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lunedì, giugno 10, 2013

Finalmente pubblicato! 'Villa Sunshine'


"The future is unwritten" sosteneva Joe Strummer: "Il futuro non è stato ancora scritto"... Eppure gli Anni Ottanta - il decennio di Ronald Reagan - sono stati una sorta di pietra angolare per quello che è il nostro presente. E' come se qualcuno, o un gruppo di persone, avesse allora deciso di "spezzare le gambe" ai movimenti libertari, alla coscienza di classe, e allo Stato sociale, seminando panico, terrore e inaugurando - istituzionalizzandolo! - il concetto di "vita precaria".
Dopo almeno trent'anni di creatività ad alti livelli (e perciò spesso "sovversiva"), ecco che con il sopraggiungere degli Anni Ottanta si ha il declino della musica, della letteratura e del cinema.
E anche per quanto riguarda la moda trattasi di un decennio a dir poco strano (!)...

Il romanzo Villa Sunshine (ora su Amazon per Kindle), che narra di quel periodo, ha un'ambientazione rigorosamente italiana, e più precisamente nord-italiana: si svolge infatti tra il Lago di Como e Milano, e a raccontare è Hermann Schmidt.
Ermanno, come lo chiamano gli amici, lavora in un istituto di ricerca genetica. Una sera, mentre fa la vivisezione di alcune cavie, viene sopraffatto dalla stanchezza e la mente gli gioca uno strano scherzo: nell'atmosfera tetra del suo laboratorio, egli si ritrova a rievocare il fantasma di Mara, la sua ragazza di una volta, "perduta" a un capriccio giovanile di lei o al carisma indecifrabile di un tale letteralmente piovuto dal cielo e che risponde al nome di Venceslao Pilleschi
 

All'apoteosi del suo solipsismo, il dottore si augura fortemente di rivedere l'antica fiamma, che nel frattempo dev'essere una donna matura. Non solo: Hermann auspica persino di rincontrare l'individuo che gliel'ha soffiata... Perché quell'individuo, quel Vence, era anche suo amico, e l'amicizia ha un ruolo fondamentale nella sua vita (così come è fondamentale per tutti i personaggi che conosceremo in seguito).

Quello di Ermanno Schmidt non è solo un nostalgico desiderio, ma vera e propria precognizione. Per quanto lo riguarda, Hermann dà per scontato che rivedrà presto entrambi (Mara e Venceslao), che li ritroverà... Semplicemente perché loro gli stanno mandando segnali telepatici, comunicandogli che vogliono farsi ritrovare.



A cavallo delle memorie di Hermann o Ermanno Schmidt, ci vediamo ricapultati a diversi anni prima, e più precisamente alla data dell'incontro della coppia Hermann-Mara con il misterioso Vence(slao) Pilleschi. L'atmosfera è quasi onirica; come nel ricordo di una mente stanca e confusa (quale in effetti è la mente del ricercatore genetico). L'incontro (quasi scontro) si svolge in circostanze surreali, ed è arricchito da elementi e fenomeni improbabili, simboleggianti i segni di una stravolgente svolta (geofisica, più che sociale) della Terra.



"Mi chiamo Venceslao Pilleschi", si presenta lo sconosciuto - l'alieno - a lui e a Mara. 
 


Fin da subito, Venceslao/Vence si rivela essere un bambinone, completamente inadatto alla vita degli uomini; o, almeno, alla vita come essa è concepita nel paesino di provincia in cui vive la coppietta, che lo ha "adottato". Ben presto, il biondo, irrequieto Vence si dice annoiato e decide di trasferirsi a Milano, dove - sorprendentemente - riesce a riscuotere successo in vari campi, imparando ad adattarsi in tanti ruoli; la sua specialità è di cambiare a piacimento maschere e costumi, parimenti a un attore mestierante. Ma anche nella metropoli la vita è dura, e Vence (che tra l'altro è mancino e inadeguato a svolgere la maggior parte dei lavori manuali) si vedrà costretto ad ammettere la debacle personale, per tornare infine al piccolo paese - presso i suoi tutori -, dove poter leccare le proprie ferite in santa pace. E lì, nella sperduta provincia dall'aura vagamente celtica, troverà consolazione nell'abbraccio della benevolente Mara... La ragazza è talmente innamorata di lui da abbandonare l'esterrefatto Hermann e sparire insieme all'"angelo biondo" risanato. Con il suo nuovo compagno, si inoltrerà nei meandri della grande città, mostruoso macchinario costruito apposta per inghiottire tante umane esistenze.



Da questo punto in poi, il romanzo diventa più realistico, più concreto. I contorni non sono più sfumati, e gli elementi architettonici (in Villa Sunshine l'architettura occupa una posizione predominante) sono costituiti da oggetti ben tangibili, da spazi e corpi riconoscibili. Siamo nell'oggi: 1982, 1983. Mara, ormai una donna non più giovanissima, sta di continuo in attesa che qualcuno le riporti indietro il "suo uomo": Vence. In tutti questi anni, Vence è rimasto infatti - almeno in spirito - il bambinone di una volta, e, irresponsabile com'è, latita: anche perché schiavo delle droghe sintetiche (dunque, continuamente "in ruota").

Attorno a Villa Sunshine (la casa in cui la coppia Mara-Vence si era illusa di poter fondare un nido d'amore) ruotano diversi personaggi, tutta gente che va verso la quarantina o l'ha già superata: lo sgangherato El Cato (un musicista rock dall'aspetto spagnoleggiante), un disastrato - e disonesto, bisogna aggiungere - uomo politico del Sud Italia, la sorella di Mara (un tempo reginetta di bellezza, oggi divenuta un'insopportabile matrona) e il marito di costei, che ha la passione dell'architettura. Proprio dall'architetto wannabé Mara deve sorbirsi valanghe di consigli sui cambiamenti che si potrebbero effettuare per migliorare esteticamente la villa... Ma lei è distratta, lei è interessata soltanto a un celere - quanto improbabile - ritorno del compagno. Si accorge di invecchiare, sente di star sciupando la propria vita, e a più riprese (a volte con tono lievemente isterico) esorta i frequentatori della sua dimora a riportargli indietro il suo "uomo-bambino"...

Per caso (o destino) sarà invece Hermann Schmidt, l'infelice dottorino di una volta, votatosi intanto al celibato, a "ripescare" Vence dai marciapiedi milanesi e a ricondurlo da Mara. Hermann Schmidt si vedrà pure messo nella situazione di dover indagare seriamente sulla vera provenienza di questo "idiota bello", in quanto la ragione gli suggerisce che Vence non può essere né un Messo Celeste, né tantomeno un... marziano sperdutosi nel corso di una missione spaziale.

Il romanzo sfuma in un'atmosfera di cupa malinconia, con la scomparsa definitiva di un umano-troppo-umano Vence(slao) Pilleschi e con la sempre più decrepita Villa Sunshine piena di persone ("amici" di Vence, ma anche amici l'un l'altro) che non fanno che vegetare sognando dei bei tempi andati. "Bei" perché vissuti all'insegna di una pseudomilitanza politica o quantomeno ideologica sotto la guida di un Venceslao Pilleschi allora brillante. Il sospetto che si insinua nel lettore, in queste ultime pagine del romanzo, è che Villa Sunshine sia in realtà una casa di riposo per esistenze derelitte, e che Mara sia una sorta di infermiera che deve prendersi cura di loro.



Attraverso immagini metaforiche trasposte senza alcuna retorica, il romanzo vuole essere l'anamorfosi di un'Italia che riesce a mantenere la sua bellezza, la sua unicità, nonostante ogni turpitudine etica e sociale. È anche un romanzo "d'arte", nel senso che, oltre che di architettura, vi si parla (attraverso le bocche dei vari personaggi) di musica, di pittura, e perfino di misteri archeologici.


sabato, aprile 20, 2013

Germania - Il caso Mollath

Mantenere la "democrazia" in Germania costa troppe vite, troppi destini umani. Ecco il punto della situazione




- L'utopia di una Nazione libera distrutta dalla sete di potere delle lobby bancarie, burocratiche e politiche.
- L'"Agenda 2010" e il cammino verso gli inferi di larghi strati della popolazione: fin dallo smantellamento dello Stato sociale, in Germania cresce il baratro tra ricchi e poveri. C'è tanto lavoro ma il lavoro non basta per campare e - curiosamente - c'è anche fin troppa manodopera in cerca di sistemazione. Ma la sistemazione vera, definitiva, non arriva mai. E' il trionfo delle famigerate agenzie interinali...




- Quanto, o quanto poco è cambiato dai tempi della Repubblica di Weimar?
- Spicca la mentalità piccolo-borghese, bacchettona, largamente diffusa - una particolarità comunque non di oggi ma di sempre, "typisch Deutsch" (tipicamente tedesca).
- Invidia e cattiveria: i motori della Germania "moderna"...



La Germania ha appena ricevuto la "Triple A" (AAA) da un'importante agenzia di rating americana: segno di ricchezza, di stabilità politica ed economica.
Ma... anche segno di democrazia?
No di certo. Le agenzie di rating si occupano primariamente dei fattori economici, e il corso attuale della Germania è pienamente compatibile con gli standard di "globalizzazione" voluta dall'alto, dai Potenti della Terra. Dunque: ricchezza sì, ma ricchezza dello Stato, delle banche tedesche; ricchezza dei ricchi, e non certo della cittadinanza!


Democrazia? Solo un pezzo di carta straccia. "Siamo alle solite": così si dovrebbe dire ricordando i tempi della Repubblica di Weimar. Da Berlino a Monaco di Baviera, da Amburgo a Stoccarda, nelle lande tedesche chi esce fuori dal coro, chi dimostra un quantum di coraggio civile, viene isolato, ucciso o - forse peggio - recluso in una prigione o casa di cura. I casi "sospetti" sono tanti; i deceduti in ospedale, in cella, nei manicomi... non si contano più. A parte gli "ordinari" casi di razzismo (che avvengono quotidianamente, per strada, nelle caserme del lavoro...), e di povertà più o meno indotta (vedi il famigerato Hartz IV, la legge massimamente responsabile della perdita della dignità del lavoro e dell'impoverimento dei lavoratori), e di indubbie ingiustizie politiche e ideologiche (in Germania il comunismo è vietato mentre non lo sono i partiti nazisti!), e di rincretinimento popolare tramite i soliti mass media (RTL, SAT 1 e via televisionando; la Bild Zeitung e via giornalando)... si registrano episodi semplicemente sconcertanti che troverebbero benissimo posto in un'edizione rinnovata dell'orwelliano 1984.



Gustl Mollath ha 56 anni e dal 2006 è rinchiuso in un manicomio. A torto, come dice lui - e come ormai è accertato. L'ex marito metalmeccanico di una funzionaria di banca, sette anni fa venne giudicato "pazzo" dopo che denunciò casi di riciclaggio di denaro sporco da parte dell'Hypo-Vereinsbank di Norimberga, datrice di lavoro della sua dolce metà.

Della sua "ex" dolce metà occorre dire. Infatti, è stata lei ad accusarlo. Dapprima di violenza nei suoi confronti, poi anche di pazzia... Ma ci sono le prove che questa donna (non troppo stabile di carattere) abbia una volta affermato: "Se Gustl denuncia me e la mia banca, io lo distruggo!"

C'è riuscita, sembra.





Presto ci sarà l'annuale udienza per decidere della pazzia o meno del "paziente" Gustl Mollath. Ma non è un esame di routine: nel frattempo le accuse di Mollath contro l'Hypo-Vereinsbank si sono rivelate veritiere, e da più parti si sollevano voci di protesta contro il Ministero della Giustizia bavarese. Il giudice Otto Brixner, in particolare, è nel mirino degli accusatori. Brixner è colui che ha giudicato Mollath un folle e che ha più volte respinto la sua richiesta di revisione del processo. Si sa oggi che Brixner è un "buon conoscente" del nuovo coniuge dell'ex Frau Mollath... Già: l'individuo che ha risposato la
consulente finanziaria dell'Hypo-Vereinsbank era, attorno al 1980, un giocatore della squadra di pallamano FC Norimberga; di cui il giudice Otto Brixner era allenatore...



Settarismo, nepotismo, attaccamento al clan, cinismo reazionario, bacchettonismo e... pallamano. Willkommen in Deutschland!

L'accusa di Mollath e dei suoi avvocati è che nel 2006, quando vi fu il processo per decidere del suo destino, il giudice in questione non lo lasciò neppure parlare. Anzi: lo minacciò di farlo allontanare dall'aula se non avesse smesso di accusare l'ex moglie di stipulare affari dubbi.

Mollath aveva tentato di spiegare il motivo per cui lei lo accusava: si trattava di soldi "a nero", soldi fatti passare attraverso le maglie del controllo fiscale e probabilmente anche di quello della giustizia penale... ma inutilmente. Il giudice affermò in seguito di aver trattato l'imputato in maniera corretta... Certo è che oggidì la procura di Regensburg ritiene alquanto sospetto il comportamento del cadì, e inconcludenti le accuse dell'ex Frau Mollath nei confronti di Gustl. 





Gustl Mollath e sua moglie si conobbero nel 1978; lui aveva 22 anni, lei 18. I due andarono a convivere, lui intraprese gli studi  tecnici per iniziare poi a lavorare presso la MAN... finché non si rese autosufficiente in qualità di "Oldtimer-Restaurator" (meccanico di automobili d'epoca). Sua moglie intanto era entrata nell'Hypo-Vereinsbank. Una coppia che sembrava andare d'amore e d'accordo...
Il dramma inizia nell'agosto 2001. Secondo lei, nel loro nido d'amore scoppia una forte lite. Una lite durante cui Gustl avrebbe addirittura cercato di strangolarla. L'uomo giura che non è vero; e del resto non ci sono testimoni. Lui dice, al contrario, che le loro liti - sempre più frequenti - erano meramente verbali e causate dal fatto che lui la criticava. La criticava perché lei, la consorte, gestiva affari con denaro sporco, e li gestiva usando spesso, come base operativa, il loro appartamento. 


Maggio 2002: la moglie lo abbandona e va ad abitare per conto proprio. Apparentemente, un mese più tardi Gustl Mollath l'avrebbe rinchiusa per circa 90 minuti, contro il suo volere, in quella che era stata la loro comune abitazione. Segregazione di persona: un reato non da poco in qualsiasi nazione che si reputa civile; anche se questa segregazione sarebbe durata solo per un'ora e mezzo.
In quel periodo Gustl Mollath si impegna nei movimenti pacifisti, è spesso nei cortei, e parla nelle chiese, ai fedeli presenti per la messa, circa l'importanza di mostrare coraggio civile, impegno, umanità, amore per il prossimo.
Contemporaneamente, la "guerra delle rose" tra i due raggiunge l'apice. Un ambulatorio medico rilascia un attestato secondo cui Frau Mollath presenterebbe evidenti segni di percosse. E' un documento dubbio: l'attestato è del 2002, ma Mollath ha (avrebbe) picchiato la moglie ben nove mesi prima, nel 2001...
(Nella fatidica udienza del 2006 al tribunale regionale, è presente la dottoressa che è titolare dell'ambulatorio in questione; ma l'attestato reca la firma dal figlio di costei, allora suo assistente...)




Tra la fine del 2002 e l'inizio del 2003 Mollath scrive diverse lettere di protesta al datore di lavoro della moglie, l'Hypo-Vereinsbank appunto, lamentandosi in esse del riciclaggio di denaro sporco. La sua è, a un tempo, l'indignazione di un cittadino onesto e la preoccupazione di chi vede la propria consorte traviarsi... o venire traviata. La banca non ignora quelle lettere: mette in azione i revisori interni, i quali nello stesso anno 2003 rilasciano un documento tramite cui confermano la veridicità delle accuse di Mollath.

Maggio 2003: Frau Mollath denuncia Gustl per violenza e percosse. Lui l'avrebbe colpita almeno venti volte con i pugni e avrebbe tentato di strangolarla fino a renderla incosciente.

Settembre 2003: processo al tribunale civile di Norimberga. Poco dopo, Mollath spedisce alcune lettere a vari rappresentanti della Giustizia di Norimberga dicendo che gli vogliono chiudere la bocca per via delle sue rivelazioni sugli affari illegali condotti dall'Hypo-Vereinsbank.
(Otto anni più tardi, un conoscente di entrambi i coniugi rafforzerà questo teorema. Durante una conversazione, la signora Mollath gli avrebbe detto: "Se Gustl denuncia me e la mia banca, io lo distruggo!" Questo testimone - dentista di professione -, mai convocato in aula, farà le sue dichiarazioni per via epistolare, indirizzandole alla procura di Norimberga e al ministro della Giustizia di Baviera, signora Beate Merk.)

25 settembre 2003: Gustl Mollath consegna al tribunale civile di Norimberga un bizzarro faldone. Sono carte alla rinfusa, una sorta di diario - anzi: zibaldone - che reca il titolo "Ciò che ha influenzato le mie scelte". Il materiale viene attentamente esaminato, ma non sempre si capisce che cosa voglia esprimere il soggetto. Su quei fogli Mollath racconta della morte per cancro del proprio genitore, del massacro di My Lai (durante la guerra in Vietnam, dove numerosi civili inermi persero la vita ad opera di soldati americani), l'uccisione di Martin Luther King, il momento in cui il primo uomo posò piede sulla Luna, il putsch di Idi Amin, la manifestazione di protesta di 200 indiani Sioux... fino alla misera fine del proprio matrimonio.  Ma racconta anche degli affari più che dubbi che la moglie concludeva per conto dell'istituto bancario; e queste sono informazioni importanti (corredate da fotocopie di lettere, e con tanto di date e di nomi), che tuttavia vengono ritenute "insufficienti" per aprire un fascicolo contro l'Hypo-Vereinsbank. 

Settembre 2004: Mollath viene mandato in un ospedale psichiatrico. "Ma solo per cinque mesi", in modo tale da farlo esaminare da esperti scrutatori della psiche umana. Insomma: occorre decidere se sia pazzo o meno.




Gennaio 2005: apparentemente, Gustl Mollath si è messo a "tagliare pneumatici" come un qualsiasi ragazzaccio di strada, come un qualsiasi teppista. Pneumatici di automobili appartenenti a persone coinvolte col suo caso. Non ci sono prove, ma lui è il sospettato numero uno. Chi altri dovrebbe fare una cosa del genere, sennò? L'uomo nega, ma gli inquirenti ignorano tutti i minimi indizi che potrebbero discolparlo...

Agosto 2006: Mollath viene scagionato dall'accusa di danneggiamento di proprietà altrui, però un'"expertise" (preparata senza nemmeno avere esaminato il soggetto direttamente!) attesta che "l'accusato soffre di manie di persecuzioni paranoidi" incentrate su un "complesso di denaro sporco". Così, viene internato.

A giudicarlo paranoico è stato il primario del reparto forensico dell'ospedale di Bayreuth (lo stesso in cui il malcapitato viene rinchiuso); e due esaminatori esterni lo giudicheranno altresì pazzo: nel 2008 (senza però esaminarlo di persona! E c'è da aggiungere che appena un anno prima, nel 2007, un altro esperto, dopo ore di colloquio, aveva affermato che il paziente era perfettamente sano...) e nel 2011, dopo che Mollath aveva insistito ad accusare l'Hypo-Vereinsbank di ricavare profitto con soldi di provenienza illegale.



Per tutto questo tempo dunque è dentro il manicomio e semi-impossibilitato a difendersi... questo, nonostante ci siano ormai dozzine di dichiarazioni di psichiatri, psicologi e medici di varie discipline che ritengono ingiusto il trattamento cui è sottoposto Gustl Mollath. Esiste peraltro il documento di un docente di Psichiatria di Bonn che critica l'operato degli esaminatori incaricati dalla Giustizia, degli esperti, dei periti: i loro metodi contraddirebbero i più elementari criteri scientifici...

Il 13 novembre 2012, la Süddeutsche Zeitung e la trasmissione televisiva "Report Mainz" rendono noti i risultati del lavoro di revisione interna (risalenti al 2003) della Hypo-Vereinsbank: le accuse di Mollath sono fondate! Solo che la banca aveva segregato quelle carte... Non vi si parla soltanto di riciclaggio di denaro sporco: l'esimio istituto bancario aveva operato anche compravendita illegale di azioni e si rendeva colpevole di aiutare certi suoi clienti straricchi ad aggirare le "trappole" fiscali... Il rapporto rivela che le filiali di Norimberga formavano una vera e propria rete per giri loschi di denaro: affari clandestini portati avanti da anni, anche a rischio di danneggiare lo stesso istituto bancario.

Tali rivelazioni giornalistiche risvegliarono l'interesse generale per la vicenda di Gustl Mollath. Si scopre che alcuni testimoni che potevano scagionarlo non sono nemmeno stati convocati in tribunale; si scopre che il giudice è "inciuciato" con l'ex moglie dell'imputato - tramite il suo di lei nuovo coniuge -; un impiegato del tribunale rivela che nel processo del 2006 il giudice (Otto Brixner il suo nome, non dimentichiamolo!), non permise all'imputato di difendersi veramente, né gli permise di fare accenni al denaro sporco... Si fece sentire anche un docente di Giurisprudenza - esperto di processi civili - che elencò i vari errori e le varie mancanze contenuti nei verbali di quell'udienza. Ad esempio, i presunti maltrattamenti a Frau Mollath vennero datati 2004 anziché 2001; e, nella sua presunta pazzia, Mollath avrebbe incluso anche "persone qualunque", "persone terze"... insomma, persone che non c'entravano nulla e che lui coinvolgeva nella sua mania di persecuzione... ma
il nome dei "terzi" indicato negli atti era uno solo: quello di un perito del tribunale che, interpellato a posteriori, disse che non era vero di essere mai stato tirato in ballo dall'imputato.
Vennero fuori anche le denunce fatte da Gustl Mollath nei confronti della banca e bellamente ignorate dai responsabili della Giustizia. Beate Merk, ministro della Giustizia, viene oggi confrontata con queste critiche, ma tenta ogni volta di svicolare, sentendosi le spalle abbastanza ben coperte dal suo partito (il CSU - i Cristiano-Sociali).

In tutto questo caos, sono "stranamente" andati persi i beni e gli oggetti personali di Gustl Mollath: le sue carte private, i ricordi di tutta una vita, e persino la sua casa (ereditata dai genitori e messa all'asta - senza il suo beneplacit - dall'ex moglie). La casa, che sorge in uno dei quartieri più eleganti di Norimberga, è stata venduta, insieme al terreno circostante, per 226.000 euro: somma decisamente ridicola per quel che è il valore reale della proprietà. Possibilmente, la fu Frau Mollath, in concomitanza con l'Hypo-Vereinsbank, ha concluso un ennesimo affare per fregare il Fisco e guadagnare soldi "a nero"...

Gustl Mollath si lamenta che in clinica non ha neppure una foto-ricordo di sua madre per potersi consolare nei momenti di sconforto. E ormai non lo si può più accontentare: ogni cosa è andata "misteriosamente" perduta insieme alla casa: le foto, i diplomi, tutto ciò che lo legava col proprio passato e che aveva gelosemente custodito entro le proprie quattro mura.

Inoltre: il paziente si lamenta di non poter dormire in manicomio. Il personale lo sveglia, nottetempo, ogni due ore! Gli dicono che è "per la sua sicurezza"... Ma è davvero così? Questa non risulta essere una procedura normalmente consentita! Neppure in quell'unico, enorme manicomio chiamato Germania, dove di normale - ormai - c'è veramente ben poco. 

La clinica conferma la veridicità dei frequenti controlli notturni; "ma la regola è quella di disturbare il paziente il minimo possibile"...
Mmmm.
E che cosa dicono a proposito delle radicali restrizioni di usare il telefono?

"Fino a quattro volte al giorno è permesso", affermano candidamente.

Strano. Secondo Gustl Mollath, per lui telefonare era - e rimane - pressoché impossibile...





Il processo si rifarà

Anche a causa dell'immensa pressione mediatica, il ministro Beate Merk ha concesso una ripetizione del processo nei confronti di Gustl Mollath. Tra le tante cose saltate fuori nel frattempo, c'è quel nuovo, credibilissimo testimone del quale abbiamo già detto: Edward Braun, dentista. Il signor Braun riferisce di una telefonata ricevuta dalla già signora Mollath, durante la quale la donna (con tono quasi isterico) gli disse che avrebbe distrutto suo marito, grazie "alle mie conoscenze molto in alto", e gli avrebbe inoltre riferito che aveva promesso al coniuge 500.000 euro se avesse tenuto "chiuso il becco" sui rapporti che la banca intratteneva con i suoi ricchi clienti (clienti domiciliati perlopiù in Svizzera). 

Evidentemente però Gustl Mollath è troppo onesto, e/o troppo ingenuo, e aveva ugualmente insistito a spifferare il tutto... 

Probabile che ingenuità e onestà siano gli ingredienti principali di quel dono (raro, purtroppo) conosciuto come
coraggio civile.


venerdì, febbraio 01, 2013

Pensierino scurrile del venerdì pomeriggio

Oggi venerdì: come diceva Mozart, Leckt mich am Arsch! Leccatemi il cü!



Una ditta con così tanti idioti sopra come sotto dovrebbe esporre un cartello, per tenere lontano le persone capaci e oneste.

Questo (il lamentarsi di dover stare gomito a gomito con estranei dal QI sottozero e assolutamente insopportabili) è forse qualcosa che molti disoccupati non capiscono. Loro di sicuro reputano tale disgrazia un'inezia, al cospetto della possibilità di guadagnare un tot per sopravvivere mese dopo mese, anno dopo anno.
Il fatto è che bisogna in realtà rivalutare l'importanza del lavoro dipendente... (Dipendente da chi? da uno o più cretini che guidano l'azienda, dipendente dalla crisi locale e/o globale, dipendente dalle capriole del mercato, ecc.) Il lavoro dipendente può arrivare a uccidere; e, comunque, ci ruba la vita, ci sottrae tempo insieme alle risorse (fisiche e intellettive) nostre proprie. 
L'unico lavoro che andrebbe fatto è quello a base indipendente; e un lavoro che davvero serva alla comunità.



sabato, dicembre 15, 2012

U.S.A. - Massacro in una scuola elementare

28 morti dei quali 20 bambini

Strage di bambini alla Sandy Hook Elementary School di Newtown, nel Connecticut. Obama piange in diretta tv



Almeno 28 morti, tra i quali 20 bambini, tra i 5 e i 10 anni: questo il bilancio della strage nel Connecticut ad opera di Adam Lanza, poco più che ventenne, armato fino ai denti. Il folle, dopo avere ucciso la madre, ha aperto il fuoco nella scuola elementare di Newtown, un paesino a un centinaio di chilometri da New York circondato da boschi. Adam Lanza era in possesso di tre armi. Sul posto, infatti, sono state trovate una semiautomatica 223 Bushmaster, che stava all'interno di un'auto nel parcheggio, oltre a una Glock e una Sig Sauer che il giovane aveva addosso.
Le armi erano state regolarmente acquistate dalla madre, Nancy Lanza (insegnante supplente della stessa scuola), uccisa dal figlio nella sua abitazione prima della strage.

Interrogato il fratello Ryan: "Adam soffriva di disturbi mentali"
Adam Lanza, il killer del Connecticut, soffriva di disturbi della personalita' "di tipo autistico". Lo ha detto alla polizia Ryan, il fratello maggiore del giovane autore della strage della scuola di Newtown.
Adam abitava con la madre Nancy in Connecticut, ha detto il 24enne Ryan alla polizia.
Nel 2006, Ryan Lanza si è diplomato e si è iscritto alla Quinnipiac University, nel Connecticut, lasciandolo Adam da solo con i genitori, Peter e Nancy Lanza, il cui matrimonio era in crisi. Nel 2008 la coppia divorzia dopo 17 anni di matrimonio. Il padre, responsabile finanziario della General Electric, si trasferisce a Stamford, e nel gennaio del 2011 si sposa con una bibliotecaria dell'Università del Connecticut.
La madre rimane invece nella casa di Newtown, a cinque miglia dalla scuola elementare dove insegnava. Adam abitava nella stessa casa. Dopo l'eccidio, i poliziotti hanno setacciato l'abitazione, bloccando le strade e facendo evacuare la zona. Per ore si pensava che l'autore della strage fosse Ryan Lanza, in quanto un suo documento era stato ritrovato sul corpo di Adam. Ma un vicino di casa di Ryan, a Hoboken, nel New Jersey, ha poi confermato di aver avuto uno scambio di messaggi con il giovane nel quale lui stesso diceva di aver appreso della morte della madre. "È stato mio fratello", ha scritto Ryan al vicino di casa.

Adam Lanza era affetto dalla sindrome di Asperger, considerata una grave forma di autismo che si lega alla fobia sociale e a una personalità schizoide. Era intelligente e aveva alti voti in matematica anche se, secondo le testimonianze raccolte dai suoi ex compagni, non aveva finito il liceo.
"Era pallido e magro, girava sempre con una valigetta..."
Intelligente e studioso, ma timido e talvolta vittima di prese in giro: questo il ritratto che gli ex compagni di liceo dipingono di Adam Lanza.
"Sedeva sempre accanto alla porta, come a tenersi pronto a scappare..."
Adam non appare neppure nella foto di classe di fine corso, nel 2010, con la motivazione che si imbarazzava davanti all’obiettivo. Tuttavia non era un totale emarginato; molti, ignari della sua malattia psichica, collegavano il suo riserbo al fatto che aveva un’intelligenza superiore alla media e che non comunicava con tutti.



14 dicembre 2012. L'incubo
L'incubo inizia poco dopo le 9:30, e le televisioni nazionali hanno subito interrotto altri programmi per seguire in diretta l'evoluzione delle notizie, con svariati inviati e troupes per le riprese in elicottero. Sono così rapidamente iniziate a filtrare le immagini di madri con il volto segnato dallo sgomento, dal terrore, dallo shock. E poi quelli di bimbi urlanti per la paura, mentre in fila indiana venivano evacuati tutti insieme dalla scuola.

I bambini si preparavano al Natale 

La Sandy Hook, che conta oltre 600 alunni, come tutte le scuole in America si preparava alle vacanze di Natale e all'arrivo di Santa Claus. Poco prima del massacro, la preside, Dawn Hochsprung di 47 anni, aveva pubblicato dei messaggi dal tono allegro su Twitter. Poi ha sentito gli spari e le urla e, invece di ripararsi, ha avuto la prontezza di accendere il megafono per dare l'allarme. Lei e la psicologa sono uscite nel corridoio e sono entrambe cadute sotto i colpi del killer.
Fatto paradossale: poco prima - secondo il New York Times - la stessa signora Hochsprung aveva aperto la porta d'ingresso ad Adam Lanza, perché lo aveva riconosciuto quale figlio di una delle insegnanti.



Riesplode la polemica per le armi facili
Obama tornerà a rilanciare la necessità di un maggiore controllo sulle armi, in particolare sulle armi d'assalto. Forse questa volta, davanti a una delle più gravi tragedie del genere mai nella storia degli Stati Uniti e avendo già vinto le elezioni per un secondo mandato, prenderà una posizione più decisa rispetto al passato. A 24 ore dalla stage, la Casa Bianca viene subissata di richieste firmate per l'abolizione delle "armi facili".

Le lacrime di Obama
"Ci sono state troppe stragi così negli ultimi anni", ha affermato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama poche ore dopo la tragedia, senza trattenere le lacrime in diretta tv. "Dobbiamo agire per impedire che drammi come questo si ripetano, al di là della politica", ha aggiunto, parlando alla nazione lentamente "come genitore" ancor prima che presidente, mentre da più parti tornava a levarsi il dibattito sulle 'armi facili' in America. 



Il discorso del sabato del Presidente statunitense
"Dobbiamo unirci e intraprendere azioni significative per prevenire altre tragedie come questa": ribadisce il presidente americano, Barack Obama, rivolgendosi agli americani nel tradizionale messaggio del fine settimana e ricordando la strage della scuola di Newtown e tutte le altre recenti simili tragedie.
"Come nazione abbiamo patito troppo per questo tipo di tragedie negli ultimi anni", ricorda Obama: "una scuola elementare in Newtown, un centro commerciale in Oregon, un tempio in Wisconsin, un cinema in Colorado. E Innumerevoli angoli di strada in posti come Chicago e Filadelfia".
"Questo fine settimana io e Michelle facciamo quello che ogni genitore sta facendo, stare il piu' possibile vicini ai nostri figli e ricordare loro quanto li amiamo."

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11 giugno 1964 - Germania: A Volkhoven (presso Colonia) un veterano della Wehrmacht, invalido, aziona un lanciafiamme da una finestra di una scuola elementare e poi con una lancia uccide due maestre. Otto dei ventotto bambini gravemente feriti moriranno. Il folle si toglierà la vita con un veleno erbicida.

1 agosto 1966 - U.S.A.: Nell'università del Texas un cecchino spara ai passanti, arroccato per svariate ore su una torre del campus. Quattordici i morti, prima che la polizia lo uccida.

3 giugno 1983 - Germania: In una scuola di Eppstein-Vockenhausen (Assia) un immigrato cecoslovacco di 34 anni stermina a colpi di arma da fuoco due ragazze di dodici anni, un ragazzo di undici, un insegnante e un poliziotto. Poi si suicida. Un altro insegnante sopravvive nonostante le gravi ferite riportate. 

18 luglio 1984 - U.S.A.: In un McDonald's di San Ysidro (San Diego, California) un guardiano disoccupato di 41 anni compie una strage uccidendo ventun persone. Verrà poi freddato dalla polizia. 

6 dicembre 1989 - Canada: Al Politecnico di Montréal un certo Marc Lepine, di 25 anni, uccide quattordici donne e ne ferisce altre tredici prima di togliersi la vita. In una lettera, Lepine spiega di odiare le donne, soprattutto le femministe: "Mi hanno rovinato la vita".

16 ottobre 1991 - U.S.A.: A Killeen (Texas) un uomo entra con tutta la sua macchina (un pick-up) attraverso la vetrata di una caffetteria e poi si mette a sparare. In tutto ucciderà ventidue clienti. Quando la polizia circonda il locale e lo ferisce, lui si suiciderà. Il suo nome era George Jo Hennard e pochi giorni prima aveva compiuto il suo 35simo compleanno. Probabile movente: misoginia. 

23 e 24 settembre 1995 - Francia: Presso Tolone, uno scolaro di 16 anni uccide tredici persone e poi se stesso. Le sue prime vittime (nella sera del 23 settembre) sono il padrigno, il fratellastro e la madre. Il mattino dopo completa l'eccidio in un villaggio a pochi chilometri di distanza. All'istituto professionale dove il folle omicida era iscritto da un anno, professori e allievi dicono: "Eric era un ragazzo molto taciturno ma in apparenza normale..." Nella sua camera c'erano videocassette con film violenti,  letteratura neonazista e un ritratto di Hitler.

13 marzo 1996 - Scozia: Nella palestra di una scuola di Dunblane, Thomas Hamilton, di 43 anni, uccide sedici bambini della prima elementare e la loro maestra, prima di commettere suicidio. Era sospettato di essere un pedofilo.

29 aprile 1996 - Australia: Nell'ex colonia penale di Port Arthur, in Tasmania, trentacinque persone - tra le quali molti bambini - cadono vittima di un folle. Si chiama Martin Bryant, ha 29 anni e un Q.I. bassissimo. Armato di un fucile a ripetizione, l'uomo dapprima fa una carneficina tra i clienti di un caffé e poi prosegue la sua opera all'esterno.

22 maggio 1997 - Brasile: Nel Nord-Est del Brasile, un ex soldato uccide moglie e suocera e continua la strage sterminando quindici passanti. Il motivo: dicerie sulla sua presunta omosessualità.

24 marzo 1998 - U.S.A.: A Jonesboro (Arkansas), due scolari - 11 e 13 anni - azionano l'allarme antincendio e, appostati a una certa distanza, sparano sui fuggitivi. Nella gragnuola di proiettili periscono quattro ragazze e un'insegnante. Dieci i feriti. Il nonno dell'11enne teneva in casa una vera e propria armeria ed è là che i due ragazzini hanno sottratto quattro pistole, tre fucili da caccia e le munizioni. Poiché minorenni, hanno scontato solo pochi anni di carcere (uno fino al 2005, l'altro fino al 2007).

20 aprile  1999 - U.S.A.: Due giovani armati di pistole e bombe fatte in casa aprono il fuoco nella loro ex scuola, il liceo di Columbine a Littleton in Colorado. Muoiono dodici studenti e un professore; ventiquattro i feriti. I due (Eric Harris e Dylan Klebold) si suicidano.

29 luglio 1999 - Ad Atlanta (Georgia, U.S.A.), un 44enne speculante di Borsa uccide la propria moglie e i due figli, quindi fa irruzione in due agenzie di Borsa e uccide nove persone prima di autoeliminarsi.

9 novembre 1999 - Germania: A Meissen (Sassonia) un liceale 15enne entra mascherato in una classe e accoltella la sua insegnante. Aveva già preannunciato la sua bravata e viene prontamente arrestato.

16 marzo 2000 - Germania:  In un collegio di Brannenburg (Baviera) un 16enne,  espulso dall'istituto il giorno precedente, spara al direttore e ferisce gravemente se stesso. Il direttore morirà sei giorni dopo per le ferite alla testa.

8 giugno 2001 - Giappone: Uno squilibrato uccide otto bambini a coltellate in una scuola elementare di Osaka. Altri venti scolari vengono feriti, alcuni di loro gravemente.

26 settembre 2001 - Svizzera: A Zug, un folle entra nel parlamento cantonale e uccide quattordici persone prima di togliersi la vita. 

19 febbraio 2002 - Germania: A Eching, vicino Monaco di Baviera, un simpatizzante neonazista di 22 anni irrompe nei locali della ditta per la quale aveva lavorato e uccide due persone, poi va a Freising, nell'istituto professionale che aveva frequentato per qualche anno, uccide il direttore e ferisce altre due persone. Quindi si suicida. Era armato con due pistole, una bomba a mano e tre altri ordigni esplosivi. 

27 marzo 2002 - Francia: A Nanterre, presso Parigi, sono otto le vittime del raptus di follia di un uomo che dopo si getterà da una finestra al quarto piano della centrale di polizia. Richard Durn, 33 anni e laureato in Storia, voleva diventare insegnante ma non si sentiva aiutato da nessuno e perciò, alla fine di un'assemblea comunale , ha iniziato a sparare all'impazzata.

26 aprile 2002 - Germania: In un liceo di Erfurt un ex allievo di 19 anni espulso dalla scuola, armato di pistola e pumpgun, spara contro tutti gli insegnanti che incontra sul suo cammino, uccidendone dodici e in più una segretaria, due studentesse e un agente di polizia. Quindi si suicida.

2 luglio 2003 - Germania: Uno studente di 16 anni di Coburg (Franconia) apre il fuoco durante una lezione. Manca la sua insegnante 41enne ma riesce a ferire la psicologa della scuola. Poi si toglie la vita.

26 novembre 2004 - Cina: Otto adolescenti restano uccisi e quattro feriti nel dormitorio di un liceo a Ruzhou.

21 marzo 2005 - U.S.A.: Cinque studenti e quattro adulti muoiono sotto i colpi di un 16enne che attacca una scuola a Red Lake (Minnesota) e poi si suicida. Prima, il 16enne aveva ucciso anche il nonno e la compagna del nonno.

2 ottobre 2006 - U.S.A.: La follia omicida si scatena in una scuola amish di Nickel Mines in Pennsylvania: un maniaco molestatore di 32 anni si barrica nell'edificio, uccide cinque bambine, ne ferisce gravemente sei e poi si toglie la vita.

14 settembre 2006 - Canada: Al Dawson College di Montréal un 25enne (lungo mantello nero e taglio di capelli alla irochese) spara alla cieca uccidendo una ragazza 18enne e ferendo altre venti persone, sei delle quali in maniera grave. Poi viene freddato dalla polizia.

20 novembre 2006 - Germania: A Emsdetten (Vestfalia) un 18enne entra nella sua ex scuola e inizia a sparare, ferendo trentasette persone. Poi punta uno dei suoi fucili su di sé e preme il grilletto.  Oltre ai fucili, il suo armamentario comprendeva bombe fumogene e trappole esplosive.

12 febbraio 2007 - Salt Lake City e Philadelphia, U.S.A.: 10 vittime; questo il risultato di due raptus di follia. Cinque persone muoiono in un centro commerciale della capitale dello Utah sotto gli spari di un pazzo, che viene infine ucciso dalla polizia. A Philadelphia un altro uomo armato, in preda a rabbia cieca, uccide tre partecipanti di una conferenza finanziaria, prima di suicidarsi.

16 aprile 2007 - U.S.A.: Lo studente coreano Cho Seung-Hui dapprima uccide due compagni in dormitorio, quindi registra su CD-ROM un "testamento" che invia alla NBC. Infine compie una strage nel campus della Virginia Tech (a Blacksburg). In totale le vittime sono trantatré (lui compreso), quattordici i feriti.

7 novembre 2007 - Finlandia: In un liceo di Jokela, un ragazzo di 18 anni estrae una pistola durante la lezione e uccide otto persone. Poi si suicida sparandosi in testa.

14 febbraio 2008 - U.S.A.: Un giovane apre il fuoco nel campus di un'università dell'Illinois. Il bilancio: cinque morti e una quindicina di feriti. Il sesto morto è lui stesso (suicidio).

23 settembre 2008 - Finlandia: In un istituto professionale di Kauhajoki, uno studente di 22 anni, con passamontagna e vestito di nero, irrompe in classe lanciando una bottiglia incendiaria e sparando ai compagni. Perdono la vita nove studenti e un professore. Il giorno prima aveva pubblicato su YouTube un video che lo ritraeva mentre si esercitava a sparare in un posto isolato.

24 dicembre 2008 - U.S.A.: Un folle in costume di Santa Claus durante un party natalizio a Covina (periferia di Los Angeles) uccide nove presenti e si toglie la vita.

23 gennaio 2009 - Belgio: Un ventenne di nazionalità belga uccide, in un asilo infantile di Dendermonde, due bambini e una maestra giardiniera. Due altre maestre e dieci piccoli vengono feriti in parte gravemente.

10 marzo 2009 - U.S.A.: A Samson (al confine tra l'Alabama e la Florida) Michael McLandon, 27 anni, uccide la madre bruciandole la casa e poi inizia la carneficina vera e propria sparando alle persone che incontra sulla sua strada. Tra le vittime ci sono - oltre alla madre - i nonni, uno zio e una zia. La sua folle corsa si arresta nella Reliable Metal Products (fabbrica da cui è stato licenziato), alle porte di Geneva, dove ferisce il capo della polizia locale prima di entrare nello stabilimento e riservare per sé l'ultimo colpo.

11 marzo 2009 - Germania: E' di sedici morti il bilancio finale dell'assalto a un istituto scolastico di Winnenden (Baden-Württemberg / Svevia) compiuto da un ex studente di 17 anni, ivi diplomatosi nel 2008. Tim K. viene descritto dai conoscenti come "un ragazzo senza particolari difetti né qualità".

3 aprile 2009 - U.S.A.: A Binghamton, nello Stato Federale di New York, un vietnamese uccide 13 persone in un centro di accoglienza per rifugiati.

17 settembre 2009 - Germania: Ansbach, nei pressi di Norimberga: Il 19enne Georg R. (da tutti definito "un ragazzo tranquillo") entra al liceo Carolinum, dove avrebbe dovuto diplomarsi, e, armato di ascia, coltello e diverse bombe molotov, inizia la sua "spedizione punitiva". Pensava di essere ucciso dalla polizia, ma non è stato così ("solo" cinque proiettili nel petto, ma è sopravvissuto) e oggi trascorre i suoi giorni in un  manicomio criminale. Nessuna vittima sul suo conto, ma 16 feriti di cui due (sue compagne di scuola) in maniera grave, ma salvate dai medici.

5 novembre 2009 - U.S.A.: Uno psichiatra militare di origini palestinesi apre il fuoco in una base militare del Texas e uccide 13 persone ferendone altre 42, prima di poter essere fermato.

20 settembre 2010: Tragedia di Lörrach (Germania). Una donna (aspetto avvenente, professione avvocato) fa saltare in aria un appartamento, poi attraversa la strada impugnando un'arma automatica e, nel reparto di Ginecologia dell'ospedale dirimpetto, uccide un infermiere e ferisce diverse altre persone. Viene freddata dalla polizia. Nell'abitazione incendiata, i pompieri fanno una macabra scoperta: là giacciono, assassinati, un uomo e un bambino. Più tardi si scoprirà che trattasi del 46enne ex compagno della donna e del loro figlio di cinque anni.

22 luglio 2011: Attentati in Norvegia, 76 morti. Per la duplice strage di Oslo e di Utoya la polizia arresta il 32enne Anders Behring Breivik. L'uomo è un cattolico radicale (e dunque anti-Islam) simpatizzante dell'estrema destra. Iscritto a diversi social networks, i suoi messaggi e scritti online testimoniano di una visione nazionalista e forte ostilità alla società multiculturale norvegese.
Dopo Timothy James McVeigh - il bombarolo americano che nel 1995 uccise 168 persone a Oklahoma City ferendone 600 -, quella compiuta da Anders Behring Breivik è la peggiore strage nel mondo occidentale mai perpetrata e messa in atto da un unico individuo (o comunque da singoli criminali).

12 ottobre 2011 - U.S.A.: A Seal Beach, posto balneare californiano, un uomo entra in un salone di parrucchiera, litiga con la sua ex moglie sull'affidamento dei figli e sugli alimenti da pagare e si mette improvvisamente a sparare, uccidendo nove persone inclusa la madre dei suoi figli.

2 aprile 2012: Un coreano di 43 anni uccide nell'università religiosa di Oikos (California) sette persone e ne ferisce tre. Quindi si consegna alla polizia. Le sue vittme hanno dovuto mettersi in riga e lasciarsi "esecutare".

20 luglio 2012: Massacro in un cinema di Aurora (Colorado). Il 24enne James Holmes irrompe durante la 'prima' del nuovo film su Batman e uccide 12 spettatori, ferendone almeno 58 dei quali parecchi in maniera grave. Infine viene arrestato.

14 dicembre 2012: Un ventenne uccide a Newtown (Connecticut) sua madre e poi fa fuori ben 20 bambini e 8 adulti nella Sandy Hook Elementary School, l'istituto dove la sua genitrice insegnava. Infine si spara.

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sabato, ottobre 27, 2012

I 10 Paesi più felici del mondo (classifica aggiornata)

Pubblicati i risultati del "Better Life Index 2012"



Si può misurare la felicità di un Paese? L’OCSE (Organizzazione Mondiale per la Cooperazione e lo Sviluppo) ci ha provato per il secondo anno consecutivo. Prosperità economica e salute, insieme a una rete di sostegno sociale, contribuiscono a rendere un popolo più felice. Questa la classifica mondiale dei primi dieci:

1. Danimarca
2. Norvegia
3. Olanda
4. Svizzera
5. Austria
6. Israele
7. Finlandia
8. Australia
9. Canada
10.
Svezia





Sono stati presi in considerazione - tra gli altri fattori -: abitazione, reddito, lavoro, educazione, ambiente, impegno civile, salute, soddisfazione di vita, sicurezza e aspettativa di vita. La Danimarca, pur non occupando in ogni punto il primo posto (anzi: in quasi tutti è quarta, o quinta), è prima nel "Better Life Index" perché i danesi sono soddisfattissimi con la loro situazione lavorativa: hanno un indice di occupazione del 73% e soltanto meno del 2% dei lavoratori è costretto a fare gli straordinari. Il tempo libero dunque, insieme a uno stipendio sicuro, rimangono fattori importantissimi per provare joie de vivre.

In un Paese veramente felice, certe situazioni dovrebbero essere inconcepibili


USA e Italia esclusi dai primi posti... (insieme a Germania e Francia, sia detto per inciso). Ma il risultato dell'inchiesta dell'OCSE non è affatto sorprendente. Trattasi di Paesi in cui la miseria è all'ordine del giorno (sì, anche negli Stati Uniti: là sono ritornate di moda addirittura idee comuniste, come durante la Crisi del '29...).

Studiando la classifica si nota però anche la "caduta" della Svezia, che occupa "appena" il decimo posto. Negli ultimi trent'anni circa, la Svezia si è "liberata" della socialdemocrazia che l'aveva resa una delle Nazioni più tranquille e sicure del mondo e, con la liberalizzazione spinta un po' troppo all'eccesso, si è per così dire dileguato anche lo Stato sociale. Logica conseguenza: precarietà a gogo ed accrescimento della disparità tra ricchi e poveri. Larghi strati della popolazione svedese vivono oggi in maniera disagiata. Non come da noi, ma certo materialmente molto più poveri di prima. Se continua così, la Svezia raggiungerà presto livelli non dico italiani, ma tedeschi (in Germania, un cittadino su cinque vive della carità dello Stato...).


Germania: 1.5 milioni di pasti gratuiti al giorno



Eppure, anche in Danimarca, c'è chi sostiene: "Non è vero che siamo felici!"...




domenica, ottobre 14, 2012

Recensione di 'Asini'

C'è chi apparentemente non sa far nulla e magari crede nella dignità del lavoro, e nello stesso tempo c'è chi ti dimostra che anche non far nulla di immediatamente utile può essere... utile.


Asini è carino e pieno di significati, quasi una gemma nel panorama di nuova "commedia all'italiana" davvero desolante - desolante anche ai tempi in cui il film uscì nelle sale (1999).



Un Claudio Bisio in forma smagliante incorpora il quarantenne-o-giù-di-lì semifallito, antieroe di un'Italietta dove chiunque non si dimostri funzionale al sistema viene bollato come "asino" senza dapprima aver indagato su quelli che che possono essere i suoi talenti nascosti, i suoi pregi, le sue apirazioni.

La sceneggiatura è dello stesso Bisio, firmata assieme a Giorgio Teruzzi. E si vede benissimo che l'attore "crede" nella storia: si trova a suo agio, difatti, nei panni del milanese precario e un po' bamboccione che finisce in un convento dopo che la sua squadra di rugby ha deciso di metterlo in panchina per raggiunta anzianità.
Bisio-sceneggiatore manda Italo, il "suo" Italo, in una sperduta comunità romagnola/marchigiana che si è prefissa di aiutare gli "asini" (asini veri, ma anche in senso figurato: i somari dell'esistenza, i semifalliti come lui) a trovare regole di vita. Lo spaesato uomo di metropoli finirà per diventare egli stesso maestro di vita, insegnando ai ragazzini a difendersi dai soprusi... inscenando tra l'altro la danza "Haka Maori" degli All Blacks (la nazionale di rugby neozelandese).

Ma procediamo con ordine.



Padre Anselmo (Renato Carpentieri), aiutato dai due frati Padre Tommaso (Stefano Bicocchi in arte Vito) e Padre Sauro (Bob Messini), sovrintende la strana scuola-albergo di somari, mussi, tovari, bardotti et asini assortiti. Il neoarrivato "supplente di ginnastica", che a Milano ha già abbastanza gatte da pelare, si sente completamente fuori posto; prova comunque un particolare interesse per l'unica donna del luogo: Anna (Giovanna Mezzogiorno), giovane suora laica che studia per diventare veterinaria e che nel convento agisce come una sorta di governante degli asini - quadrupedi e no. Nei bucolici paraggi ogni cosa sembra procedere tranquillamente e fuori del tempo, e pian piano Italo sente di potersi adattare. Ciò che ignora è che il Vaticano ha predisposto la costruzione, nel posto in cui sorge la comunità, di un enorme complesso edilizio chiamato "Città di Dio". L'ambizioso progetto viene gestito da un cardinale (Arnoldo Foà) cui tocca il compito di sfrattare gli "asini" di Padre Anselmo...

La vicenda si concluderà con un lieto fine ovviamente, ma senza sforare nel sentimentalismo gratuito.



Ottima la scelta del regista: Antonello Grimaldi infatti ama, per vocazione naturale (da alcuni definita "celentanesca"), la semplicità; Grimaldi tende ad occuparsi dei fondamentali della vita senza aggravarli di zavorra intellettualistica.

La storia - riportano le cronache - ebbe origine da un viaggio di Bisio in una vallata inglese, dove c'erano tanti asini protetti da una associazione per le adozioni a distanza.

"Nessuno vuole più gli asini" ripete un paio di volte Anna, alias Giovanna Mezzogiorno, nel corso del film.

Beh, che mi prenda un colpo se non è così! Il nome stesso del mio blog vuole essere un segnale di simpatia nei confronti di emarginati, esclusi, ribelli incarcerati... insomma: nei confronti di chi non ha più neanche la libertà di ragliare.

Roberto Nepoti, ne La Repubblica del 13 novembre 1999, scrisse in maniera azzeccata:

"Ciò che distingue Asini dalla maggior parte dei film italiani in circolazione, basati su pretesti o compilation pure e semplici, è il fatto di avere un'idea. Un'idea che può essere condensata un una formula: i buoni devono tirare fuori le unghie. Siamo lontani, però, dal paradosso rosselliniano 'i buoni devono ammazzare i cattivi' (La macchina ammazzacattivi), perché Asini sponsorizza una visione d'impronta new age, sostanzialmente benevola e ottimistica".


Una pellicola analoga ad Asini per tematica (il fallimento sociale, l'alienazione, l'emarginazione), e sempre con Bisio nei panni del protagonista, è stata realizzata nel 2008: Si può fare, per la regia di Giulio Manfredonia. Ma qui penetriamo in sfere più alte...