sabato, dicembre 31, 2011

Dinner for One

ovvero: il 90simo compleanno di Miss Sophie



"The same procedure as last year, Ma'm?"
"The same procedure as every year, James!"

giovedì, dicembre 29, 2011

Stati Uniti, arma segreta per far venire il cancro?

L'accusa arriva dal leader del “Socialismo del XXI secolo”, il venezuelano Hugo Chavez

L'ipotesi del complotto fatta dopo l'annuncio della malattia del presidente argentino Cristina Kirchner (colpita da tumore alla tiroide), di quello brasiliano Dilma Roussef e del paraguayano Lugo. Secondo Chavez, dietro i casi di cancro, incluso il suo, che hanno colpito molti capi di governo sudamericani, ci sarebbe un complotto degli Stati Uniti. Tanto più che prima di Dilma Roussef (presidente della nazione carioca) si era ammalato anche il suo predecessore, Lula (nome completo: Luiz Inácio Lula da Silva). E non dimentichiamoci dello storico líder maximo cubano, Fidel Castro, colpito nel 2005 da una emorragia intestinale e da allora mai ripresosi!

Per lungo tempo, Chavez ha sospettato che il governo di Washington volesse liberarsi di lui, ma le sue ultime dichiarazioni vanno ben oltre le teorie precedenti. Per Chavez, "è possibile" che gli U.S.A. abbiano sviluppato una "tecnologia per affliggere il nemico con un tumore". Secondo il presidente venezuelano, "è molto strano che sia successo a Fernando Lugo, a Lula e alla pupilla di questi Dilma Roussef quando era candidata alla massima carica del Brasile. Poi sono stato colpito io proprio mentre sto per entrare in un anno elettorale... e ora Cristina! Una mera coincidenza?"

In effetti, la maggior parte degli eminenti politici di questa lista "di sfortunati" sembra essersi ammalata all'improvviso, senza aver mai prima accusato i sintomi tipici della malattia. L'argentina Cristina Kirchner, 58 anni, rieletta lo scorso 23 ottobre, ha un cancro alla tiroide e sarà operata il prossimo 4 gennaio. Anche Fernando Lugo, 60 anni, presidente paraguayano, è stato colpito da un tumore linfatico. E così lo stesso Chavez, 57 anni, da molti mesi in guerra con un tumore particolarmente aggressivo diagnosticatogli a Cuba. Identico destino per Lula da Silva (66 anni; cancro alla laringe) e per la sua sostituta sulla poltrona di leader del Brasile, Dilma Roussef. Una vera e propria epidemia.

I Maya, che avevano predetto che il 2012 sarebbe stato per il nostro pianeta l'anno della catastrofe (e/o dei "grandi cambiamenti"), di sicuro avevano focalizzato l'attenzione in primis sul continente da essi abitato...
Nello stato messicano del Chiapas, presso il sito archeologico di Izapa de Tapachula, è stato allestito un maxi-orologio digitale che segna le ore, i minuti e i secondi mancanti al 21 dicembre 2012, fatidica data che secondo alcune interpretazioni delle scritture Maya segnerà la fine del mondo, mentre per altre darà il via a una nuova èra.

Intanto, nelle acque del Golfo del Messico si segnala un fenomeno dal carattere horror, se non addirittura da Apocalisse biblica: una specie di "gamberi-tigre", grandi almeno 30 centimetri e portatori di virus, si sta rapidamente moltiplicando, alterando l'ecosistema. Un fenomeno preoccupante perché questi gamberi-tigre sono altamente competitivi, alimentandosi di ostriche e di altri crostacei, e per via del virus che diffondono. Viste le loro caratteristiche, possono diventare la specie dominante nel Golfo del Messico... e non solo lì.

domenica, dicembre 25, 2011

Tom Wolfe

Tom Wolfe (Richmond, 1931), da non confondersi con Thomas Wolfe (1900-1938), è una delle grandi firme della Letteratura Americana degli ultimi decenni. Può essere considerato un intellettuale conservatore, ma solo per ciò che riguarda i contenuti (e non sempre), non certo per la forma.
Cominciò con una prosa fatta di suoni onomatopeici, neologismi, frasi incastrate tra di loro... per passare a stilemi meno avventati, ma sempre ricorrendo, "naturalisticamente", all'uso di slang e dialetti.
Come giornalista, si proponeva di raccontare i fatti di cronaca in maniera letteraria, lasciando libera la fantasia, alla maniera di Hunter S. Thompson (Paura e disgusto a Las Vegas).
A proposito di Thompson, mi piace ricordare che la sua scrittura si ispirava a quella (automatica, o "prosodia bop") degli esponenti della beat generation, Jack Kerouac in particolare. E Kerouac aveva, tra le sue fonti ispiratrici, il quasi-omonimo di Tom, ovvero Thomas Wolfe...



"Noi non volevamo fare una carriera mediatica o nell'editoria. Volevamo scrivere. E diventare famosi scrivendo." Così Tom Wolfe descrive i suoi inizi.
Nel 1963, venne inviato dalla rivista Esquire nel Sud California per lavorare a un articolo sulla nuova cultura anticonformista. Wolfe spedì al suo editore Byron Dobell una lettera con il risultato delle sue ricerche. Questi rimosse semplicemente le prime due parole ("Dear Byron") e pubblicò la missiva così com'era, con il titolo "There Goes (Varoom! Varoom!) That Kandy-Kolored Tangerine-Flake Streamline Baby." A molti il pezzo piacque e ciò segnò la nascita del "New Journalism". "The Kandy-Kolored Tangerine-Flake Streamline Baby" fu poi pubblicato insieme ad altri simili resoconti nel volume The Electric Kool-Aid Acid Test (L’acid test al rinfresko elettriko, un resoconto delle avventure "all'LSD" dell'autore Ken Kesey e dei suoi Merry Pranksters, una crudele e riuscitissima parodia dei radical chic statunitensi).

 


 

Wolfe è l'intellettuale disorganico che meglio fotografa i mutamenti, le stupidità, i trend, le manie di una società in perenne ribollio. Mentre in America era già un'istituzione, da noi lo conoscevano in pochissimi, finché non pubblicò Il falò delle vanità, un romanzo che riassume cupidigia, disperata povertà, sfarzo, tensioni razziali e corruzione della New York Anni Ottanta. (Alcuni di voi avranno visto l'omonimo film, interpretato da Tom Hanks, da Bruce Willis e da Melanie Griffith).

Ormai ha alle spalle, oltre agli acclamatissimi saggi e alle raccolte di reportages, diversi romanzi che sono tutti bestsellers (anzi: long sellers), e il suo nome viene affiancato a quelli dei più grandi scrittori americani, soprattutto i "realisti": Norman Mailer, Saul Bellow, John Updike, Philip Roth...
Per chi vuole leggere un buon prodotto narrativo di Tom Wolfe, consiglio, oltre a Il falò delle vanità, gli altrettanto formidabili (perché caustici, molto ben documentati, iperrealistici) Un uomo vero e Io sono Charlotte Simmons.

 Personalmente, considero Un uomo vero il suo capolavoro assoluto.


                           Homepage dell'autore (E)



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venerdì, dicembre 23, 2011

"Merry Crisis" a tutti

Video di Tony Troja (YouTube Channel: http://www.youtube.com/user/tonytroja)


Titolo del brano: "Santa Claus is coming to Town".

 

Questa canzone natalizia venne scritta da J. Fred Coots (musica) e Haven Gillespie (parole), e fu presentata per la prima volta nello show radiofonico di Eddie Cantor nel novembre 1934. Divenne immediatamente un successone. Le parole "You better watch out" ("E' meglio che stai attento") gettano un'ombra di inquietitudine sull'atmosfera apparentemente gaia... L'avvertimento vuole essere: "Babbo Natale non ti dà nessun regalo se non fai il bravo!"


 

domenica, dicembre 18, 2011

'The peter patti Daily' - il nuovo numero è qui

E' uscito The peter patti Daily






---> http://paper.li/peterpatti/1319984875


domenica, dicembre 04, 2011

La verità sulle pensioni e il partito delle Pantere Grigie

Se i nostri vecchietti vogliono, a Roma, davanti ai palazzi del potere, scoppia il finimondo. Gli "over -anta", infatti, sanno essere ben agguerriti, quando occorre

I tagli alle pensioni dei lavoratori sono frutto di un clamoroso malinteso: si basano su semplici calcoli matematici. Ma in questo caso non è vero che 1 + 1 = 2. Difatti, se i lavoratori lo avessero saputo per tempo - ovvero all'inizio della loro vita lavorativa - che un giorno sarebbero stati decurtati delle loro pensioni, avrebbero di certo intrapreso ben altre strade; o avrebbero chiesto allo Stato di NON pagare i contributi nelle casse dell'INPS mese dopo mese, preferendo piuttosto tenere per sé quei soldi (ovvio: una legge in questo senso non è mai nemmeno esistita...); più probabilmente, avrebbero cercato di diventare loro stessi - nel loro piccolo - imprenditori.

Tutti ora gli vengono a dire che 40 anni di contributi non bastano più, che uno deve essere vecchio decrepito e dunque già con un piede nella tomba prima di poter incassare la sua sudatissima pensione... Eh no, troppo comodo! 1 + 1 non fa 2, bensì 3! La pensione è sempre stata vista, da operai e impiegati, come il giusto premio dopo una vita di sacrifici, umiliazioni e rinunce assortite; una vera e propria ricompensa per l'accettazione della schiavitù, senza quale schiavitù le ruote del sistema non potevano girare.
E oggi li vogliono privare persino di questa misera indennità di sopravvivenza?!?
Nisba!

Attenti, Monti e consorti: se non prendete provvedimenti giusti ed equi, presto davanti a Montecitorio vi troverete l'esercito delle Pantere Grigie!