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domenica, settembre 25, 2011

The Last Waltz (lettera a un fratello lontano)

Frate',
è ora di propagare la buona musica. Vedi se ti piace questo Richie Auriemma: disgustato dalle case discografiche, ha deciso di "regalarsi", mettendo online ben 60 canzoni (tra originals e cover) all'URL

http://www.reverbnation.com/auriemma

e dà spesso concerti nella sua zona (è americano ma di evidenti origini italiane - almeno così suggerisce il suo cognome partenopeo). Se ne hai la possibilità, ti prego di fare pubblicità per lui dove puoi.
Io ho scommesso con Richie che entro la fine dell'anno gli farò raddoppiare la vendita (finora deludente) delle sue songs. Molto bene si presta, per tale scopo, il formato .mp3 al posto del supporto materiale (CD).

C'è tantissima gente che fa ottima musica e non sfonderà mai, p. es. la band Martiria (italiana, col cantante americano ex Warlord), ma i Martiria non trovano ormai neppure più manifestazioni / locali / festival dove potersi esibire dal vivo. Il CD che hanno pubblicato mesi fa (ancora una volta stupendo, se vuoi ti mando gli .mp3) non si vende quasi e quello prossimo, già registrato (e autoprodotto, a quanto ho capito) sarà forse il loro ultimo, perché hanno detto che se continua così si scioglieranno... Peccato!




A propos di scioglimento: oggi dopo il pranzo consumato nel retrobottega della gelateria di Antonio & Ingrid sono uscito (sazio e barcollante) e ho fatto un giro per il mercatino, anzi mercatone domenicale che si snoda quest'oggi per tutte le vie e piazzette di Old Waterbourgh. Ho esitato a lungo davanti a 5 paia di calzini "adatti alle scarpe di sicurezza", ho sorvolato sulle varie spezie, candele e statuette con sopra incisi dei motti più o meno spiritosi, sui vari speck tirolesi e sui mazzi di fiori di plastica... per rimanere impigliato (come al solito) a una bancarella di musica.
Dopo aver preso in mano 4 Music-DVD (la storia di Syd Barrett, ma la conosco a memoria e credo di avere a casa libri, articoli e CD in proposito), Il concerto dei Pink Floyd a Pompei (prodotto che ho già comprato 2 volte e due volte regalato per rendere partecipi anche altri di tanta magia e tanto genio), Sound & Vision di David Bowie e The Last Waltz (è stata questa la scelta ristrettissima tra tutti i DVD da me selezionati dopo rapida visione dell'intero materiale in vendita), ho deciso di comprare il film di Martin Scorsese, The Last Waltz appunto: concerto d'addio di The Band. Rientrato a casa in mezzo alla folla (che bello! Da quando ho traslocato qui, mi basta voltare l'angolo e c'è un qualche "event" proprio sotto il mio naso... prima invece se volevo stare in mezzo alla gente dovevo scendere dalla montagnola di Burgerfeld, come i vaccari che riportano il bestiame - in questo caso: la mia anima - a valle...), ho immediatamente messo in azione il vecchio ma mai impolverato DVD-player e... ecco che parte


UN CAPOLAVORO ASSOLUTO.



In un flash sbadato mi son ricordato di aver visto il film la prima volta in un cinema della nostra città al tempo in cui stavo con Fiore Sapi o Sapì: mi ero recato a quella proiezione straordinaria insieme a Fiore e ai suoi amici, i quali si guardavano queste opere d'arte (Hair, Woodstock, Jesus Christ Superstar...) solo perché "faceva figo" (tipici giovanii dell'alta borghesia - e di destra! - che bazzicano i raduni "alternativi" per mostrarsi), ma il ricordo non mi ha causato nessuna emozione. Anzi: l'ho allontanato quasi infastidito, come si fa con una zanzara semistordita, e mi son messo comodo nel mio ashram a guardare a bocca aperta (similmente a Woody Allen all'inizio di Provaci ancora Sam) le prime sequenze e i titoli di apertura di quello che più di un critico ha giustamente giudicato "The Best Rock Film Ever": insieme a The Band ci sono Joni Mitchell, Neil Young, Bob Dylan (il "mio" Dylan, quello degli Anni Settanta), Muddy Waters, Paul Butterfield, Van Morrison...
Che dirti? Ho quasi pianto.
Perché la vita è così buona con me? Perché tutti mi accettano e mi vogliono bene, come fossi un povero bambino nero che necessita di protezione? Perché la musica è il Cielo e se poi fai lo switch sul telegiornale vedi invece solo Blood & Destruction?...

Vabbe' va', il vino che mi ha dato Antonio (uno spumante addirittura! ma si è ben accordato con i delicati spaghetti, la mortadella modenese e la scaloppa di maiale) mi ha mandato in tilt: tra ieri e oggi ho vissuto troppo; troppa musica, troppi incontri umani (ti ho già detto della visita di Adebe, il mio collega del Togo?), troppe emozioni (che sia benedetto colui che ha inventato il week end!!!), e poi, oggi verso mezzogiorno, c'è pure stata la chiamata di Mary dalla terra svizzera: ha attraversato il Lago di Costanza in vaporetto, e le bellezze da lei descrittemi mi hanno convinto a visitare un giorno quei luoghi (io oltre all'Algarvia - fantastica! - non mi sono mai spinto; ancora 30-40 chilometri più a ovest e sarei arrivato dov'è ora mia moglie: Kempten, Lindau, Meersburg ecc.)

Spero che nel frattempo tu ti sia sintonizzato sulla musica il cui link ti ho copiato in cima a questa mail... E' assolutamente adatta a un pomeriggio di domenica, momento in cui l'animo è sospeso tra l'allegria della libertà assoluta e la malinconia a causa della consapevolezza che questa libertà sta per tramontare.
(Domani, lunedì, saranno hatz amari in fab... come tutti i lunedì del resto...)

Ciao, un abbraccio!

p.

martedì, luglio 17, 2007

Mediocrità dei giornalisti di provincia

Il titolo di questo post si riferisce ai giornalisti tedeschi, ma ovviamente ce ne serviamo come paradigma di certa stampa in generale.
Che cosa è successo? La sera del 10 luglio arriva a Mühldorf am Inn, piccolo centro sperduto a cavallo tra Oberbayern (Baviera Alta) e Niederbayern (Baviera Bassa), la grande Gianna Nannini. Raramente si era vista da queste parti una star di tale calibro, a meno che non si voglia considerare un divo internazionale anche Papa Ratzinger (che è nato nei paraggi, in un villaggio sullo stesso fiume Inn).
La Nannini sta girando l'Europa nel quadro del suo "Grazie Tour 2007", che serve appunto a ringraziare i fans che l'hanno seguita nei suoi trent'anni di carriera. La cantante è giunta a Mühldorf in gran forma, appena reduce da un concerto allo stadio Wembley di Londra davanti a 60.000 spettatori. Qui, nel buco del culo del mondo, si esibisce davanti a 1.000 o 2.000 anime perse, ma lo fa con la passione che sempre la contraddistingue, accompagnata tra l'altro da una band (che comprende anche una sezione di archi) veramente formidabile. "La Gianna" dà un concerto con i fiocchi, rendendo felici i presenti. (Per la recensione leggi qui.)
Il giorno dopo però l'inviata del Mühldorfer Anzeiger (il quotidianuccio locale) intitola il suo articolo: "La diva italiana ci ha presi a calci". Noi ci stropicciamo gli occhi e torniamo a leggere: sì, il titolo dice proprio così. Ma perché? Scorrendo le righe sottostanti, scopriamo che la giornalista si riferisce a un episodio sfuggito a quasi tutti gli spettatori: Gianna Nannini, dopo aver pregato invano i fotografi di smetterla di tempestarla di flash, avrebbe fatto volare con la punta di un suo stivale la macchina fotografica di uno di loro, "frantumandola".
Nel resto dell'articolo si sottolinea la bravura e l'impegno della diva, ma lo scritto è costellato di altri richiami al "fattaccio" della sera prima. "Ha bevuto o ha preso droghe?" si chiede scandalizzata la giornalistucola. E non smette di fare l'imbronciata: "Che bisogno c'era di comportarsi come Marilyn Manson?" Ecc. ecc.
E' incredibile. A parte che sanno a malapena scrivere, a parte che ottengono il posto grazie a qualche favore da "Oval Office" reso a un caporedattore più asino di loro, a parte che il rock non è propriamente il circolo dell'Azione Cattolica, dovrebbero farsi un esame di coscienza e domandarsi se non hanno contravvenuto al contratto, dove chiaramente si diceva: "Niente filmati, niente foto, niente azioni disturbanti sotto il palcoscenico".
Inoltre, quasi nessuno dei presenti - lo ribadiamo - si è accorto di nulla: erano (eravamo) troppo impegnati a suggere con lo sguardo, con tutti i sensi, la musica e i movimenti, ora sensuali e ora arrabbiati, della diva (antidiva) senese. Nel cortile interno del centro culturale 'Haberkasten', Gianna Nannini ha regalato a un migliaio o poco più di poveri provinciali delle sensazioni fortissime e durature.
Ma l'episodio che ha scosso Andrea Sch., l'intrepida reporter del glorioso Mühldorfer Anzeiger, eccolo qui: ce l'ho sotto gli occhi, nero su bianco; una pagina assai importante di giornalismo mondiale.
Mi rimetto ora a leggerlo: una ridicolaggine tira l'altra. E del concerto vero e proprio si parla poco e con scarsa cognizione di causa.
"Uàaa-ah! Uàaa-ah!" piange Andrea Sch., in rappresentanza anche degli altri colleghi della stampa alta/bassa-bavarese. "La cattivona ci ha fatto la bua!"
Impettiti sono entrati nel luogo dello show, andando a occupare i posti migliori, e impettiti se ne sono usciti meno di due ore dopo. E in mezzo c'è stato il "fattaccio". L'aria di supponenza, l'espressione infastidita, ce l'avevano fin dall'inizio. Viene da chiedersi se non lo abbiano fatto apposta a provocare la star. In fondo, si sa, questi italiani sono tutti così, facili da infiammare... "E noi siamo noi. Dobbiamo difendere il nostro status di individui superiori..."



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