venerdì, novembre 02, 2007

E' morto "il fattorino della morte"

Si è spento a Columbus (Ohio), all'età di 92 anni, Paul Tibbets, ex militare statunitense brigadiere generale della United States Air Force, famoso per essere stato il pilota dell'Enola Gay, l'aereo che sganciò la bomba atomica su Hiroshima nel 1945.
Tibbets era figlio di Paul Warfield Tibbets, grossista, ed Enola Gay Haggard. Cresciuto a Cedar Rapids, nello Iowa, nel 1927 si trasferì con la famiglia in Florida. Il 25 febbraio 1937 venne reclutato come pilota cadetto nell'United States Army Air Corps a Fort Thomas, Kentucky. Nel 1938 fu promosso al grado di sottotenente nella Kelly Air Force Base, in Texas.
La missione che gli meritò l'appellativo di "fattorino della morte" fu compiuta il 6 agosto 1945, con un equipaggio di 14 persone. Tibbets aveva allora solo trent'anni ed era già colonnello. L'ordigno da 4,2 tonnellate era chiamato "Little Boy". Deflagrando in aria poco prima di toccare il suolo di Hiroshima, la bomba sviluppò un'ondata di calore che raggiunse i 4.000 gradi centigradi in un raggio di oltre 4 chilometri, seguita da un sinistro fungo di fumo. 140.000 dei 350.000 abitanti della città morirono sul colpo, ma l'esplosione lasciò per anni sulla città una sinistra scia di morte e sofferenza. Alla fine, a Hiroshima le vittime accertate della bomba atomica furono 221.823, contando anche quelle che persero la vita per i danni provocati dalle radiazioni.
“La bomba fu sganciata alle 8:15 di mattina” ha detto Tibbets anni fa in un'intervista. “Se Dante fosse stato con noi sull’aereo, sarebbe rimasto atterrito. La città che avevamo visto così chiaramente pochi minuti prima nella luce del sole, era ormai un’orribile chiazza, scomparsa completamente sotto una spaventosa coltre di fumo e fuoco. (...) Non sono orgoglioso di aver ucciso quelle persone, ma sono orgoglioso di essere partito dal niente, aver pianificato l'intera operazione ed essere riuscito a eseguire il lavoro perfettamente. La notte dormo bene."

Tibbets ribattezzò il B-29 "Enola Gay" in onore della madre.

Robert Lewis, il capitano che era a bordo della superfortezza volante, scrisse sul suo registro: "Dio mio, che cosa abbiamo fatto?"

5 commenti:

Web ha detto...

complimenti per il blog, ti invito a visitare il mio e se ti piace ti propongo uno scambio link..
buona giornata
Andrea

Caramon ha detto...

è sempre triste ricordare certi avvenimenti..e sinceramente mi fa un pò paura il fatto ke "la notte dormiva bene"...
ciao buona serata!

Mark ha detto...

con che coraggi l'ha fatto...penso che chiunque abbia il coraggio di fare un atto simile non abbia un cervello normale..non concepisco il togliere la vita ad un essere umano

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Caramon ha detto...

ciao!!! buon fine settimana :)))

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie