, una splendida segretaria personale. Così, comincia a esercitarsi con i videogiochi...   L I N K

Per chi volesse leggere (gratis) la versione alleggerita, e duque non il romanzo bensì il suo "imprinting", ovvero la novella Transits in versione .html, il link è questo.

sabato, aprile 21, 2012

Ora su Amazon - 'Città dell'Alfabeto'




Fantascienza post-apocalittica.

Più precisamente, questo romanzo, ambientato nell'onnivora Alphabet City (odierna New York), rientra nella SF distopica (non utopica!). Alvo, il protagonista, deve districarsi tra le insidie della megalopoli - capitale di entrambi gli emisferi - che si estende sull'East Coast statunitense. La Terra sembra ormai essere controllata da un'unica multinazionale. Ma... è proprio la Terra, questa?








"Un tempo il mondo era un insieme di pochi, solidi insiemi. Poi la bussola si mise a roteare impazzita, le singole unità vennero scaraventate in giro e formarono uno sconnesso mosaico di brandelli e cocci incompatibili tra di loro, una matassa in cui invariabilmente ci si smarrisce. Nessun schema da poter seguire, la perdizione come status effettivo. E, al centro di tutto, l'Impastatrice, elevata oramai a ruolo di madre irreprensibile, caritativa nella sua azione distruttiva; l'enorme bocca un buco nero."

......E-book


martedì, aprile 17, 2012

Ora su Amazon - 'I Canachi'


Un affresco poetico e sconvolgente dell'emigrazione italiana in Germania. Marco, un giovane alla guida di una vecchia 2CV, alle prese con amori, amicizie e... specialità culinarie.


......E-book


mercoledì, settembre 02, 2009

Le Edizioni Scudo annunciano...

... tre novità editoriali della nostra collana Long Stories sono già disponibili (sempre in formato Ebook e sempre gratuitamente) presso il nostro sito:



Le serate del Blue Buzzard di Pierre Jean Brouillaud
Uno dei più grandi esponenti della fantascienza francese, ci accompagna nei vicoli di San Juan, fino ad un locale molto caratteristico e sempre frequentato. Se avrete pazienza, prima o poi, uno dei suoi avventori avrà una storia da raccontare, una storia sentita da qualcuno o vissuta in prima persona, come un inconfessabile segreto che però, con l’aiuto di una buona birra, potrà venire alla luce ed essere condiviso con chi ha voglia di ascoltare. E le storie del Blue Buzzard, potete starne certi, non sono mai storie comuni.
Copertina di Luca Oleastri, 52 pagine A4, 5 illustrazioni a colori di Luca Oleastri

Le Magnifiche di Giorgio Sangiorgi
Juliet Linton è una tenera fanciulla inglese della fine dell’ottocento, e non sa che dentro di lei albergano una forza e un potere insospettati, se n’è accorto invece qualcuno, una donna misteriosa e gigantesca che si presenta un giorno alla sua porta facendole un’assurda e inaccettabile offerta; un’offerta che però ella non può rifiutare e che condurrà lei e il lettore in un lungo viaggio e verso un’avventura estrema.
Un grande romanzo di Sangiorgi, una singolarissima space opera, un lavoro che miscela molti sottogeneri della fantascienza con la spregiudicatezza di cui spesso sono solo capaci i giapponesi. Ma anche un racconto dedicato allo spirito femminile.
Copertina di Luca Oleastri, 199 pagine A4, 7 illustrazioni a colori di Giorgio Sangiorgi


Transits di Peter Patti
Chiunque si è trovato a lavorare per una grande azienda, e per di più se multinazionale, prima o poi ha finito per chiedersi quali sono gli scopi reali del lavoro che questa gli chiede di fare, e soprattutto se uno scopo c’è per davvero. Ma il protagonista di questa vicenda finirà per scoprire che la realtà è ancor più complessa di quanto potesse immaginare e che la sua azienda persegue oscuri fini che datano quasi ancor prima della sua stessa creazione. Nonostante tutto lasci presupporre che ogni curiosità sarà pagata a caro prezzo, la ricerca della verità vale ogni possibile salvezza.
Copertina di Luca Oleastri, 74 pagine A4, 5 illustrazioni a colori di Giorgio Sangiorgi ...................... Scarica Transits




In preparazione anche il nuovo (ma anche vecchio) numero di Short Stories - Rivista Illustrata di Letteratura Fantastica.

Buona Lettura quindi, e rimanete sintonizzati!

per le Edizioni Scudo
Giorgio Sangiorgi - shortstoriesbook@gmail.com
Luca Oleastri - shortstoriesmag@gmail.com

Edizioni Scudo
- Sito web: http://www.innovari.it/scudo.htm
- Gruppo Facebook: EDIZIONI SCUDO

domenica, marzo 22, 2009

Philip K Dick

"Things are seldom what they seem, / skim milk masquerades as cream": sono due versi dell'operetta di W.S. Gilbert H.M.S. Pinafore (1878). P.K.D. dedicò la sua vita alla compilazione di un unico, enorme romanzo (più di due milioni di parole) basato proprio su questo assioma. 45 titoli in tutto, frutti della "pazzia" di un genio.

Dopo aver seguito qualche lezione all'Università di Berkeley, decise di abbandonare gli studi o venne espulso. Per nutrire sé e sua moglie, nei primi anni della sua attività come scrittore comprava carne di cavallo in un piccolo negozio per animali, il Lucky Dog Petshop. Quella carne era destinata agli animali in gabbia...

Ipotizzò una "entità cerebrale collettiva" che a suo dire formerebbe "una vasta rete di comunicazione e informazione". E in molti romanzi inserì griglie comunicative semilegali (telefoniche o video-telefoniche) per comuni cittadini dediti ai più svariati passatempi - il gioco, il sesso... Di sicuro sarebbe rimasto affascinato da Internet.

Indimenticabili i suoi personaggi sospesi in stato di "semi-vita"
(Ubik).

Nella civiltà industriale vengono prodotti e consumati beni; nella civiltà postindustriale vengono prodotti e consumati immagini e informazioni. Dick lo aveva intuito già ai suoi tempi.



Amava la musica ed era un accanito collezionista di dischi. Provava inoltre una grande ammirazione per automeccanici, elettricisti e artigiani di ogni genere. Di motori si racconta tra l'altro in Un oscuro scrutare; Joe Fernwright, protagonista di Guaritore galattico, fa di mestiere il vasaio, e la Mary Anne Dominic di Scorrete lacrime è un'artista della ceramica: trionfo dell'homo faber.

Aveva sempre un occhio di riguardo per la cultura tedesca (cita scrittori, compositori classici, ma anche il nazismo e le vittime del medicinale Contergan). Bluthgeld, Lufteufel, Schoenheit, Vogelsang: questi i nomi di personaggi rispettivamente di Dr. Bloodmoney, Deus Irae e
Ubik.



To my wife Anne, without whose silence
This book would never have been written.

Così recita la sorridente dedica in The Man In The High Castle (La svastica sul sole). SF quale satira e critica del presente.

Fu amico di Poul Anderson e ammirò lo scrittore di SF polacco Stanislaw Lem.

Le droghe per Dick non sono una benedizione. Tutt'altro. Causano sempre Un indebolimento della volontà e della forza fisica.

To himself Emmanuel said, I am being poisoned. The vapors of her realm poison me and vitiate my will.
"You are wrong," Zina said.
"I feel less strong."
(Da: Divine Invasion)

Lo scrittore finì la sua vita in un crescendo di ansie e fissazioni, una tempesta interiore più assecondata che mitigata dalla fede cristiana, che aveva abbracciato nel mezzo del cammin di sua vita, dopo aver avuto un'altra delle sue apocalittiche allucinazioni.

Ma ora dobbiamo chiudere. Ci tocca scappare, per andarci a presentare da Mister Job per quel lavoro. Una speranza utopica...

domenica, novembre 02, 2008

La terra trema!

Prendo a prestito il titolo di un film per segnalare un preoccupante aumento dell'attività tellurica in svariate zone del globo terracqueo. Gli esperti cercano di non seminare il panico, ma una rapida ricerca con Google-News ci fornisce i risultati sottostanti.

(Nota: ottobre e novembre sembrano essere mesi particolarmente "hot" dal punto di vista sismico...)

laterratrema_703

31 ott 2008
E' stato un vero e proprio sciame sismico quello che ha investito mercoledì mattina la regione pakistana del Balochistan, al confine con l’Afghanistan. Tre scosse di intensità superiore a 6 gradi Richter hanno devastato una regione già povera e martoriata dalla guerra e dal terrorismo islamico, radendo al suolo le povere case di fango e legno e danneggiando tutte le principali vie di comunicazione e le infrastrutture.
Già nell’ottobre del 2005 il Pakistan Nord-occidentale è stato colpito da un tremendo terremoto, che ha causato più di 73.000 vittime e devastazioni in un’intera regione.

31 ott 2008
Commemorazione all’interno del cimitero di Avellino - si ricordano le vittime del terremoto del 23 novembre 1980

31 ott 2008
Sono passati sei anni dal terremoto del Molise che - tra il 31 ottobre con inizio alle 11.32 e il 2 novembre 2002 - provoco' la morte di 30 persone.

31 ott 2008
Un’equipe di Medici Senza Frontiere ha raggiunto l’area di Ziarat, la zona più colpita dal terremoto, dove la potenza del sisma ha distrutto la maggior parte delle case costruite con il fango, costringendo la gente a dormire all’addiaccio. Circa 150mila persone vivono nel distretto di Ziarat, situato in una vasta area montagnosa a 75 km a nord di Quetta, con circa 50mila individui gravemente colpiti.

31 ott 2008
Una replica di terremoto di magnitudo 5,0 ha scosso il sud-ovest del Pakistan, vicino alla città di Quetta, tre giorni dopo il forte sisma che ha provocato la morte di oltre 300 persone e migliaia di senzatetto. Per il momento non si hanno notizie di danni a persone o cose.

31 ott 2008
Un forte sisma di magnitudo 6,0 sulla scala Richter si è verificato al largo della Papuasia Nuova Guinea. Lo ha reso noto l'Istituto Geofisico Americano (USGS), senza indicare, al momento, vittime o danni materiali. L'epicentro della scossa sottomarina è stato localizzato a 685 km a nord di Port Moresby, la capitale della Papuasia Nuova Guinea, mentre il suo ipocentro è stato individuato a 10 km di profondità.

31 ott 2008
Un forte terremoto ha scosso la notte scorsa la parte sud-occidentale del Pakistan, nella provincia del Belucistan ai confini con l'Afghanistan, facendo almeno 190 vittime, ma il bilancio è ancora incerto, poiché molti villaggi non sono stati ancora raggiunti dai soccorritori e centinaia di case, per lo più fatte di mattoni di fango, sono distrutte o danneggiate. La commissione U.E. è pronta ad inviare aiuti. Secondo le autorità locali il sisma, di magnitudo 6,4 sulla scala Richter, avrebbe provocato non meno di 190 vittime. L'epicentro è stato calcolato dai geologi dell'Istituto di Geofisica Americano a 15 km di profondità nella zona a nord-est di Quetta, capoluogo di provincia del Belucistan, 640 km a sudo-vest di Islamabad.

29 ott 2008
E' stato rivelato un sisma di magnitudo 5,4 che ha avuto come epicentro la città di Los Angeles.

29 ott 2008
Sono passati poco più di tre anni dal terremoto che l'8 ottobre del 2005 devastò il Pakistan nella regione del Kashmir, al confine con l'India, facendo oltre 73 mila morti, quasi 70 mila feriti e tre milioni di senzatetto. Il sisma, del grado 7,6 della scala Richter, si verificò alle 8,50 ora di Islamabad. Interi villaggi delle zona montagnosa a nord-est della capitale vennero letteralmente rasi al suolo. Anche a Islamabad un complesso residenziale di lusso, il Margala Tower, crollò uccidendo decine di persone. Fra queste c'era anche un italiano, Alberto Bonanni, 46 anni, friulano, insegnante all'ambasciata italiana.

27 ott 2008
Sicilia: scossa di terremoto
Messina - Per una decina di secondi, alle 11.56 di questa mattina, la parte Nord-Est della Sicilia ha tremato per una scossa di terremoto abbastanza violenta, di magnitudo 4 della Scala Richter.
Il movimento tellurico ha investito in particolare il Golfo di Patti. Secondo gli esperti, l'epicentro del sisma si troverebbe sulle montagne della costa fra Castroreale Terme e Marchesana Lido alla profondità di 4,3 chilometri.

23 ott 2008
Un evento sismico e' stato avvertito dalla popolazione nella provincia di Cuneo. L'epicentro e' stato localizzato tra i comuni di Aisone, Demonte e Vinadio. Dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile non risultano al momento danni a persone o cose. Secondo i rilievi registrati dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l'evento sismico si e' verificato alle 5,06 con una magnitudo di 3.9.

23 ott 2008
Un terremoto di magnitudo 3.9, come riporta un bollettino dell'U.S. Geological Survey, si è verificato nel Nord Italia, in Piemonte, ai confini con la Liguria.

20 ottobre 2008
Dolomiti: crollo su Pale S. Martino originato da un terremoto.
Potrebbe essere stato originato da un evento sismico il crollo roccioso verificatosi domenica mattina sulle Pale di San Martino...

20 ottobre 2008
Indonesia: terremoto di 6,5 gradi della scala Richter. Il sisma ha colpito l'isola di Sulawesi nell'arcipelago indonesiano. E' stato registrato alle 13 ora locale al largo dell'isola, a un centinaio di chilometri dalla città di Toli-Toli, 350 km a nord-ovest da Palu.
Momenti di paura, sopratutto a Toli-Toli, dove la gente è corsa fuori dagli edifici in preda al panico, ma al momento non sono segnalate né vittime né danni.

18 ott 2008
E' a New York la delegazione della Regione Calabria per il meeting che il prossimo 20 novembre si terrà alla Columbia University in occasione della ricorrenza del centenario del terremoto di Reggio e Messina (1908).

18 ott 2008
Nel 2008 si è cercato di risolvere il problema dell’acqua per irrigazione nel Fucino con l’apertura di 5 pozzi, realizzati dalla Regione Abruzzo. L’iniziativa, pur lodevole negli intenti, purtroppo suscita molte perplessità.
Già il terremoto del 1915 fu causato dallo scombussolamento dell’equilibrio idrogeologico e noi oggi, se non ci fermiamo, stiamo forse causandone un altro ancora ...

16 ott 2008
Terremoti: lieve scossa anche in Friuli.
La settimana scorsa in Veneto, nel weekend in Alto Adige, ieri in Friuli Venezia Giulia e stamattina di nuovo in Friuli e Veneto. Sembra che il Nord-Est del paese sia vittima di movimenti tellurici a ripetizione.
Erano circa le 7 di questa mattina quando la terra ha tremato tra Veneto e Friuli. Il sisma è stato di magnitudo 2.5 gradi Richter. L'epicentro fra i comuni di Erto e Casso, Cimolais e Claut, in provincia di Pordenone.

13 ott 2008
Paura per Clooney e McGregor: Terremoto sul set a Puerto Rico. Come riporta The Sun, la scossa ha raggiunto il sesto grado della scala Richter, ma fortunatamente sia tra la troupe che tra gli abitanti non si segnalano vittime.

12 ott 2008
Perugia - L'Umbria è sempre sotto minaccia di terremoti. Lo dimostra la lieve scossa registrata questa mattina tra le province di Perugia e Terni. E' stato intanto firmato il protocollo d'intesa per il consolidamento e il restauro dell'area pubblica monumentale della frazione di Mevale, distrutta dal terremoto che nel 1997 colpì le Marche e l'Umbria.

12 ott 2008
Russia: terremoto nella penisola della Kamchatka - Nessun danno a cose o persone. Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Ria-Novosti, un terremoto di magnitudo 4.4 della scala Richter si è verificato nella notte vicino alla costa est della penisola della Kamchatka. I geofisici dell'Accademia russa di scienze hanno reso noto che l'epicentro è stato individuato a 80 km di profondità sotto il livello del mare, nella baia di Kronotski, ma hanno anche assicurato che per ora non c'è alcun allarme tsunami. Non si sono verificati danni a cose o persone.

11 ott 2008
Russia/ Cecenia: sale a 13 morti e 105 feriti il bilancio del terremoto. Lo ha annunciato un portavoce del ministero russo, secondo il quale, dopo che la terra ha tremato, 52mila persone sono rimaste senza elettricità.

10 0tt 2008
Richard Long (uno dei massimi artisti inglesi, riconosciuti internazionalmente fin dagli Anni Sessanta soprattutto per aver esteso le capacità della scultura oltre i metodi e i materiali tradizionali) installerà a Gibellina l’opera "Circle of life", a dieci anni di distanza da quella esposta ai Cantieri Culturali della Zisa di Palermo, una composizione a forma di ruota in perlato di Sicilia. Prosegue, intanto, nel territorio della stessa Gibellina, a poca distanza dall’opera di Richard Long, l’attività che Riso, nell’ambito del progetto 5venti, ha coordinato per il restauro del Grande Cretto di Alberto Burri, un sudario di cemento bianco, realizzato tra gli anni 1985 e 1989 sulle rovine della vecchia Gibellina distrutta dal terremoto del 1968, interessando un’area di circa 65.000 mq di superficie.

10 ott 2008
Durante il suo tour in Cina, la cantante Avril Lavigne ha anche visitato i bambini della provincia di Sichuan, zona fortemente colpita dal terremoto dello scorso maggio...

9 ott 2008
Due scosse da 3,2 e 2,6 gradi della scala Richter a Montebelluna e Oderzo. Doppio evento sismico nella Marca: una scossa di terremoto di magnitudo 2.6 gradi della scala Richter e un'altra di magnitudo 3,2 hanno colpito nell'arco di un giorno la provincia di Treviso.
La terra ha tremato la prima volta mercoledì sera poco dopo le otto: l'epicentro del terremoto  è stato localizzato nella zona di Oderzo, a Piavon. Secondo i rilievi effettuati, il sisma ha avuto una magnitudo di 2,6 della scala Richter ed è durato poco più di un minuto.
A segnalare il "miniterremoto" è stata la Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia. Dalle verifiche effettuate, al momento non risultano danni a persone o a cose.

8 ott 2008 
Ieri l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, in collaborazione con le autorità, l’Ufficio delle Nazioni Unite per la Coordinamento degli Aiuti Umanitari e la sede locale delle Nazioni Unite nel Kyrgyzstan, hanno inviato una prima spedizione di 400 materassi e 1.500 coperte dal magazzino di Osh, per aiutare le vittime del forte terremoto che ha colpito la remota regione montuosa del Kyrgyzstan, preesso il confine con il Tajikistan e la Cina, domenica notte.

7 ott 2008
Il terremoto che nel luglio 2007 danneggiò la centrale nucleare giapponese Kashiwazaki-Kariwa, la più grande del mondo, ha convinto l'Aiea a creare un centro protezione antisismica centrali.

7 ott 2008
Centro sismologico di Grottaminarda: inaugurazione il 23 novembre. Tale data non è solo la ricorrenza del terremoto in Irpinia del 1980 ma è anche l'inizio della ricerca sismologica in Italia in maniera più approfondita.

6 ott 2008
Il Kirghizistan meridionale è stato colpito da un terremoto di magnitudo 6,6 della scala Richter. Lo riferisce l`agenzia stampa russa `Interfax`. Oltre 90 i morti, tra cui molti bambini.

6 ott 2008
E' di almeno 30 morti il bilancio provvisorio del terremoto di magnitudo 6,6 della scala Richter che ha colpito il Tibet.


     ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

    MAPPA DEGLI ULTIMI FORTI TERREMOTI (con Google Maps)

                   earthquake_399