martedì, novembre 01, 2011
giovedì, giugno 02, 2011
Un ennesimo dramma della fame in Europa
BIELORUSSIA
Come scrive The Telegraph, il governo di Minsk ha chiesto al Fondo Monetario Internazionale un prestito di 8 miliardi di dollari. Ma di tali "aiutini" la Bielorussia ha già goduto in passato... e si intuisce che anche in futuro batterà a cassa.
Video (in inglese) sulla situazione nel Paese ex membro dell'URSS: http://youtu.be/Cn1mNSg__Kg
Come può accadere tutto ciò?
Gli aumenti dei prezzi del greggio imposti dalla Russia, oltre alle incredibili "spese di Stato" di cui si è fatto responsabile il governo bielorusso - soprattutto alle ultime elezioni presidenziali -, hanno portato al lastrico l'economia nazionale.
Il gabinetto del presidente Lukaschenko ha ordinato, tra ieri e oggi, uno stop ai rincari del cibo. Questa manovra segue quella del 24 maggio, ovvero il deprezzamento del rublo bielorusso (che intanto ha perduto quasi la metà del suo valore nei confronti del dollaro).
Tra i cittadini è esplosa la rabbia, accompagnata ovviamente da disordini e da tentativi (alcuni andati in porto) di derubare negozi e supermercati.
Le proteste non sono dovute soltanto alla carenza di cibo e ai prezzi alti
La Bielorussia è un esempio lampante di dittatura all'interno di un sistema pseudo-democratico. Ultimamente ci sono state sentenze spropositate contro i "nemici" di Lukashenko e in particolare contro i politici in concorrenza con il Presidente, i quali hanno urlato allo scandalo dopo le elezioni dello scorso dicembre, da loro definite "un unico imbroglio". Tutti quanti sono ora in prigione, insieme a molti attivisti del popolo. Il governo ha l'intenzione di usarli come ostaggi per spillare capitali alle nazioni occidentali e - ovviamente - per piegare le gambe al resto degli oppositori interni. Lo scopo finale: instaurare un clima di paura e di collaborazione coatta con il potere come nell'èra pre-1989.
Fascismo=povertà; e, infatti, un'ondata di povertà sta invadendo l'Europa
La Grecia, l'Irlanda e l'Islanda sono i casi più celebri, ma, pur se non se ne parla molto, un inizio di carestia ha già colpito diverse altre aree europee: dalla Moldavia e Romania, attraverso l'Ucraina e l'Ungheria, fino agli Stati Baltici e - appunto - alla Bielorussia. Insomma, regioni assai vaste dove la maggior parte delle banche europee e statunitensi fanno - fin dal 1989 - lucrosi affari. Da una parte, governi ladri e repressivi che si arricchiscono (marionette del capitale globale); dall'altra, la popolazione che muore di fame.
E tutto questo nella "moderna" ed "evoluta" Europa...!
Come sarà il futuro dell'Eurozona (e dell'intero continente)?
Le unioni monetarie possono sopravvivere solo se guidate da un gremium in cui vengono rappresentati tutti i Paesi membri, nonché se i Paesi più forti sono disposti a versare denaro nelle casse di quelli deboli - quasi secondo il principio dei vasi comunicatori. Ma, in primis, le unioni monetarie hanno ragione di essere se sono nate per plebiscito popolare. Che cos'è accaduto invece nel Vecchio Continente? Accaniti "eurocrati" di ogni nazionalità hanno imposto il loro volere ai cittadini europei; ubbidendo loro stessi a ordini dall'alto...
Come si vede, vincitori di questo stupido quanto crudele gioco sono, ancora una volta, le multinazionali.
Anche se Bielorussia, Ucraina e altre nazioni dell'Est non sono ancora entrate a far parte dell'Eurozona, ne subiscono l'influenza. Certo, la loro crisi è dovuta ai propri tiranni corrotti e all'arroganza imperialista del gigante Russia, ma altresì alla cinica avidità dei... Soliti Sospetti. Molti dei quali non possiedono necessariamente un passaporto est-europeo.
Tradotto da: The Italy Dispatch, The Crow Dispatch
sabato, luglio 24, 2010
U.S.A.: la crisi investe sempre per prima la regione degli Appalachi
Il Sud-Est degli U.S.A.: Alabama, Carolina del Nord, Carolina del Sud, Georgia, Kentucky, Maryland, Mississippi, Ohio, Pennsylvania, Stato di New York, Tennessee, Virginia, Virginia Occidentale
Scorci architettonici che non assomigliano affatto all'America del Nord come noi la conosciamo dalla tivù; facce smagrite che sono un'unica smorfia di delusione cocente; negozi chiusi, bidoni che a notte bruciano e interi quartieri dove sembra regnare il coprifuoco: proprio come al tempo della Grande Depressione, un'ombra gigantesca e putrida è calata sulla regione degli Appalachi. La polizia dei vari Stati Federali fa quel che può per salvare le apparenze, togliendo dalla circolazione qualche hobo, qualche wino e tutti gli altri vagabondi a portata di tiro; ma i senzatetto, i desperados, sono troppi, e ormai quella che agli occhi dei ricchi è "vermaglia umana" irrompe all'aperto da ogni buco, da ogni fessura.
Se questo è il risultato dell'"American Dream" siamo proprio a posto! Se questa è l'"American Way of Life" che gli Stati Uniti vogliono imporre al resto del mondo, possiamo solo dire: "poveri noi!"
Le miniere del Kentucky e della Virginia Occidentale sono i cadaveri di una società che promette tutto ma solo a pochissimi. Fabbriche abbandonate dovunque, o che, al contrario, lavorano a pieno regime continuando tuttavia a licenziare. La popolazione è diminuita non solo a causa della crescente mortalità, ma anche perché chi è giovane se ne va a cercare fortuna altrove. La California rimane il sogno di molti... Non che nell'Ovest degli U.S.A. si stia molto meglio, ma gli statunitensi di queste parti non hanno davvero più risorse e chi può, dunque, trasmigra: come quei bianchi Europeans che all'epoca dei pionieri andarono a colonizzare nuovi territori inesplorati, reinventandosi cowboys e pistoleros e depredando e trucidando gli indiani.
Foto dell'archivio Getty: New York, 30 novembre 2005. Una nuova Grande Depressione ha investito gli Stati Uniti d'America. Nell'immagine, un gruppo di disagiati sociali in fila per ricevere le giacche imbottite (un regalo dell'amministrazione della Big Apple) tramite cui dovranno cercare di resistere al gelo dell'inverno.
La crisi del carbone e il rifiuto di Washington (sin dagli Anni Ottanta) di investire nelle più elementari infrastrutture (oltre che nella sanità e nell'istruzione), hanno messo in ginocchio l'intera regione degli Appalachi. I "baroni del carbone" e corporations assortite sono stati i beneficiari degli "incentivi" rilasciati dai governi del Kentucky e della Virginia Occidentale. In altre parole, si è fatto tanto per i ricchi ("gli amici degli amici") e nulla, invece, per la popolazione. Per le strade si incontrano individui sdentati... una grottesca abnormità per la "dorata" America, ma inevitabile: le spese dei dentisti non se le può permettere quasi nessuno. Molte persone sono anche incredibilmente emaciate: i rari grocery stores rimasti aperti fanno prezzi da paura e persino comprarsi da mangiare è un problema, soprattutto con un assegno sussistenziale di appena 200 dollari (ma molti non hanno neppure quello)... Nella contea di Harlan, Kentucky, la percentuale di persone che vivono sotto la soglia di povertà ha raggiunto il 34% (!). L'ignoranza, il fanatismo religioso e gli episodi di violenza cercano il loro pari nei Paesi del Terzo Mondo. E a tutto ciò si aggiunge purtroppo la devastazione ambientale: in parecchie città del Sud-Est degli U.S.A., l'acqua che esce dai rubinetti è inservibile persino per lavarsi, in quanto altamente contaminata.
Links di approfondimento:
mercoledì, dicembre 30, 2009
The Great Bankers' Swindle
la mistificazione della Storia e i cartelli della pasta, del caffè, ecc.
E' notizia freschissima: la Borsa di Londra ha azzerato il "minus" che si era verificato per colpa del crac della Lehman Brothers. Sono trascorsi 473 giorni da quel 12 settembre 2008 che segnò il fallimento dello storico istituto di credito e le perdite - comunica Il Sole 24 Ore - sono state pareggiate.
Sì, ma di fatto da allora sono avvenuti cambiamenti catastrofali per la già tanto disastrata economia globale. Sono stati bruciati tanti miliardi, sono spariti numerosi titoli azionari e i governi mondiali hanno varato delibere a favore di banche e multinazionali a discapito delle masse. Dal crac a oggi, un'infinità di esistenze sono state rovinate, e al summit londinese di quest'anno (2 aprile 2009; ricordate? c'eravate anche voi a protestare in piazza?) è stato reso chiaro - anche per bocca del ministro Tremonti - ciò che prima veniva tenuto occultato appena sotto la superficie. Grazie al fallimento della Lehman, si è potuto ufficializzare il N.W.O.; in italiano: Nuovo Ordine Mondiale.
... che poi sembra qualcosa di spaventosamente misterioso, addirittura di affascinante, a giudicare dal suono, ma trattasi in realtà della solita presa per i fondelli nei confronti delle masse. "Nuovo Ordine Mondiale" non è che l'enfatizzazione della falsità dei fondamenti del neoliberismo, e dunque del capitalismo selvaggio. "Nuovo Ordine Mondiale" non significa altro che i cittadini del "dorato" Occidente (i semplici contribuenti; noi) possono essere spennati a piacimento. Gli episodi di tale "rapina dall'alto" sono innumerevoli. Ed ecco che in Germania qualche mese fa salta fuori un ennessimo scandalo: quello della mafia del caffè. L'ente tedesco di vigilanza sui cartelli economici multa tre colossi di questa branca (complessivamente per 160 milioni di euro) perché, segretamente d'accordo, fin dal 2000 hanno progressivamente alzato i prezzi, sebbene il costo della materia prima sia andato sempre più crollando.
E' l'incoscienza di queste enormi ditte a rovinare non solo i già poveri contadini di tutto il mondo, ma anche l'ambiente. Riflettiamo sul seguente fatto: in Sudamerica, i campesinos hanno smesso di produrre caffè perché il lavoro non rende più, e sono tornati a coltivare coca con uno slancio che non si vedeva dai tempi di don Pablo Escobar...
Anche da noi la gente fa la fila - come in America in questa foto dal titolo "Black Friday" - davanti ai supermercati che offrono alimentari e altri generi di primo consumo a prezzi "stracciati"
Dunque: a Tchibo di Amburgo, Melitta Kaffee di Brema e Alois Dallmayr di Monaco di Baviera è arrivata una multa salata da parte dell'antitrust (che in Germania si chiama "Kartellamt"). Ma credete che per questo i prezzi al consumo siano diminuiti? Tutt'altro!
In Italia, lo sappiamo, abbiamo avuto l'equivalente del cartello della pasta. De Cecco, Di Vella, Barilla e altri pastifici si sono visti appioppare delle sanzioni amministrative. Malgrado ciò, per loro (così come per le aziende tedesche di caffè) non è cambiato nulla. In mancanza di un calmiere, fanno i prezzi che vogliono, alla faccia dei piccoli coltivatori!
Un altro paradosso che assomiglia a una "battuta a denti stretti" ci giunge (come già spesso) dalle banche. Veniamo a scoprire che le nuove commissioni bancarie, che hanno sostituito la "commissione di massimo scoperto", si stanno rilevando più costose per i consumatori. Da un'indagine è emerso che, per gli scoperti transitori di conto corrente, si è verificato un innalzamento dei costi per i correntisti. Il riferimento è ai correntisti in rosso. E per i clienti che possono contare sul fido, si legge nella nota dell'Antitrust, "la situazione ha subito un sostanziale peggioramento rispetto alla semplice applicazione della commissione di massimo scoperto fino all'entrata in vigore della legge 3 agosto 2009, n. 102, in base alla quale l'ammontare del corrispettivo omnicomprensivo per il servizio di messa a disposizione delle somme non può superare lo 0,50%, per trimestre dell'importo dell'affidamento, a pena di nullità del patto di remunerazione". Cioè: le nuove commissioni avevano una struttura regressiva, risultando mediamente più penalizzanti per i clienti che avevano un fido minore; con la legge dello scorso agosto, invece, esse sono diventate più vantaggiose, ma solo a partire da un ammontare di utilizzo del fido stesso superiore circa alla metà.
Riassumendo: gli istituti di credito, massimi responsabili della crisi, hanno ottenuto dovunque (dagli U.S.A. all'Italia) un supporto sostanzioso affinché l'economia si riavvii; avrebbero dovuto prestare soldi alle imprese e aiutare i singoli cittadini, il tutto grazie all'ennesimo sacrificio dei contribuenti, costretti a dissanguarsi ulteriormente per dare un "aiutino" a questi strozzini legalizzati. Ed ecco che invece suddetti strozzini continuano ad arricchirsi, sempre alle spalle degli esasperati cittadini...
Intanto, secondo le statistiche della FAO, nel Sud del mondo sono ormai ben 1,02 miliardi le persone che vivono in condizione di fame cronica. E che cosa fanno i Paesi industrializzati per risolvere questo problema, causato in gran parte da loro? Ben poco; anzi niente. Ormai anche le nazioni "ricche" hanno i propri morti di fame...
Ma... ssst! Queste cose non si possono né dire, né scrivere. Una delle conseguenze del liberismo arrembante è infatti la censura dell'informazione, oltre alla mistificazione pilotata sia della Storia, sia dei fatti attuali.
Ve ne siete accorti? Stanno già mettendo il bavaglio persino a Internet...
L'ipocrisia dell'informazione in Italia: la scollacciata e crocifissata, nonché berlusconiana, Monica Setta. Mostrare le tette con su il crocifisso non è affatto una contraddizione nel Belpaese!
giovedì, aprile 02, 2009
Sacramento, USA - Tent-City

A Sacramento, capitale della California, è sorta una tendopoli con circa 200 "residenti". Il governatore Arnold Schwarzenegger vuole prendere tutta questa gente e portarla in vari ospizi per poveri. Loro, i senzatetto, non ci stanno. "Vogliono solo farci sparire nascondendoci dietro solide mura."
L'altra soluzione - dicono Schwarzenegger e i suoi consulenti - sarebbe quella di sceglierne a casaccio 150 e di dislocarli in vari spazi aperti intorno alla città (così ovviamente darebbero meno nel'occhio).
Un'associazione di avvocati attivisti fa notare che per le strade di Sacramento si aggirano almeno 1.200 altri senzatetto...
I media stanno facendo molti servizi su "Tent-City", ma i losangelini e gli abitanti di altre metropoli - californiane e no - si chiedono perplessi: "Noi il problema dei senzatetto lo abbiamo da decenni, i marciapiedi sono pieni di questi disgraziati. Come mai evitano sempre di parlarne e di mostrarli in TV?"





martedì, novembre 13, 2007
Ma vi sembra giusto lavorare...?
Per la serie: Voi chiedete, io rispondo
Your Question:
Ma vi sembra giusto lavorare come schiavi per 1000 euro al mese?
My Answer:
Guarda, sono appena tornato dalla fabbrica (turno mattutino: mi alzo alle 4:45 e mi ritrascino nella mia tana, come uno zombi, alle 14:30 circa, traffico permettendo). Sono operaio specializzato (fresatore CNC) e come tale fatico, ma mi danno una paga di operaio generico: prendere o lasciare.
In queste otto ore hanno cercato di spezzarmi, sono stato vilipeso, sverginato, preso a calci, deriso e... minacciato di licenziamento se non riesco a produrre di più (Nota Bene: sono il più produttivo del mio reparto). Ho corso, saltato, son diventato nero per la polvere di metallo (la stessa che ormai mi intasa le vie respiratorie), la mia pelle, i miei capelli e persino i mutandoni sono pieni di scaglie di alluminio, ho rinunciato a parte della mia cosiddetta "doppia pausa" (15 minuti per la colazione, 15 per il pranzo; tutto di corsa) perché dovevo pulire la mia fresa e il pavimento tutt'intorno. Mi fanno male le mani, braccia, schiena, piedi e didietro. E, ora che sono a casa, e a casa intendo rimanere come un recluso anche se fuori splende il sole dopo tanti giorni di brutto tempo, ho soltanto voglia di silenzio, silenzio, silenzio... e magari di surfare un po' su Internet (e difatti eccomi sul mio blog).
No, non mi sembra giusto lavorare come schiavo per 1000 euro al mese. E non è solo per la cifra esigua che ti danno, ma per come ti trattano.
Purtroppo però i 600 euro dell'affitto non me li regala nessuno. Me ne restano 400 o poco più per coprire le spese fisse (benzina, assicurazione auto, abbonamento tivù, riscaldamento, elettricità, ecc.) e il rimanente... il rimanente (quant'è? 60 euro? 70? forse un po' più da quando ho smesso di fumare)... posso investirlo (che sollazzo!) in cibarie assortite. Faccio la spesa al supermercato dei poveri, ovviamente: quasi di nascosto, come un ladro.
E' una specie di dieta coatta...
Se lo fai notare al tuo datore di lavoro (sempre che tu trovi il coraggio di interpellarlo in proposito), ti senti rispondere che lui quasi quasi ti invidia: "Sei così snello, così in forma... Io, invece..." E si batte sulla pancia ben rimpinzita. "Vado in palestra tre volte alla settimana, ma è dura perdere peso!"
Benvenuti nel Terzo Millennio, boys and girls! E... non dimenticate mai di portare con voi un vasetto di vasellina.
domenica, ottobre 14, 2007
La catastrofe sociale in Germania
Nella Paulskirche di Francoforte sul Meno si è tenuta oggi la tradizionale manifestazione del Friedenspreis, riconoscimento che viene assegnato a scrittori contraddistintisi per il loro impegno per la pace. Alla fine della cerimonia, un tedesco 44enne di origine romena si è staccato dalla folla assiepatasi all'esterno e si è gettato contro il Presidente della Repubblica Federale Horst Köhler, stringendolo al collo. L'intervento delle guardie del corpo è stato provvidenziale per Köhler. Sembra che il motivo dell'aggressione non sia di natura politica (il premio è andato allo storico israeliano Saul Friedländer). Con il suo gesto, l'uomo voleva attirare su di sé l'attenzione generale. Il suo è un caso disperato: non ha lavoro e non riesce a pagare l'affitto di casa.
Da quando è iniziato lo smantellamento dello Stato sociale, in Germania la povertà è drasticamente cresciuta. Nelle strade delle grandi città si aggirano senzatetto e bambini vestiti di stracci: un fenomeno mai registrato prima nella storia della Bundesrepublik.
Le bugie della 'Bild', Lidl, no fumo, Ich arbeite..., Günter Grass, Günter Grass 2, Chomsky, Hirschman, Naziskin, Angela Merkel 3, Italiastan, Bild Zeitung, Angela Merkel 2, Angela Merkel 1, lavoratore interinale, Arbeit macht frei?, "cerco lavoro", stanno bruciando pizzerie, Berluska Superstar, USA-URSS, Le reginette del gossip tedesco, Carnevale nell'Est Germania, Caos organizzato (I).
domenica, aprile 22, 2007
Ennesimo dramma allo Z.E.N.
Da più di due anni una madre costringeva la figlia, oggi quattordicenne, a prostituirsi. La donna, 39 anni, è finita in carcere, assieme a tre uomini. E' accaduto nel quartiere Z.E.N. di Palermo: i carabinieri del reparto operativo hanno arrestato, oltre alla donna, Francesco Muscatello, pregiudicato 57enne di Castellana Sicula (Palermo), e i palermitani Maurizio Modica, 40 anni, e Giuseppe Librera, 65 anni.
Era la madre a gestire gli "incontri" della figlia: il compenso in denaro variava dai 15 ai 30 euro, a seconda della durata e della natura della prestazione.
La sciagurata donna e i tre "clienti" devono rispondere dei reati di prostituzione minorile, riduzione in schiavitù e atti sessuali con minore. La ragazzina, sentita dai sostituti procuratori alla presenza di una psicologa, ha confermato tutto e, insieme ai suoi quattro fratelli, è stata condotta in una casa-famiglia fuori provincia.

Lo Z.E.N. (Zona Espansione Nord) è da qualche anno sede di importanti impianti sportivi quali il Velodromo Borsellino e il nuovo stadio di baseball, ma rimane anche il quartiere popolar-popolarissimo che fu fin dal suo nascere (1969). A nulla è valso cambiarne la denominazione in "San Filippo Neri": per i palermitani, rimane "'u zzenn", sinonimo di girone dell'Inferno. Non a caso, su uno dei suoi muri si legge la scritta: "Lasciate ogni speranza, voi che entrate".
E' un focolaio di forti disagi con altissimi tassi di dispersione scolastica e microcriminalità. Un luogo di disperazione in cui regna il degrado, chiuso come una fortezza ed evitato come un lazzaretto pieno di appestati. In gran parte mancano ancora le fogne e altre infrastrutture basilari. Le sue insulae di cemento "ospitano" circa 20.000 persone, anche se le cifre ufficiali parlano di 16.000.
Nonostante le reiterate denuncie dei media e l'impegno delle istituzioni scolastiche, religiose e del volontariato, la situazione del quartiere rimane allarmante, tanto che il celebre architetto Massimiliano Fuksas si è spinto a proporne la demolizione, assieme agli altri agglomerati periferici degradati d'Italia (come il Corviale a Roma).
lunedì, agosto 14, 2006
Romanzo online
Forse il nome: questo nome che suscita un'eco biblica, appioppatogli in seguito a una distorsione etimologica allo sportello dell'anagrafe (i suoi genitori avrebbero voluto chiamarlo Gionni) o all'udito precario di un impiegato stressato. Un nome che lui si porta scritto in faccia e per cui viene guardato con sospetto.
Inquisiscono: «Da dove vieni? Provenienza? Nazionalità? Insomma, a quale popolo appartieni?»
Certo, un nome si può sempre cambiare, ma Giona non ha mai voluto farlo. Sa che è perfettamente inutile, con "questo mare gonfio e l'equipaggio pure". Avrebbe potuto confezionarsi una maschera su misura, come tanti altri prima e dopo di lui; ma a che serve? Lo riconoscerebbero comunque: «Giona. Sei tu, vero?»
E’ il suo destino. Quando c’è da buttare uno in mare, l’indice si punta sempre sul mio amico Giona.
Questo nome! Obbligatoriamente, un richiamo freudiano a latere. Madre Hysteria, Sorella Mysteria. L'equazione vagina = pancia di balena è di un'ovvietà tale da strappare un "A-ah!" persino ai profani della psicanalisi.
«Professione? Paese di origine?...»
Uff! E’ lunga, la strada per Tarsis.
[ Inizio di Giona. Un romanzo della Prima Repubblica. Interamente online. ]
sabato, luglio 29, 2006
JACK HIRSCHMAN: 'Dobbiamo'
DOBBIAMO (WE MUST)
Trovai lui sotto un tetto di cartone lurido,
trovai lei in posizione fetale dentro un portone,
e Terrell in piedi sotto un albero
al Centro Civico, aggrappato con forza
alla concretezza del suo carrello della spesa.
Ora, il fatto è che erano tutti stecchiti.
Nessun respiro sotto quel cartone,
nulla nel ventre desolato del portone,
e in quanto a Terrell in piedi sotto l'albero,
avrebbe potuto benissimo essere una pietra
che ricorda la crudeltà di un sistema
che tutti i senzatetto conoscono
quando ogni giorno vedono la bandiera che dice:
"Non c'è posto in albergo per voi idioti".
Così mi unii all'Esercito dei Poveri,
iniziando le esercitazioni per lottare contro...
La bandiera della proprietà-über-alles
dietro a quella Stelle-e-Strisce tanto venerata
noi la facciamo a pezzi, per rendere
l'umanità di nuovo umana, e giusta.
Non è questione di scegliere.
Dobbiamo.
Hanno rafforzato le leggi dello stato di Polizia.
Ci sono più persone scomparse in questi tempi,
hanno fatto della Bugia una priorità,
ti hanno ricoperto di calce come i tuoi graffiti
e sprso la loro merda del Crimine di qua, Crimine di là,
insultando i poveri, insultando i giovani
e tutto questo perché il Crimine è la menzogna che hanno
per evitare di fare le cose che vanno fatte,
mettere un tetto sopra ogni testa,
diritto alla sanità per tutti,
ecco perché queste proteste,
ecco perché questi espropri
e perché i nostri coraggiosi compagni
sfidano il rischio della prigione.
"Io accuso la proprietà privata di privarci di ogni cosa."
Non è questione di scegliere.
Dobbiamo.
Jack Hirschman
POB 26517
San Francisco CA 94126
USA
[Traduzione di franc'O'brain]
mercoledì, giugno 14, 2006
Italia: 2 milioni di disoccupati
Non è cambiato nulla: nel nostro Paese ci sono ancora 2 milioni di senzalavoro. Almeno secondo le cifre ufficiali. Poi c'è anche una disoccupazione "sommersa" che è difficile valutare in cifre...
Inoltre, la crescita dell’occupazione sta frenando: nel 2006 aumenterà dello 0,6% e nel 2007 solo dello 0,4%. Lo rivela l’Employment Outlook dell’Ocse, da cui emerge anche un triste primato: siamo ultimi nell’Ue per l’occupazione femminile. Non solo: il rapporto rivela che oltre ad essere
sotto la media Ocse per l’occupazione, il mercato del lavoro italiano è afflitto anche da disparità regionali.
E in Europa? La disoccupazione è calata troppo poco: sono 34 milioni le persone senza impiego. Per l’Ocse l’unica soluzione è "rimuovere gli ostacoli del mercato del lavoro e intervenire sulle pensioni, eliminando quelle di anzianità".
domenica, maggio 07, 2006
Lavoratore interinale
Incasso questo vostro commento e, arrossendo truce, annuisco. Avete ragione. Vi procuro più guai che vantaggi. Cerco di nascondere sotto il tappeto le cose che rompo, anche se voi, fin troppo presto, scoprite ogni cosa. Non sono "produttivo", non sono "efficace", per tacere delle mie "competenze". Dunque, non sarò mai dei vostri.
Vi dirò: neanch'io so cosa ci faccio qua. Trovarmi in mezzo a voi è un clamoroso malinteso. Ma non è la prima volta che capito in una situazione così deprimente, né, purtroppo, sarà l'ultima. Sono l'intruso per eccellenza. Le vostre frecciatine, i vostri spottò, ai quali rispondo con la gentilezza degli sconfitti, non fanno che alimentare il grido di gioia anarchica che espello quando finalmente viene l'ora di voltare le spalle ai vostri corpi e ai vostri macchinari per tornarmene nel mio proprio mondo. Non posso affermare che mi siano congeniali le vesti d'intruso - ho continuamente cercato di rifuggire costrizioni e assurdità assortite - ma è la vita che, fin da quando ne ho memoria, mi spinge di qua e di là. Mi sono imbattuto in tanti come voi, e vi dirò: le vostre regole e le vostre alleanze mafiose mi sono semplicemente abiette.
Statevene pure contenti e tranquilli nelle vostre fabbriche, nei vostri negozi, nei vostri spacci gastronomici. Io un lavoro ce l'ho, e me lo tengo stretto. Sono uno scrittore, un sognatore. Costretto a fare lo schiavo in una prigione non sua, d'accordo, ma felice perché sempre con un piede oltre la soglia. L'incidente sul percorso non sono io: siete voi!