Visualizzazione post con etichetta musical. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta musical. Mostra tutti i post

domenica, dicembre 29, 2013

Danny Kaye (VII)

(DANNY KAYE) Il favoloso Andersen




Titolo originale: Hans Christian Andersen

Regia: Charles Vidor
USA, 1952

Autori: Myles Connolly, Moss Hart

Interpreti:
Danny Kaye ....  Hans Christian Andersen
Farley Granger ....  Niels
Jeanmaire Zizi ....  Dora
Joseph Walsh ....  Peter
Philip Tonge ....  Otto 




E' una pellicola sul famoso scrittore danese che ci ha donato tante belle favole. Per molti, è questo il film migliore interpretato da Danny Kaye. Andersen è ritratto come figura gentile, amico dei bambini e degli animali. Nella storyline si intrecciano alcuni dei racconti più conosciuti del danese, e c'è inoltre posto per un balletto ispirato alla sua "Sirenetta".  

 Nella realtà Hans Christian Andersen (1805-1875) era un individuo  pessimista, dunque alquanto distante dal personaggio interpretato da Danny Kaye. Da giovane Andersen fece esperienza della povertà, ma riuscì ad affrancarsene grazie al suo talento artistico. Le sue fiabe sono molto particolari: sempre tremendamente concrete e nitide, anche quando descrivono sogni e visioni, e hanno d’altra parte la capacità di infondere il 'fiabesco' anche negli oggetti più umili e prosaici della realtà ("Il tenace soldatino di stagno"). 
Lo scrittore, eccentrico e spesso scorbutico, nonostante il suo pessimismo era un credente. Con invenzioni fantastiche come "La sirenetta", "Le scarpette rosse" e "La bambina dei fiammiferi" (o "La piccola fiammiferaia"), ci fa riflettere sulla collisione tra un desiderio terreno (l’amore, la bellezza, la necessità di sfamarsi) e il desiderio di Dio. A volte si ha la sensazione che l’ascesa al cielo sia una compensazione di una realtà troppo crudele. E che Andersen tenda a reprimere la sessualità sublimandola nell’abbraccio con il Creatore. Ma la potenza ribelle dell’eros si manifesta comunque (è una possibile chiave di lettura per "Le scarpette rosse").
Un pezzo forte delle sue fiabe è la personificazione di animali e oggetti (cui avrebbe poi fatto ricorso anche Walt Disney): "Il tenace soldatino di stagno", "L’ago del rammendo", "Il vecchio lampione" e, ovviamente, "Il brutto anatroccolo". Ne "Il brutto anatroccolo" possiamo leggere l’aspetto autobiografico: la vera natura del cigno, prima misconosciuta e infine vittoriosa, sarebbe una figura traslata del talento del poeta. Eppure questa fiaba, nonostante l'happy end, è costellata di prove dure e solitudine...
Fortunatamente non c’è solo tragedia nelle fiabe di Andersen, ma anche ironia, scherzo e humor. Un classico esempio è "La principessa sul pisello": un'"autentica" principessa perché riesce a dormire male e a sentire il fastidioso pisello sotto la schiena anche se è coricata su venti materassi "più venti piumini". 
E soprattutto "I vestiti nuovi dell’imperatore", storia di due burloni che vanno alla corte del re, promettendo di tessere un vestito di filo magico, per cui l’indumento risulta invisibile agli stupidi e agli scansafatiche. Nessuno a corte, né i funzionari né il re, osano confessare di non vedere niente. E dunque la finzione va avanti come se niente fosse. I due burloni tessono il nulla, e il re finisce per andare in processione nudo. Anche il popolo finge. Finché la voce del bambino innocente, che esclama "il re è nudo!", non smaschera l’ipocrisia del potere e la sua pompa magna.
 


Nel film - lo ribadiamo: non è biografico! - viene fuori soprattutto la poesia contenuta nelle opere di Andersen. Tra le canzoni scritte da Frank Loesser (e non da Sylvia Fine, la moglie di Kaye, come accaduto finora) ricordiamo: "No Two People", "The King's New Clothes" ("I vestiti nuovi dell’imperatore"), "Wonderful Copenhagen", "Inchworm", "The Ugly Duckling" ("Il brutto anatroccolo") e "Thumbelina" ("Pollicina"). Gli scenari e i costumi sono grandiosi, e la recitazione di Danny Kaye...  beh, occorre dirlo?... è semplicemente favolosa.


La sinossi:
Il ciabattino Hans Christian Andersen incanta con le sue favole tutti i ragazzi di Odense, ma l'incomprensione degli adulti, che gli rimproverano di sviare dalla scuola i suoi piccoli ascoltatori, lo obbliga a trasferirsi a Copenaghen. Qui trova lavoro al Teatro Reale, dove l'impresario gli fa fare un paio di scarpette per la prima ballerina Dora, che ne è entusiasta. Hans s'innamora della ballerina e sotto l'influenza di questo suo sentimento scrive una delle sue più belle favole, "La sirenetta", che formerà la trama di un balletto, rappresentato con straordinario successo al Teatro Reale. Hans non puo' assistere alla trionfale rappresentazione, in quanto il geloso marito di Dora, che è il coreografo della compagnia, lo rinchiude in uno sgabuzzino. Il ciabattino-favolista riesce a liberarsi solo la mattina seguente, e corre subito da Dora per dichiararle il suo amore; ma resta profondamente deluso nell'accorgersi che lei non lo ama. Mentre le gazzette incominciano a pubblicare con successo le sue favole, Andersen si avvia tutto mesto al borgo natìo, dove lo ha preceduto la fama e gli sono riserbate le più liete accoglienze.









domenica, settembre 25, 2011

The Last Waltz (lettera a un fratello lontano)

Frate',
è ora di propagare la buona musica. Vedi se ti piace questo Richie Auriemma: disgustato dalle case discografiche, ha deciso di "regalarsi", mettendo online ben 60 canzoni (tra originals e cover) all'URL

http://www.reverbnation.com/auriemma

e dà spesso concerti nella sua zona (è americano ma di evidenti origini italiane - almeno così suggerisce il suo cognome partenopeo). Se ne hai la possibilità, ti prego di fare pubblicità per lui dove puoi.
Io ho scommesso con Richie che entro la fine dell'anno gli farò raddoppiare la vendita (finora deludente) delle sue songs. Molto bene si presta, per tale scopo, il formato .mp3 al posto del supporto materiale (CD).

C'è tantissima gente che fa ottima musica e non sfonderà mai, p. es. la band Martiria (italiana, col cantante americano ex Warlord), ma i Martiria non trovano ormai neppure più manifestazioni / locali / festival dove potersi esibire dal vivo. Il CD che hanno pubblicato mesi fa (ancora una volta stupendo, se vuoi ti mando gli .mp3) non si vende quasi e quello prossimo, già registrato (e autoprodotto, a quanto ho capito) sarà forse il loro ultimo, perché hanno detto che se continua così si scioglieranno... Peccato!




A propos di scioglimento: oggi dopo il pranzo consumato nel retrobottega della gelateria di Antonio & Ingrid sono uscito (sazio e barcollante) e ho fatto un giro per il mercatino, anzi mercatone domenicale che si snoda quest'oggi per tutte le vie e piazzette di Old Waterbourgh. Ho esitato a lungo davanti a 5 paia di calzini "adatti alle scarpe di sicurezza", ho sorvolato sulle varie spezie, candele e statuette con sopra incisi dei motti più o meno spiritosi, sui vari speck tirolesi e sui mazzi di fiori di plastica... per rimanere impigliato (come al solito) a una bancarella di musica.
Dopo aver preso in mano 4 Music-DVD (la storia di Syd Barrett, ma la conosco a memoria e credo di avere a casa libri, articoli e CD in proposito), Il concerto dei Pink Floyd a Pompei (prodotto che ho già comprato 2 volte e due volte regalato per rendere partecipi anche altri di tanta magia e tanto genio), Sound & Vision di David Bowie e The Last Waltz (è stata questa la scelta ristrettissima tra tutti i DVD da me selezionati dopo rapida visione dell'intero materiale in vendita), ho deciso di comprare il film di Martin Scorsese, The Last Waltz appunto: concerto d'addio di The Band. Rientrato a casa in mezzo alla folla (che bello! Da quando ho traslocato qui, mi basta voltare l'angolo e c'è un qualche "event" proprio sotto il mio naso... prima invece se volevo stare in mezzo alla gente dovevo scendere dalla montagnola di Burgerfeld, come i vaccari che riportano il bestiame - in questo caso: la mia anima - a valle...), ho immediatamente messo in azione il vecchio ma mai impolverato DVD-player e... ecco che parte


UN CAPOLAVORO ASSOLUTO.



In un flash sbadato mi son ricordato di aver visto il film la prima volta in un cinema della nostra città al tempo in cui stavo con Fiore Sapi o Sapì: mi ero recato a quella proiezione straordinaria insieme a Fiore e ai suoi amici, i quali si guardavano queste opere d'arte (Hair, Woodstock, Jesus Christ Superstar...) solo perché "faceva figo" (tipici giovanii dell'alta borghesia - e di destra! - che bazzicano i raduni "alternativi" per mostrarsi), ma il ricordo non mi ha causato nessuna emozione. Anzi: l'ho allontanato quasi infastidito, come si fa con una zanzara semistordita, e mi son messo comodo nel mio ashram a guardare a bocca aperta (similmente a Woody Allen all'inizio di Provaci ancora Sam) le prime sequenze e i titoli di apertura di quello che più di un critico ha giustamente giudicato "The Best Rock Film Ever": insieme a The Band ci sono Joni Mitchell, Neil Young, Bob Dylan (il "mio" Dylan, quello degli Anni Settanta), Muddy Waters, Paul Butterfield, Van Morrison...
Che dirti? Ho quasi pianto.
Perché la vita è così buona con me? Perché tutti mi accettano e mi vogliono bene, come fossi un povero bambino nero che necessita di protezione? Perché la musica è il Cielo e se poi fai lo switch sul telegiornale vedi invece solo Blood & Destruction?...

Vabbe' va', il vino che mi ha dato Antonio (uno spumante addirittura! ma si è ben accordato con i delicati spaghetti, la mortadella modenese e la scaloppa di maiale) mi ha mandato in tilt: tra ieri e oggi ho vissuto troppo; troppa musica, troppi incontri umani (ti ho già detto della visita di Adebe, il mio collega del Togo?), troppe emozioni (che sia benedetto colui che ha inventato il week end!!!), e poi, oggi verso mezzogiorno, c'è pure stata la chiamata di Mary dalla terra svizzera: ha attraversato il Lago di Costanza in vaporetto, e le bellezze da lei descrittemi mi hanno convinto a visitare un giorno quei luoghi (io oltre all'Algarvia - fantastica! - non mi sono mai spinto; ancora 30-40 chilometri più a ovest e sarei arrivato dov'è ora mia moglie: Kempten, Lindau, Meersburg ecc.)

Spero che nel frattempo tu ti sia sintonizzato sulla musica il cui link ti ho copiato in cima a questa mail... E' assolutamente adatta a un pomeriggio di domenica, momento in cui l'animo è sospeso tra l'allegria della libertà assoluta e la malinconia a causa della consapevolezza che questa libertà sta per tramontare.
(Domani, lunedì, saranno hatz amari in fab... come tutti i lunedì del resto...)

Ciao, un abbraccio!

p.