L'Inter ha vinto il derby (per 4-2, lo ricordiamo) con un capovolgimento insperato, dopo un primo tempo indegno e un secondo tempo esattamente opposto. E l'impresa è riuscita senza che Conte, l'allenatore nerazzurro, avesse effettuato una sola sostituzione (almeno fino al 72°, sul risultato di 3-2). Dunque: gli stessi giocatori che nella prima frazione di gara avevano fatto disperare i propri tifosi, evidentemente sgridati dal loro coach durante la pausa, hanno letteralmente cambiato volto. Cambiandolo anche alla partita.
Ciò per rammentarci che nel calcio, così come nella vita, il tenere duro, il resistere, la resilienza... accompagnata dalla voglia di rivalsa... è fondamentale.
Quello dell'Inter è stato sicuramente uno dei come-backs più belli nella storia di questo sport, tanto più che è arrivato in un Derby della Madonnina - occasione sempre speciale. Però non si può inserire tra le rimonte più pazze del calcio, che sono ben altre e sono state già scritte a caratteri di fuoco nell'almanacco universale del gioco del pallone.
Rimonta Numero 1.
Marzo 2017. Barcellona- PSG 6-1. I Blaugrana si impongono al Camp Nou sui francesi (segnando tre goal negli ultimi sette minuti!) dopo che all'andata, a Parigi, erano stati travolti per 4-0.
Qualificazione per i Mondiali 2014. È il 2012 e siamo in Germania. Germania-Svezia 4-4, dopo che i tedeschi si erano portati sul 4-0! Merito della "remuntada" (ma come si dice "remuntada" in svedese?) è in gran parte di Zlatan Ibrahimovic che, con un colpo di testa, apre la strada per l'incredibile ritorno dei Gialloblu scandinavi, che si concretizza con le reti di Lustig, Elmander e, al 92°, di Elm.
La Juventus doma l’Atletico Madrid.
Battuta 2-0 a Madrid dall’Atletico negli ottavi di finale della Champions League 2018/19, il 12 marzo la Juventus trova la prima tripletta di Cristiano Ronaldo e si qualifica ai quarti in uno Stadium in delirio. (Articolo qui.)
2006, finale di Supercoppa italiana. A fronteggiarsi sono Inter e Roma. L'Inter di Roberto Mancini si ritrova sotto per 3-0 dopo le reti di Aquilani e Mancini. Ci pensano Vieira (doppietta) e Crespo a realizzare la rimonta degli interisti. Si è dunque sul tre pari. Si va ai supplementari, dove, con una rete di Luis Figo su punizione, l'Inter si aggiudica il trofeo, con il risultato definitivo di 4-3.
2004. Débâcle del Milan in Champions League. L'avversario è ritenuto abbastanza modesto. Si tratta infatti del Deportivo La Coruña, e all'andata, in casa, i Rossoneri (campioni in carica) hanno risolto il compito con un agevole 4-1. La semifinale è a portata di mano! Ma in Spagna subiscono un secco 4-0, e a qualificarsi è il Deportivo La Coruña!
2004. L'Inter di Mancini è sotto di due reti con la Sampdoria. A San Siro. Ma nei 5 minuti rimanenti la squadra si scatena e ribalta lo score con reti di Martins, Vieri e Recoba. Inter-Samp 3-2... (0-2 ancora all’86°, 3-2 al 93°!)
... C'è poi un'Inter-Juventus 2-1 della stagione 2016/17. (Video qui.)
2004. Tottenham-Manchester City 3-4 (FA Cup). Dopo i primi 45 minuti il Tottenham è avanti 3-0 con i goal di King, Keane e Ziege. La gara sembra chiusa, anche in virtù dell'esplulsione di Barton che lascia il City in dieci. Poi, la magia: Distin, Bosvelt e Wright-Phillips fanno un insperato 3-3 e nel recupero ci pensa Macken a fissare il risultato su uno sbalorditivo 4-3 per gli ospiti.
2001. Juventus-Torino 3-3, partita valevole per il campionato di Serie A. Uno dei Derby della Mole più epici degli ultimi decenni. La Juventus chiude il primo tempo sul 3-0 (doppietta di Del Piero e goal di Tudor). Ma, al rientro in campo, qualcosa cambia: Lucarelli, Ferrante e Maspero "bucano" Buffon facendo impazzire i tifosi del Toro. Che, però, dovranno soffrire ancora un po'. Rigore per la Juve: ma Salas lo calcia alle stelle ed è festa granata.
1999. Manchester Utd-Bayern Monaco 2-1. (0-1 al 90°, 2-1 al 93°!!)
I tedeschi, macchina da gioco tenuta bene insieme dall'esperto mister Ottmar Hitzfeld, vanno in vantaggio con Basler al 5° minuto, con una punizione che beffa Peter Schmeichel sul proprio palo. Risultato che i tedeschi difenderanno fino al novantesimo... Intanto Ferguson ha deciso di buttare nella mischia Teddy Sheringham e Ole Gunnar Solskjær... Che sono i protagonisti del miracolo operato dai Red Devils. Con due deviazioni da calcio d'angolo, infatti, proprio Teddy Sheringham e Solskjær - nei tre minuti di recupero concessi da Collina - ribaltano il risultato!
La coppa dalle grandi orecchie torna a Manchester dopo 31 anni. Hitzfeld e il Bayern si rifaranno due anni dopo.
1998. Marsiglia-Montpellier 5-4 (campionato francese). Un Montpellier scatenato mette sotto i padroni di casa 0-4 dopo mezz'ora di gioco (15° Bakayoko, 19° Robert, 23° Sauzée e ancora Bakayoko 34°). Ma dopo il goal di Maurice che accorcia le distanze, Dugarry entra in campo al 60esimo e segna una doppietta, che sarà seguita dal goal del pareggio di Roy. A tempo scaduto, il rigore per l'Olympique Marseille e Blanc dal dischetto non perdona. È sorpasso.
Martedì 7 maggio 2019. Liverpool-Barcellona. Al Liverpool serve un miracolo contro i quotatissimi Blaugrana. La squadra di Klopp infatti dovrà vincere con 4 goal di scarto per ribaltare il 3-0 incassato al Camp Nou. "Qual è la quota per il poker servito dalla squadra di Klopp a quella di Valverde? Altissima… è pagata 61 volte la posta: puntando 5 euro, se ne possono vincere 305. A rendere ulteriormente difficile l’impresa dei Reds, sarà l’assenza di Salah e Firmino." Così scrive un giornale sportivo. E: "Chissà che il manager tedesco non abbia fatto vedere ai suoi giocatori i video delle precedenti rimonte del Liverpool in Champions, e in particolare quanto accaduto nella finale di Istanbul del 2004/2005 contro il Milan!" (Articolo a firma di Marco Beltrami.)
Nell'incandescente Anfield (la "casa" del Liverpool), succede l'impensabile!
LIVERPOOL-BARCELLONA 4-0!! La Gazzetta intitola: Doppiette di Origi e Wijnaldum, ribaltato il 3-0 subito all’andata per volare a Madrid. Catalani eliminati come l’anno scorso contro la Roma.
Liverpool, è una rimonta clamorosa: 4-0 ad Anfield e Reds in finale, il Barça è fuoriDi Simone Pace, 07/05/2019
Impresa della squadra di Klopp che ribalta lo 0-3 del Camp Nou e si qualifica per il secondo anno consecutivo alla finale dove l'1 giugno a Madrid affronterà una tra Ajax e Tottenham. Origi sblocca il risultato al 7°, poi una doppietta di Winaldum tra il 54° e il 56° manda in tilt i Blaugrana. Ci pensa ancora Origi al 79° a siglare il poker.
Per il Barcellona, il post-gara è un dramma: L'allenatore Valverde sotto shock, Sergio Busquets Burgos - per i fan solo "Busquets" (giocatore del Barcellona e della Nazionale spagnola) - in lacrime...
Klopp: “Questi ragazzi hanno una mentalità da giganti. Questa notte è più speciale di altre”Di Stefano Dolci
Le dichiarazioni dei protagonisti dell'impresa di Anfield. Klopp e i giocatori del Liverpool, al settimo cielo dopo il 4-0 al Barça.Il Liverpool è abituato alle rimonte ma una nottata tanto perfetta, forse nemmeno nelle fiabe i tifosi dei Reds potevano immaginarla. Per il secondo anno consecutivo la compagine inglese arriva all’ultimo atto, eliminando il Barcellona: straforito con un 4-0 che non ammette repliche. Pur senza i due attaccanti titolari, Momo Salah (26 centri in stagione) e Roberto Firmino (16 reti), i ragazzi di Klopp sono riusciti a ribaltare i Blaugrana, rinnovando il mito del “This is Anfield”, lo stadio in cui tutto è possibile. E stasera se n’è avuta l’ennesima dimostrazione...
Lo stadium alla Anfield Road
Jurgen Klopp (l'amatissimo allenatore tedesco del Liverpool):
"Non ho parole per descrivere la mentalità enorme che hanno questi ragazzi. È veramente speciale questa notte per noi. Ho vissuto già notti speciali nel calcio in vita mia ma questa sera è diverso. Se mi avessero chiesto prima della partita un’opinione avrei detto che ci sarebbero state ben poche possibilità. L’ho detto anche ai ragazzi che segnare quattro goal era complicato ma che solo perché erano loro ce l’avrebbero potuta fare. È quello che è successo. Hanno mostrato un grande carattere insieme a un calco spettacolare. È difficile da credere, strano e speciale. Guardavo negli occhi i ragazzi e loro non riuscivano neanche a sorridere perchè significava tanto per loro e per la gente qui allo stadio. Giocavamo senza Salah e Firmino al Barcellona e a loro bastava un goal. Giocare in questo modo è di altissimo livello".
Come si è realizzato il sogno
Nell’intervallo, dopo un colpo rimediato in campo, resta negli spogliatoi Robertson, rimpiazzato da Wijnaldum. E la mossa si rivela azzeccata perché l’ex-Newcastle va a segno due volte nel giro di altrettanti minuti: al 54° sfrutta il cross di Alexander-Arnold e insacca con un rasoterra che sorprende Ter Stegen, al 56° riceve da Shaqiri e prende l’ascensore per fare centro di testa. Per gli ospiti, gli innesti di Arthur e Semedo servono a poco, e la dormita del Barcellona è colossale al 79° quando Alexander-Arnold batte velocemente un corner e trae in inganno tutta la difesa blaugrana, con Origi pronto a buttarla dentro nel cuore dell’area di rigore. L'epilogo è un mix di tensione ed emozioni, poi il triplice fischio rende il sogno una realtà. Ovviamente, per il Liverpool.
Ci sono state altre beffe sorprendenti da parte del Liverpool nelle coppe europee...
Ad esempio nel 2016 contro ilBorussia Dortmund. Quarti di finale di Europa League. Dopo il pareggio per 1-1 all'andata, al ritorno i Reds subiscono 2 goal nei primi nove minuti. Soltanto al 48° Origi può accorciare, ma il club tedesco torna a due goal di distanza con Marco Reus. 1-3 al 57°... Il Liverpool però non demorde e Coutinho al 66°, Mamadou Sakho al 77° e Lovren al 90°+1 fissano il risultato a 4-3 per i padroni di casa! Complessivo: 5-4. Senza il goal di Lovren nel recupero, a passare il turno sarebbe stato il Borussia Dortmund, per le reti segnate fuori casa.
Nel 2004 il Liverpool di Rafael Benítez può qualificarsi agli ottavi di finale della Champions League solo dopo aver sofferto, nella fase a gironi, contro l'Olympiacos. Gli ellenici resistono alla bell'e meglio agli attacchi "a colpo sicuro" dei Reds, "a colpo sicuro" ma non coronati dal successo. In attacco i greci schierano la coppia brasiliana Giovanni-Rivaldo, ma è il solo Rivaldo a saper seminare il panico nella retroguardia del Liverpool: poco prima della mezz'ora fa uno slalom irresistibile da metà campo, fermato da un fallo di Hyypiä. Lo stesso brasiliano calcia la punizione e, sfruttando l’errore della barriera che si apre colpevolmente, porta in vantaggio gli ospiti al 27°. Le notizie che giungono da La Coruña, con l’AS Monaco FC nettamente in vantaggio, costringono il Liverpool a segnare tre gol senza subirne altri. Il compito potrebbe essere più facile se, subito dopo, John Arne Riise, servito da Baroš, non fallisse il pareggio, ma il norvegese svirgola sul fondo. Benítez manda così in campo Sinama-Pongolle al posto di Djimi Traore a inizio ripresa, e la mossa si rivela indovinata. Al 1° della ripresa, Harry Kewell sprinta sul fondo e crossa per il giovane attaccante francese che pareggia da distanza ravvicinata. La gara si riapre improvvisamente e il pubblico di Anfield si fa sentire. Sale la tensione anche sul rettangolo di gioco: un’entrata scomposta di Gerrard costa al capitano del Liverpool, già diffidato, un’ammonizione pesante.
Per i padroni di casa la strada che sembra profilarsi è quella della Coppa UEFA, anche perché apparentemente è una serata negativa: al 62° Gerrard va in gol, ma l’arbitro annulla perché l’azione è viziata da un precedente fallo.
La spinta del Liverpool, come nel primo tempo, perde d’intensità, fino all’ingresso in campo di Mellor al posto di Baroš, quando mancano tredici minuti alla fine. Il cambio è ancora azzeccato, con l’attaccante, prodotto del vivaio, subito pericoloso, dopo un colpo di testa di Núñez ben parato.
Inizia il forcing conclusivo dei padroni di casa, che reclamano a gran voce un rigore per atterramento di Mellor e poi non sfruttano con Kewell un errore di Antonios Nikopolidis. Infine l’azione del terzo sospirato gol: un lancio di Jamie Carragher è messo a terra di testa da Mellor per Gerrard, che esplode un bolide che non lascia scampo a Nikopolidis.
Liverpool - Olympiacos 3-1
Il gran tiro di Steven Gerrard (una frecciata da 25 metri, a soli quattro minuti dal termine) ha consentito al Liverpool di qualificarsi agli ottavi di finale a spese dell'Olympiacos CFP (grazie agli scontri diretti).
Dudek (Liverpool) para il rigore di Shevchenko (Milan)
... E arriviamo all'inaudito Milan-Liverpool 3-3, finale di Champions League del 2005. Sei minuti di follia e addio Champions per i Rossoneri! A Istanbul, allo Stadio Atatürk, quel mercoledì 25 maggio 2005 il Liverpool si laurea campione d’Europa per la quinta volta nella sua storia. Non fa notizia il “cosa” ma il “come”. Raggiunge il Milan, in vantaggio 3-0 alla fine del primo tempo, con un uno-due-tre micidiale (nel giro di sei minuti, Gerrard, Smicer e Xabi Alonso riuscirono a pareggiare il goal di Maldini e la doppietta di Crespo), per poi alzare la Champions League dopo i calci di rigore. La storia è risaputa e... dolorosa per noi italiani. Soprattutto per i tifosi del Milan, chiaro, che dopo il primo tempo avevano già pronto lo spumante. Chi volesse rinfrescare la memoria, qui c'è un resoconto fedele di quella serata folle.
Dunque: Liverpool-Barcellona del 2019.
I tifosi Reds speravano di vivere una serata come quella di quattordici anni prima con il Rossoneri. E ci sono riusciti!
Eppure il Barcellona avrebbe dovuto ben saperlo che una partita dura fino al doppio fischio finale dell'arbitro! Gli stessi catalani, così malamente battuti all'Anfield nonostante la presenza del grande Messi, erano infatti stati protagonisti di "storiche remuntade". La prima è datata 16 aprile 1986, alla semifinale della Coppa dei Campioni: dopo un 3-0 subito all'andata dal Goteborg, il Barcellona riuscì a ribaltare il risultato nel match di ritorno, grazie soprattutto alla tripletta di Pichi Alonso. L'eroe dei rigori fu poi il portiere Urruti, capace di parare il rigore decisivo. Nel 1993/94 poi i Blaugrana si imposero al Camp Nou 4-1, ribaltando il 3-1 incassato sul campo della Dinamo Kiev. L'ultimo precedente è quello più incredibile (e che abbiamo già raccontato in breve più sopra): negli ottavi di finale del 2017, il Barça venne sconfitto 4-0 sul campo del Psg ma riuscì a vincere, davanti ai suoi tifosi, addirittura 6-1, strappando il pass per il turno successivo.
Alisson, portiere del Liverpool, ricorda bene che, il 10 aprile 2018, la sua Roma (Allison difendeva i pali dei Giallorossi allora) aveva battuto 3-0 il Barcellona (sì, ancora loro!), ribaltando l’1-4 immeritato, condizionato anche dall’arbitraggio al Camp Nou: quarti di finale superati dalla Roma, quando sembrava impossibile contro quel club ben più favorito di loro... Roma-Barcellona 3-0 con segnature di Dzeko, De Rossi e Manolas. Vai al video.
La Roma addirittura si permetterà una seconda "remuntada" contro il Barcellona: sempre nel 2018. Un bel 4-2. Stavolta comunque a Dallas, in agosto, durante un torneo certamente minore, pomposamente chiamato "International Champions League". (Articolo qui.)
E per tornare a bomba sul Liverpool: da sottolineare che anche loro furono vittime di grandi rimonte. Una di queste risale al 12 maggio 1962. Semifinale di ritorno della Coppa dei Campioni tra gli inglesi e l'Internazionale FC di Milano, Italy. Alla vigilia, la sfida era considerata quasi impossibile per i milanesi. La pesante sconfitta per 3 a 1 subita all'andata sul campo inglese, infatti, costringeva i Nerazzurri a vincere con 3 reti di scarto. All'Inter bastarono invece dieci minuti per annullare lo svantaggio iniziale. E San Siro ribollì di gioia e speranze. Corso, all'8°, realizzava una delle sue storiche punizioni a "foglia morta" e un minuto dopo Peirò inventava una rete assolutamente originale, rubando il pallone al portiere Lawrence. La sfida, a quel punto, diventava equilibrata, con gli inglesi a tratti persino padroni del gioco. Al 17° del secondo tempo, però, era Facchetti, improvvisatosi centravanti, a siglare la rete decisiva, quella del 3 a 0, che dava all'Inter il biglietto di accesso alla finale con il Benfica. Finale nella quale, poi, vinsero la loro seconda Coppa dei Campioni, a San Siro, con un goal di Jair.
Reti:0:1, 0:2 Balotelli (20', 36'), 1:2 Özil (90'+2, calcio di rigore per fallo di mano dubbio in area).
Arbitro: Lannoy (Francia). Spettatori: 56. 070 (tutti i posti venduti). Ammoniti: Hummels - Bonucci, Balotelli, de Rossi, Motta.
CESARE PRANDELLI (CT Italia) - "E' stata una partita straordinaria.
Abbiamo fatto quelle cose che avevamo pensato di fare per mettere in difficoltà
questa squadra. Negli ultimi quindici minuti abbiamo sbagliato due volte il 3-0,
ma i giocatori non ne avevano più. L'importante è che abbiamo dato esempio
concretezza e attaccamento alla maglia e quando si parla di Italia dobbiamo
essere tutti molto attenti. Balotelli? La carriera di Mario è appena
iniziata".
MARIO BALOTELLI (attaccante Italia) - "Il momento più bello della
partita è stata la fine, quando sono andato da mia mamma ad abbracciarla e a
dirle che i gol erano per lei. In finale verrà anche mio papà, e allora dovrò
farne quattro. Devo ringraziare per gli assist Montolivo e Cassano, grandissimi.
Ho anche esultato, ma ve l'avevo detto. Qualcuno si è arrabbiato per la mia
ammonizione? Si sono arrabbiati perché hanno visto il mio fisico e si sono
ingelositi. La sostituzione? Avevo i crampi, ma sarei potuto restare in campo
nonostante i cambi. Ma ormai il cambio era stato fatto. Sono contentissimo di
questa serata, per il momento - calcisticamente - è la più bella della mia vita.
La Spagna? Dovremo stare attenti al loro palleggio".
GIANLUIGI BUFFON (portiere e capitano dell'Italia) - "Quando si sta
giocando per qualcosa di unico, per un traguardo così prestigioso, non è giusto,
per la partita fatta, che si soffra così negli ultimi cinque minuti e si scherzi
col fuoco. Se nel recupero i tedeschi avessero pareggiato, ai supplementari
sarebbe finita 9-2 per loro... L'Europeo non è una cosa seria, di più: quando si
può, si deve vincere in maniera agevole. In certi aspetti dobbiamo migliorare,
questa è una squadra giovane con qualche 'vecchietto' ed è giusto che i
'vecchietti' in certe situazioni rompano le scatole. Lezione alla Germania? Non
esageriamo, abbiamo giocato un'ottima partita, potevamo vincere in maniera più
larga però sullo 0-0 siamo stati fortunati su qualche rimpallo e tutto c'è
andato nel verso giusto. Bisogna essere lucidi nelle analisi, se in quelle
circostanze prendi gol le partite possono cambiare".
CLAUDIO MARCHISIO (centrocampista Italia) - "L'importante è aver vinto
e andare in finale contro la Spagna. Nel secondo tempo abbiamo resistito agli
attacchi dei tedeschi. Ci siamo mangiati dei gol, ho anche chiesto scusa a Di
Natale per non averlo servito. La Spagna? Contro di loro è stata la partita più
importante e difficile, abbiamo dimostrato di essere all'altezza e da lì è
iniziato il nostro Europeo. I tifosi? Questa vittoria è anche per loro. Speriamo
di dare una mano in questo momento di crisi per il Paese".
RICCARDO MONTOLIVO (centrocampista Italia) - "E' stata una partita
speciale fin dall'inizio. Abbiamo fatto un grandissimo primo tempo che ci ha
facilitato le cose poi nella ripresa. Siamo davvero contentissimi. Il lancio per
Balotelli? Bravi i due attaccanti a incrociare, Antonio è venuto incontro e
Mario ha attaccato la profondità. Io dovevo solo fare il lancio, ed è andata
bene. Se la Germania ci rispetta? A livello sportivo senza dubbio, perché
perdono spesso. La Spagna? Forse sono favoriti, ma ormai siamo in finale, ci
sarà equilibrio".
GIORGIO CHIELLINI (difensore Italia) - "Sinceramente dieci giorni fa
arrivare in finale era solo un sogno, in pochi ci credevano. Ci abbiamo creduto
fin dal primo minuto: loro hanno grandi giocatori e a tratti ci hanno costretto
sulla difensiva, ma il nostro atteggiamento è stato perfetto. Il mio recupero?
Sono contentissimo, e per tutto questo devo ringraziare lo staff medico. La
Germania era una tappa, adesso l'obiettivo è battere la Spagna; godiamoci questa
vittoria e poi concentriamoci subito sulla prossima".
FEDERICO BALZARETTI (difensore Italia) - "Abbiamo ancora un'altra
partita, assolutamente da vincere. Godiamoci questo successo, ma la mente deve
assolutamente volare a domenica. Il rigore? Io speravo di chiudere 2-0,
onestamente non so cosa ha fischiato, ma va benissimo ugualmente. Che ci fosse
oppure no non ha importanza".
ANDREA BARZAGLI (difensore Italia) - "Credo che siamo stati veramente
grandi. Abbiamo fatto una bellissima partita contro una grandissima squadra.
Abbiamo anche sofferto da morire negli ultimi minuti, però alla fine è andata.
Ora a Kiev".
Si è impiccato oggi nella sua abitazione. Un gesto freddo che trova il suo “senso” nella depressione scaturita dalla perdita dell’occhio sinistro, menomazione procurata a seguito degli scontri di cui fu ingiusta vittima in un derby di tre anni fa. (LINK 1LINK 2LINK 3LINK 4LINK 5)
Ecco l'ultimo saluto a Virgilio Motta dalla "sua" 'Banda Bagaj', gruppo di tifosi costituitosi con l'idea di portare anche i bambini allo stadio.
Ho sempre pensato che le cose belle costino molto, e nella mia vita, pur di godere a pieno di ogni cosa bella che mi sia capitata, sono sempre stato disposto a pagarne il prezzo. E per quanto mi riguarda ho sempre pagato.
Sei anni fa, ho avuto la fortuna di incontrare lungo il mio cammino un uomo che ha stravolto una parte della mia vita permettendomi di realizzare un sogno e di vivere delle emozioni uniche, meravigliose ed indimenticabili. Un sogno che abbiamo dapprima pensato e poi costruito insieme all'aiuto di tutti voi,mattoncino per mattoncino. Un sogno che abbiamo condiviso e che ci ha legati come due fratelli. Quell’uomo era Virgi.
In poco tempo le nostre vite si sono intrecciate e come per incanto l’unione delle mie e delle sue qualità hanno generato un qualcosa di straordinario. Eravamo straordinariamente complementari. Insieme, a volte… siamo stati devastanti.
Strano come da una passione futile, quale quella per il calcio, si sia riusciti a tirar fuori una valanga di emozioni. Quello che ho provato in questi anni, le soddisfazioni, le gratificazioni, le gioie, gli affetti, gli amori, le amicizie, le paure, le sofferenze, la solidarietà, la voglia di ribellione, la genialità, l’entusiasmo e tanto altro, sono emozioni che non hanno prezzo. E per tutto questo, oltre che tutti voi, l’uomo che devo ringraziare maggiormente per avermi aiutato a vivere con estrema passione questa avventura è proprio Virgi.
Nella vita, lungo il nostro cammino, incontriamo tante persone, alcune rimangono vicine a noi per sempre, altre magari ci fanno compagnia solo per una parte del percorso, per poi seguire la loro strada. Da queste condivisioni, a volte solo temporanee, lungo il viaggio della nostra vita, possono nascere legami ed esperienze di un’intensità fuori dal comune. Non è la durata di un rapporto che conta, ma l’intensità con cui lo si vive.
So che tanti di voi, hanno vissuto con passione la vita nella Banda. Tanti di voi si sono lasciati coinvolgere nel turbinio di emozioni che ci ha accompagnati fino ad ora, andando oltre alla semplice aggregazione in occasione di una partita, immergendosi nei sentimenti e nelle sensazioni che, chi voleva, poteva trovare nel nostro gruppo. Maggiore è stato il vostro coinvolgimento emotivo nei bagaj e maggiori sono le emozioni che avete provato in questi anni e la loro intensità.
Lunedì, per tutto questo, il destino ci ha presentato il conto. Un conto di sicuro salatissimo… troppo salato…
Un conto tanto più caro per ciascuno di noi, quanto più alto è stato il grado di coinvolgimento che ognuno di noi ha vissuto.
Oggi la vita mi chiede di affrontare questa tragedia. Anzi non me lo chiede, mi obbliga a farlo, senza che io possa esimermi. Oggi mi si chiede di dire delle cose in merito a quanto successo.
Per come la penso oggi, a pochi giorni dall'accaduto,vi posso dire che ci sono cose, che non si possono capire, che forse è meglio non capire o forse è giusto non capire. Ci sono cose che non si possono condividere, che non si devono condividere e contro le quali si deve con determinazione e con fermezza dire NO!!! Ci sono cose che non si possono e non si devono giustificare mai!!!
Ognuno di noi fa delle scelte… Virgi ha fatto una scelta che nessuno si può permettere di giudicare. Ma è diritto di ognuno, prenderne le distanze. La vita è un dono e come tale va rispettata sempre ed a qualunque costo. Anche la propria.
Tutto questo però non deve nemmeno minimamente intaccare i sentimenti che abbiamo provato per Virgi e non cambia il suo spessore umano. L’amore, l’affetto, la stima, il rispetto, l’ammirazione e quant’altro abbiate provato per lui devono rimanere sempre vivi dentro ciascuno di voi. Se li è conquistati lottando con tutte le sue forze e spendendosi per ognuno di noi fin quando ha avuto l’energia per farlo. Chi di voi ha avuto la fortuna di conoscerlo bene, sa di quali sentimenti e di quanta forza era capace. Sa quanto fosse travolgente e con quanta passione e coinvolgimento era solito vivere i rapporti ed in generale la sua vita.
In questi anni, per vari motivi, diverse volte mi è toccato assistere alle sue innumerevoli partenze per le trasferte (…e quanto l’ho invidiato :-) ). Quante volte mi è toccato accompagnarlo in aeroporto, quante volte ho visto partire un furgone con lui a bordo pronto a guidare i bagaj verso l’ennesima impresa dei nostri campioni. Spesso nonostante questa infame malattia lo logorasse, senza che nessuno di voi sapesse niente, ha stretto i denti pur di essere da esempio a chi lo accompagnava, con il solo obiettivo di sostenere i ragazzi in campo e di colorare gli spalti, portando così i bagaj a diventare l’emblema di un tifo passionale colorato e non violento.
Sabato insieme a tutti voi avrò modo di salutarlo ed accompagnarlo alla partenza per questa sua ultima eterna trasferta…
io non so se esiste un aldilà, ma se dovesse esistere è meglio che si preparino… perché non hanno idea di cosa stia per capitare da quelle parti…
Virgi, io ti porterò sempre nel mio cuore, e non posso che esserti grato per sempre per tutto ciò che abbiamo condiviso in questi anni e per la splendida amicizia che ci ha legati.
Ma proprio da uno dei tuoi più cari amici... lasciatelo dire…
vaffanculo!!!
Max (il moro)
I funerali si terranno presso la chiesa Santa Maria Ausiliatrice a San Donato Milanese in via Mario Greppi 5 alle ore 15.00
Sinceramente, io tifo Ghana. Per vari motivi che non sto qui a spiegare. Occorre comunque ammettere che l'allenatore tedesco Joachim Löw - all'inizio molto criticato in patria - ha trovato il giusto mix di vecchio e nuovo. A parte tutto, la sua è una truppa multiculti, cosa che rispecchia la vera situazione della vita sociale tedesca. Mi piacerebbe che Ghana e Germania andassero avanti il più possibile.
Thomas Müller, 20 anni, autore di una doppietta contro l'Inghilterra di Fabio Capello
Nota Bene: assurdamente, la Germania fa un gioco "di rimessa", proprio quel tipo di gioco per cui l'Italia viene tanto criticata; solo che i tedeschi riescono a creare azioni da gol e a realizzarli, i gol, mentre l'Italia di Lippi e dei signorini viziati non corre in avanti, non preme, non incide.
Il Campionato del Mondo verrà comunque vinto dall'Olanda. Scommettiamo? Dico così anche perché gli Oranjie, per motivi culturali, storici e linguistici, gioca un po' in casa: il Sudafrica è infatti una delle ex colonie del Regno d'Olanda e vi si parla l'afrika(a)n, un misto di olandese e inglese.
Sarà dura nell'inferno di ghiaccio moscovita, ma d'altronde i Neroazzurri, grazie a Mou, hanno imparato ad affrontare ogni esame con grande convinzione. Non mi sorprenderebbe se l'Inter giocasse addirittura con 3 o 4 punte! L'Inter è diventato l'equivalente di ciò che per noi italiani rappresentava il Milan dei tempi gloriosi di Rijkard, van Basten e Gullit... Perciò: supportiamola!
Supportiamo l'Inter! E' importante farlo soprattutto ora che si è riaperta una campagna diffamatoria nei confronti della Beneamata. Ma, si sa: l'Italia è il Paese del revisionismo. E mi spiego.
Nella scorsa legislatura del Centrodestra, la TV è stata sommersa da programmi "storici" in cui eminenti professori (anche e soprattutto sulla RAI) di fatto perdonavano Mussolini e la dittatura fascista, sbugiardando i libri di testo. Ora - e torniamo a petardo al calcio -, sedicenti giornalisti sportivi vogliono addirittura beatificare il truffaldino Luciano Moggi... Così, il club che per anni è stato danneggiato più di tutti dalle tresche di Calciopoli, ovvero appunto l'Inter, viene nuovamente messo in croce!
Ecco che cos'è l'Italia: una bolgia di ipocriti, di venduti! Una massa di pseudotifosi che si inchinano al cospetto delle volgarità e dei complotti forgiati dai vari Moggi, Giraudo, Galliani e compagnia bella.
Sul Corriere, Piero Ostellino rivede e ribalta i fatti attinenti a Moggiopoli/Calciopoli, scrivendo un mucchio di baggianate che risulterebbero ignobili per qualsiasi blogger di serie B, figuriamoci dunque per un giornalista iscritto al famigerato Albo! Su tutti i forum, la provocazione ostelliniana viene ripresa dai tifosi bianconeri, i quali da diverse stagioni sono alla ricerca di uno scampolo di orgoglio; ed ecco che, in migliaia di commenti a calce di articoli sugli scandali del calcio nostrano, costoro osannano il pennarolo (= "editorialista") del Corriere della Sera. Nel farlo, "ricordano" che Guido Rossi è stato manager di Telecom... Peccato che "dimentichino" che Rossi è anche stato nel CdA della FIAT!
Ripeto quanto sopra: l'Italia è il Paese dei falsi (e non necessariamente "falsi d'autore"). Abbiamo una marea di persuasori non-più-tanto-occulti che, mentre vanno predicando l'amore e l'unità della nazione, fanno di tutto per scaldare gli animi, aizzando le folle che, tanto, sono ormai completamente prive di self control (come nel prologo di ogni bravo ventennio dittatoriale). Anche per questo, anche per contrastare l'astio dilagante, anche per contenere tali sguazzi di bile nera che rischia di sommergerci, domani bisogna che tutti... tutti!... facciamo il tifo per l'Inter. E' giunta l'ora di dimostrare che siamo un popolo unito, dai sentimenti patriottici e, soprattutto, in grado di ragionare previo uso dei nostri stessi neuroni.