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venerdì, maggio 25, 2012

E' morto Virgilio Motta, un vero tifoso di calcio...

... e dell'Inter

Si è impiccato oggi nella sua abitazione. Un gesto freddo che trova il suo “senso” nella depressione scaturita dalla perdita dell’occhio sinistro, menomazione procurata a seguito degli scontri di cui fu ingiusta vittima in un derby di tre anni fa.
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Ecco l'ultimo saluto a Virgilio Motta dalla "sua" 'Banda Bagaj', gruppo di tifosi costituitosi con l'idea di portare anche i bambini allo stadio.





Ho sempre pensato che le cose belle costino molto, e nella mia vita, pur di godere a pieno di ogni cosa bella che mi sia capitata, sono sempre stato disposto a pagarne il prezzo. E per quanto mi riguarda ho sempre pagato.

Sei anni fa, ho avuto la fortuna di incontrare lungo il mio cammino un uomo che ha stravolto una parte della mia vita permettendomi di realizzare un sogno e di vivere delle emozioni uniche, meravigliose ed indimenticabili. Un sogno che abbiamo dapprima pensato e poi costruito insieme all'aiuto di tutti voi,mattoncino per mattoncino. Un sogno che abbiamo condiviso e che ci ha legati come due fratelli. Quell’uomo era Virgi.

In poco tempo le nostre vite si sono intrecciate e come per incanto l’unione delle mie e delle sue qualità hanno generato un qualcosa di straordinario. Eravamo straordinariamente complementari. Insieme, a volte… siamo stati devastanti.

Strano come da una passione futile, quale quella per il calcio, si sia riusciti a tirar fuori una valanga di emozioni. Quello che ho provato in questi anni, le soddisfazioni, le gratificazioni, le gioie, gli affetti, gli amori, le amicizie, le paure, le sofferenze, la solidarietà, la voglia di ribellione, la genialità, l’entusiasmo e tanto altro, sono emozioni che non hanno prezzo. E per tutto questo, oltre che tutti voi, l’uomo che devo ringraziare maggiormente per avermi aiutato a vivere con estrema passione questa avventura è proprio Virgi.

Nella vita, lungo il nostro cammino, incontriamo tante persone, alcune rimangono vicine a noi per sempre, altre magari ci fanno compagnia solo per una parte del percorso, per poi seguire la loro strada. Da queste condivisioni, a volte solo temporanee, lungo il viaggio della nostra vita, possono nascere legami ed esperienze di un’intensità fuori dal comune. Non è la durata di un rapporto che conta, ma l’intensità con cui lo si vive.

So che tanti di voi, hanno vissuto con passione la vita nella Banda. Tanti di voi si sono lasciati coinvolgere nel turbinio di emozioni che ci ha accompagnati fino ad ora, andando oltre alla semplice aggregazione in occasione di una partita, immergendosi nei sentimenti e nelle sensazioni che, chi voleva, poteva trovare nel nostro gruppo. Maggiore è stato il vostro coinvolgimento emotivo nei bagaj e maggiori sono le emozioni che avete provato in questi anni e la loro intensità.

Lunedì, per tutto questo, il destino ci ha presentato il conto. Un conto di sicuro salatissimo… troppo salato…

Un conto tanto più caro per ciascuno di noi, quanto più alto è stato il grado di coinvolgimento che ognuno di noi ha vissuto.

Oggi la vita mi chiede di affrontare questa tragedia. Anzi non me lo chiede, mi obbliga a farlo, senza che io possa esimermi. Oggi mi si chiede di dire delle cose in merito a quanto successo.

Per come la penso oggi, a pochi giorni dall'accaduto,vi posso dire che ci sono cose, che non si possono capire, che forse è meglio non capire o forse è giusto non capire. Ci sono cose che non si possono condividere, che non si devono condividere e contro le quali si deve con determinazione e con fermezza dire NO!!! Ci sono cose che non si possono e non si devono giustificare mai!!!

Ognuno di noi fa delle scelte… Virgi ha fatto una scelta che nessuno si può permettere di giudicare. Ma è diritto di ognuno, prenderne le distanze. La vita è un dono e come tale va rispettata sempre ed a qualunque costo. Anche la propria.

Tutto questo però non deve nemmeno minimamente intaccare i sentimenti che abbiamo provato per Virgi e non cambia il suo spessore umano. L’amore, l’affetto, la stima, il rispetto, l’ammirazione e quant’altro abbiate provato per lui devono rimanere sempre vivi dentro ciascuno di voi. Se li è conquistati lottando con tutte le sue forze e spendendosi per ognuno di noi fin quando ha avuto l’energia per farlo. Chi di voi ha avuto la fortuna di conoscerlo bene, sa di quali sentimenti e di quanta forza era capace. Sa quanto fosse travolgente e con quanta passione e coinvolgimento era solito vivere i rapporti ed in generale la sua vita.

In questi anni, per vari motivi, diverse volte mi è toccato assistere alle sue innumerevoli partenze per le trasferte (…e quanto l’ho invidiato :-) ). Quante volte mi è toccato accompagnarlo in aeroporto, quante volte ho visto partire un furgone con lui a bordo pronto a guidare i bagaj verso l’ennesima impresa dei nostri campioni. Spesso nonostante questa infame malattia lo logorasse, senza che nessuno di voi sapesse niente, ha stretto i denti pur di essere da esempio a chi lo accompagnava, con il solo obiettivo di sostenere i ragazzi in campo e di colorare gli spalti, portando così i bagaj a diventare l’emblema di un tifo passionale colorato e non violento.

Sabato insieme a tutti voi avrò modo di salutarlo ed accompagnarlo alla partenza per questa sua ultima eterna trasferta…

io non so se esiste un aldilà, ma se dovesse esistere è meglio che si preparino… perché non hanno idea di cosa stia per capitare da quelle parti…

Virgi, io ti porterò sempre nel mio cuore, e non posso che esserti grato per sempre per tutto ciò che abbiamo condiviso in questi anni e per la splendida amicizia che ci ha legati.

Ma proprio da uno dei tuoi più cari amici... lasciatelo dire…

vaffanculo!!!





Max (il moro)

I funerali si terranno presso la chiesa Santa Maria Ausiliatrice a San Donato Milanese in via Mario Greppi 5 alle ore 15.00


domenica, maggio 06, 2012

Inter-Milan, la storia del derby milanese


L'Inter può decidere il campionato 2011/12: "far vincere" il Milan o la forse ancor più odiata Juventus. Teoricamente, potremmo dunque fare un regalo all'una o all'altra. Ma il fatto è che...
Noi non giochiamo per favorire le nostre rivali, bensì giochiamo solo per il nostro onore, allo scopo di chiudere al meglio questo campionato vincendo il derby e andando in Europa!

venerdì, aprile 22, 2011

Ahò, questi qui tifano Inter. Mboh? Devono essere matti...

Per la serie: Voi chiedete, io rispondo



Your question:



ma secondo voi è normale tifare inter (pubblicatela grazie)?
una squadra petroliera ladra e i suoi tifosi sono persone molto chiuse strane e vogliono avere sempre ragione...



My answer:


Forse non lo sai, ma si parla di "stile Inter" per definire appunto una certa classe dimostrata dalla dirigenza, dai calciatori e dai tifosi di questo club non solo nel calcio, ma anche nella vita!

L'interista si riconosce per la sua sobrietà, la sua superiorità, la sua calma, insomma la sua razionale visione delle cose. Certo, ogni tanto qualcuno di loro si arrabbia, ma è umano: quando hai spesso a che fare con idioti, il rischio è che costoro riescano a trascinarti giù, al loro livello, dove possono batterti con i loro trucchetti volgari, sleali.
Comunque, di solito l'interista vero non si arrabbia nemmeno quando il suo club perde, ma cerca di godersi il calcio per quello che è, ovvero lo specchio della nostra esistenza (ove conta la forza del singolo, e tantissimo, ma dove altresì nemmeno il più grande degli assi può nulla se non ha intorno a sé un team di bravi compagni).

Quasi tutti i più simpatici personaggi dello spettacolo e della vita pubblica sono tifosi interisti (Bonolis, Fiorello, Amadeus, Carlo Conti... per citare soltanto alcuni noti volti della televisione) e il grande giornalista Beppe Severgnini ha scritto diversi libri che spiegano il come e il perché di questa sfrenata passione. I libri di Severgnini li trovi nel link che ho copiato in calce.



Il mio consiglio: diventate interisti! Non ve ne pentirete e... vi arrabbierete di meno, apprezzando di più (e in maniera pulita, onesta) questo meraviglioso sport che è il calcio, dove importa non tanto vincere a tutti i costi, bensì divertirsi difendendo nel contempo i valori profondi e sinceri della vita.

http://www.beppesevergnini.com/libri.php


sabato, dicembre 18, 2010

Inter Campione del Mondo!



Ad Abu Dhabi, sotto uno splendido sole e con una temperatura di 21 gradi centigradi,


TP Mazembe - Inter 0-3

Marcatori:
Pandev 13’
Eto'o 17’
Biabiany 85’



L’Inter vince così per la terza volta il titolo mondiale, dopo gli exploit leggendari del 1964 e 1965 contro l’Independiente (allora la competizione si chiamava Coppa Intercontinentale).
Questo è il quinto titolo dei Nerazzurri conquistato nel 2010, dopo lo Scudetto, la Coppa Italia, la Champions League e la Supercoppa Italiana. Soltanto uno in meno dal record del Barcellona che un anno fa vinse anche la Supercoppa Europea.


Il Mazembe sperava nel miracolo, che non si è però verificato. A nulla sono infatti servite le preghiere eseguite, come al solito, sulla linea di porta dagli undici giocatori del "Tout Puissant".













domenica, maggio 23, 2010

Apoteosi Inter

2-0, doppietta di Diego Milito: l'apprendista stregone (Mourinho) supera il Gran Maestro (van Gaal).
"Colpo triplo" dei Nerazzurri (scudetto, Coppa Italia e Champions League in una sola stagione!) e Massimo Moratti che si ritrova a ricalcare le orme di papà Angelo a distanza di 45 anni.



[All pictures © REUTERS]


Bernabéu gremito. E' lo stadio in cui, con molta probabilità, José Mourinho lavorerà a cominciare già dalle prossime settimane; perciò, per lui è come un preludio lussuoso, un esercizio di respirazione; respirerà aria di grandeza madrileña: lo attende il Real...
Tuttavia, l'allenatore portoghese non vuol lasciare l'Inter senza aver prima compiuto fino in fondo il suo dovere. E ci riesce brillantemente, forte di una truppa davvero eccezionale di professionisti della pedata ma, soprattutto, di ben amalgamati amici.


Il Bayern si schiera in campo attendendosi stupidamente un'Inter catanecciara... E', questo, uno dei due grandi errori che commettono i tedeschi. L'altro sarà fare entrare nel secondo tempo Klose al posto dell'eccellente Altintop anziché per l'invisibile punta unica Olic.
Al contrario del suo ex insegnante, "Mou" azzeccherà i pochi, scontati cambi che saranno ncessari per portare a casa il successo.



Vincendo questa finale, l'Inter ha in qualche modo vendicato anche la Fiorentina, che, come ricorderete, dal doppio confronto con il Bayern München era uscita perdente (dovendo quindi dire prematuramente addio alla prestigiosa competizione continentale). Se la Viola non ce l'ha fatta, è stato più per colpa degli arbitri che per merito degli avversari. In una dimensione parallela in cui regnasse davvero la giustizia, chissà, la finale avrebbe potuto essere Inter-Fiorentina...


Moratti: "Emozione sensazionale"

Ma non c'è tempo né spazio per le speculazioni. Per i sogni, invece, sì. E' un'atmosfera quasi irreale e - appunto - onirica quella che caratterizza l'Estadio Bernabéu di Madrid mentre vengono lette le formazioni. L'Inter giocherà con Chivu terzino sinistro (Facchetti!), Zanetti in un ruolo che potremmo definire "mediano di spinta" (Bedin! o Bertini!) e Pandev esterno sinistro (o ala sinistra: Mariolino Corso!). Il mito nerazzurro, con passato e presente accorpati sotto le stelle della Meseta, freme, fluisce e si libra sull'onda dei colori societari che riempiono più o meno metà dell'imponente arena.
L'altro 50% circa degli spalti si è tinto invece del rosso-e-bianco del Bayern.


Club solido, quello presieduto da Karl Rummenigge (ex Inter!) e che vede come presidente onorario il leggendario "Kaiser", al secolo Franz Beckenbauer. Al contrario di Karl, che proviene dal Nord Reno-Westfalia e che per i bavaresi è perciò quello che per i nostri meridionali equivale a un "polentone", Franz è bayerisch nel cuore e nell'anima. Ai microfoni di Sat1, l'emittente che ha i diritti per trasmettere la partita in Germania, Franz Beckenbauer rammenta, biascicando nel modo tipico dei bavaresi, che l'Inter, "come tutte le squadre italiane, ama fare il muro" e che il compito più arduo per la squadra di Monaco sarà appunto di sfondare tale barriera difensiva.
Siamo alle solite: i tedeschi si lasciano accecare dai luoghi comuni, credono solo a ciò che vogliono credere, tendono a inquadrare gli italiani nel compartimento erroneo del loro cervello a patata... Risultato: i "mangiaspaghetti" sgusciano tra le loro maglie e vincono! (E' già capitato innumerevoli volte a livello di nazionali.)


Sì, il Bayern München ha peccato di arroganza nei giorni, anzi nelle settimane precedenti alla finale madrilena. Tante chiacchiere si sono consumate, tanti falsi preconcetti si sono creati, rendendo l'attesa snervante. Aizzati da tabloid semi-fuorilegge come la Bild Zeitung, l'allenatore, i giocatori e i dirigenti della società di Monaco di Baviera non hanno fatto altro che sottolineare la propensione al "catenaccio" dell'Inter e quella all'"attacco" dello stesso Bayern. Parecchio disturbanti sono risultate soprattutto certe dichiarazioni di Louis van Gaal, il tecnico olandese, il quale ha cercato di soggezionare a distanza l'arbitro con frasi del tipo: "Moltissimo dipende dalla conduzione di gara dell'Imparziale. Una singola decisione sbagliata può compromettere fatalmente il punteggio". Con questa tattica psicologica da strapazzo, van Gaal cercava anticipatamente di tirare dalla propria parte il fischietto designato...
Per fortuna, l'inglese Webb si è dimostrato perfettamente all'altezza dei suoi compiti. Alla fine dei 90 minuti, i bavaresi non possono recriminare alcunché, con l'eccezione, forse, di un mani in piena area di Maicon. (D'altronde, sull'altro piatto della bilancia c'è qualche duro fallo di troppo a opera di Bommel, magnanimamente graziato dalla terna arbitrale.)

[All pictures © REUTERS]

Conseguenza di tanta "guerra dei nervi", che alla fin fine ha finito per avere un effetto-boomerang: per 35 minuti, vale a dire dal fischio d'inizio al primo goal di Milito, i bavaresi sono rimasti pressoché imbambolati, sorpresi dalla padronanza tecnico-tattica dell'Inter. Insomma, sono saltati fuori tutti i difetti, tutte le Macken del Bayern; in primis, la mentalità da eterna provinciale, da zia di campagna eccessivamente sparagnina e che moralizza a vuoto (rimproverando alle vicine vezzi e vizi che lei medesima possiede). Quale altro club si periterebbe di schierare un paio di talenti privi di esperienza - Badstuber e Müller - in una finale di Champions League e contro un avversario del calibro dell'Inter?!?
I Nerazzurri fanno quasi quel che vogliono, si prendono il lusso di ridurre al minimo il possesso palla, premono e nel contempo corrono, affondano... lasciando ai tedeschi ben poche possibilità di mettersi in luce (dove sono Schweinsteiger, Olic, Lahm? soltanto il turco Altintop sa rendersi pericoloso in un'occasione o due).
Ed ecco che, alla prima opportunità che gli si presenta, il nostro "Principe" invita di testa Sneijder a fargli da sponda, si scrolla di dosso le guardie del corpo e appoggia in rete con tocco vincente.

Questo è vero calcio: un gioco lineare, concreto, dove si bada al sodo. Per tutta la partita, l'attaccante argentino avrà tirato in porta due volte, al massimo due e mezza. E ha realizzato una doppietta!

Il commentatore di Sat1 affoga nella bile, si scatena contro il club italiano, reo, a suo dire, di chiudersi in difesa...
In effetti qualcosina di vero c'è: dal 35' al 45' si assiste a un'Inter che pare accontentarsi dell'1-0, con il Bayern che spinge (sterilmente però) alla ricerca del pareggio. Eppure, anche in questa fase sono gli interisti a sfiorare più spesso il goal...

La tivù tedesca è indigesta. Bisogna cambiare canale. Molto meglio ORF, l'emittente statale austriaca. Lì abbiamo l'onore di avere in studio, come co-commentatore, Herbert Prohaska, stella interista per un breve ma intenso scampolo degli Anni Ottanta. Prima del match, Prohaska ha pronosticato un 1-0 per il club italiano e, mentre i giocatori si trovano negli spogliatoi aspettando la ripresa, lui si gongola, con le tipiche, profonde vocali ostrogote: "Probabile che il risultato rimanga così e che io ci azzecchi in pieno...".
La sua simpatia è riservata palesemente all'Inter. Di contro, il commentatore austriaco "in campo" è - ovvio - dalla parte dei bavaresi e ogni tanto anche lui scivola, come i colleghi tedeschi, nel cliché del "calcio maccheronico". Ma in complesso si riscontra molta più obiettività in Austria che non in Germania.


Il futuro... è già oggi

Durante la pausa ci si attendeva che van Gaal strigliasse e spronasse i suoi, e infatti qualcosina in più il Bayern ad inizio di secondo tempo la fa vedere. In generale però i tedeschi appaiono troppo compassati. Inoltre, si trovano di fronte un'Inter disciplinatissima e furba che sembra la replica di quella di Helenio Herrera: difesa perfetta, ripartenze da manuale e un centravanti superbo pronto a stoccare una seconda volta. 2-0, e a questo punto nessuno ha più dubbi sulla conquista del trofeo da parte dei Nerazzurri.

La nostra squadra ha giocato "la" partita perfetta ed è parere concorde che Milito si meriti il Pallone d'Oro.

Complimenti Inter, conquistadora della più importante coppa europea. E complimenti ai numerosi tifosi arrivati dall'Italia che hanno colorato il Bernabéu vincendo la sfida del tifo contro i tedeschi (pittoreschi ma in maniera meno gioiosa).

Al fischio finale corrisponde il tripudio dei fans nerazzurri e l'invidia, il livore, la frustrazione dei miseri "gufi", ossia di quei nostri connazionali che, nel corso della magica serata, hanno tifato contro. (Ma consoliamoci: le cose vanno così anche fuori del nostro Paese. In Germania non sono pochi coloro che augurano sempre al pluridecorato e ricco F.C. Bayern di perdere. Beh, per una volta tanto sono stati accontentati.)

Il pianto irrefrenabile di Mourinho in appendice ai 90 minuti si può interpretare in tanti modi: felicità, sfogo liberatorio dopo le polemiche e le accuse - anche pesanti - nei suoi confronti, oppure un umanissimo tributo alla fortuna. Sì, perché per arrivare a conseguire tanti e tali successi occorre non solo bravura, ma anche un pizzico, a volte due, di buena suerte. Comunque sia, Madama Fortuna è fondamentalmente una signora, e le signore non si accompagnano agli indegni, agli immeritevoli.

Ciao José... e grazie per il tuo soggiorno a Milano.

Grazie soprattutto Grande Inter; e non soltanto per il successo arcimeritato. Hai riscattato, attraverso lo sport più popolare in assoluto, l'immagine dell'Italia nel mondo, restituendoci un momento di sano orgoglio nazionale.

Capitan Zanetti (700sima presenza!) corona una militanza speciale con la maglia a strisce nere e azzurre: "E' un'emozione unica, inseguivo questa coppa da 15 anni e arriva proprio nel momento migliore della mia carriera".
Gli fa eco Cambiasso: "E' la vittoria del gruppo".



E adesso... tutti in vacanza! Anche perchè i mondiali sudafricani saranno per noi brevi e - urca! - tutt'altro che indolori.


[All pictures © REUTERS]



Bayern-Inter 0-2


Bayern: Butt; Lahm, Van Buyten, Demichelis, Badstuber; Robben, Van Bommel, Schweinsteiger, Altintop (18' st Klose); Müller, Olic (29' st Gomez).
A disp: Rensing, Gorlitz, Contento, Pranjjic; Tymoschuk.
All. Van Gaal.

Inter: Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Chivu (21' st Stankovic); Zanetti, Cambiasso; Pandev (33' st Muntari), Sneijder, Eto'o; Milito (45' st Materazzi).
A disp: Toldo, Cordoba, Mariga, Balotelli.
All. Mourinho.


Arbitro: Webb (Inghilterra).
Marcatore: 35' pt Milito, 25' st Milito.


Note: ammoniti Demichelis, Chivu, Pandev, Van Bommel.



[All pictures © REUTERS]


Articolo di Peter Patti, 22-23/5/2010


domenica, maggio 16, 2010

Inter Campione d'Italia

E' il 18° scudetto: uno in più del Milan


Miglior attacco, migliore difesa, minor numero di sconfitte... I numeri parlano per i Neroazzurri di Mourinho, a dispetto di un calo nell'ultima parte di campionato che ci lascia tutti apprensivi per la finale madrilena di Champions League. Speriamo che contro il Bayern, il 22 maggio, l'Inter ritrovi il massimo delle forze: la conquista del più importante trofeo europeo sarebbe un bel regalo per tutti i tifosi italiani.


Ricordiamo che, come l'Inter, anche il Bayern München ha fatto il "double" (campionato e coppa nazionale). I tedeschi sono in formissima e cercheranno di coronare la stagione con il trionfo in Champions. Per l'Inter, la tripletta (nel caso di una vittoria a Madrid) rappresenterebbe "la prima volta" per una squadra italiana: nessuno dei nostri club infatti si è mai imposto in tutt'e tre le competizioni in uno stesso anno. E in Europa l'impresa è riuscita finora solo al Barcellona.



L'1-0 di Siena (goal di Milito) consente ai Neroazzurri di vincere il loro quinto scudetto consecutivo, eguagliando il record stabilito dalla Juve negli Anni Trenta e dal Torino negli Anni Quaranta.


Il club bianconero (con la vecchia-nuova gestione degli Agnelli) forse si sta rendendo conto solo adesso di cosa è stato Calciopoli, dei danni che si è autoprovocati. Il verdetto della giustizia sportiva ha inferto un grave colpo a questa società già grandissima. Ma gli stessi juventini devono ammettere di aver avuto molta, moltissima fortuna; in altri Paesi, infatti, un club che è accusato di corruzione (nonché di aver drogato i propri giocatori) viene prontamente radiato. Chissà quanti anni serviranno alle Zebre per tornare a lottare per lo scudetto!


Bene la Roma, che grazie a Ranieri si è ripresa dallo strano blocco psicofisico di inizio campionato. Vertiginosa la rincorsa operata dai capitolini. Ma al club giallorosso (e ai suoi tifosi) manca quella certa coolness che contraddistingue tutte le grandi squadre. Un po' più di aplomb, di savoir fair, non guasterebbe loro (tristemente indimenticabile il fallaccio di Totti ai danni di Balotelli). Il monito vale anche per la presidentessa Rossella Sensi, autrice di una stupida quanto isterica polemica contro la Lazio e contro i diretti avversari milanesi.


La Samp torna a giocare in Champions League dopo 16 anni. Correva il 20 maggio 1992 quando i blucerchiati affrontarono in finale (udite! udite!) il Barcellona. Allora il torneo si chiamava Coppa dei Campioni. Rete di Koeman e sogni infranti per noi. Quella sera, Roberto Mancini - alias "il Mancio" - si accasciò sul campo, scoppiando in lacrime...


Auguri anche al Palermo per lo splendido campionato. La squadra di Delio Rossi non ha mancato di vincere anche nell'ultimo appuntamento stagionale, in quel di Bergamo (doppietta di Cavani; goal del momentaneo pareggio atalantino firmato da Ceravolo). Non sarà Champions League ma l'Europa ha comunque aperto le sue porte ai simpatici Rosanero.


Serie A


Classifica finale 2009-10



























































































































































































































    P.ti  G V N S +/-
    1 Inter 82 38   24   10 4 41
    2 Roma 80 38 24 8     6     27
    3 Milan 70 38 20 10 8 21
    4 Sampdoria 67 38 19 10 9 8
    5 Palermo 65 38 18 11 9 12
    6 Napoli 59 38 15 14 9 7
    7 Juventus 55 38 16 7 15 -1
    8 Parma 52 38 14 10 14 -5
    9 Genoa 51 38 14 9 15 -4
    10 Bari 50 38 13 11 14 0
    11 Fiorentina 47 38 13 8 17 1
    12 Lazio 46 38 11 13 14 -4
    13 Catania 45 38 10 15 13 -1
    14 Chievo 44 38 12 8 18 -5
    15 Udinese 44 38 11 11 16 -5
    16 Cagliari 44 38 11 11 16 -2
    17 Bologna 42 38 10 12 16 -13
    18 Atalanta 35 38 9 8 21 -16
    19 Siena 31 38 7 10 21 -27
    20 Livorno 29 38 7 8 23 -34



 

lunedì, aprile 05, 2010

L'Inter è a Mosca, domani il ritorno dei quarti

Contro il CSKA c'è Supermario!


Sarà dura nell'inferno di ghiaccio moscovita, ma d'altronde i Neroazzurri, grazie a Mou, hanno imparato ad affrontare ogni esame con grande convinzione. Non mi sorprenderebbe se l'Inter giocasse addirittura con 3 o 4 punte! L'Inter è diventato l'equivalente di ciò che per noi italiani rappresentava il Milan dei tempi gloriosi di Rijkard, van Basten e Gullit... Perciò: supportiamola!

La probabile formazione (4-4-2) :


Julio Cesar

Maicon, Lucio, Samuel, Zanetti

Stankovic, Cambiasso, Motta
Sneijder


Pandev, Milito.


Tra gli uomini in panchina: Eto’o e Balotelli.


Mario Balotelli Barwuah


Supportiamo l'Inter! E' importante farlo soprattutto ora che si è riaperta una campagna diffamatoria nei confronti della Beneamata. Ma, si sa: l'Italia è il Paese del revisionismo. E mi spiego.

Nella scorsa legislatura del Centrodestra, la TV è stata sommersa da programmi "storici" in cui eminenti professori (anche e soprattutto sulla RAI) di fatto perdonavano Mussolini e la dittatura fascista, sbugiardando i libri di testo. Ora - e torniamo a petardo al calcio -, sedicenti giornalisti sportivi vogliono addirittura beatificare il truffaldino Luciano Moggi... Così, il club che per anni è stato danneggiato più di tutti dalle tresche di Calciopoli, ovvero appunto l'Inter, viene nuovamente messo in croce!

Ecco che cos'è l'Italia: una bolgia di ipocriti, di venduti! Una massa di pseudotifosi che si inchinano al cospetto delle volgarità e dei complotti forgiati dai vari Moggi, Giraudo, Galliani e compagnia bella.

Sul Corriere, Piero Ostellino rivede e ribalta i fatti attinenti a Moggiopoli/Calciopoli, scrivendo un mucchio di baggianate che risulterebbero ignobili per qualsiasi blogger di serie B, figuriamoci dunque per un giornalista iscritto al famigerato Albo! Su tutti i forum, la provocazione ostelliniana viene ripresa dai tifosi bianconeri, i quali da diverse stagioni sono alla ricerca di uno scampolo di orgoglio; ed ecco che, in migliaia di commenti a calce di articoli sugli scandali del calcio nostrano, costoro osannano il pennarolo (= "editorialista") del Corriere della Sera. Nel farlo, "ricordano" che Guido Rossi è stato manager di Telecom... Peccato che "dimentichino" che Rossi è anche stato nel CdA della FIAT!



Ripeto quanto sopra: l'Italia è il Paese dei falsi (e non necessariamente "falsi d'autore"). Abbiamo una marea di persuasori non-più-tanto-occulti che, mentre vanno predicando l'amore e l'unità della nazione, fanno di tutto per scaldare gli animi, aizzando le folle che, tanto, sono ormai completamente prive di self control (come nel prologo di ogni bravo ventennio dittatoriale). Anche per questo, anche per contrastare l'astio dilagante, anche per contenere tali sguazzi di bile nera che rischia di sommergerci, domani bisogna che tutti... tutti!... facciamo il tifo per l'Inter. E' giunta l'ora di dimostrare che siamo un popolo unito, dai sentimenti patriottici e, soprattutto, in grado di ragionare previo uso dei nostri stessi neuroni.



F O R Z A ......... I N T E R ..... !




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sabato, marzo 22, 2008

Colpo mortale all'Inter

Si mostrano stranamente tranquilli l'allenatore e i  giocatori dell'Inter dopo l'1-2 in casa nel Derby d'Italia. Grande Juve, certo, ma un team che aspira allo scudetto non può permettersi di perdere una partita così importante anche dal punto di vista del prestigio. Tanto più che è da svariate settimane che i Nerazzurri tradiscono una sospetta stanchezza, e noi il crollo lo avevamo già paventato.

Ebbene, con la sconfitta in casa contro le Zebre, si può dire che il crollo è avvenuto definitivamente questa sera.

Eppure Mancini dice: "Il campionato? Sicuro che lo vinciamo noi!"

Ma siamo davvero tanto sicuri?

Dopo l'uscita dalla Champions League, l'allenatore aveva minacciato di volersene andare a fine stagione: segno che qualcosa non funziona nel macchinario interista. Il presidente sembra avergli perdonato questa sua affermazione (rilasciata a sangue "ancora bollente") e io sinceramente non me la sento di dar torto a Moratti: mi terrei in effetti il "Mister" (anche se certe dichiarazioni non vanno fatte pubblicamente) e, tra i giocatori, metterei da parte sia Figo ("il capitano dei malcontenti", al quale apparentemente si prospetta una carriera manageriale nel club di Via Durini) sia Adriano (che anche in Brasile ha fatto di testa sua: festini fino all'alba, ritardi agli allenamenti e così via). Ma la cosa più importante è vincere lo scudetto anche in questa stagione. Solo che ora è diventato difficilissimo, e le prospettive sono tutt'altro che rosee. Le ultime partite dell'Inter sono da coniderare un obbrobrio; e il calo è iniziato già prima del match contro il Napoli (0-1). La vittoria per 2-0 contro la Reggina è stato un "miracolo" voluto anche dalla terna arbitrale... Insomma, è palese che l'Inter sta perdendo troppi colpi, e la Roma (ormai a -4!) è agguerritissima... Mancini ha poche colpe, secondo me. E' un allenatore bravo. Sono invece le stars, appagatissime, a non onorare la maglia fino in fondo. Io programmerei già fin da adesso l'inserimento di alcuni giovani, iniziando ovviamente da Mario Balotelli, e di altri talenti possibilmente italiani al 100%. Abbiamo preso Maniche, e va bene: non è stato un brutto acquisto. Ma pensiamo ora a puntare sul vivaio nostrano. Non tanto per una questione di nazionalismo,  ma per avere finalmente alcuni portabandiera con i quali i fans possano identificarsi, e tramite i quali magari iniziare un nuovo ciclo trionfale.