Rivedendo mio fratello dopo tanti anni, torno ad ammirare un mio regalo che gli feci nel 1990, all'indomani della Caduta del Muro: uno stemma sovietico, che comprai nell'allora "Zona della Morte" tra Berlino Ovest e Berlino Est. Mein Gott, quanto tempo è passato! L'intera Europa Orientale si è nel frattempo trasfigurata a colpi di glasnost e di globalizzazione, l'Impero Sovietico si è vieppiù sfaldato, e del fascino dei film di spionaggio nessuna traccia più. Ora abbiamo le colf estoni e lettoni a casa nostra e minorenni rumene, moldave e ucraine al servizio dell'amore appena dietro l'angolo di casa. Per un viaggio a Praga, Budapest o San Pietroburgo non abbiamo più bisogno di chissà quali pratiche burocratiche e a Napoli (come mi raccontano) ci sono le polacche che lavano i vetri ai semafori.
Ancora quindici anni fa, passavo, insieme ad Andreas, attraverso una breccia nel Muro e guardavo negli occhi i Grenzpolizisten della DDR sulle loro macabre torri di guardia. Oggi passeggio sull'Alexander Platz come se fossi a Monaco di Baviera o a Milano: sorseggiando Coca-cola e ascoltando annoiato l'ultimo hit sfornato dal Dorato Occidente.
Indubbiamente, con la Riunificazione ci abbiamo rimesso tutti quanti.
Nessun commento:
Posta un commento