domenica, maggio 11, 2014

Roberto Leoni - 'L'isola di Caino'



                                                                    "Il reality prossimo venturo"

                            

MDL Creations
 



Questa è la stoffa di cui sono fatti i romanzi-capolavoro. Ben costruito, L'isola di Caino è, insieme, giallo d'azione e intelligente essay su un mondo che ormai ci offre storie di cronaca che prevaricano di gran lunga qualsiasi fantasia. Roberto Leoni compie la trivellazione della realtà attuale con una ben azzeccata scelta di temi-clou: da una parte c'è un efferato serial-killer, dall'altra il mondo televisivo in forte crisi e con impellente necessità di riconquistare "audience". L'identità del serial-killer si conosce fin dalle prime pagine... o no? Al lettore viene proposto un enigma travestito da certezza, e il romanzo si snoda perennemente immerso in un'atmosfera noir - talmente noir da sembrare grottesca se non fosse per i riscontri purtroppo evidenti con la "vita vera". 

Il nostro è un mondo dove domina sovrana la legge dei soldi, e Carlo Cremonelli, responsabile dell'importante emittente televisiva WorldSat, sa bene che il sogno della facile ricchezza, insieme a Sesso & Violenza, costituisce un magnete di comprovata efficienza. Decide così di dare la stura a „L'isola di Caino“, uno show senza esclusione di colpi in cui soltanto chi arriva fino alla fine conquisterà i cinque milioni in palio. Durante la diretta ne succedono di tutti i colori (violenza a gogò), tantoché nei salotti televisivi - e non solo - si discute ardentemente sull'opportunità di tali spettacoli. Certo è che lo stratosferico successo di pubblico dà ragione al produttore. 
E' la realtà a essere disturbata, depravata, e l'evento mediatico che va in onda su WorldSat sembra unicamente riprendere modelli e stili pre-esistenti, riproponendoli alle masse in un format compatto e atrocemente funzionale. 
...Con gran rincrescimento del commissario Margherita Perri. 
La giovane donna si era messa sulle tracce del serial-killer con professionale meticolosità, quasi testardaggine, ed è ora costretta a stare inchiodata davanti al piccolo schermo inorridendo e stupendo come il resto della nazione di voyeurs

Per creare ottimi thriller, occorre affrontare tematiche scomode. Ci vuole inoltre una mente analitica, razionale; ci vuole uno scrittore capace di elaborare lo shock da delitti atroci esaltando il naturale senso di repulsione in una narrazione senza respiro, in un racconto avvincente. Roberto Leoni (non un nome nuovo: è anche esperto sceneggiatore cinematografico) ha scritto un romanzo interessante e di qualità, che, peraltro, potrebbe divenire (e lo dico senza storcere il naso) un film hollywoodiano, una (come si suol dire) pellicola di cassetta. 

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giovedì, maggio 01, 2014

Oggi Primo Maggio... e la tivù rimane morta


Che vergogna! Neppure oggi, che è ufficialmente la Festa del Lavoro, la televisione italiana riesce a tirare fuori qualche asso dalla manica. Sia RAI che Mediaset rimangono fedeli a se stesse, proponendo servizi scialbi, interviste idiote e condotte malamente, nonché telefilm e "formats" per rincretiniti. Nessun impulso, nessuna trovata coraggiosa. E di film nemmeno a parlarne. 



Perché non offrirci una retrospettiva di pellicole comiche, o di grandi commedie e dei loro interpreti immortali (Gassman, Sordi...)? Perché non dedicare i programmi della giornata a qualche grande regista de noartri (Fellini, Monicelli, Scola, Dino Risi...)?

Non so chi ha messo queste bestie, questi babbei a capo della programmazione televisiva italica, ma comunque è certo: siamo nelle mani di veri e propri zombi dello spirito! E così, l'operaio (o anche il disoccupato, lo studente, il casalingo...) che oggi si ritrova tra le proprie quattro mura (anche se "proprie" è un eufemismo), si vede costretto a mastruparsi corpo e anima con le sconcezze per cerebrolabili, con le imbecillagini per somari che vengono allegramente offerte (con tanto di pacchetti pubblicitari caratterizzati da spot oligofrenici) ai milioni di discendenti di Dante, Leonardo, Celentano, Fo, Eco e De André.

O binomio di re d'Italia! O Renzi e Berlusconi! Licenziate  - vi esortiamo coram populo - questi dirigenti incapaci. E subito!