giovedì, agosto 10, 2023

Recensione di 'Together we stand'...

 ...'divided we fall'


di Nicola Randone


Pink Floyd The Wall (il film)



Questo è un libro che si deve leggere e far leggere. Io personalmente ne ho regalato una copia a mio fratello e l'ho raccomandato a molti miei conoscenti. Together we stand, divided we fall (che Randone ha scritto con il contributo di Nino Gatti) è un'analisi critica compiuta da un musicista; dunque abbiamo da una parte molti dettagli tecnici interessanti, tuttavia il grosso del volume è costituito dalle osservazioni di un grande fan dei Pink Floyd e del rock in generale, perciò possiamo stare certi che qui c'è dell'entusiasmo genuino, c'è il cuore, c'è la sensibilità di chi sa cogliere sentimenti e sfumature poetiche.



La storia la sappiamo: il film diretto da Alan Parker uscì nel 1982 e fu immediatamente un successo, sulle ali della fama del 'concept album' The Wall. L'ispirazione è ovviamente quella della straordinaria narrazione su pentagramma incisa sul doppio disco pluripremiato; inoltre ci si serve qui dell'interpretazione sentita e dunque credibile di Bob Geldof nei panni di una rock star in forte crisi. È un film tradizionale? No, come sappiamo. È un insieme - un vero mix - di linguaggi espressivi. Pink Floyd The Wall visualmente è basato in gran parte sulle animazioni di Gerald Scarfe, costruite su disegni iconici che nel frattempo hanno fatto scuola. (La scelta cadde su Scarfe non in maniera casuale: nel Regno Unito, era già noto come fumettista satirico.)



Nicola Randone fa un lavoro anche di ricerca linguistica, illustrandoci le espressioni idiomatiche e quelle inconsuete (per noi non-inglesi) contenute nell'opera.


>> A proposito dell'uso dei "modi di dire" in THE WALL, che abbiamo già avuto modo di riscontrare In the Flesh? nell'espressione "space cadet glow", è chiaro che l'autore Roger Waters non sia il classico paroliere che gira sempre intorno alle stesse parole ma che, da uomo inglese tutto d'un pezzo, ami servirsi della tradizione linguistica della sua terra proprio come uno scrittore colto. Non a caso, chi mastica un po' d'inglese e non ha alcuna difficoltà a comprendere il testo cantato di gruppi come i Led Zeppelin o i Deep Purple, quando si trova davanti a un testo di Roger deve spesso ricorrere al vocabolario. <<


Per questo motivo Randone ha analizzato anche l'etimologia dei modi di dire: per arrivare a una più profonda comprensione dell'opera. Oltre alla descrizione dei singoli capitoli, anzi: delle singole scene della pellicola, ci sono un mucchio di informazioni particolareggiate sul periodo in cui le singole canzoni sono state composte, per quale occasione, in quale situazione esistenziale di questo o quel componente della band, cosa vogliano dire veramente e, come c'è da aspettarsi, vengono scandagliati i retroscena dietro alle sequenze del film, gli incidenti sul percorso, le curiosità, i contributi di questo o quel membro della troupe, le scelte artistiche e di montaggio fatte da Alan Parker e dai suoi collaboratori...


Il lettore può così "gustarsi" Pink Floyd The Wall anche se non ha il DVD sottomano, rivivendo nel proprio spirito il racconto in tutte le sue nuances e persino imparando qualcosa di più circa i Pink Floyd. All'interno del gruppo, infatti, si erano già innescati quei meccanismi che avrebbero ben presto portato alla separazione di/da Waters...


Libro assolutamente da avere! 








 

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