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giovedì, agosto 25, 2011

Sorteggio Champions - Napoli sfortunato, Inter e Milan compito superabile

Gruppo A: FC Bayern, FC Villarreal, Manchester City, SSC Napoli
 
Gruppo B: Inter, ZSKA Mosca, LOSC Lille, Trabzonspor
 
Gruppo C: Manchester United, Benfica Lissabon, FC Basilea, Otelul Galati
 
Gruppo D: Real Madrid, Olympique Lyon, Ajax Amsterdam, Dinamo Zagrabia
 
Gruppo E: FC Chelsea, FC Valencia, Leverkusen, KRC Genk
 
Gruppo F: Arsenal London, Olympique Marseille, Olympiakos Pireus, Borussia Dortmund
 
Gruppo G: FC Porto, Schachtjor Donezk, Zenit San Pietroburgo, APOEL Nicosia
 
Gruppo H: FC Barcelona, AC Milan, BATE Borisov, Viktoria Pilsen


Le date dei confronti: 13-14 settembre, 27-28 settembre, 18-19 ottobre, 1-2 novembre, 22-23 novembre, 6-7 dicembre

venerdì, aprile 22, 2011

Ahò, questi qui tifano Inter. Mboh? Devono essere matti...

Per la serie: Voi chiedete, io rispondo



Your question:



ma secondo voi è normale tifare inter (pubblicatela grazie)?
una squadra petroliera ladra e i suoi tifosi sono persone molto chiuse strane e vogliono avere sempre ragione...



My answer:


Forse non lo sai, ma si parla di "stile Inter" per definire appunto una certa classe dimostrata dalla dirigenza, dai calciatori e dai tifosi di questo club non solo nel calcio, ma anche nella vita!

L'interista si riconosce per la sua sobrietà, la sua superiorità, la sua calma, insomma la sua razionale visione delle cose. Certo, ogni tanto qualcuno di loro si arrabbia, ma è umano: quando hai spesso a che fare con idioti, il rischio è che costoro riescano a trascinarti giù, al loro livello, dove possono batterti con i loro trucchetti volgari, sleali.
Comunque, di solito l'interista vero non si arrabbia nemmeno quando il suo club perde, ma cerca di godersi il calcio per quello che è, ovvero lo specchio della nostra esistenza (ove conta la forza del singolo, e tantissimo, ma dove altresì nemmeno il più grande degli assi può nulla se non ha intorno a sé un team di bravi compagni).

Quasi tutti i più simpatici personaggi dello spettacolo e della vita pubblica sono tifosi interisti (Bonolis, Fiorello, Amadeus, Carlo Conti... per citare soltanto alcuni noti volti della televisione) e il grande giornalista Beppe Severgnini ha scritto diversi libri che spiegano il come e il perché di questa sfrenata passione. I libri di Severgnini li trovi nel link che ho copiato in calce.



Il mio consiglio: diventate interisti! Non ve ne pentirete e... vi arrabbierete di meno, apprezzando di più (e in maniera pulita, onesta) questo meraviglioso sport che è il calcio, dove importa non tanto vincere a tutti i costi, bensì divertirsi difendendo nel contempo i valori profondi e sinceri della vita.

http://www.beppesevergnini.com/libri.php


domenica, maggio 23, 2010

Apoteosi Inter

2-0, doppietta di Diego Milito: l'apprendista stregone (Mourinho) supera il Gran Maestro (van Gaal).
"Colpo triplo" dei Nerazzurri (scudetto, Coppa Italia e Champions League in una sola stagione!) e Massimo Moratti che si ritrova a ricalcare le orme di papà Angelo a distanza di 45 anni.



[All pictures © REUTERS]


Bernabéu gremito. E' lo stadio in cui, con molta probabilità, José Mourinho lavorerà a cominciare già dalle prossime settimane; perciò, per lui è come un preludio lussuoso, un esercizio di respirazione; respirerà aria di grandeza madrileña: lo attende il Real...
Tuttavia, l'allenatore portoghese non vuol lasciare l'Inter senza aver prima compiuto fino in fondo il suo dovere. E ci riesce brillantemente, forte di una truppa davvero eccezionale di professionisti della pedata ma, soprattutto, di ben amalgamati amici.


Il Bayern si schiera in campo attendendosi stupidamente un'Inter catanecciara... E', questo, uno dei due grandi errori che commettono i tedeschi. L'altro sarà fare entrare nel secondo tempo Klose al posto dell'eccellente Altintop anziché per l'invisibile punta unica Olic.
Al contrario del suo ex insegnante, "Mou" azzeccherà i pochi, scontati cambi che saranno ncessari per portare a casa il successo.



Vincendo questa finale, l'Inter ha in qualche modo vendicato anche la Fiorentina, che, come ricorderete, dal doppio confronto con il Bayern München era uscita perdente (dovendo quindi dire prematuramente addio alla prestigiosa competizione continentale). Se la Viola non ce l'ha fatta, è stato più per colpa degli arbitri che per merito degli avversari. In una dimensione parallela in cui regnasse davvero la giustizia, chissà, la finale avrebbe potuto essere Inter-Fiorentina...


Moratti: "Emozione sensazionale"

Ma non c'è tempo né spazio per le speculazioni. Per i sogni, invece, sì. E' un'atmosfera quasi irreale e - appunto - onirica quella che caratterizza l'Estadio Bernabéu di Madrid mentre vengono lette le formazioni. L'Inter giocherà con Chivu terzino sinistro (Facchetti!), Zanetti in un ruolo che potremmo definire "mediano di spinta" (Bedin! o Bertini!) e Pandev esterno sinistro (o ala sinistra: Mariolino Corso!). Il mito nerazzurro, con passato e presente accorpati sotto le stelle della Meseta, freme, fluisce e si libra sull'onda dei colori societari che riempiono più o meno metà dell'imponente arena.
L'altro 50% circa degli spalti si è tinto invece del rosso-e-bianco del Bayern.


Club solido, quello presieduto da Karl Rummenigge (ex Inter!) e che vede come presidente onorario il leggendario "Kaiser", al secolo Franz Beckenbauer. Al contrario di Karl, che proviene dal Nord Reno-Westfalia e che per i bavaresi è perciò quello che per i nostri meridionali equivale a un "polentone", Franz è bayerisch nel cuore e nell'anima. Ai microfoni di Sat1, l'emittente che ha i diritti per trasmettere la partita in Germania, Franz Beckenbauer rammenta, biascicando nel modo tipico dei bavaresi, che l'Inter, "come tutte le squadre italiane, ama fare il muro" e che il compito più arduo per la squadra di Monaco sarà appunto di sfondare tale barriera difensiva.
Siamo alle solite: i tedeschi si lasciano accecare dai luoghi comuni, credono solo a ciò che vogliono credere, tendono a inquadrare gli italiani nel compartimento erroneo del loro cervello a patata... Risultato: i "mangiaspaghetti" sgusciano tra le loro maglie e vincono! (E' già capitato innumerevoli volte a livello di nazionali.)


Sì, il Bayern München ha peccato di arroganza nei giorni, anzi nelle settimane precedenti alla finale madrilena. Tante chiacchiere si sono consumate, tanti falsi preconcetti si sono creati, rendendo l'attesa snervante. Aizzati da tabloid semi-fuorilegge come la Bild Zeitung, l'allenatore, i giocatori e i dirigenti della società di Monaco di Baviera non hanno fatto altro che sottolineare la propensione al "catenaccio" dell'Inter e quella all'"attacco" dello stesso Bayern. Parecchio disturbanti sono risultate soprattutto certe dichiarazioni di Louis van Gaal, il tecnico olandese, il quale ha cercato di soggezionare a distanza l'arbitro con frasi del tipo: "Moltissimo dipende dalla conduzione di gara dell'Imparziale. Una singola decisione sbagliata può compromettere fatalmente il punteggio". Con questa tattica psicologica da strapazzo, van Gaal cercava anticipatamente di tirare dalla propria parte il fischietto designato...
Per fortuna, l'inglese Webb si è dimostrato perfettamente all'altezza dei suoi compiti. Alla fine dei 90 minuti, i bavaresi non possono recriminare alcunché, con l'eccezione, forse, di un mani in piena area di Maicon. (D'altronde, sull'altro piatto della bilancia c'è qualche duro fallo di troppo a opera di Bommel, magnanimamente graziato dalla terna arbitrale.)

[All pictures © REUTERS]

Conseguenza di tanta "guerra dei nervi", che alla fin fine ha finito per avere un effetto-boomerang: per 35 minuti, vale a dire dal fischio d'inizio al primo goal di Milito, i bavaresi sono rimasti pressoché imbambolati, sorpresi dalla padronanza tecnico-tattica dell'Inter. Insomma, sono saltati fuori tutti i difetti, tutte le Macken del Bayern; in primis, la mentalità da eterna provinciale, da zia di campagna eccessivamente sparagnina e che moralizza a vuoto (rimproverando alle vicine vezzi e vizi che lei medesima possiede). Quale altro club si periterebbe di schierare un paio di talenti privi di esperienza - Badstuber e Müller - in una finale di Champions League e contro un avversario del calibro dell'Inter?!?
I Nerazzurri fanno quasi quel che vogliono, si prendono il lusso di ridurre al minimo il possesso palla, premono e nel contempo corrono, affondano... lasciando ai tedeschi ben poche possibilità di mettersi in luce (dove sono Schweinsteiger, Olic, Lahm? soltanto il turco Altintop sa rendersi pericoloso in un'occasione o due).
Ed ecco che, alla prima opportunità che gli si presenta, il nostro "Principe" invita di testa Sneijder a fargli da sponda, si scrolla di dosso le guardie del corpo e appoggia in rete con tocco vincente.

Questo è vero calcio: un gioco lineare, concreto, dove si bada al sodo. Per tutta la partita, l'attaccante argentino avrà tirato in porta due volte, al massimo due e mezza. E ha realizzato una doppietta!

Il commentatore di Sat1 affoga nella bile, si scatena contro il club italiano, reo, a suo dire, di chiudersi in difesa...
In effetti qualcosina di vero c'è: dal 35' al 45' si assiste a un'Inter che pare accontentarsi dell'1-0, con il Bayern che spinge (sterilmente però) alla ricerca del pareggio. Eppure, anche in questa fase sono gli interisti a sfiorare più spesso il goal...

La tivù tedesca è indigesta. Bisogna cambiare canale. Molto meglio ORF, l'emittente statale austriaca. Lì abbiamo l'onore di avere in studio, come co-commentatore, Herbert Prohaska, stella interista per un breve ma intenso scampolo degli Anni Ottanta. Prima del match, Prohaska ha pronosticato un 1-0 per il club italiano e, mentre i giocatori si trovano negli spogliatoi aspettando la ripresa, lui si gongola, con le tipiche, profonde vocali ostrogote: "Probabile che il risultato rimanga così e che io ci azzecchi in pieno...".
La sua simpatia è riservata palesemente all'Inter. Di contro, il commentatore austriaco "in campo" è - ovvio - dalla parte dei bavaresi e ogni tanto anche lui scivola, come i colleghi tedeschi, nel cliché del "calcio maccheronico". Ma in complesso si riscontra molta più obiettività in Austria che non in Germania.


Il futuro... è già oggi

Durante la pausa ci si attendeva che van Gaal strigliasse e spronasse i suoi, e infatti qualcosina in più il Bayern ad inizio di secondo tempo la fa vedere. In generale però i tedeschi appaiono troppo compassati. Inoltre, si trovano di fronte un'Inter disciplinatissima e furba che sembra la replica di quella di Helenio Herrera: difesa perfetta, ripartenze da manuale e un centravanti superbo pronto a stoccare una seconda volta. 2-0, e a questo punto nessuno ha più dubbi sulla conquista del trofeo da parte dei Nerazzurri.

La nostra squadra ha giocato "la" partita perfetta ed è parere concorde che Milito si meriti il Pallone d'Oro.

Complimenti Inter, conquistadora della più importante coppa europea. E complimenti ai numerosi tifosi arrivati dall'Italia che hanno colorato il Bernabéu vincendo la sfida del tifo contro i tedeschi (pittoreschi ma in maniera meno gioiosa).

Al fischio finale corrisponde il tripudio dei fans nerazzurri e l'invidia, il livore, la frustrazione dei miseri "gufi", ossia di quei nostri connazionali che, nel corso della magica serata, hanno tifato contro. (Ma consoliamoci: le cose vanno così anche fuori del nostro Paese. In Germania non sono pochi coloro che augurano sempre al pluridecorato e ricco F.C. Bayern di perdere. Beh, per una volta tanto sono stati accontentati.)

Il pianto irrefrenabile di Mourinho in appendice ai 90 minuti si può interpretare in tanti modi: felicità, sfogo liberatorio dopo le polemiche e le accuse - anche pesanti - nei suoi confronti, oppure un umanissimo tributo alla fortuna. Sì, perché per arrivare a conseguire tanti e tali successi occorre non solo bravura, ma anche un pizzico, a volte due, di buena suerte. Comunque sia, Madama Fortuna è fondamentalmente una signora, e le signore non si accompagnano agli indegni, agli immeritevoli.

Ciao José... e grazie per il tuo soggiorno a Milano.

Grazie soprattutto Grande Inter; e non soltanto per il successo arcimeritato. Hai riscattato, attraverso lo sport più popolare in assoluto, l'immagine dell'Italia nel mondo, restituendoci un momento di sano orgoglio nazionale.

Capitan Zanetti (700sima presenza!) corona una militanza speciale con la maglia a strisce nere e azzurre: "E' un'emozione unica, inseguivo questa coppa da 15 anni e arriva proprio nel momento migliore della mia carriera".
Gli fa eco Cambiasso: "E' la vittoria del gruppo".



E adesso... tutti in vacanza! Anche perchè i mondiali sudafricani saranno per noi brevi e - urca! - tutt'altro che indolori.


[All pictures © REUTERS]



Bayern-Inter 0-2


Bayern: Butt; Lahm, Van Buyten, Demichelis, Badstuber; Robben, Van Bommel, Schweinsteiger, Altintop (18' st Klose); Müller, Olic (29' st Gomez).
A disp: Rensing, Gorlitz, Contento, Pranjjic; Tymoschuk.
All. Van Gaal.

Inter: Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Chivu (21' st Stankovic); Zanetti, Cambiasso; Pandev (33' st Muntari), Sneijder, Eto'o; Milito (45' st Materazzi).
A disp: Toldo, Cordoba, Mariga, Balotelli.
All. Mourinho.


Arbitro: Webb (Inghilterra).
Marcatore: 35' pt Milito, 25' st Milito.


Note: ammoniti Demichelis, Chivu, Pandev, Van Bommel.



[All pictures © REUTERS]


Articolo di Peter Patti, 22-23/5/2010


lunedì, aprile 05, 2010

L'Inter è a Mosca, domani il ritorno dei quarti

Contro il CSKA c'è Supermario!


Sarà dura nell'inferno di ghiaccio moscovita, ma d'altronde i Neroazzurri, grazie a Mou, hanno imparato ad affrontare ogni esame con grande convinzione. Non mi sorprenderebbe se l'Inter giocasse addirittura con 3 o 4 punte! L'Inter è diventato l'equivalente di ciò che per noi italiani rappresentava il Milan dei tempi gloriosi di Rijkard, van Basten e Gullit... Perciò: supportiamola!

La probabile formazione (4-4-2) :


Julio Cesar

Maicon, Lucio, Samuel, Zanetti

Stankovic, Cambiasso, Motta
Sneijder


Pandev, Milito.


Tra gli uomini in panchina: Eto’o e Balotelli.


Mario Balotelli Barwuah


Supportiamo l'Inter! E' importante farlo soprattutto ora che si è riaperta una campagna diffamatoria nei confronti della Beneamata. Ma, si sa: l'Italia è il Paese del revisionismo. E mi spiego.

Nella scorsa legislatura del Centrodestra, la TV è stata sommersa da programmi "storici" in cui eminenti professori (anche e soprattutto sulla RAI) di fatto perdonavano Mussolini e la dittatura fascista, sbugiardando i libri di testo. Ora - e torniamo a petardo al calcio -, sedicenti giornalisti sportivi vogliono addirittura beatificare il truffaldino Luciano Moggi... Così, il club che per anni è stato danneggiato più di tutti dalle tresche di Calciopoli, ovvero appunto l'Inter, viene nuovamente messo in croce!

Ecco che cos'è l'Italia: una bolgia di ipocriti, di venduti! Una massa di pseudotifosi che si inchinano al cospetto delle volgarità e dei complotti forgiati dai vari Moggi, Giraudo, Galliani e compagnia bella.

Sul Corriere, Piero Ostellino rivede e ribalta i fatti attinenti a Moggiopoli/Calciopoli, scrivendo un mucchio di baggianate che risulterebbero ignobili per qualsiasi blogger di serie B, figuriamoci dunque per un giornalista iscritto al famigerato Albo! Su tutti i forum, la provocazione ostelliniana viene ripresa dai tifosi bianconeri, i quali da diverse stagioni sono alla ricerca di uno scampolo di orgoglio; ed ecco che, in migliaia di commenti a calce di articoli sugli scandali del calcio nostrano, costoro osannano il pennarolo (= "editorialista") del Corriere della Sera. Nel farlo, "ricordano" che Guido Rossi è stato manager di Telecom... Peccato che "dimentichino" che Rossi è anche stato nel CdA della FIAT!



Ripeto quanto sopra: l'Italia è il Paese dei falsi (e non necessariamente "falsi d'autore"). Abbiamo una marea di persuasori non-più-tanto-occulti che, mentre vanno predicando l'amore e l'unità della nazione, fanno di tutto per scaldare gli animi, aizzando le folle che, tanto, sono ormai completamente prive di self control (come nel prologo di ogni bravo ventennio dittatoriale). Anche per questo, anche per contrastare l'astio dilagante, anche per contenere tali sguazzi di bile nera che rischia di sommergerci, domani bisogna che tutti... tutti!... facciamo il tifo per l'Inter. E' giunta l'ora di dimostrare che siamo un popolo unito, dai sentimenti patriottici e, soprattutto, in grado di ragionare previo uso dei nostri stessi neuroni.



F O R Z A ......... I N T E R ..... !




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venerdì, ottobre 05, 2007

Calcio: una settimana di Coppe "Didastrosa"

In Champions vince solo l'Inter. In Coppa UEFA si salva solo la Fiorentina - ai rigori; ma meglio di niente - mentre vengono buttate fuori Empoli, Samp e Palermo (quest'ultima in maniera davvero ingenua). I riflettori però sono tutti puntati sul Milan, che ancora una volta ha deluso, e soprattutto sono puntati sul portiere rossonero Nelson Dida.

A causa della sua simulazione, il brasiliano è oggetto di riprovazioni e spottò da parte di tutti, e mi è persino capitato di leggere, in molti articoli, parole di elogio per la giustizia (sportiva e no) scozzese, che ha immediatamente provveduto a punire l'isolato invasore; in questi articoli si fanno paragoni con la nostra giustizia... E a me pare che siano solo un ennesimo pretesto per dir male dell'Italia.

Allora: tanto per cominciare, noi italiani siamo più civili degli scozzesi e dei britannici in generale, anche in fatto di legislazione.

Inoltre: il "caso Dida" è stato gonfiato a dismisura per semplice mania di sensazionalismo. In realtà non è accaduto nulla di grave. Il tifoso entrato in campo non ha fatto del male a nessuno: ha solo gioito - a modo suo - per il goal del Celtic. Adesso però, oltre a essere stato escluso da tutte le partite della squadra che ama, rischia persino la galera.
Grave semmai è la disattenzione del servizio d'ordine del Celtic Park. E' qui che deve intervenire la UEFA!

Ed è vero che il portiere del Milan ha inscenato una commedia a dir poco grottesca dopo essere stato leggermente toccato sul collo, ma neanche lui andrebbe severamente sanzionato per questo. (Io sono interista e ricordo benissimo la sceneggiata di "Bonimba" in un celebre Inter-Mönchengladbach che fu caratterizzato da una caterva di reti tedesche e dal lancio di una lattina di birra.) Per Dida, una piccola multa e via: bisogna capire la tensione dei giocatori durante un incontro tanto importante. A questo proposito, anzi, abolirei anche quella regola assurda che costringe gli arbitri a punire i calciatori che "esultano troppo a lungo" dopo aver segnato un goal e/o che si tolgono la maglia. Il calcio è fatto soprattutto di passioni.

Semmai il portiere milanista sarebbe da sanzionare - da parte del suo stesso club - per le mere prestazioni sportive, veramente "didastrose". Ma questa è una questione interna ai rossoneri, risolvibile dunque solo dal "summit" dirigenziale di Galliani & Co.



Il video della simulazione di Glasgow