martedì, febbraio 27, 2007

Maestrina taglia la lingua al piccolo Ahmed

Una "scuola di frontiera" a Milano. Tanti immigrati. Ahmed, sette anni e mezzo, è tra gli scolari più vivaci. Parla troppo. Così la 22enne maestra di sostegno gli dice: "Vieni qui. E' solo un gioco..." Ha nelle mani le forbici. E gli fa un taglio netto sulla lingua. Il piccolo sanguina, lei gli raccomanda: "Non dire alla mamma che sono stata io." Ma sull'ambulanza crolla: "Mi spiace, signora. Non so cosa mi ha preso..."


Il bidello la difende. "Impossibile che abbia perso la pazienza. E' sempre così paziente, così buona... Il piccolo deve essersi tagliato la lingua da solo."


Ad Ahmed 5 punti di sutura e 10 giorni di prognosi. E' scioccato, non riesce a dormire la notte, non vuole più tornare a scuola e fugge quando vede una lama. La ragazza, R.S., era al primo anno di insegnamento e doveva controllare la classe per pochi minuti perché la maestra di ruolo si era brevemente assentata. R.S. è stata licenziata.

venerdì, febbraio 23, 2007

Prezioso ritrovamento in un negozietto americano

Rovistando in un piccolo negozio di Second-Hand, lo statunitense Michael Sparks, di mestiere tecnico del suono, si è imbattuto in un documento storico che, a un primo esame, dovrebbe datare a 184 anni fa. Si tratterebbe di una copia originale della Dichiarazione d'Indipendenza.
Ora Sparks intende mettere all'asta il suo ritrovamento. Prezzo di partenza: 125.000 dollari.

martedì, febbraio 20, 2007

Carnevale nell'Est Germania


Lipsia. Amos, di 12 anni, lancia coriandoli a un clown. Questi lo malmena, mentre il capannello di gente tutt'attorno guarda senza intervenire. Poi il clown si allontana.
Il 47enne si beccherà per fortuna una denuncia. Ma perché nessuno è accorso in difesa del ragazzino?
Un appunto: qui siamo nell'ex DDR. L'Unità tedesca, come si continua giustamente a ripetere, è avvenuta solo all'Ovest. Può darsi che il clown abbia un amico ex-VOPO (Volkspolizei), ex-Stasi (Staatssicherheit), e tali persone hanno ancora molto potere nella Germania dell'Est. Dunque: "meglio evitare guai".
Per il 12enne si è trattata di una dura lezione di vita. Il clown avrebbe potuto essere quello di un romanzo di Steven Spielberg; oppure Krusty, l'infido pagliaccio della serie di cartoni animati I Simpsons. Di sicuro Amos ha capito che il carnevale non è un evento divertente, ma qualcosa di molto, molto serio...

sabato, febbraio 10, 2007

Si è spenta Adele Faccio, appassionata militante della non-violenza

E' morta a Roma, a 86 anni, Adele Faccio, esponente storica del Partito Radicale nota per le sue battaglie per i diritti civili negli anni '70. L'annuncio della scomparsa è stato dato a funerali avvenuti, su volontà dei parenti. Deputata nella VII e VIII legislatura, Adele Faccio era ai primissimi posti tra le donne radicali, insieme ad Adelaide Aglietta e a Emma Bonino. Coraggiosa combattente per la pari dignità delle donne e degli omosessuali, negli ultimi tempi, specialmente negli ultimi tre anni, non stava bene in salute.

Un’ironia crudele del destino se l'è portata via proprio nel giorno in cui l’Italia diventava, un pochino di più, come lei la voleva. Forse ha fatto appena in tempo a rallegrarsi per il decreto del governo sulle unioni di fatto: una delle sue tante, antiche battaglie di radicale e di donna libera.

A differenza di altri dirigenti radicali, lei non amava molto il presenzialismo, manteneva un suo stile riservato, eredità, forse, delle sue origini nella Carnia montanara (nacque a Pontebba, il 13 novembre 1920)



Adele Faccio era ricordata soprattutto per le sue lotte a favore della legge sull'introduzione dell'aborto in Italia. Il 26 gennaio 1975, quando era presidente del Partito Radicale, durante una manifestazione politica presso il Teatro Adriano a Roma, dichiarò davanti alla platea di aver interrotto volontariamente una gravidanza. (A quell'epoca la pratica dell'aborto era punita con la prigione.) La Faccio tornò apposta dalla Francia per farsi arrestare (insieme a Emma Bonino, Gianfranco Spadaccia e Giorgio Conciani) e divenne il simbolo delle battaglie politiche femministe.

In un'intervista che rilasciò a Bruxelles quando era commissario europeo, la Bonino ricordava i drammatici momenti di quella stagione di lotta: "Era il gennaio del '75 quando la polizia fece irruzione nella clinica del dottor Conciani. Immediatamente io con Adele e Gianfranco ci autodenunciammo. Gianfranco fu subito arrestato per reato d'opinione; io e Adele, inseguite da un mandato di cattura, arrivammo di nascosto a Parigi dove prendemmo contatto con Simone Weil che un anno prima aveva fatto approvare la legge in Francia. Al nostro ritorno in Italia fummo arrestate".

Con tenacia e passione Adele Faccio si battè per cambiare la legislazione e modificare la cultura e il costume. "Fu l'alleata appassionata delle donne" scrive in una nota la Lega per i diritti sessuali della persona.

Nel 1973 Adele Faccio aveva annunciato la costituzione del CISA (Centro Italiano Sterilizzazione e Aborto), che aveva come scopo l'informazione e l'assistenza sulla contraccezione, sulla sterilizzazione e l’aborto.

Quando il Partito Radicale presentò per la prima volta proprie liste alle elezioni legislative italiane, nel 1976, la Faccio venne eletta deputato, insieme a Marco Pannella, Emma Bonino e Mauro Mellini. La pattuglia di quei quattro deputati radicali contribuì non poco a scuotere il "palazzo".

Nel 1989 la Faccio fu una dei fondatori dei Verdi Arcobaleno. Dalla politica era uscita 17 anni fa per ritornare all'antica passione della pittura: "Non ho nostalgia per la politica" dichiarò nel novembre del '90. "Ne ho a sufficienza." E invece, nel '97, insieme ad altri leader storici del Partito Radicale, tornò nell'arena per lottare contro il proibizionismo sulle droghe leggere e per sostenere la Lista Pannella nelle elezioni comunali a Roma.




(La foto è tratta da www.radicalparty.org)

sabato, febbraio 03, 2007

Vergogna!

Guerriglia dopo Catania-Palermo. Un agente morto, un altro gravemente ferito. Una tragedia programmata?

Dire di sì al calcio è dire di sì alla vita. E' solo un gioco, certo, ma è anche paradigma dell'umana esistenza. Undici amici che indossano la stessa casacca gareggiano contro altri undici ragazzi che solo per caso, o per quel che potremmo chiamare "una contingenza del destino", indossano una casacca dai colori diversi. Questo, in sintesi, dovrebbe essere il principio. E invece cosa accade?
Dalla Serie A alle categorie minori salta fuori l'idiozia di alcune frange. Ma questi disordini sono davvero incontrollabili?

La madre dei cretini è sempre incinta.

I tifosi del Palermo sono arrivati allo Stadio Massimino con ben un'ora di ritardo. "Motivi di ordine pubblico", la motivazione. Sarà. A quel punto il club rosanero conduceva per 1-0. Rete probabilmente in fuorigioco di Caracciolo. Molte le decisioni discutibili dell'arbitro Farina in questo derby siculo. E agli ultras catanesi è dato di volta il cervello.

La colpa di chi è?

La colpa è di chi pensa che il tifo e lo sport siano un mondo dove conta solo vincere e sopraffare l'altro anche a costo di commettere violenze e corruzioni. Il marcio è tantissimo. Abbiamo impiegato un momento a dimenticare Moggi e il sistema che gli gira intorno. Tutto passato... anzi, forse ci eravamo sbagliati.



Chi ieri si trovava al Massimino (sponda palermitana) ha vissuto un inferno. A prescindere dalle responsabilità oggettive delle due tifoserie e dal dolore per la morte dell'agente e ferimento di altri, c'è da segnalare la totale ignoranza in materia del corpo della polizia.
Gli agenti erano prevenuti nei confronti dei tifosi rosanero e hanno esagerato, verbalmente e fisicamente. Sembravano loro gli hooligans... Adesso tutti invocano leggi più draconiche. Ma per reprimere chi? E perché? Il calcio è un aspetto fondamentale della società. Se è malato, è perché la società è malata. La marmaglia che si è scatenata ieri non era formata da delinquenti che, non avendo niente da fare, hanno devastato e ucciso per noia, ma persone frustrate, giovani senza futuro che non vengono aiutati dal governo (che si chiami Prodi o Berlusconi) e che vengono abilmente pilotati a distanza da psicomanipolatori ai quali tale potenziale di violenza torna sempre comodo. Alla radice del disagio di questi giovani ci sono questioni di natura sociale e culturale. E' il segno evidente di una mancanza totale di senso di civiltà e rispetto verso gli altri.
Ma non è un problema circoscritto al meridione d'Italia o in particolare alla Sicilia.

In ogni forum e persino sui media si dice: "Ovvio: è accaduto al Sud!" Un momento. Queste sono farnetichazioni sostenute da preconcetti che debordano nell'ignoranza più gretta. Gli idioti violenti hanno residenza in ogni parte del mondo; e d'Italia. Nel Mezzogiorno c'è anche tantissima gente per bene. Rinfreschiamo qui di seguito un po' la memoria.



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-Nov. 1994: Incidenti prima, durante e dopo la partita Brescia-Roma. Accoltellato il Vicequestore di Brescia G. Selmin.
-Gen. 1995: Genoa-Milan. Muore V. Spagnolo, tifoso del Genoa accoltellato da "supporters" milanisti.
-Ott. 1997: Atalanta-Brescia. 20 gg. di prognosi per un poliziotto colpito da una bomba carta.
-Ott. 1997: Scontri tra fans italiani e inglesi; 40 arresti e un tifoso inglese accoltellato.
-Gen. 1998: Brescia-Fiorentina. 50 tifosi feriti. 5 arresti.
-Ott. 1998: 32 tifosi al seguito del Varese vengono arrestati per guerriglia urbana.
-Ott. 1999: 20 fans livornesi vengono arrestati. Danni per centinaia di milioni.
-Ott. 1999: Samp-Bologna. 2 ore di guerriglia. Diversi contusi tra agenti e tifosi.
-Mar. 2000: Accoltellato un fan del Leeds in Roma-Leeds.
-Ott. 2000: Accoltellati 2 tifosi inglesi prima di Lazio-Arsenal.
-Mar. 2004: Scontri tra sostenitori di Lazio e Roma in occasione del derby capitolino. Partita interrotta.
(...)
- 3 febbraio 2007. A Livorno e Piacenza compaiono scritte sui muri inneggianti alla morte dell'ispettore di Polizia Filippo Raciti, rimasto ucciso nei disordini di Catania. I soliti imbecilli colpiscono ancora.

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La colpa NON è di noi tutti, ma di chi permette il lancio di motorini dagli spalti, le bandiere celtiche e filonaziste, le bombe carta, le monetine usate come corpi contundenti, ecc.
La colpa è dei vertici della F.I.G.C., delle stesse società, e delle autorità costituite. Viene sollevato un polverone per le scandalose intercettazioni telefoniche, però poi la Juve tornerà in Serie A l'anno prossimo, il Milan si qualificherà per la Champions, la Fiorentina per la Coppa Uefa, e la Lazio ancora gioca nella massima divisione.
La colpa è di chi invita Moggi a tutte le trasmissioni televisive e a conferenze varie, tra cui quella in una scuola campana (per parlare della moralità e correttezza del calcio!). Le persone responsabili di tutto ciò devono VERGOGNARSI!
La colpa è di chi consente, nonostante un lavoratore in uniforme sia deceduto e un altro si trovi in fin di vita (dopo una "semplice" partita di calcio!), che tra una settimana tutto riprenda secondo gli stessi moduli.

Basterà un minuto di silenzio su tutti i campi e lo show andrà avanti; come da copione.