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domenica, agosto 11, 2013

Da un momento all'altro

Werner Herzog: From One Second to the Next.
Un toccante documentario sui pericoli di scrivere un SMS mentre si è alla guida.



Il leggendario regista tedesco prende sul serio questo nuovo aspetto della cultura moderna informandoci che "oltre 100.000 incidenti automobilistici all'anno avvengono perché qualcuno ha deciso di scrivere un messaggio nell'attimo sbagliato".
Il film, breve ma eloquente, verrà mostrato in oltre 40.000 istituti superiori e in un centinaio di sedi di organizzazioni governative e per la sicurezza.

Su Werner Herzog leggi inoltre questi articoli pubblicati su Zerovirgolaniente:

Werner Herzog - Un mostro chiamato Klaus Kinski Popol Vuh - Klaus Kinski


Leggi anche (in inglese):
"Herzog on tackling texting and driving" e visita il sito  Texting & Driving - It Can Wait

lunedì, novembre 26, 2012

Per Andreas, a 5 anni dalla morte.

"I giorni sono lunghi e colmi di dolore"


Una scena del film di Nanni Moretti La stanza del figlio



Maximilian Hecker: "The Days Are Long And Filled With Pain"
(dall'album Infinite Love Songs)

The days are long and filled with pain
We'll throw our lives away again
I've never seen in my whole life
My worst friend's sugar baby wife

Now my life is gone
Won't you try to hold me tight?
'Cause you'll be me and I'll be out
What will I find inside my head?

The sun is gone
But there's still light down inside my mind
There's still a lot for us to see in this life

Today you slipped into my head
I'm waiting for you inside my bed
There ain't no sense in feeling low
I need more when you ever have to go

Some might say that I walked through that door
All my dreams are made of stupid whores
Some might say that I fell from the sky
But I have got a pillow in my eye




(Mia traduzione dall'inglese; dedico la canzone alla memoria di Andreas Grassl, 6/10/1975 - 24/11/2007)

I giorni sono lunghi e colmi di dolore
Di nuovo sciuperemo la nostra esistenza
In tutta la mia vita non ho mai visto
La dolce sposa-bambina del mio peggior nemico

Ora che la mia vita è finita
Non vuoi tenermi stretto a te?
Poiché tu sarai me e io sarò assente
Che cosa troverò dentro la mia testa?

Il sole è andato
Ma c'è ancora luce in fondo alla mia mente
Ci sono ancora tante cose da vedere in questa vita

Oggi sei scivolata dentro la mia testa
Ti sto aspettando sdraiato sul letto
Non ha alcun senso sentirsi giù
Io ne ho bisogno maggiormente giusto quando tu devi andare

Alcuni diranno che ho oltrepassato quella soglia
E che tutti i miei sogni sono fatti di banalità
Alcuni diranno che sono caduto dal cielo
Ma ho preso solo un colpo di cuscino su un occhio

I giorni sono lunghi e colmi di dolore
Di nuovo sciuperemo la nostra esistenza
In tutta la mia vita non ho mai visto
La dolce sposa-bambina del mio peggior nemico

Ora che la mia vita è finita
Non vuoi tenermi stretto a te?
Poiché tu sarai me e io sarò assente
Che cosa troverò dentro la mia testa?

Il sole è andato
Ma c'è ancora luce in fondo alla mia mente
Ci sono ancora tante cose da vedere in questa vita




Nelson Mandela e la piccola Zenani

E' la vittoria del destino sull'uomo.

Siamo tutti precari. Purtroppo, anche i nostri bambini.





sabato, febbraio 03, 2007

Vergogna!

Guerriglia dopo Catania-Palermo. Un agente morto, un altro gravemente ferito. Una tragedia programmata?

Dire di sì al calcio è dire di sì alla vita. E' solo un gioco, certo, ma è anche paradigma dell'umana esistenza. Undici amici che indossano la stessa casacca gareggiano contro altri undici ragazzi che solo per caso, o per quel che potremmo chiamare "una contingenza del destino", indossano una casacca dai colori diversi. Questo, in sintesi, dovrebbe essere il principio. E invece cosa accade?
Dalla Serie A alle categorie minori salta fuori l'idiozia di alcune frange. Ma questi disordini sono davvero incontrollabili?

La madre dei cretini è sempre incinta.

I tifosi del Palermo sono arrivati allo Stadio Massimino con ben un'ora di ritardo. "Motivi di ordine pubblico", la motivazione. Sarà. A quel punto il club rosanero conduceva per 1-0. Rete probabilmente in fuorigioco di Caracciolo. Molte le decisioni discutibili dell'arbitro Farina in questo derby siculo. E agli ultras catanesi è dato di volta il cervello.

La colpa di chi è?

La colpa è di chi pensa che il tifo e lo sport siano un mondo dove conta solo vincere e sopraffare l'altro anche a costo di commettere violenze e corruzioni. Il marcio è tantissimo. Abbiamo impiegato un momento a dimenticare Moggi e il sistema che gli gira intorno. Tutto passato... anzi, forse ci eravamo sbagliati.



Chi ieri si trovava al Massimino (sponda palermitana) ha vissuto un inferno. A prescindere dalle responsabilità oggettive delle due tifoserie e dal dolore per la morte dell'agente e ferimento di altri, c'è da segnalare la totale ignoranza in materia del corpo della polizia.
Gli agenti erano prevenuti nei confronti dei tifosi rosanero e hanno esagerato, verbalmente e fisicamente. Sembravano loro gli hooligans... Adesso tutti invocano leggi più draconiche. Ma per reprimere chi? E perché? Il calcio è un aspetto fondamentale della società. Se è malato, è perché la società è malata. La marmaglia che si è scatenata ieri non era formata da delinquenti che, non avendo niente da fare, hanno devastato e ucciso per noia, ma persone frustrate, giovani senza futuro che non vengono aiutati dal governo (che si chiami Prodi o Berlusconi) e che vengono abilmente pilotati a distanza da psicomanipolatori ai quali tale potenziale di violenza torna sempre comodo. Alla radice del disagio di questi giovani ci sono questioni di natura sociale e culturale. E' il segno evidente di una mancanza totale di senso di civiltà e rispetto verso gli altri.
Ma non è un problema circoscritto al meridione d'Italia o in particolare alla Sicilia.

In ogni forum e persino sui media si dice: "Ovvio: è accaduto al Sud!" Un momento. Queste sono farnetichazioni sostenute da preconcetti che debordano nell'ignoranza più gretta. Gli idioti violenti hanno residenza in ogni parte del mondo; e d'Italia. Nel Mezzogiorno c'è anche tantissima gente per bene. Rinfreschiamo qui di seguito un po' la memoria.



******************
-Nov. 1994: Incidenti prima, durante e dopo la partita Brescia-Roma. Accoltellato il Vicequestore di Brescia G. Selmin.
-Gen. 1995: Genoa-Milan. Muore V. Spagnolo, tifoso del Genoa accoltellato da "supporters" milanisti.
-Ott. 1997: Atalanta-Brescia. 20 gg. di prognosi per un poliziotto colpito da una bomba carta.
-Ott. 1997: Scontri tra fans italiani e inglesi; 40 arresti e un tifoso inglese accoltellato.
-Gen. 1998: Brescia-Fiorentina. 50 tifosi feriti. 5 arresti.
-Ott. 1998: 32 tifosi al seguito del Varese vengono arrestati per guerriglia urbana.
-Ott. 1999: 20 fans livornesi vengono arrestati. Danni per centinaia di milioni.
-Ott. 1999: Samp-Bologna. 2 ore di guerriglia. Diversi contusi tra agenti e tifosi.
-Mar. 2000: Accoltellato un fan del Leeds in Roma-Leeds.
-Ott. 2000: Accoltellati 2 tifosi inglesi prima di Lazio-Arsenal.
-Mar. 2004: Scontri tra sostenitori di Lazio e Roma in occasione del derby capitolino. Partita interrotta.
(...)
- 3 febbraio 2007. A Livorno e Piacenza compaiono scritte sui muri inneggianti alla morte dell'ispettore di Polizia Filippo Raciti, rimasto ucciso nei disordini di Catania. I soliti imbecilli colpiscono ancora.

*******************

La colpa NON è di noi tutti, ma di chi permette il lancio di motorini dagli spalti, le bandiere celtiche e filonaziste, le bombe carta, le monetine usate come corpi contundenti, ecc.
La colpa è dei vertici della F.I.G.C., delle stesse società, e delle autorità costituite. Viene sollevato un polverone per le scandalose intercettazioni telefoniche, però poi la Juve tornerà in Serie A l'anno prossimo, il Milan si qualificherà per la Champions, la Fiorentina per la Coppa Uefa, e la Lazio ancora gioca nella massima divisione.
La colpa è di chi invita Moggi a tutte le trasmissioni televisive e a conferenze varie, tra cui quella in una scuola campana (per parlare della moralità e correttezza del calcio!). Le persone responsabili di tutto ciò devono VERGOGNARSI!
La colpa è di chi consente, nonostante un lavoratore in uniforme sia deceduto e un altro si trovi in fin di vita (dopo una "semplice" partita di calcio!), che tra una settimana tutto riprenda secondo gli stessi moduli.

Basterà un minuto di silenzio su tutti i campi e lo show andrà avanti; come da copione.

sabato, settembre 16, 2006

Denuncio infortunio

Io sottoscritto XXX XXXXX residente in via XXXXX n. XX denuncio un sinistro infortuni avvenuto il 15.5.1985 alle ore 17.30

Quando sono arrivato a casa ho scoperto che il vento aveva fatto volare dal tetto alcune tegole. Ho quindi installato sul tetto una trave con una carrucola ed ho visto due casse piene di tegole. Terminata la riparazione mi sono accorto che rimanevano sul tetto parecchie tegole inutilizzate, ho quindi usato una cassa, ho fissato una corda in basso e sono risalito per riempire una cassa di tegole. Poi sono sceso e ho staccato la corda. Purtroppo la cassa di tegole era più pesante di me e prima di rendermi conto di cosa stava accadendo la cassa ha cominciato a scendere sollevandomi da terra.
Ho cercato di aggrapparmi alla corda e a metà cammino da terra ho incrociato la cassa che scendeva la quale mi ha colpito ad una spalla. Intanto ho continuato a salire battendo la testa contro il muro, la trave e la grondaia e schiacciandomi le dita nella carrucola. Arrivato all'altezza del tetto, nel momento in cui la cassa tornava a terra la cassa toccò terra con tale violenza che il fondo della cassa si frantumò disperdendo le tegole sul suolo. A questo punto mi trovai più pesante della cassa e ripartii a tutta velocità verso terra, colpendomi la tibia con la cassetta che risaliva a tutta velocità. Quando sono atterrato le tegole rotte che si trovavano sul suolo mi ferirono gravemente, non ho fatto neppure in tempo a svenire che la cassa ridiscese cadendomi in testa e mandandomi definitivamente all'ospedale.

Seguiranno certificati medici.

Distinti saluti,
XXX XXXXX

sabato, maggio 27, 2006

20sima tappa del Giro d'Italia

Accidenti a chi mi parla di differenza di mentalità tra Nord e Sud! I meridionali sono in genere più folli, più futilmente espansivi o comunque meno ragionevoli dei settentrionali? Ma chi lo dice?! Proprio ieri a Berlino, durante l'inaugurazione della nuova Stazione Centrale della capitale della Bundesrepublik, un sedicenne ha accoltellato a casaccio decine e decine di persone. "E' tedesco" hanno precisato le agenzie di stampa nazionali, "però era ubriaco..."
Ah, bene. Meno male che hanno la scusa parata. Fosse stato uno straniero ad andare fuori di testa (e gli stranieri ne avrebbero ben donde, visto come vanno le cose)... apriti cielo!
E oggi si è svolta la 20sima tappa del Giro d'Italia, la Trento-Aprica. Siamo nella terra di Bossi, come comprendiamo senza ombra di dubbio dai segni, dalle scritte e dai simboli sull'asfalto e negli spalti. E' la corsa senz'altro più impegnativa in assoluto di questo Giro: il Tonale lo si affronta dopo 85 km, il Gavia (Cima Coppi, a quota 2.621 metri sul livello del mare) dopo 112 km, il leggendario Mortirolo dopo 180 km e l'Aprica in capo a 212 km.
80.000, forse 100.000 spettatori sono disseminati lungo gli ultimi chilometri dalla vetta del Mortirolo, e almeno la metà di loro ha perso completamente il senno. La strada è stata sbarrata il giorno prima: segno che questi "tifosi" sono arrivati nottetempo, o nelle prime ore della giornata. Niente è impossibile per i "Celti". Ed ecco che vediamo molti di questi individui in mutandoni versare acqua sulla schiena dei corridori che arrancano a 10 km orari, corridori che protestano - inutilmente - con voce rauca di voler essere lasciati in pace; vediamo esibizionisti in maglietta verde (che non è certo quella del Premio della Montagna) che si buttano con facce estasiate sotto le ruote delle motociclette della RAI e delle ammiraglie. Nel frattempo, videocamere/telefonini vengono schiaffati sotto il naso dei pedalatori, impressionando primi piani stremati e spaventati. Perché? Ma naturalmente per poter poi affermare: "Vedi? C'ero anch'io!"
"Tu? Ma dove sei?"
"Sono quello che ha fatto la foto!"
Un tizio robusto - anche lui in mutandoni - si precipita da una rupe erbosa e frena appena in tempo evitando di rovinare addosso a Simoni, il quale, ad inizio dell'ultima, ardua salita è andato in testa insieme a Ivan Basso.
L'inseguitore Guiterrez deve subirne di tutti i colori. Gli "appassionati del ciclismo" gli mollano pugnettini sulle reni, gli urlano frasi (magari anche un "Tua moglie ti ha fatto le corna!"), forse allo scopo di deprimerlo e fare così aumentare il vantaggio della coppia di italiani.
Due vere e proprie muraglie umane, corpi seminudi quasi tutti sgradevoli a guardarsi, fanno da cornice alle nervose inquadrature dei cameramen motorizzati.
"Tanti brividi non li avevamo avuti neanche noi che facciamo questo lavoro da anni!" dichiara con voce rotta il commentatore, il medesimo che poco prima aveva - per l'ennesima volta! - cantato gli elogi del defunto Pantani, nonostante sia risaputo che "Elefantino" avesse fatto forte uso di dopanti.
Davvero schifosa la telecronaca di Rai 3. C'è la telecamera in testa (giusto quella!) che funziona malissimo, come del resto è già spesso accaduto durante tutto questo Giro. Poi un break pubblicitario, proprio ad inizio della discesa decisiva (con Basso e Simoni ancora in fuga), e quindi il collegamento si spegne, muore, non esiste più. Credo che abbiano "solamente" staccato il satellite per l'estero, come la RAI fa ormai spessissimo a proprio piacimento, secondo le lune del momento.
E va bene. Cambiamo canale. I due commentatori tedeschi di Eurosport sono molto più obiettivi: chiamano stupidi gli avventati spettatori montanari e sottolineano che al Giro di Francia i responsabili avrebbero senz'altro messe le transenne. E' un piacere seguire il proseguo della tappa, fino ad Aprica (dove vincerà Basso), su Eurosport. Certo: le telecamere sono quelle italiane, e dunque l'immagine è a dir poco "mossa" (da far diventare epilettici, in vero!), ma i due professionisti germanofoni dicono e spiegano tutto con parole chiare e con grande cognizione di causa.
A questo punto, rinunciamo volentieri anche a quell'ignobile teatrino del "Processo alla Tappa", che va in onda sempre su Rai 3; ma siamo aiutati in ciò dal fatto che il programma è ancora - insensatamente - oscurato... Quasi a voler ammonire gli italiani all'estero: "Peggio per voi che siete emigrati!"



IVAN BASSO