Luglio-agosto 2011, provincia di Agrigento
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Le palme nane, piantate a distanza regolare, parevano suppellettili esotiche sul tappeto d'erba color smeraldo; poco dietro, l'opale del mare si presentava come una superficie artisticamente increspata. (Licata)
Un casolare in rovina, con i muri non più a squadra per causa di un sommovimento geologico o forse per l'impatto di un asteroide, ornava la cima di un colle quasi privo di vegetazione. Soltanto i cespugli verdi su un versante della montagnola e un vetusto olivo che ombreggiava la malandata costruzione sottintendevano all'esistenza di una vena d'acqua sotto le rocce. (Raffadali)
La faccia a metà di un eroe ellenico formava un binomio geometricamente perfetto con il tempio che, imponente, si ergeva in secondo piano.
L'ombra di Mary tagliò per un attimo quella visione arcaica - o venusiana - per intersecare la sagoma, più compatta, del suo compagno. (Agrigento)
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