Mantenere la "democrazia" in Germania costa troppe vite, troppi destini umani. Ecco il punto della situazione
- L'utopia di una Nazione libera distrutta dalla sete di potere delle lobby bancarie, burocratiche e politiche.
- L'"Agenda 2010" e il cammino verso gli inferi di larghi strati della popolazione: fin dallo smantellamento dello Stato sociale, in Germania cresce il baratro tra ricchi e poveri. C'è tanto lavoro ma il lavoro non basta per campare e - curiosamente - c'è anche fin troppa manodopera in cerca di sistemazione. Ma la sistemazione vera, definitiva, non arriva mai. E' il trionfo delle famigerate agenzie interinali...
- Quanto, o quanto poco è cambiato dai tempi della Repubblica di Weimar?
- Spicca la mentalità piccolo-borghese, bacchettona, largamente diffusa - una particolarità comunque non di oggi ma di sempre, "typisch Deutsch" (tipicamente tedesca).
- Invidia e cattiveria: i motori della Germania "moderna"...
La Germania ha appena ricevuto la "Triple A" (AAA) da un'importante agenzia di rating americana: segno di ricchezza, di stabilità politica ed economica.
Ma... anche segno di democrazia?
No di certo. Le agenzie di rating si occupano primariamente dei fattori economici, e il corso attuale della Germania è pienamente compatibile con gli standard di "globalizzazione" voluta dall'alto, dai Potenti della Terra. Dunque: ricchezza sì, ma ricchezza dello Stato, delle banche tedesche; ricchezza dei ricchi, e non certo della cittadinanza!
Democrazia? Solo un pezzo di carta straccia. "Siamo alle solite": così si dovrebbe dire ricordando i tempi della Repubblica di Weimar. Da Berlino a Monaco di Baviera, da Amburgo a Stoccarda, nelle lande tedesche chi esce fuori dal coro, chi dimostra un quantum di coraggio civile, viene isolato, ucciso o - forse peggio - recluso in una prigione o casa di cura. I casi "sospetti" sono tanti; i deceduti in ospedale, in cella, nei manicomi... non si contano più. A parte gli "ordinari" casi di razzismo (che avvengono quotidianamente, per strada, nelle caserme del lavoro...), e di povertà più o meno indotta (vedi il famigerato Hartz IV, la legge massimamente responsabile della perdita della dignità del lavoro e dell'impoverimento dei lavoratori), e di indubbie ingiustizie politiche e ideologiche (in Germania il comunismo è vietato mentre non lo sono i partiti nazisti!), e di rincretinimento popolare tramite i soliti mass media (RTL, SAT 1 e via televisionando; la Bild Zeitung e via giornalando)... si registrano episodi semplicemente sconcertanti che troverebbero benissimo posto in un'edizione rinnovata dell'orwelliano 1984.
Ma... anche segno di democrazia?
No di certo. Le agenzie di rating si occupano primariamente dei fattori economici, e il corso attuale della Germania è pienamente compatibile con gli standard di "globalizzazione" voluta dall'alto, dai Potenti della Terra. Dunque: ricchezza sì, ma ricchezza dello Stato, delle banche tedesche; ricchezza dei ricchi, e non certo della cittadinanza!
Democrazia? Solo un pezzo di carta straccia. "Siamo alle solite": così si dovrebbe dire ricordando i tempi della Repubblica di Weimar. Da Berlino a Monaco di Baviera, da Amburgo a Stoccarda, nelle lande tedesche chi esce fuori dal coro, chi dimostra un quantum di coraggio civile, viene isolato, ucciso o - forse peggio - recluso in una prigione o casa di cura. I casi "sospetti" sono tanti; i deceduti in ospedale, in cella, nei manicomi... non si contano più. A parte gli "ordinari" casi di razzismo (che avvengono quotidianamente, per strada, nelle caserme del lavoro...), e di povertà più o meno indotta (vedi il famigerato Hartz IV, la legge massimamente responsabile della perdita della dignità del lavoro e dell'impoverimento dei lavoratori), e di indubbie ingiustizie politiche e ideologiche (in Germania il comunismo è vietato mentre non lo sono i partiti nazisti!), e di rincretinimento popolare tramite i soliti mass media (RTL, SAT 1 e via televisionando; la Bild Zeitung e via giornalando)... si registrano episodi semplicemente sconcertanti che troverebbero benissimo posto in un'edizione rinnovata dell'orwelliano 1984.
Gustl Mollath ha 56 anni e dal 2006 è rinchiuso in un manicomio. A torto, come dice lui - e come ormai è accertato. L'ex marito metalmeccanico di una funzionaria di banca, sette anni fa venne giudicato "pazzo" dopo che denunciò casi di riciclaggio di denaro sporco da parte dell'Hypo-Vereinsbank di Norimberga, datrice di lavoro della sua dolce metà.
Della sua "ex" dolce metà occorre dire. Infatti, è stata lei ad accusarlo. Dapprima di violenza nei suoi confronti, poi anche di pazzia... Ma ci sono le prove che questa donna (non troppo stabile di carattere) abbia una volta affermato: "Se Gustl denuncia me e la mia banca, io lo distruggo!"
C'è riuscita, sembra.
Presto ci sarà l'annuale udienza per decidere della pazzia o meno del "paziente" Gustl Mollath. Ma non è un esame di routine: nel frattempo le accuse di Mollath contro l'Hypo-Vereinsbank si sono rivelate veritiere, e da più parti si sollevano voci di protesta contro il Ministero della Giustizia bavarese. Il giudice Otto Brixner, in particolare, è nel mirino degli accusatori. Brixner è colui che ha giudicato Mollath un folle e che ha più volte respinto la sua richiesta di revisione del processo. Si sa oggi che Brixner è un "buon conoscente" del nuovo coniuge dell'ex Frau Mollath... Già: l'individuo che ha risposato la consulente finanziaria dell'Hypo-Vereinsbank era, attorno al 1980, un giocatore della squadra di pallamano FC Norimberga; di cui il giudice Otto Brixner era allenatore...
Settarismo, nepotismo, attaccamento al clan, cinismo reazionario, bacchettonismo e... pallamano. Willkommen in Deutschland!
L'accusa di Mollath e dei suoi avvocati è che nel 2006, quando vi fu il processo per decidere del suo destino, il giudice in questione non lo lasciò neppure parlare. Anzi: lo minacciò di farlo allontanare dall'aula se non avesse smesso di accusare l'ex moglie di stipulare affari dubbi.
Mollath aveva tentato di spiegare il motivo per cui lei lo accusava: si trattava di soldi "a nero", soldi fatti passare attraverso le maglie del controllo fiscale e probabilmente anche di quello della giustizia penale... ma inutilmente. Il giudice affermò in seguito di aver trattato l'imputato in maniera corretta... Certo è che oggidì la procura di Regensburg ritiene alquanto sospetto il comportamento del cadì, e inconcludenti le accuse dell'ex Frau Mollath nei confronti di Gustl.
Gustl Mollath e sua moglie si conobbero nel 1978; lui aveva 22 anni, lei 18. I due andarono a convivere, lui intraprese gli studi tecnici per iniziare poi a lavorare presso la MAN... finché non si rese autosufficiente in qualità di "Oldtimer-Restaurator" (meccanico di automobili d'epoca). Sua moglie intanto era entrata nell'Hypo-Vereinsbank. Una coppia che sembrava andare d'amore e d'accordo...
Il dramma inizia nell'agosto 2001. Secondo lei, nel loro nido d'amore scoppia una forte lite. Una lite durante cui Gustl avrebbe addirittura cercato di strangolarla. L'uomo giura che non è vero; e del resto non ci sono testimoni. Lui dice, al contrario, che le loro liti - sempre più frequenti - erano meramente verbali e causate dal fatto che lui la criticava. La criticava perché lei, la consorte, gestiva affari con denaro sporco, e li gestiva usando spesso, come base operativa, il loro appartamento.
Maggio 2002: la moglie lo abbandona e va ad abitare per conto proprio. Apparentemente, un mese più tardi Gustl Mollath l'avrebbe rinchiusa per circa 90 minuti, contro il suo volere, in quella che era stata la loro comune abitazione. Segregazione di persona: un reato non da poco in qualsiasi nazione che si reputa civile; anche se questa segregazione sarebbe durata solo per un'ora e mezzo.
In quel periodo Gustl Mollath si impegna nei movimenti pacifisti, è spesso nei cortei, e parla nelle chiese, ai fedeli presenti per la messa, circa l'importanza di mostrare coraggio civile, impegno, umanità, amore per il prossimo.
Contemporaneamente, la "guerra delle rose" tra i due raggiunge l'apice. Un ambulatorio medico rilascia un attestato secondo cui Frau Mollath presenterebbe evidenti segni di percosse. E' un documento dubbio: l'attestato è del 2002, ma Mollath ha (avrebbe) picchiato la moglie ben nove mesi prima, nel 2001...
(Nella fatidica udienza del 2006 al tribunale regionale, è presente la dottoressa che è titolare dell'ambulatorio in questione; ma l'attestato reca la firma dal figlio di costei, allora suo assistente...)
(Nella fatidica udienza del 2006 al tribunale regionale, è presente la dottoressa che è titolare dell'ambulatorio in questione; ma l'attestato reca la firma dal figlio di costei, allora suo assistente...)
Tra la fine del 2002 e l'inizio del 2003 Mollath scrive diverse lettere di protesta al datore di lavoro della moglie, l'Hypo-Vereinsbank appunto, lamentandosi in esse del riciclaggio di denaro sporco. La sua è, a un tempo, l'indignazione di un cittadino onesto e la preoccupazione di chi vede la propria consorte traviarsi... o venire traviata. La banca non ignora quelle lettere: mette in azione i revisori interni, i quali nello stesso anno 2003 rilasciano un documento tramite cui confermano la veridicità delle accuse di Mollath.
Maggio 2003: Frau Mollath denuncia Gustl per violenza e percosse. Lui l'avrebbe colpita almeno venti volte con i pugni e avrebbe tentato di strangolarla fino a renderla incosciente.
Settembre 2003: processo al tribunale civile di Norimberga. Poco dopo, Mollath spedisce alcune lettere a vari rappresentanti della Giustizia di Norimberga dicendo che gli vogliono chiudere la bocca per via delle sue rivelazioni sugli affari illegali condotti dall'Hypo-Vereinsbank.
(Otto anni più tardi, un conoscente di entrambi i coniugi rafforzerà questo teorema. Durante una conversazione, la signora Mollath gli avrebbe detto: "Se Gustl denuncia me e la mia banca, io lo distruggo!" Questo testimone - dentista di professione -, mai convocato in aula, farà le sue dichiarazioni per via epistolare, indirizzandole alla procura di Norimberga e al ministro della Giustizia di Baviera, signora Beate Merk.)
25 settembre 2003: Gustl Mollath consegna al tribunale civile di Norimberga un bizzarro faldone. Sono carte alla rinfusa, una sorta di diario - anzi: zibaldone - che reca il titolo "Ciò che ha influenzato le mie scelte". Il materiale viene attentamente esaminato, ma non sempre si capisce che cosa voglia esprimere il soggetto. Su quei fogli Mollath racconta della morte per cancro del proprio genitore, del massacro di My Lai (durante la guerra in Vietnam, dove numerosi civili inermi persero la vita ad opera di soldati americani), l'uccisione di Martin Luther King, il momento in cui il primo uomo posò piede sulla Luna, il putsch di Idi Amin, la manifestazione di protesta di 200 indiani Sioux... fino alla misera fine del proprio matrimonio. Ma racconta anche degli affari più che dubbi che la moglie concludeva per conto dell'istituto bancario; e queste sono informazioni importanti (corredate da fotocopie di lettere, e con tanto di date e di nomi), che tuttavia vengono ritenute "insufficienti" per aprire un fascicolo contro l'Hypo-Vereinsbank.
Settembre 2004: Mollath viene mandato in un ospedale psichiatrico. "Ma solo per cinque mesi", in modo tale da farlo esaminare da esperti scrutatori della psiche umana. Insomma: occorre decidere se sia pazzo o meno.
Gennaio 2005: apparentemente, Gustl Mollath si è messo a "tagliare pneumatici" come un qualsiasi ragazzaccio di strada, come un qualsiasi teppista. Pneumatici di automobili appartenenti a persone coinvolte col suo caso. Non ci sono prove, ma lui è il sospettato numero uno. Chi altri dovrebbe fare una cosa del genere, sennò? L'uomo nega, ma gli inquirenti ignorano tutti i minimi indizi che potrebbero discolparlo...
Agosto 2006: Mollath viene scagionato dall'accusa di danneggiamento di proprietà altrui, però un'"expertise" (preparata senza nemmeno avere esaminato il soggetto direttamente!) attesta che "l'accusato soffre di manie di persecuzioni paranoidi" incentrate su un "complesso di denaro sporco". Così, viene internato.
A giudicarlo paranoico è stato il primario del reparto forensico dell'ospedale di Bayreuth (lo stesso in cui il malcapitato viene rinchiuso); e due esaminatori esterni lo giudicheranno altresì pazzo: nel 2008 (senza però esaminarlo di persona! E c'è da aggiungere che appena un anno prima, nel 2007, un altro esperto, dopo ore di colloquio, aveva affermato che il paziente era perfettamente sano...) e nel 2011, dopo che Mollath aveva insistito ad accusare l'Hypo-Vereinsbank di ricavare profitto con soldi di provenienza illegale.
Per tutto questo tempo dunque è dentro il manicomio e semi-impossibilitato a difendersi... questo, nonostante ci siano ormai dozzine di dichiarazioni di psichiatri, psicologi e medici di varie discipline che ritengono ingiusto il trattamento cui è sottoposto Gustl Mollath. Esiste peraltro il documento di un docente di Psichiatria di Bonn che critica l'operato degli esaminatori incaricati dalla Giustizia, degli esperti, dei periti: i loro metodi contraddirebbero i più elementari criteri scientifici...
Il 13 novembre 2012, la Süddeutsche Zeitung e la trasmissione televisiva "Report Mainz" rendono noti i risultati del lavoro di revisione interna (risalenti al 2003) della Hypo-Vereinsbank: le accuse di Mollath sono fondate! Solo che la banca aveva segregato quelle carte... Non vi si parla soltanto di riciclaggio di denaro sporco: l'esimio istituto bancario aveva operato anche compravendita illegale di azioni e si rendeva colpevole di aiutare certi suoi clienti straricchi ad aggirare le "trappole" fiscali... Il rapporto rivela che le filiali di Norimberga formavano una vera e propria rete per giri loschi di denaro: affari clandestini portati avanti da anni, anche a rischio di danneggiare lo stesso istituto bancario.
Tali rivelazioni giornalistiche risvegliarono l'interesse generale per la vicenda di Gustl Mollath. Si scopre che alcuni testimoni che potevano scagionarlo non sono nemmeno stati convocati in tribunale; si scopre che il giudice è "inciuciato" con l'ex moglie dell'imputato - tramite il suo di lei nuovo coniuge -; un impiegato del tribunale rivela che nel processo del 2006 il giudice (Otto Brixner il suo nome, non dimentichiamolo!), non permise all'imputato di difendersi veramente, né gli permise di fare accenni al denaro sporco... Si fece sentire anche un docente di Giurisprudenza - esperto di processi civili - che elencò i vari errori e le varie mancanze contenuti nei verbali di quell'udienza. Ad esempio, i presunti maltrattamenti a Frau Mollath vennero datati 2004 anziché 2001; e, nella sua presunta pazzia, Mollath avrebbe incluso anche "persone qualunque", "persone terze"... insomma, persone che non c'entravano nulla e che lui coinvolgeva nella sua mania di persecuzione... ma il nome dei "terzi" indicato negli atti era uno solo: quello di un perito del tribunale che, interpellato a posteriori, disse che non era vero di essere mai stato tirato in ballo dall'imputato.
Vennero fuori anche le denunce fatte da Gustl Mollath nei confronti della banca e bellamente ignorate dai responsabili della Giustizia. Beate Merk, ministro della Giustizia, viene oggi confrontata con queste critiche, ma tenta ogni volta di svicolare, sentendosi le spalle abbastanza ben coperte dal suo partito (il CSU - i Cristiano-Sociali).
In tutto questo caos, sono "stranamente" andati persi i beni e gli oggetti personali di Gustl Mollath: le sue carte private, i ricordi di tutta una vita, e persino la sua casa (ereditata dai genitori e messa all'asta - senza il suo beneplacit - dall'ex moglie). La casa, che sorge in uno dei quartieri più eleganti di Norimberga, è stata venduta, insieme al terreno circostante, per 226.000 euro: somma decisamente ridicola per quel che è il valore reale della proprietà. Possibilmente, la fu Frau Mollath, in concomitanza con l'Hypo-Vereinsbank, ha concluso un ennesimo affare per fregare il Fisco e guadagnare soldi "a nero"...
Gustl Mollath si lamenta che in clinica non ha neppure una foto-ricordo di sua madre per potersi consolare nei momenti di sconforto. E ormai non lo si può più accontentare: ogni cosa è andata "misteriosamente" perduta insieme alla casa: le foto, i diplomi, tutto ciò che lo legava col proprio passato e che aveva gelosemente custodito entro le proprie quattro mura.
Inoltre: il paziente si lamenta di non poter dormire in manicomio. Il personale lo sveglia, nottetempo, ogni due ore! Gli dicono che è "per la sua sicurezza"... Ma è davvero così? Questa non risulta essere una procedura normalmente consentita! Neppure in quell'unico, enorme manicomio chiamato Germania, dove di normale - ormai - c'è veramente ben poco.
La clinica conferma la veridicità dei frequenti controlli notturni; "ma la regola è quella di disturbare il paziente il minimo possibile"...
Mmmm.
E che cosa dicono a proposito delle radicali restrizioni di usare il telefono?
"Fino a quattro volte al giorno è permesso", affermano candidamente.
Strano. Secondo Gustl Mollath, per lui telefonare era - e rimane - pressoché impossibile...
Il processo si rifarà
Anche a causa dell'immensa pressione mediatica, il ministro Beate Merk ha concesso una ripetizione del processo nei confronti di Gustl Mollath. Tra le tante cose saltate fuori nel frattempo, c'è quel nuovo, credibilissimo testimone del quale abbiamo già detto: Edward Braun, dentista. Il signor Braun riferisce di una telefonata ricevuta dalla già signora Mollath, durante la quale la donna (con tono quasi isterico) gli disse che avrebbe distrutto suo marito, grazie "alle mie conoscenze molto in alto", e gli avrebbe inoltre riferito che aveva promesso al coniuge 500.000 euro se avesse tenuto "chiuso il becco" sui rapporti che la banca intratteneva con i suoi ricchi clienti (clienti domiciliati perlopiù in Svizzera).
Evidentemente però Gustl Mollath è troppo onesto, e/o troppo ingenuo, e aveva ugualmente insistito a spifferare il tutto...
Probabile che ingenuità e onestà siano gli ingredienti principali di quel dono (raro, purtroppo) conosciuto come
coraggio civile.
Probabile che ingenuità e onestà siano gli ingredienti principali di quel dono (raro, purtroppo) conosciuto come
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