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giovedì, settembre 26, 2013

A cosa porta essere troppo solitario?

Per la serie: Voi chiedete, io rispondo


Your question:


Sono una persona estremamente solitaria che, ad esempio, non esce con gli amici perché, appunto, non ne ha o che durante l'intervallo a scuola rimane al banco senza far nulla. 

Sono sempre stato solo nella mia vita, non ho mai avuto un amico d'infanzia, un migliore amico o qualcuno con cui stare assieme e condividere qualcosa. Tanto meno una ragazza. Certo, sì, non avrei mai rifiutato la proposta romantica di stare assieme ad una ragazza che mi attira ma nessuna l'ha mai fatto, nessuno s'è mai avvicinato forse per colpa mia principalmente perché do l'aria dello snob ma non lo sono affatto. Sembrerò strano forse. 
Non so capire se così sto bene oppure no, non riesco ad essere aperto e socievole, non è da me.
Comunque ora ho 16 anni ma tutto questo può ripercuotere il mio futuro gravemente, secondo voi?




My answer:

Beh, hai 16 anni, non esageriamo adesso: per me puoi anche benissimo essere normale. Hai letto Il giovane Holden? O visto il film Donnie Darko? Ti faccio questi due esempi che vengono dal mondo dell'arte (e della vita) perché sono gli estremi di un'unica realtà. Chi tu vedi comportarsi "normalmente" è magari invece solo omologato, o troppo codardo per uscire dagli schemi. Chi insiste a stare in gruppo non è necessariamente più "sano" di chi sta solo. La solitudine in fondo può essere anche segno di timidezza; o anche di serietà. Lo "snobbismo" non c'entra per forza.
Le ragazze? Quelle vengono prima o poi, vedrai.

Alquanto strano trovo il fatto della mancanza di un amico d'infanzia. Forse non te ne ricordi bene, ma un amico devi averlo avuto! Comunque, se posso permettermi di citare il mio caso: io il mio migliore amico l'ho conosciuto a 19 anni; quelli che vennero prima erano sì delle buone lenze (come si suol dire), miei alleati (pur se non sempre!), ma più che altro fungevano da compagni di gioco; trattavasi il più delle volte di vicini di casa, figli di genitori "amicati" con i miei...
E la mia prima ragazza "vera" l'ho conosciuta quando avevo 17-18 anni (in precedenza c'erano state storie solo superficiali, anche se io mi sentivo alquanto scombussolato sentimentalmente...).

Tu comincia a relazionarti con gli altri (anche se ti sembra una cosa stupida, piena di gesti e di parole al limite della follia: e difatti lo è!) agendo "step by step".
Io inizierei a valicare questa sorta di muro sociale partendo proprio dalla scuola, e cioè non trascorrendo l'intervallo da solo in classe bensì andando vicino ai compagni, sorridendo rilassato, scambiando con loro qualche frase, ma senza voler essere "comunicativo" a tutti i costi.
(Parole d'ordine: "relax" e "coolness".)

Tu non sei strano: è la vita stessa a esserlo, e "normalità" - lo ribadisco - è un concetto assai astratto, certamente vago; e manipolabile.


domenica, febbraio 17, 2008

Casi di suicidio in Galles

E' successo di nuovo. Stavolta a togliersi la vita sono stati due cugini di Bridgend: il 15enne Nathaniel e la 20enne Kelly. Nathaniel è spirato in seguito alle gravi ferite che si era indotto, Kelly si è impiccata in casa dopo avergli fatto visita in ospedale.

Proseguono i misteriosi casi di suicidio nel sud del Galles. Dal 2004 se ne registrano sedici; tutti i soggetti erano sotto i 27 anni. Una delle possibili cause sarebbe stata individuata in un "patto mortale" stipulato tra i ragazzi sul sito Internet "Bebo", anche se la polizia non ne ha ancora le prove.

Il clamore è enorme. Cerca però di ridimensionarlo Carwyn Jones, deputata parlamentare di Bridgend. La Jones tiene a puntualizzare che ogni cosa si svolge "secondo la norma": nella regione, infatti, fin da sempre avvengono in media venti suicidi all'anno, ovvero il 35% in più che nel resto della Gran Bretagna.

Solo nell'ultimo anno sono almeno sette i giovani che si sono tolti la vita nella zona di Bridgend. Molti di loro si sono impiccati apparentemente dopo aver trascorso alcune ore a "chattare" su Internet.
Molti dei suicidi avevano pubblicato i loro profili sul sito di incontri "Bebo". Dopo la loro morte, altri ragazzi hanno creato pagine sul web per rendere loro omaggio e ricordarli.

Anche la 17enne Natasha Randall, studentessa del primo anno al college di Bridgend, prima di suicidarsi lo scorso 23 gennaio aveva pubblicato messaggi dedicati a varie persone che si erano tolte la vita. Uno era rivolto a Liam Clarke, 20enne trovato cadavere in un parco di Bridgend il 27 dicembre 2007. Quest'ultimo era amico di un'altra vittima, il coetaneo Thomas Davies, che si era tolto la vita soltanto due giorni dopo il funerale di un ennesimo ragazzo suicida, il 19enne David Dilling.
Si sospetta che ci siano collegamenti anche con le morti di Dale Crole (18 anni) nella vicina Porthcawl e di Zachary Barnes (17) di Bridgend. Nei primi giorni del 2008, sempre a Bridgend, il 27enne Gareth Morgan era stato trovato morto nella sua camera...