Carovane di Trabant, macchinette costruite nell’Altra Parte, intasarono le nostre autostrade, le strade statali, le provinciali. In ogni singolo Bundesland ai nostri dialetti se ne mescolarono di nuovi che i più giovani di noi non avevano mai sentito.
sabato, dicembre 25, 2010
"Erano pezzenti prima, sono pezzenti anche ora"
Carovane di Trabant, macchinette costruite nell’Altra Parte, intasarono le nostre autostrade, le strade statali, le provinciali. In ogni singolo Bundesland ai nostri dialetti se ne mescolarono di nuovi che i più giovani di noi non avevano mai sentito.
mercoledì, agosto 06, 2008
La SPD espelle l'ex ministro Clement
La socialdemocrazia è
un mostro senza testa.
La socialdemocrazia è
un gallo senza cresta...
cantava Claudio Lolli in tempi politicamente meno ambigui. La Sozialdemokratische Partei Deutschlands (SPD) è stata per oltre 100 anni punto di convergenza della sinistra tedesca, anche perché, fin dalla nascita della Bundesrepublik, aderire al KPD (il partito comunista) significava - e significa - beccarsi un Berufsverbot - un divieto di lavoro -, cosa che stranamente non avviene se si è membri di un gruppuscolo in odore di nazismo. Nel dopoguerra, il periodo più brillante della SPD si ebbe con il governo di Willy Brandt (1969-'74), che dovette dimettersi perché il suo segretario venne smascherato come spia della DDR (ovvero della Germania "comunista"). Il successore di Brandt fu Helmut Schmidt, personaggio assai discusso per le sue tendenze riformistiche.
Ma l'intera storia della "nuova" SPD (dal 1946 in poi) ha a che fare con il riformismo ideologico: il partito ripudiò il marxismo nel congresso di Bad Godesberg (1959) sotto l'influenza di Herbert Wehner, adottando il Godesberger Programm che rimase in vigore fino al 1989 quando fu sostituito dall'ancora più moderato Berliner Programm. Quest'ultimo fu in pratica una svolta a favore del neoliberismo messa in atto da Gerhard Schröder, Cancelliere dal '98 al 2005 e fautore della cosidetta politica di "nuovo centro" (Neue Mitte). Schröder, ex avvocato di successo, era chiaramente animato da interess personali. Dopo cinque anni disastrosi per la classe operaia (l'inizio del caos che regna attualmente), nessuno si sorprese quando lui si ritirò dalla politica per accettare un incarico lucroso offertogli dal gigante russo Gazprom. Il mandato di Schröder deluse talmente i socialdemocratici di vecchia fede che molti "emigrarono" nella PDS (formatosi da una costola del partito di regime dell'ex DDR). Ora, grazie anche alla spinta a sinistra di "Die Linke" (movimento nato dalla fusione di PDS e Lavoro e Giustiza sociale – Alternativa elettorale), i "veri" socialdemocratici hanno riconquistato la lobby del partito-madre. Era già nell'aria la condanna dell'"Agenda Schröder" da parte dei dirigenti socialdemocratici; dunque, la recente esclusione dalla SPD dell'ex Ministro per l'Economia Wolfgang Clement è solo un'azione conseguente, anche se ha destato tanto scalpore.
Il motivo dell'espulsione risale alle elezioni regionali di aprile nel Nordrhein Westphalen. Clement aveva invitato gli elettori socialdemocratici a non dare il loro voto alla candidata socialdemocratica Andrea Ypsilanti. A provocare forti proteste nell'elettorato socialdemocratico era stato in particolare il fatto che Clement, membro del "consiglio di sorveglianza" di una ditta affiliata al gruppo energetico RWE, aveva attaccato la Ypsilanti per il suo no alle centrali nucleari. Alcune sottosezioni della SPD avevano immediatamente chiesto provvedimenti nei suoi confronti, per comportamento nocivo agli interessi del partito.
Il 67enne politico, iscritto alla Spd dal 1970, all'epoca si era detto "molto preoccupato dai passi indietro che vengono compiuti soprattutto nelle politiche del mercato del lavoro" e aveva anche minacciato di lasciare la SPD se questa si fosse avvicinato troppo a "Die Linke".
La sua espulsione dal partito rappresenta un messaggio chiaro agli elettori di sinistra: "Siamo tornati a essere i rappresentanti della classe lavoratrice". E, aggiungiamo noi, degli intellettuali come Günter Grass, che dalla SPD è uscito polemicamente più volte per poi farvi ritorno altrettante volte. L'unico torto che Grass certamente si autorimprovera: quando Schröder si candidò per la poltrona di Cancelliere, celebre e già allora vetusto scrittore, lo aiutò entusiasticamente durante la campagna elettorale; non sapendo, appunto, quali fossero le vere mire dell'"Uomo Schröder": finire di smontare l'impianto assistenziale dello Stato a favore di grossi imprenditori e multinazionali. Da quel quinquennio, più di mezza Germania ha l'acqua alla gola a causa delle disuguaglianze sociali e della precarietà...
Günter Grass: anche lui deluso da Gerhard Schröder e dalla sua agenda neoliberista
martedì, febbraio 20, 2007
Carnevale nell'Est Germania
Lipsia. Amos, di 12 anni, lancia coriandoli a un clown. Questi lo malmena, mentre il capannello di gente tutt'attorno guarda senza intervenire. Poi il clown si allontana.
Il 47enne si beccherà per fortuna una denuncia. Ma perché nessuno è accorso in difesa del ragazzino?
Un appunto: qui siamo nell'ex DDR. L'Unità tedesca, come si continua giustamente a ripetere, è avvenuta solo all'Ovest. Può darsi che il clown abbia un amico ex-VOPO (Volkspolizei), ex-Stasi (Staatssicherheit), e tali persone hanno ancora molto potere nella Germania dell'Est. Dunque: "meglio evitare guai".
Per il 12enne si è trattata di una dura lezione di vita. Il clown avrebbe potuto essere quello di un romanzo di Steven Spielberg; oppure Krusty, l'infido pagliaccio della serie di cartoni animati I Simpsons. Di sicuro Amos ha capito che il carnevale non è un evento divertente, ma qualcosa di molto, molto serio...
mercoledì, giugno 14, 2006
Italia: 2 milioni di disoccupati
Non è cambiato nulla: nel nostro Paese ci sono ancora 2 milioni di senzalavoro. Almeno secondo le cifre ufficiali. Poi c'è anche una disoccupazione "sommersa" che è difficile valutare in cifre...
Inoltre, la crescita dell’occupazione sta frenando: nel 2006 aumenterà dello 0,6% e nel 2007 solo dello 0,4%. Lo rivela l’Employment Outlook dell’Ocse, da cui emerge anche un triste primato: siamo ultimi nell’Ue per l’occupazione femminile. Non solo: il rapporto rivela che oltre ad essere
sotto la media Ocse per l’occupazione, il mercato del lavoro italiano è afflitto anche da disparità regionali.
E in Europa? La disoccupazione è calata troppo poco: sono 34 milioni le persone senza impiego. Per l’Ocse l’unica soluzione è "rimuovere gli ostacoli del mercato del lavoro e intervenire sulle pensioni, eliminando quelle di anzianità".
martedì, novembre 01, 2005
Ricordi della Cortina di Ferro

Ancora quindici anni fa, passavo, insieme ad Andreas, attraverso una breccia nel Muro e guardavo negli occhi i Grenzpolizisten della DDR sulle loro macabre torri di guardia. Oggi passeggio sull'Alexander Platz come se fossi a Monaco di Baviera o a Milano: sorseggiando Coca-cola e ascoltando annoiato l'ultimo hit sfornato dal Dorato Occidente.
Indubbiamente, con la Riunificazione ci abbiamo rimesso tutti quanti.