lunedì, aprile 13, 2020

Come sconfiggere il mobbing... e il bullismo

Prima di tutto un consiglio: se conoscete l'inglese, guardatevi questo video del canale YouTube The Charisma Matrix, che si occupa di autoformazione, di crescita personale; di design della propria persona e della propria vita. I trucchi per "sconfiggere un bully" contenuti nel video sono molto ben espressi e, nella maggior parte dei casi, efficaci.





Ora, noi in Italia parliamo solitamente di "mobbing", che sarebbe la "prevaricazione", ovvero quella serie di atti odiosi che qualche psicopatico mette in atto nei confronti di qualcuno, massimamente sul lavoro. Ma il bullying (= bullismo, cioè "opprimere", "tiranneggiare") vale per ogni situazione dell'esistenza. Vale persino all'interno di una stessa famiglia, ove di frequente abbiamo a che fare con qualche mente perversa, con un individuo che critica, biasima, giudica per piacere personale; con l'aguzzino; con lo psicopatico di turno.




Come si riconosce uno psicopatico? (Importante saperlo, poiché, soprattutto nel mondo del lavoro, lo svelarlo può forse salvarci dal cadere nella sua rete di inganni.) 
Anzitutto: la definizione comune di "psicopatia" è quella di un disturbo mentale caratterizzato da comportamento asociale, deficit di empatia e di rimorso, emozioni nascoste... e una buona dose di istrionismo.  Quante volte non vi sarà capitato di incontrare una persona apparentemente simpatica e interessata ai vostri problemi, con la quale vi siete aperta e, magari nel corso della stessa giornata, vi siete ritrovati a soffrire per causa sua, in quanto costei è andata a spifferare a comuni conoscenti - o colleghi - le cose da voi raccontate e, nel farlo, ha riso e ha fatto di tutto per ridicolizzarvi? 



Dunque: non sempre sulle prime è facile individuare il maligno, il malvagio. Lui è anzi solito indossare la maschera dell'empatico, della persona che sa ascoltare ed è capace di immedesimarsi, e anche per questo è un individuo di successo, brillante, circondato da amici. 



Certo, ci sono gli aguzzini con pochi neuroni, che ridacchiano e fanno le battutine apertamente; ma codesti sono nemici agevoli, che si possono annientare usando le loro stesse armi... o, preferibilmente, ignorandoli e voltando loro le spalle con un sorrisino di superiorità. Attenzione soprattutto giustappunto ai cretini, agli idioti: conviene non farsi tirare da loro giù, nella palude della scempiaggine, dell'imbecillità! È quello il loro terreno naturale e, già il solo fatto che abbiamo scelto di batterci con loro a tale infimo livello, fa di noi i perdenti! 
Con questi scervellati, una delle strategie migliori è la dantesca "Non ragioniam di lor, ma guarda e passa" (divenuta, in bocca al popolo: "Non ti curar di loro, ma guarda e passa").  







Ma l'infido, il mobber per natura è fatto di ben altra pasta. Rispetto all'imbecille insopportabile, lui trama dietro le tue spalle... spesso senza poi ammetterlo mai. La sua è una forma di violenza mascherata e... socialmente ammessa. In numerosi casi, la vittima riceve danni psicofisici non indifferenti da tanta cattiveria esercitata con precisione chirurgica. Il mobber crea intorno al mobbizzato un'atmosfera ostile, aizza il gruppo contro di lui/lei, sparge pettegolezzi infondati tra i colleghi, esercita psicoterrorismo sul soggetto prescelto (ma non raramente i suoi bersagli sono molteplici...), crea difficoltà nello svolgimento del suo lavoro arrivando persino a manometterne il computer o altri strumenti di lavoro.





Link esterno: mobbing sul lavoro: che cos’è e come tutelarsi



Nei due video seguenti, ci sono alcuni suggerimenti utili; rivolti soprattutto a individui molto sensibili, a quelli che, purtroppo, si lasciano intimidire.








Chi invece non vuole lasciarsi sopraffare fin dal principio e non vuole diventare uno dei casi - e sono tanti... - che cercano supporto presso medici e/o legali, non si fissa maniacalmente sul proprio dramma. Rimane calmo a ogni aggressione senza tuttavia chiudersi in mutismo, analizza la situazione senza mostrare segni di isteria (possibilmente), si confronta con altri colleghi, parla con i superiori e, se non vive del tutto isolato, si rivolge anche ad amici e familiari. È importante tenere sempre alta la stima di sé! Non sono rari i casi di mobbed caduti in depressione, di mobbizzati che hanno fatto abuso di sostanze farmacologiche e le cui relazioni sociali sono andate in crisi. 








Alle critiche continue e infondate, chiunque di noi dev'essere in grado di reagire personalmente, adottando gli strumenti messici a disposizione dall'intelligenza. Abbiamo una nostra forza interiore ed è bene far leva su di essa per districarci dal groviglio di serpi, per uscire dalla morsa viscida. 



La forza interiore è potere buono



Ai gruppi, enti o associazioni anti-mobbing ci si rivolge soltanto se, per davvero, non c'è nessun'altra via d'uscita. D'altronde non mi risulta che qualcuno di essi abbia mai potuto realmente aiutare una persona, rimuovendo e punendo i mobber. Al massimo, hanno potuto curare qualche danno ricevuto dal mobbizzato (nemmeno tutti!).

Ben altra cosa è se il soggetto è debole, realmente indifeso, e riceve provocazioni anche pesanti e alla luce del sole, e finanche minacce... magari insieme a  molestie sessuali. In quel caso, e visto che, il più delle volte, dalle persone circostanti (per codardia e ipocrisia) il singolo non riceverà alcun aiuto, bisogna assolutamente che si inneschino tutti gli strumenti di difesa messi a disposizione dall'azienda, dalla società. 

O, ancor meglio, sarà conveniente, per la vittima, cambiare aria.


E qui torniamo al concetto, a me caro, della necessità di essere liberi, con pochi o nulli legami gravosi, e tenere sempre pronto il bagaglio di viaggio. 

Ma è un discorso più ampio.





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