L'introduzione:
>> Su
Internet mi sono imbattuto in svariate "piramidi della fortuna"
e "della felicità". Trattasi di talismani che vengono
offerti a prezzi variabili.
La
nostra piramide non costa nulla. Non è un oggetto. Non viene né
fabbricata né smerciata in alcun luogo. Come già illustrato in NO
SMOKE – Le sigarette sono nazi,
un piano determinato, una programmazione, necesse
per il raggiungimento di uno scopo. Sì, di astrazioni, teorie,
proposte ecc. ce ne hanno già inculcate tante, ma è bene (e va
tutto a nostro vantaggio) intendere
la vita come progetto.
Magari
anche come opera d'arte; perché ciò che non può fare la vita, può
farlo l'arte, ovvero: realizzare il sogno di un'esistenza piena.
E'
bene intendere la vita come una piramide a spicchi da riempire, come
una serie di piani da realizzare.
Va
tutto a nostro beneficio l'azione; agire. Agire non tanto d'impeto,
scagliandoci a testa bassa contro un muro, quanto più usando il
metodo "step by step". <<
Questo "manuale" è dello stesso autore di NO SMOKE - Le sigarette sono nazi.
****************
Il sottotitolo di La vera piramide della felicità è: "Come rendere vincenti le nostre nevrosi".
Ecco due citazioni da questo trattato di filosofia pratica:
"Persuadiamoci che noi possiamo raggiungere qualcosa.
Possiamo raggiungere 'molto'.
E' un'idea che può essere confutata solo mettendola in atto.
Ci affacciamo una prima volta giustamente carichi di scetticismo e anche un po' impauriti, sapendo quanto sia subdola questa nostra società. Gli ostacoli sono già tutti lì, e ci sembrano più infidi che mai. I mulini a vento di Don Chisciotte; ma concreti, e pieni di spuntoni e spigoli affilati. Cominciamo ad affrontarli, uno dopo l'altro... e ci accorgiamo che questa nostra lotta ci dà una maggiore forza, ci infonde coraggio e, sì, un sottile senso di euforia."
"Vogliamo migliorarci? Miriamo a una meta alta, 'de facto' irraggiungibile. Facendo così saremo forse tacciati di utopismo, ma, scalando e scalando, avremo conquistato una posizione in tutti i modi favorevole rispetto a quella che occupiamo oggi. Tradotto in valori di scala sociale: dal punto 0 saremo arrivati forse al 10, al 100. E, anche se il 1000 pare ancora l'Everest, ci ritroveremo meglio situati di quanto non lo fummo all'inizio dell'arrampicata."
Ecco due citazioni da questo trattato di filosofia pratica:
"Persuadiamoci che noi possiamo raggiungere qualcosa.
Possiamo raggiungere 'molto'.
E' un'idea che può essere confutata solo mettendola in atto.
Ci affacciamo una prima volta giustamente carichi di scetticismo e anche un po' impauriti, sapendo quanto sia subdola questa nostra società. Gli ostacoli sono già tutti lì, e ci sembrano più infidi che mai. I mulini a vento di Don Chisciotte; ma concreti, e pieni di spuntoni e spigoli affilati. Cominciamo ad affrontarli, uno dopo l'altro... e ci accorgiamo che questa nostra lotta ci dà una maggiore forza, ci infonde coraggio e, sì, un sottile senso di euforia."
"Vogliamo migliorarci? Miriamo a una meta alta, 'de facto' irraggiungibile. Facendo così saremo forse tacciati di utopismo, ma, scalando e scalando, avremo conquistato una posizione in tutti i modi favorevole rispetto a quella che occupiamo oggi. Tradotto in valori di scala sociale: dal punto 0 saremo arrivati forse al 10, al 100. E, anche se il 1000 pare ancora l'Everest, ci ritroveremo meglio situati di quanto non lo fummo all'inizio dell'arrampicata."
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