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venerdì, settembre 27, 2013

Scene horror in Cina. Calabroni giganti killer!

28, finora, i morti
 
Sale il numero delle vittime in seguito all'attacco di calabroni giganti nella provincia meridionale cinese dello Shaanxi. Le aree maggiormente colpite sono le località remote di Ankang, Anzhong e Shangluo. 

Ecco il famigerato "yak killer", il calabrone gigante asiatico, noto anche come calabrone giapponese. E' il più grande del mondo


I calabroni responsabili dell'attacco sono della grandezza di un pollice, appartengono alla varietà dei calabroni giganti asiatici o Vespa Mandarinia (questo il loro nome scientifico) e sono noti per la quantità di veleno presente nei loro pungiglioni, superiore a quella dei normali calabroni.

L'invasione dei vespidi aveva già prodotto ieri le prime diciotto vittime. Questo fenomeno si verifica con regolarità ogni autunno, nelle aree colpite; così hanno spiegato le autorità locali, che da luglio scorso hanno rimosso più di trecento nidi dalle aree residenziali.

Le autorità sanitarie hanno dichiarato di lavorare a un piano di pronto intervento specialistico per le persone colpite.
Secondo quanto riferito da un medico del luogo, i pazienti con almeno dieci punture dovranno sottoporsi a un trattamento specialistico, mentre chi è stato punto trenta volta necessita di un trattamento di emergenza...


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Approfondimenti:  "Vespa Cabras e Vespa Mandarina, vecchi e nuovi avversari dell'apicoltura" (.pdf)

e: "Vespe killer dalla Cina, mangiano api da miele..."
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Leggi anche questo nostro (vecchio) servizio sulle... api-killer! Titolo: "Il giallo delle api-killer"



Il giallo delle api-killer


29 ago. 1997 - Messico. Ventidue bambini e una donna sono stati feriti in seguito a un attacco di cosiddette api-killer; sette dei bambini versano in condizioni gravissime. La città di Mazatlan, che si affaccia sul Pacifico, non aveva mai conosciuto un fenomeno del genere. La donna, che ha voluto proteggere col proprio corpo alcuni dei bambini, è stata ripetutamente punta alla schiena dagli irriducibili insetti. Queste api sono molto più aggressive delle comuni api da miele: attaccano anche se non provocate e non concedono alla vittima nessuna tregua, arrivandola a inseguire anche per mezzo miglio. Il loro pungiglione però non è più carico di veleno di quanto non lo sia quello delle api normali. Le api-killer, originarie dell'Africa, erano "fuggite" nel 1957 da un laboratorio di ricerca del Brasile, e sembra che si vadano spostando verso il Nord America.


20 giu. 1998 - Le api-killer sono arrivate in California! Continua l'avanzata verso nord delle api-killer che, dopo aver attraversato il Messico, hanno raggiunto la California e sembrano voler puntare su Los Angeles. Già nel 1990 questi insetti erano stati avvistati nel Texas; tra le loro vittime si contano tre cittadini statunitensi. Negli ultimi quarant'anni, le api-killer hanno ucciso oltre 1000 persone. Si tratta di una razza originaria dell'Africa e "incrociata" con razze domestiche in un laboratorio brasiliano. Pur non essendo più velenose delle api normali, attaccano in sciame compatto anche quando non sono provocate, e nulla sembra poterle fermare.

15 dic. 1998: A San Bernardino, in California, la TV locale dà notizia di un attacco di api. Un giardiniere riceve novanta punture e una donna con i suoi due bambini alcune decine ciascuno. I pompieri, giunti sul luogo con una squadra specializzata in questo tipo di interventi, dopo aver chiuso temporaneamente al traffico la zona, provvedono a eliminare lo sciame. Dalle prime analisi effettuate dal San Bernardino Vector Control su campioni di questi insetti, si tratterebbe di api africanizzate.

17 febbr. 1999: Un attacco di cosiddette "api assassine" semina il panico in una scuola elementare messicana, nei dintorni di Acapulco. Lo sciame, apparso improvvisamente, punge una trentina tra bambini e maestri. Dieci alunni e due insegnanti vengono ricoverati in ospedale. Le loro condizioni di salute non destano preoccupazioni.

8 apr. 1999: La città di Los Angeles, in California, viene ufficialmente riconosciuta come colonizzata dalle cosiddette api assassine (killer bees). Le prove condotte mediante l'esame del DNA delle api catturate in zona, dimostrano inequivocabilmente che si tratta di api africanizzate. Le autorità diramano un appello alla popolazione in cui viene indicato di evitare assolutamente di tentare da soli di allontanare o eliminare gli sciami. Viene predisposto un numero telefonico di pronto intervento per segnalare la presenza di api e chiedere l'arrivo di squadre speciali.

1 apr. 2000: Torna l'incubo delle api assassine e l'allarme arriva ancora una volta dagli Stati Uniti. A Las Vegas una signora di 77 anni è stata ricoverata in condizioni gravissime dopo un vero e proprio attacco omicida da parte di uno sciame. La donna è stata punta più di 500 volte dalle api, probabilmente attratte da qualcosa che lei aveva dentro la sua borsa.
L'attacco è stato il secondo nella zona di Las Vegas dal gennaio scorso. Il primo sciame di "killer bees" arrivò negli Stati Uniti - in Texas - anni fa.

24 apr. 2001: Donna americana punta 500 volte da api assassine, ma è viva e sta bene. E' accaduto a una donna di 67 anni che si trovava in un frutteto nel Texas. Con calma, la signora ha chiesto aiuto mentre gli insetti le sciamavano sul corpo. La vittima è stata liberata dagli insetti e ricoverata in ospedale, dove i medici le hanno trovato addosso più di 500 pungiglioni. Secondo i "camici bianchi", la sua sopravvivenza è miracolosa: la donna aveva in corpo l'equivalente del veleno di due morsi di serpente a sonagli. Per allontanare le api, la polizia texana ha usato gli estintori.


25 ago. 2005 - Api-killer nell'Agrigentino: pensionata muore nella notte.
La 64enne Domenica M. è morta nella notte di ieri dopo 20 giorni di agonia nel reparto di Rianimazione dell'ospedale di Contrada Consolida di Agrigento. All'inizio di agosto, la donna era stata punta da un'ape e aveva subito un arresto cardiocircolatorio.
Un altro caso, meno grave, si è verificato sempre ieri. Una donna palermitana in vacanza ad Agrigento è stata punta intorno alle 11 a bordo piscina di un albergo della Città dei Templi. Ha avuto un malore, provocato dallo choc anafilattico, ed è stata subito soccorsa nel reparto di Rianimazione del nosocomio agrigentino. Le sue condizioni, fortunatamente, non sono gravi.

2007 - Oltre 1000 ormai le vittime di api-killer solo negli Stati Uniti...
Le api africanizzate (Apis mellifera) si sono via via diffuse dal sud del Brasile al nord dell’Argentina, in America Centrale (dove minacciano l'antica arte di allevare le locali api senza pungiglione), Trinidad, Messico, Texas, Arizona, New Mexico e California. La loro espansione si è fermata per qualche tempo nell’est del Texas, possibilmente a causa del gran numero di api europee presenti nell’area. Comunque, il ritrovamento di diversi sciami in Louisiana mostra che questa specie ha attraversato la barriera texana, forse a bordo di una nave. Nel giugno 2005 è stato scoperto che le api si erano largamente diffuse anche nell’Arkansas. Nella stessa estate del 2005, le api africanizzate furono scoperte in sei contee della Florida, dove apparentemente sono state presenti abbastanza a lungo per riprodursi senza essere notate.
Ci sono state molte opportunità per frenare la loro diffusione, ma i vari dipartimenti dell’agricoltura nazionali e internazionali - dal Panama agli U.S.A. - si sono dimostrati incapaci di agire.

26 aprile 2007 - "Guarda! Le api! E sono tantissime..."
Ieri pomeriggio a Milano e provincia sono giunte una quindicina di chiamate al 115 (il centralino dei Vigili del Fuoco) nelle quali si segnalava la presenza di veri e propri sciami di api.
"In realtà non siamo intervenuti in nessun caso perché si trattava sempre di sciami esterni alle abitazioni, all’aperto, e noi operiamo solo se gli insetti si trovano dentro le case" spiegano i pompieri. "La gente ci ha segnalato la presenza di grossi sciami d’api o di vespe dirette chissà dove. Segnalazioni che, con il passare delle ore e l’approssimarsi dell’oscurità, sono sensibilmente diminuite. Che dire? Questa è la stagione delle api e l’importante è che nessuno sia stato attaccato e punto. Certo: tutti questi sciami così, all’improvviso, sono inusuali. Ma, vista la stagione un po’ particolare, forse anche le api sono stranite...".
Intanto ieri pomeriggio un cittadino che invece è stato "pizzicato" da una singola ape agguerrita (gli sciami pare non c’entrino proprio) ha chiamato il 118 per sapere come comportarsi. "Accade regolarmente" assicurano al Pronto Intervento.

domenica, luglio 14, 2013

Il testamento di Sidonie Fery


"Be excellent to yourself, dude" ("Comportati bene con te stesso, amico")

Sono passati più di dieci anni da quando una ragazzina scarabocchiò un messaggio per infilarlo dentro una bottiglia di ginger ale e, insieme a un'amica, lo affidò alla corrente della Great South Bay, davanti New York. Ebbene: l'Atlantico ha rimandato sulla terraferma quelle sue parole, ridando alla madre di Sidonie (†18) un po' di pace. 

Eh già, perché la ragazza non è più in vita. Tre anni fa, infatti, la giovane statunitense morì. Distante da casa: in Svizzera. E da allora la sua famiglia la piange. 
Sidonie era figlia unica...


Foto: foto di famiglia / AP      Aveva dieci anni Sidonie Fery quando infilò un messaggio in una bottiglia sulla costa newyorkese. Grazie all'uragano "Sandy", quel messaggio è ora nelle mani di sua madre

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Mimi Fery ha ricevuto notizie dalla sua unicogenita defunta

Tre anni fa, la diciottenne Sidonie Fery è precipitata in un burrone dello Waadtland, perdendo la vita. Mesi fa, alcuni operai che ripulivano una spiaggia di Long Island hanno trovato, tra i tanti residui lasciati dall'uragano "Sandy", una bottiglia di plastica vecchia di dodici anni con dentro un messaggio.

"E' stato come se un angelo fosse sceso a parlarmi" dice Mimi Fery. "Un segno divino." Gli operai hanno aperto la bottiglia: sotto il messaggio, era segnato un numero di telefono. Hanno chiamato ma ha risposto la segreteria telefonica. Loro hanno lasciato detto ciò che era avvenuto. Da notare che ovviamente non sapevano nulla della ragazza; non sapevano che Sidonie non c'era più. Tre ore dopo, vengono richiamati da una donna. La mamma di Sidonie: Mimi. Con la voce rotta per l'emozione.

"Quando appresi che avevano trovato la bottiglia, scoppiai a piangere. Hanno pianto tutti" racconta la donna ai giornalisti.

Message in a bottle

La piccola aveva affidato ai flutti il messaggio in bottiglia. Allora (a dieci anni) scrisse la sua citazione preferita da un film che amava tanto, Bill and Ted's Excellent Adventure (1988): "Be excellent to yourself, dude".

"Ad un tratto quelle parole acquisiscono un significato profondo" dice la genitrice. Parole che equivarrebbero al messaggio: "Sto bene. Non preoccupatevi per me. Badate a voi stessi".


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La tragedia avvenne nell'aprile 2010. Sidonie si trovava in Europa. Frequentava infatti la 'Leysin American School' in Svizzera e, dopo un party a base di alcoolici, si allontanò dall'edificio insieme a un altro liceale, Mehdi B. (†17) di Marrakesch.
Erano circa le 14 quando i due scavalcarono un reticolato sito in un bosco vicino.
Poco dopo precipitarono, andando a sfracellarsi sulle rocce a un centinaio di metri più in basso.
All'appello serale venne segnalata la loro assenza. La direttrice chiamò la polizia e iniziarono le ricerche. I cadaveri vennero ritrovati soltanto il giorno dopo.

Per la madre di Sidonie, il ritrovamento della scritta significa che la ragazza è finalmente approdata a uno stato di pace eterna.

Ieri Mimi Fery si è recata a Patchogue, il luogo dove è stata ritrovato il "message in the bottle". C'è stata una piccola cerimonia per inaugurare una lastra commemorativa. Mimi ha potuto così anche ringraziare personalmente i cortesi operai.
Sulla lastra sono state incise le parole:

"I learned that even though someone is very small they may have a big heart"
(Ho imparato che anche i piccoli possono avere un grande cuore).

C'è anche una foto della ragazza, sorridente, insieme alla data del ritrovamento del messaggio:  

"Dec. 6, 2012".




domenica, marzo 24, 2013

Italia Paese di poveri... ma anche di furbetti

Il Ministero dell'Economia ha reso noti i dati IRPEF del 2012 (per l'anno fiscale 2011). Prima considerazione: l’evasione è endemica e incancrenita: fa parte dell'esperienza quotidiana di molti concittadini



Chiamatemi fascista, chiamatemi comunista... ma ci vuole uno Stato più forte, e una maggiore centralizzazione del potere! Occorre andare controcorrente, re-instaurare il controllo e il monopolio statale (poste, acque, telefoni, ferrovie... anche affinché finalmente funzionino) e togliere le ditte esterne, le consulenze d'oro & magna-magna associati. E occorre in primo luogo... uno Stato fiscale.


Meno tasse, più guerra all'evasione... e regolarizzazione del mercato

È evidente che solo metà degli italiani paga le tasse, anche per l'altra metà. Intanto però arriva la Pasqua e si scopre che, nonostante il calo palese della domanda, uova di cioccolato e colombe pasquali sono rincarati: segno che è il mercato, in primis, a essere malato. Anche nel turismo è così: si segnala il crollo delle prenotazioni alberghiere, ma avete visto quanto costa una camera??? Tutti i mali del liberalismo economico prima o poi vengono al pettine...



IRPEF: metà degli italiani sotto i 16.000 euro


Solo un contribuente su 10 dichiara più di 34.600 euro

L'80% dell'IRPEF arriva da dipendenti e pensionati


La metà dei contribuenti IRPEF dichiara al fisco un reddito inferiore ai 15.723 euro lordi, cioè meno di 1.300 euro al mese.

Mentre il reddito medio degli italiani è di un reddito medio di 19.655 euro.

È il quadro che emerge dalle dichiarazioni 2012 (redditi del 2011) nelle elaborazioni del Ministero dell'Economia. Ne esce l'immagine di un Paese dove cresce la distanza tra i più ricchi e il resto della gente, ma nel quale elusione ed evasione lasciano sempre dubbi sulla corrispondenza effettiva tra i dati e la realtà.

In Italia a dichiarare oltre 300.000 euro lordi all'anno sono infatti soltanto 28.000 soggetti su 41,3 milioni di contribuenti. Sono quei 28.000 che hanno pagato per questo un ulteriore contributo di solidarietà complessivo (aliquota 3%) di 260 milioni di euro (poco più di 9.000 euro a testa in media).

100.000 invece i contribuenti che hanno dichiarato case all'estero versando la nuova imposta IVIE(ha fruttato 21 miliardi di euro) e 71.000 quelli che hanno dichiarato attività finanziarie estere per un ammontare di 18,5 miliardi (anche questi tassati con una nuova specifica imposta IVAFE). D'altra parte, però, risulta che il 90% degli italiani dichiara un reddito lordo inferiore a 34.600 euro.

RICCHI E POVERI - Il divario appare evidente da un rapporto: il 5% dei contribuenti più ricchi possiede il 22,9% del reddito complessivo dichiarato, pari a quello del 55% dei contribuenti più poveri.

ZERO IRPEF PER 9,7 MLN - Gli italiani che pagano l'IRPEF sono il 76% del totale di coloro che inviano la propria dichiarazione all'Erario. Pagano in media 4.820 euro di IRPEF a testa. Ma ci sono anche 9,7 milioni di contribuenti italiani che - scritto nel linguaggio fiscale - «hanno imposta netta uguale a zero». In pratica non pagano l'IRPEF o perché hanno redditi troppo bassi, o perché abbattono l'imponibile con detrazioni e deduzioni.

AUTONOMI, IMPRENDITORI
e DIPENDENTI - I lavoratori autonomi hanno il reddito medio più elevato (42.280 euro) mentre il reddito medio dei lavoratori dipendenti è di 20.020 euro e quello dei pensionati di 15.520 euro. Il reddito medio dichiarato dagli imprenditori è invece pari a 18.844 euro: 29.100 euro per le imprese in contabilità ordinaria e 17.480 per quelle a contabilità semplificata.

CIFRE ASSOLUTE - La maggior parte dell'ammontare IRPEF è versata dal lavoro dipendente (54,5%) e dalle pensioni (il 25,5%) per una percentuale complessiva dell'80%. Il lavoro autonomo contribuisce solo con il 6,7%.

TASSE LOCALI - Nel 2012 l'addizionale regionale sull'IRPEF ha fruttato 11 miliardi, con un aumento del 27% in un solo anno. L'IRPEF comunale 3,4 miliardi (+11%)

CEDOLARE SECCA - Sono stati circa 483.000 (pari al 2,3% di chi dichiara redditi da fabbricati) i contribuenti che hanno scelto la cedolare secca per dichiarare i redditi d'affitto. L'importo dichiarato - in pratica l'affitto - è stato in media di 8.370 euro: in testa la provincia di Bolzano (10.090 euro) seguita dalla Liguria (9.660 euro). Ai minimi Molise (4.060) e Basilicata (4.590 euro).
(Fonte: Ansa)


Berlusconi scende in piazza (una volta prerogativa del proletariato e del sottoproletariato) e annuncia lotta; annuncia una seconda campagna elettorale, o meglio il proseguimento di quella già fatta. Proprio lui. Proprio lui che ha rovinato il Paese semplicemente ignorando i problemi della gente (usava dire: "Ristoranti, teatri, voli aerei, crociere... dappertutto c'è il pienone!") preferendo occuparsi degli affari propri, dentro e fuori Villa Bunga-Bunga. Grazie, Cavaliere! Ora occorre rimboccarsi veramente le maniche e vedere chi e dove ruba.
Comincerei proprio da lui, dal caro Silvietto, e da tutti quegli altri che possono vantare possedimenti da Repubblica di Bananas. E via via scendere. Occorre colpire il patrimonio più che il reddito! Non tassare chi ha un'unica casa, ma mettere senz'altro le tasse sulla seconda, terza casa ecc., nonché su tutti gli altri immobili. Controllare inoltre cosa c'è dietro alle proprietà immobiliari: a immobili anche consistenti,  corrisponde spesso un reddito basso insufficiente non solo a giustificare gli acquisti, ma anche la sola gestione di tali proprietà.
Nel caso di proprietà superiori a quanto il reddito dichiarato possa far supporre, dovrebbe essere il tanto criticato redditometro a scovare i "furbetti".
E contemporaneamente: effettuare finalmente i tanti sospirati tagli radicali alla politica divora-soldi.




Incrociare i dati

Per chi non se ne fosse ancora accorto, viviamo nell'epoca del computer, dei calcolatori elettronici: che ci vuole a incrociare la dichiarazione dei redditi con il pubblico registro automobilistico, incrociando anche le auto di lusso intestate a società? Chi è veramente povero (o ha una società che va male) non può certo permettersi di comprare o solo di mantenere una costosa autovettura! Se la possiede, si vede che è un evasore. Stesso discorso con le proprietà terriere e immobiliari.



E poi: ovunque c'è un immobile (una casa) con un'utenza attiva, dovrebbe essere ipotizzato un reddito, o comunque il minimo che serve ad una famiglia per sopravvivere. E questo reddito dovrebbe essere giustificato: cosa fa il titolare del reddito (che invece ha dichiarato zero euro o giù di lì)? Come si guadagna da vivere? Forse commercia, ma allora evade anche l'IVA; oppure è lavoratore dipendente, allora ci sono contributi non versati... Attraverso un semplice controllo delle utenze associate agli immobili, si può individuare un reddito presunto. E fare emergere una gran quantità di sommerso: incassando più IVA per abbassare l'imposta sui consumi e più contributi INPS per abbassare l'età pensionabile.
Solo dipendenti e pensionati devono pagare le tasse? Si controllino più efficacemente commercianti, artigiani, salumieri, tabaccai...!
Recuperare evasione non è aumentare la tassazione! E le pensioni, checché ne dicano i "neoliberisti", non sono spesa improduttiva, ma un diritto dei lavoratori e degli anziani in generale!


Link correlati:
                      Campagna educativa contro l'evasione fiscale
                      Immigrazione e lavoro: evasione fiscale del 60% (Kairos)
                      GdF di Ancona scopre maxi frode fiscale e 3.700 lavoratori irregolari
                      Como - Evasione fiscale, un pozzo senza fondo

sabato, marzo 16, 2013

Emigrare in Germania per lavoro è follia. Ecco perché





Quella degli operai tedeschi ben pagati è una balla colossale.

La Germania è diventata un inferno per chi deve guadagnarsi da vivere lavorando. Contrariamente a quanto raccontano le tivù italiche, un operaio tedesco (ma molto più probabilmente è russo e non tedesco: di russi - soprattutto dal Kasachstan - ne sono arrivati a milioni, dapprima grazie a Kohl, poi alla Merkel...) non guadagna più di 1500 euro al mese (e occorre vedere in che condizioni igieniche e di sicurezza deve svolgere il suo Scheissarbeit, il suo lavoro di m...!!), e se ti ritrovi ad essere commesso/a, parrucchiere, cassiere/a di supermercato et affini, devi ritenerti già fortunato se di euro te ne danno 800. 







Ho sentito giornalisti italiani raccontare inoltre dei "favolosi" aiuti ai disoccupati... Che bugiardi!

Un disoccupato in Germania per un anno prende ca. il 60% del suo ultimo stipendio (dunque: 700/900 euro in media se era operaio) e, dopo un anno, cade nel buco nero di Hartz IV, che sarebbe un "sostegno sociale" dal quale non esci più: è vero che ti pagano l'affitto, ma luce e telefono li devi pagare tu traendoli dai 350 euro mensili di "sostegno". (Oltre al fatto che ti pignorano tutti i tuoi risparmi, l'automobile, possibilmente l'apparecchio televisivo se è troppo "lussuoso", ecc.) Per entrare a far parte di questi "privilegiati" (che non so neppure come fanno a campare, come fanno a mangiare), occorre riempire un modulo che non capiscono nemmeno gli esperti ai quali occorre rivolgersi per lasciarsi aiutare. 

E poi non è che le istituzioni ti lasciano a casa a vegetare con i tuoi 350 euro (= solo 10 euro al giorno! e devi pure comprati il cibo...)! No: quotidianamente ti rompono le scatole trattandoti come un delinquente, e ti dicono: perché non ti cerchi un lavoro??





Chi è "a passeggio" dunque, ed entro un anno non trova una nuova occupazione (difficilissimo essere assunti anche come lavapiatti, in questo periodo, e non importa quante lauree hai...), oppure non può lavorare per problemi corporali o psichici, diviene, per lo Stato tedesco, uno dei milioni di "casi sociali" da trattare come criminali o appestati.
Molti di questi disgraziati si suicidano, o si lasciano morire, anche perché i soldi dell'"aiuto" non bastano per le sigarette, l'alcool e/o gli antidepressivi (le droghe dei poveracci).
Ditelo agli italiani: in Germania i morti di fame non si contano più; un bambino tedesco su 3 è povero...





         Ecco l'uomo che in Germania tradì la classe lavoratrice e rovinò gran parte della classe media


Tutto iniziò dopo la Caduta del Muro di Berlino: la Riunificazione con i Bundesländer dell'ormai ex DDR (Germania dell'Est, "comunista") arrecò da una parte nuovi spazi di conquista per gli squali della speculazione "liberista", ma dall'altra ci fu un aumento di disoccupati giacché nell'"altra parte" ogni singolo posto di produzione si presentò non solo non competitivo, ma anche ecologicamente non all'altezza degli standard dell'Ovest. Ci fu un vero e proprio esodo di tedeschi dell'Est in cerca di lavoro, i quali, insieme a tutti gli emigrati dai Paesi dell'ex Patto di Varsavia (che Kohl aveva attratto per fare assaggiare loro l'aria di "libertà" del "dorato" Occidente), formavano nella Bundesrepublik una sorta di Paese dentro il Paese; una presenza "aliena" avvertita dalla maggior parte dei tedeschi dell'Ovest più come un peso fastidioso che come un arricchimento culturale (dopo la Riunificazione, avvenne un aumento impressionante di omicidi e altri delitti di marca neonazista).  
La nomina di Schröder come Cancelliere apparve sulle prime come un atto di possibile risanamento della situazione confusissima che si viveva in quegli Anni Novanta-Duemila; ma i "compagni" socialdemocratici, e anche tutti gli altri che riposero fiducia in quell'uomo di origini proletarie, dovettero ben presto ricredersi. Tra lo scetticismo delle masse e il plauso (sia pure contenuto) del partito moderato CDU/CSU, si assisté a una serie di manovre di austerity - simili a quelle recenti in Italia ad opera di Mario Monti - istituite dal "socialdemocratico" Schröder, divenute famose con il nome "Agenda 2010". Il lavoro venne precariezzato, spuntarono come funghi le agenzie interinali (che, come si sa, guadagnano sfruttando la disperazione della gente) e l'allora efficiente Arbeitsamt (che originariamente era un ente utile, che aiutava i senzalavoro a re-inserirsi nel mercato) è divenuto un mostruoso apparatcnik che si limita a burocratizzare la miseria.

Emigrate, emigrate pure; ma troverete un deserto di odio e tantissimi accattoni per le strade di Berlino, Colonia, Dortmund e via tedeschizzando. La guerra dei poveri è di nuovo una realtà; e non da oggi ma da decenni.

Ai signori giornalisti made in Italy dico: imparate a fare bene il vostro mestiere; indagate a puntino prima di sparare belinaggini.


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P.S.: Proprio in questi giorni cade il decimo anniversario della cosiddetta "Agenda 2010" varata nel 2003 dall'allora Cancelliere Gerhard Schröder. I media tedeschi son quasi tutti concordi nell'affermare che quel mostruoso piano messo in atto dalla coalizione SPD / Die Grünen ha impoverito larghi strati della popolazione, soprattutto per via della drastica riduzione dei contributi di disoccupazione e dei tagli alle pensioni. In Germania non si contano ormai più i poveri de facto (colpiti, in primo luogo, bambini e persone anziane). 

Le poste, i telefoni, le ferrovie e la sanità - i quattro pilastri della Germania socialdemocratica, che  funzionavano esemplarmente - sono ormai un ammasso di rovine, tramite la privatizzazione (totale o parziale) e la balcanizzazione in una serie di servizi collaterali e sottoservizi che, sia per chi vi lavora sia per i clienti, si rivelano un vero e proprio incubo. (Vedi i corrieri postali, sui quali il grande giornalista Günter Wallraff ha compiuto una delle sue celebri azioni investigative.) Asili nido, piscine comunali, ospizi... ogni cosa è andata in malora. Funzionano ormai solo quelle strutture riservate a chi può permettersi di pagare. 
Lo smantellamento dello Stato sociale ha comportato inoltre un livellamento verso il basso della classe proletaria e della classe media. I tribunali affogano sotto montagne di denunce da parte di "casi" di Hartz IV che si sentono trattati ingiustamente, ovvero che sono in disaccordo con la somma di "sostentamento" loro accordata; spesso si tratta di soli 20 euro in meno al mese, ma per questi individui persino pochi spiccioli possono rivelarsi di importanza vitale... 
Hartz IV è un vero e proprio cappio al collo per ogni lavoratore che ha perso il posto, e anche per chi non l'ha perso. La paura serpeggia in ogni ditta, e gli imprenditori ne approfittano e schiavizzano i dipendenti. (Vedi anche recente scandalo presso Amazon Deutschland.)

Da notare che l'ideatore primigeneo della "riforma Hartz", il manager della Volkswagen Peter Hartz, fu condannato nel 2007 per peculato... Un furbetto dunque. Un razionalizzatore pro causa sua.

Sui peccati di avidità di  Peter Hartz, vedi queste notizie (Wikipedia in inglese).

Sull'"Agenda 2010" che ha rimpinzato le casse dello Stato tedesco ai costi del popolo e peggiorando le condizioni di chi lavora, vedi invece qui (Wikipedia in inglese).




Nelle seguenti tre foto: "poveri in Germania"


venerdì, febbraio 01, 2013

Pensierino scurrile del venerdì pomeriggio

Oggi venerdì: come diceva Mozart, Leckt mich am Arsch! Leccatemi il cü!



Una ditta con così tanti idioti sopra come sotto dovrebbe esporre un cartello, per tenere lontano le persone capaci e oneste.

Questo (il lamentarsi di dover stare gomito a gomito con estranei dal QI sottozero e assolutamente insopportabili) è forse qualcosa che molti disoccupati non capiscono. Loro di sicuro reputano tale disgrazia un'inezia, al cospetto della possibilità di guadagnare un tot per sopravvivere mese dopo mese, anno dopo anno.
Il fatto è che bisogna in realtà rivalutare l'importanza del lavoro dipendente... (Dipendente da chi? da uno o più cretini che guidano l'azienda, dipendente dalla crisi locale e/o globale, dipendente dalle capriole del mercato, ecc.) Il lavoro dipendente può arrivare a uccidere; e, comunque, ci ruba la vita, ci sottrae tempo insieme alle risorse (fisiche e intellettive) nostre proprie. 
L'unico lavoro che andrebbe fatto è quello a base indipendente; e un lavoro che davvero serva alla comunità.