Era il sogno dell'artista bulgaro-newyorkese: imballare uno dei monumenti più celebri di Parigi e del mondo intero. Questo fine settimana, il progetto, che lui aveva già ideato nel 1962 (!) in coppia con Jeanne-Claude, e più tardi elucubrato in solitaria (da vedovo), diverrà realtà. Circa un anno dopo la sua dipartita.
Christo Vladimirov Javacheff: questo il suo nome per intero. Nato a Gabrovo, in Bulgaria, il 13 giugno 1935, è stato tra i più grandi esponenti della Land Art. Con le sue installazioni modificava e ridisegnava il paesaggio. Lo chiamavano "l'uomo che impacchetta il mondo".
"The London Mastaba", sulla Serpentine (il celebre laghetto nell'Hyde Park, Londra), realizzato con 7.000 barili di petrolio
... Ed ecco come sarà alla fine l'Arc de Triomphe "wrapped" dietro idea di Christo e della compagna Jeanne-Claude.
In più di cinquant'anni di carriera, trascorsi per gran parte con la compagna della vita Jeanne-Claude (lei scomparve già nel 2009), ha imballato non pochi monumenti e punti nevralgici della vita del mondo civile. Da Porta Pinciana a Roma, nel 1974, al Reichstag di Berlino (1995), passando per il Pont Neuf di Parigi (1985). Il primo edificio imballato, nel 1968, fu la Kunsthalle di Berna.
Nessun commento:
Posta un commento