Alcuni anni fa, passeggiando per la zona pedonale di Monaco di Baviera, mi imbattei in un cantante Höömij. (Höömij = particolare tecnica di canto ipertonico.)
Si trattava forse di colui che in seguito sarebbe divenuto famoso con il nome di Hosoo?
Non lo so; è probabile, ma non posso esserne certo, sebbene ci fosse
una certa somiglianza fisica.
Accompagnato dal suonatore di uno
strumento simile a un contrabbasso con sole due corde (appresi poi che
si trattava in realtà di un violino mongolo, o "violino a testa di
cavallo"), l'uomo, vestito nel costume tradizionale della sua terra,
emetteva suoni di gola armonici capaci di incantare la casuale platea -
me compreso.
L'Höömij (o "Khoomi")
è una tecnica speciale nata nella provincia Chandman-Sum (sui Monti
Altai, Mongolia Occidentale) che viene tramandata di generazione in
generazione. Consiste nell'emettere corposi suoni laringei e più note in una stessa emissione.
L'Höömij è un canto "di imitazione della natura": in esso sono comprese
le voci degli animali (soprattutto cavalli, lupi, cammelli) e quella
dei fiumi, l'eco delle montagne e il fischio del vento della steppa. I
puri rumori del vero mondo. Le parole? Le parole non servono (quasi mai)...
(Interessanti anche le numerose variazioni regionali. La più celebre è il "canto tuvano", originario dell'area mongolo-siberiana, meglio nota appunto come Tuva.)
(Dello stesso Höömij esistono diverse varianti: "Zeedshnij" [di petto], "Isgeree" [simile al fischio] e "Chooloin" [di gola].)
Vedendo che i due mongoli esponevano cassette autoprodotte, ne presi una e chiesi loro quanto costava.
"Dài quello che vuoi" mi rispose l'anonimo Maestro.
Tirai fuori una banconota da venti marchi (tra gli "ooooh" degli astanti, stupiti da tanta generosità) e la posi sul palmo della mano dell'uomo venuto da lontano.
Ripresi quindi la mia passeggiata, sentendomi però diverso; più ricco interiormente, e molto più consapevole della mia posizione su questo nostro pianeta. Le profonde e misteriose frequenze vocali di Hosoo (o del suo sciamanico gemello) continuavano a vibrarmi dentro, e fu allora che sviluppai la convinzione che la Mongolia è la patria ancestrale di noi tutti.
Ancora oggi ritengo quella registrazione su nastro magnetico (la cui "copertina" consiste in una semplice foto dei due musici di strada, senza alcun nome né altre scritte) tra i migliori prodotti in assoluto della mia pur non indifferente collezione musicale.
(Interessanti anche le numerose variazioni regionali. La più celebre è il "canto tuvano", originario dell'area mongolo-siberiana, meglio nota appunto come Tuva.)
(Dello stesso Höömij esistono diverse varianti: "Zeedshnij" [di petto], "Isgeree" [simile al fischio] e "Chooloin" [di gola].)
Vedendo che i due mongoli esponevano cassette autoprodotte, ne presi una e chiesi loro quanto costava.
"Dài quello che vuoi" mi rispose l'anonimo Maestro.
Tirai fuori una banconota da venti marchi (tra gli "ooooh" degli astanti, stupiti da tanta generosità) e la posi sul palmo della mano dell'uomo venuto da lontano.
Ripresi quindi la mia passeggiata, sentendomi però diverso; più ricco interiormente, e molto più consapevole della mia posizione su questo nostro pianeta. Le profonde e misteriose frequenze vocali di Hosoo (o del suo sciamanico gemello) continuavano a vibrarmi dentro, e fu allora che sviluppai la convinzione che la Mongolia è la patria ancestrale di noi tutti.
Ancora oggi ritengo quella registrazione su nastro magnetico (la cui "copertina" consiste in una semplice foto dei due musici di strada, senza alcun nome né altre scritte) tra i migliori prodotti in assoluto della mia pur non indifferente collezione musicale.
Hosoo (propriamente: Dangaa Khosbayar,
nato nel 1971) è cresciuto in una famiglia di cantanti Höömij della
provincia Chandman-Sum, e più precisamente a Chovd, nella catena
montuosa degli Altai (Mongolia Occidentale). E' lì che l'Höömij è nato e
viene tramandato di generazione in generazione.
Hosoo iniziò la sua carriera subito dopo le elementari: in quel di Ulan Bator, dove fece parte di un'ensemble di musica e danze popolari.
Nel 1995 vinse - nella stessa capitale - un concorso che lo consacrò "miglior cantante mongolo". Con i gruppi Manduchai, Egschiglen e Uyanga andò in tournée: in Cina, in Russia e attraverso il Vecchio Continente. Nel 2000 uscì il suo primo disco solista: Altai, in cui l'artista si firma "Dangaa"; l'opera presenta arrangiamenti "moderni" - ovvero all'occidentale, per intenderci. Dalla sua collaborazione con gli Egschiglen nacque l'album Gobi, e da quella con gli Uyanga Uyanga-1. Hosoo è presente anche in alcuni lavori di musicisti jazz europei. Da ricordare la sua partecipazione come "guest" d'eccezione a un album dei tedeschi Embryo: Istanbul-Casablanca - Tour '89. Ha inoltre prestato la sua voce a quattro brani di autoloop, dell'eclettico trombettista Giorgio Li Calzi.
Hosoo riesce ad emettere tre toni contemporaneamente. E' un Maestro indiscusso della sua arte, come confermano le recensioni - tutte positive - dei suoi ormai numerosi concerti.
Hosoo e TransMongolia
Hosoo iniziò la sua carriera subito dopo le elementari: in quel di Ulan Bator, dove fece parte di un'ensemble di musica e danze popolari.
Nel 1995 vinse - nella stessa capitale - un concorso che lo consacrò "miglior cantante mongolo". Con i gruppi Manduchai, Egschiglen e Uyanga andò in tournée: in Cina, in Russia e attraverso il Vecchio Continente. Nel 2000 uscì il suo primo disco solista: Altai, in cui l'artista si firma "Dangaa"; l'opera presenta arrangiamenti "moderni" - ovvero all'occidentale, per intenderci. Dalla sua collaborazione con gli Egschiglen nacque l'album Gobi, e da quella con gli Uyanga Uyanga-1. Hosoo è presente anche in alcuni lavori di musicisti jazz europei. Da ricordare la sua partecipazione come "guest" d'eccezione a un album dei tedeschi Embryo: Istanbul-Casablanca - Tour '89. Ha inoltre prestato la sua voce a quattro brani di autoloop, dell'eclettico trombettista Giorgio Li Calzi.
Hosoo riesce ad emettere tre toni contemporaneamente. E' un Maestro indiscusso della sua arte, come confermano le recensioni - tutte positive - dei suoi ormai numerosi concerti.
Hosoo e TransMongolia
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Links di approfondimento:
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http://www.face-music.ch//artists/ens_khanbogd_en.html
http://mongolianmusic.blogspot.de/2008/04/hosoo-transmongolia-khoomii-and.html
http://www.art-base.be/index.php?view=details
http://www.riflessioni.it/enciclopedia/armonici.htm
http://www.face-music.ch//bi_bid/historyoftengerism.html
http://www.lastfm.it/tag/throat%20singing
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SUONI TRADIZIONALI MONGOLI (.mp3-clips)
http://www.face-music.ch//sou nds/mongoliasound.html
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Un grazie all'amico Massimo Baraldi che
anni fa mi reindirizzò sull'antico sentiero etno-folkloristico. Massimo così mi
parlava allora dell'ultimo album di Hosoo e del suo gruppo (i TransMongolia):
"Il loro ultimo CD è bellissimo! Hosoo dice che in Mongolia non sarebbe apprezzato: da quelle parti preferiscono le cose più tradizionali... Nonostante sia rigorosamente acustico (il Nostro sostiene che qualunque forma di amplificazione stravolgerebbe il suono), in alcuni momenti le contaminazioni con la musica occidentale (blues, jazz e anche heavy) sono evidenti. Un ottimo lavoro, sono sicuro che ti piacerà! [...] I musicisti sono tutti diplomati al conservatorio mongolo di non so dove, ma uno è un fanatico dell'hip hop, un altro del jazz, un altro ancora di gruppi come Metallica e Guns & Roses... Un bell'insieme!"
"Il loro ultimo CD è bellissimo! Hosoo dice che in Mongolia non sarebbe apprezzato: da quelle parti preferiscono le cose più tradizionali... Nonostante sia rigorosamente acustico (il Nostro sostiene che qualunque forma di amplificazione stravolgerebbe il suono), in alcuni momenti le contaminazioni con la musica occidentale (blues, jazz e anche heavy) sono evidenti. Un ottimo lavoro, sono sicuro che ti piacerà! [...] I musicisti sono tutti diplomati al conservatorio mongolo di non so dove, ma uno è un fanatico dell'hip hop, un altro del jazz, un altro ancora di gruppi come Metallica e Guns & Roses... Un bell'insieme!"
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