Visualizzazione post con etichetta lavoro alternativo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta lavoro alternativo. Mostra tutti i post

venerdì, febbraio 01, 2013

Pensierino scurrile del venerdì pomeriggio

Oggi venerdì: come diceva Mozart, Leckt mich am Arsch! Leccatemi il cü!



Una ditta con così tanti idioti sopra come sotto dovrebbe esporre un cartello, per tenere lontano le persone capaci e oneste.

Questo (il lamentarsi di dover stare gomito a gomito con estranei dal QI sottozero e assolutamente insopportabili) è forse qualcosa che molti disoccupati non capiscono. Loro di sicuro reputano tale disgrazia un'inezia, al cospetto della possibilità di guadagnare un tot per sopravvivere mese dopo mese, anno dopo anno.
Il fatto è che bisogna in realtà rivalutare l'importanza del lavoro dipendente... (Dipendente da chi? da uno o più cretini che guidano l'azienda, dipendente dalla crisi locale e/o globale, dipendente dalle capriole del mercato, ecc.) Il lavoro dipendente può arrivare a uccidere; e, comunque, ci ruba la vita, ci sottrae tempo insieme alle risorse (fisiche e intellettive) nostre proprie. 
L'unico lavoro che andrebbe fatto è quello a base indipendente; e un lavoro che davvero serva alla comunità.



domenica, gennaio 25, 2009

Lavorare poco, lavorare tutti

Toyota, Mazda, Isuzu e Mitsubishi: queste le quattro ditte automobilistiche giapponesi che vogliono introdurre il "Modello Himejima".



Himejima è una piccola isola nel sud del Giappone che vanta un record: da una quarantina d'anni il tasso di disoccupazione è pari a zero. La filosofia alla base è il work sharing, ovvero “lavorano tutti, lavorano meno”. Il contratto alla base di questo sistema è collettivo e condiviso, e prevede di rinunciare a qualche ora di lavoro (e a un po' di stipendio) godendo però i vantaggi di un'occupazione piena, cioè minori costi sociali ed economia sempre in movimento.
Grazie al "Modello Himejima", Toyota, Mazda & Co. potrebbero evitare di ridurre personale a causa della crisi finanziaria.