lunedì, luglio 30, 2007

Morto Ingmar Bergman

Il celebre regista svedese si è spento nel suo "buon rifugio" sull'isola di Farö (Mar Baltico) a 89 anni. Negli ultimi tempi si sentiva solo e piangeva spesso, ma era molto lucido, tantoché non ha smesso mai di scrivere, fino alla fine. E' morto nelle stesse ore di Michel Serrault. I due probabilmente non si sono mai incontrati; ma si sarebbero piaciuti.


 Ingmar Bergman nacque a Uppsala il 14 luglio del 1918. Il padre Erik, un pastore luterano, avrebbe voluto che intraprendesse la carriera ecclesiastica, ma Ingmar fuggì da lui nel 1936 per andarsene a vivere a Stoccolma. Nella capitale svedese lavorò al Teatro dell'Opera come aiuto-regista e drammaturgo, ma non ottenne i riconoscimenti che si meritava. Uguale sorte, all'inizio, ebbe il suo impegno nell'ambito cinematografico. Poi, negli Anni Cinquanta, il trionfo: a Un'estate d'amore segue Donne in attesa e poi la pellicola-scandalo Monica e il desiderio. Nel 1955 realizza Sorrisi in una notte d'estate, suo primo successo europeo, che vince il Festival di Cannes. Non si ferma più, insoddisfatto e pignolo, al limite della nevrosi depressiva. Del 1956 è forse il capolavoro dei suoi capolavori: Il settimo sigillo ottiene vari riconoscimenti, oltre al premio speciale al Festival di Cannes. L'Orso d'Oro al Festival di Berlino e il premio della critica al Festival di Venezia giungono, invece, grazie a un altra grandissima opera d'arte: Il posto delle fragole.
Lavora quasi sempre con le stesse attrici (da lui amatissime) e con gli stessi attori. Le attrici sono Harriet Andersson (9 film), Bibi Andersson (11), Liv Ullman; e, inoltre, con il "gruppo storico" dello Stadsteater di Malmoe: Tunnel Lindblom, Max Von Sydow, Ingrid Thulin, la stessa Bibi Andersson.
Alle soglie della vita e Il volto ricevono il premio come miglior regia rispettivamente a Cannes e a Venezia, mentre nel 1960 La fontana della vergine gli fa conquistare il suo primo Oscar. Nel frattempo, dopo i matrimoni con Else Fischer, Ellen Lundstrom e Gun Hagberg, si sposa una quarta volta, diventa direttore del teatro centrale di Stoccolma, si avvicina alla neonata televisione (ne capisce immediatamente le potenzialità; ma più tardi le rimprovererà di interrompere i film con spot pubblicitari) e realizza Come in uno specchio, primo capitolo di una discussa trilogia religiosa: sarà Oscar come miglior film straniero. Seguono Luci d'inverno (1962), premiato a Berlino e a Vienna, e Il silenzio (1963), uno dei suoi film che suscitarono maggiore scandalo. Nel 1964, colpito da una grave depressione, scrive Persona e inizia una relazione con l'attrice norvegese Liv Ullman, dalla quale nasce Lynn (1966). Arriva un periodo quasi compulsivo: più di un film all'anno. Nel 1974 concluderà la storia con Liv Ullman (che per lui ritirerà il Premio Fellini a Roma nel 2005) e si sposa l'anno dopo, nel 1975, con Ingrid von Rosen. Nel 1978, lo splendido Sinfonia d'autunno lo vedrà dirigere l'ultimo film interpretato da Ingrid Bergman, grazie a lui nominata all'Oscar per la settima volta. Gli Anni Settanta sono anche quelli di Sussurri e grida (1972) e di Scene da un matrimonio (1973). L'Oscar alla carriera arriva nel 1970, ma dopo tale data firmerà una buona metà delle oltre 40 opere della sua filmografia. Fanny e Alexander (1982), Con le migliori intenzioni (1992) e Conversazioni private (1996) sono tre opere in cui - tra l'altro - esplicita il suo rapporto tormentoso con il padre. "In realtà io vivo continuamente nella mia infanzia" scrisse Bergman nell'autobiografia La lanterna magica, "giro negli appartamenti in penombra, passeggio per le vie silenziose di Uppsala e mi fermo davanti alla Sommarhuset ad ascoltare l'enorme betulla a due tronchi; mi sposto a gran velocità entro una manciata di secondi e abito sempre nel mio sogno. E, di tanto in tanto, faccio una visita alla realtà".

domenica, luglio 29, 2007

CAVALLETTE IN ARRIVO: GALLINE FARAONE PER COMBATTERLE

A giorni si prospetta un'invasione di cavallette dalle proporzioni "bibliche". La Coldiretti propone, per difendersi da questi voraci insetti, un metodo di lotta biologico e dal basso impatto ambientale: la distribuzione delle galline farone nelle campagne. Le faraone sono particolarmente ghiotte di insetti-locuste.


"Essendo polifaghe, se numerose, le cavallette" ricorda la Coldiretti "possono danneggiare non solo le piante spontanee, ma anche l’erba medica e i pascoli per l’alimentazione del bestiame, il mais e la vite, nonché i prodotti dell’orto. Le specie più abbondanti e pericolose sono la cosiddetta cavalletta ‘dalle ali rosa’ (Calliptamus italicus), e la specie Dociostaurus maroccanus."


Saranno le zone del Sud (Puglia, Sicilia, Sardegna) ad essere - ancora una volta - le più colpite. "Il punto" continua Manfredini, agronomo della Coldiretti, "è che l’invasione delle cavallette non dipende dal caldo record registrato in questi giorni, ma dall’inverno che c’è stato. Infatti gli insetti sotto inchiesta hanno avuto la possibilità di deporre le loro uova durante l’inverno in tutta tranquillità. Le temperature miti hanno fatto sì che si moltiplicassero."


In Italia, circa un terzo del territorio nazionale è sensibile al rischio desertificazione anche per effetto dei cambiamenti climatici che si stanno manifestando con sfasamenti stagionali e la più elevata frequenza di eventi estremi che rappresentano una sfida epocale per la salvaguardia dell’ambiente. Per formare un gruppo efficace per sconfiggere l’attacco delle cavallette devono essere presenti tra le 20 e le 100 galline faraone per azienda agricola. Tre o quattro volatili - sostiene la Coldiretti - sono sufficienti per un ettaro di terreno. L’utilizzo del pollame ha dimostrato risultati soddisfacenti, tenendo anche conto delle numerose aziende che nei territori collinari usano tecniche di coltivazione biologiche che non prevedono l’impiego di prodotti chimici di sintesi. Anche se la settimana prossima si preannuncia meno calda di questa, non basterà un po’ di fresco a tenere lontani i temuti insetti. "Sarà indispensabile" conclude Manfredini "l’intervento dell’uomo, supportato dalle galline faraone. E per la gente infastidita dalla loro presenza su terrazzi e balconi, l’unico rimedio è quello di allonatanarle senza l’uso di pesticidi."


 Curiosità: in Egitto, i tecnici di governo propongono - come da noi - l'eliminazione delle locuste, mentre singolari fatwe (avvisi religiosi) di esponenti religiosi sostengono che uccidere le cavallette sia haram, cioè illecito, e propongono... di mangiarle. Cibarsi, infatti, di locuste "arrostite, bollite o alla griglia è halal, è permesso".
 

mercoledì, luglio 25, 2007

domenica, luglio 22, 2007

Australia: una giovane insegnante promette notte calda allo scolaro migliore

Una professoressa di matematica di un liceo australiano ha promesso alla sua classe, formata da maschietti in parte ancora minorenni, di lasciare trascorrere una notte sul suo letto a chi di loro alla fine dell'anno si sarebbe dimostrato il migliore.
Alcuni genitori hanno protestato per il "metodo d'insegnamento poco ortodosso" dell'avvenente insegnante, la quale si è difesa dichiarando di non aver in realtà mai promesso del sesso, ma di aver voluto solo dare una motivazione, un incentivo in più ai ragazzi. La sua spiegazione non è stata però accettata dalle autorità, che l'hanno sospesa dall'incarico. In conclusione, dunque, ha trionfato ancora una volta la dittatura di una morale da strapazzo.
Il migliore del corso è rivelato essere lo studente Guillermo H., il quale ora, dopo aver tanto sudato sui libri, giustamente reclama il suo diritto a "incassare" il premio.




Vedi anche: Prof di matematica colta 'in fallo'

venerdì, luglio 20, 2007

Anestetista "retroattivo"

Verrebbe da ridere se non fosse per il dramma personale delle vittime.
"Devo compiere alcune manovre dolorose, le faccio l'anestesia...". Era questa la scusa utilizzata da un sedicente fisioterapista di Busto Arsizio (Varese), che narcotizzava i suoi pazienti maschi, ne abusava sessualmente e li fotografava mentre li sottoponeva alle violenze. A chi al risveglio lamentava dei dolori, spiegava che si trattava dell'effetto delle sue manipolazioni. Sono decine le vittime di Roberto Benatti, 53enne con diploma di perito tecnico che si spacciava per esperto terapeuta e che è stato arrrestato dai carabinieri di Gallarate.

Gli è andata male quando, il 14 giugno scorso, un paziente dal sonno meno pesante si è accorto di tutto. Resosi conto di quanto stava subendo, aveva gridato chiedendo aiuto ai familiari che lo aspettavano fuori dallo studio. Immaginarsi la faccia dei parenti quando, entrati nel locale, avevano trovato Benatti con i pantaloni ancora abbassati e in atteggiamento inequivocabile.

giovedì, luglio 19, 2007

Single...?

Per la serie: Voi chiedete, io rispondo


Your question:



io da quando sono single vivo da dio...
faccio quello che ho voglia...
se ho fame mangio, se ho sete bevo,se ho sonno dormo...
se ho voglia di fare l'amore... faccio la doccia...

secondo Te, la vita da single ha solo vantaggi...?



My answer:

La vita da single ha i suoi vantaggi... se sei un praticante della meditazione yoga oppure se sei uno scrittore. Per queste due categorie, la solitudine (perché di altro non si tratta) ha i suoi innegabili vantaggi. Per tutti gli altri, non c'è niente di più bello e soddisfacente che vivere con l'"anima gemella".


Io ho vissuto alcuni anni da single (ero un proficuo artista) e mi sentivo profondamente infelice, anche se "da fuori" non lo si notava. Per mangiare uscivo, in quanto la mia cucina era ormai inguardabile, mi vedevo spesso con presunti amici e quando avevo voglia di fare l'amore mi recavo nei locali notturni, dove agganciavo immancabilmente delle tizie assurde. Se avevo sonno non dormivo praticamente mai, in quanto l'inquietitudine interna, l'insoddisfazione, non me lo permetteva. La mia vita è cambiata radicalmente quando ho incontrato quella che sarebbe poi diventata la compagna della mia vita. Ho imparato, per così dire, la bellezza della "normale vita da coppia". Prova anche tu.

martedì, luglio 17, 2007

Mediocrità dei giornalisti di provincia

Il titolo di questo post si riferisce ai giornalisti tedeschi, ma ovviamente ce ne serviamo come paradigma di certa stampa in generale.
Che cosa è successo? La sera del 10 luglio arriva a Mühldorf am Inn, piccolo centro sperduto a cavallo tra Oberbayern (Baviera Alta) e Niederbayern (Baviera Bassa), la grande Gianna Nannini. Raramente si era vista da queste parti una star di tale calibro, a meno che non si voglia considerare un divo internazionale anche Papa Ratzinger (che è nato nei paraggi, in un villaggio sullo stesso fiume Inn).
La Nannini sta girando l'Europa nel quadro del suo "Grazie Tour 2007", che serve appunto a ringraziare i fans che l'hanno seguita nei suoi trent'anni di carriera. La cantante è giunta a Mühldorf in gran forma, appena reduce da un concerto allo stadio Wembley di Londra davanti a 60.000 spettatori. Qui, nel buco del culo del mondo, si esibisce davanti a 1.000 o 2.000 anime perse, ma lo fa con la passione che sempre la contraddistingue, accompagnata tra l'altro da una band (che comprende anche una sezione di archi) veramente formidabile. "La Gianna" dà un concerto con i fiocchi, rendendo felici i presenti. (Per la recensione leggi qui.)
Il giorno dopo però l'inviata del Mühldorfer Anzeiger (il quotidianuccio locale) intitola il suo articolo: "La diva italiana ci ha presi a calci". Noi ci stropicciamo gli occhi e torniamo a leggere: sì, il titolo dice proprio così. Ma perché? Scorrendo le righe sottostanti, scopriamo che la giornalista si riferisce a un episodio sfuggito a quasi tutti gli spettatori: Gianna Nannini, dopo aver pregato invano i fotografi di smetterla di tempestarla di flash, avrebbe fatto volare con la punta di un suo stivale la macchina fotografica di uno di loro, "frantumandola".
Nel resto dell'articolo si sottolinea la bravura e l'impegno della diva, ma lo scritto è costellato di altri richiami al "fattaccio" della sera prima. "Ha bevuto o ha preso droghe?" si chiede scandalizzata la giornalistucola. E non smette di fare l'imbronciata: "Che bisogno c'era di comportarsi come Marilyn Manson?" Ecc. ecc.
E' incredibile. A parte che sanno a malapena scrivere, a parte che ottengono il posto grazie a qualche favore da "Oval Office" reso a un caporedattore più asino di loro, a parte che il rock non è propriamente il circolo dell'Azione Cattolica, dovrebbero farsi un esame di coscienza e domandarsi se non hanno contravvenuto al contratto, dove chiaramente si diceva: "Niente filmati, niente foto, niente azioni disturbanti sotto il palcoscenico".
Inoltre, quasi nessuno dei presenti - lo ribadiamo - si è accorto di nulla: erano (eravamo) troppo impegnati a suggere con lo sguardo, con tutti i sensi, la musica e i movimenti, ora sensuali e ora arrabbiati, della diva (antidiva) senese. Nel cortile interno del centro culturale 'Haberkasten', Gianna Nannini ha regalato a un migliaio o poco più di poveri provinciali delle sensazioni fortissime e durature.
Ma l'episodio che ha scosso Andrea Sch., l'intrepida reporter del glorioso Mühldorfer Anzeiger, eccolo qui: ce l'ho sotto gli occhi, nero su bianco; una pagina assai importante di giornalismo mondiale.
Mi rimetto ora a leggerlo: una ridicolaggine tira l'altra. E del concerto vero e proprio si parla poco e con scarsa cognizione di causa.
"Uàaa-ah! Uàaa-ah!" piange Andrea Sch., in rappresentanza anche degli altri colleghi della stampa alta/bassa-bavarese. "La cattivona ci ha fatto la bua!"
Impettiti sono entrati nel luogo dello show, andando a occupare i posti migliori, e impettiti se ne sono usciti meno di due ore dopo. E in mezzo c'è stato il "fattaccio". L'aria di supponenza, l'espressione infastidita, ce l'avevano fin dall'inizio. Viene da chiedersi se non lo abbiano fatto apposta a provocare la star. In fondo, si sa, questi italiani sono tutti così, facili da infiammare... "E noi siamo noi. Dobbiamo difendere il nostro status di individui superiori..."



Leggi la recensione reale.

domenica, luglio 15, 2007

Pedofili in sottana nera: chiesa cattolica comincia a risarcire

L'arcidiocesi della chiesa cattolica di Los Angeles pagherà la cifra record di 660 milioni di dollari per risarcire 500 vittime di abusi sessuali dal 1940 agli anni Novanta, hanno riferito ieri i legali delle parti.

L'accordo, che porterà a ciascuna vittima più di un milione di dollari, è il più importante e oneroso mai firmato dalla chiesa cattolica, e arriva in seguito alle numerose richieste di risarcimento per gli abusi sessuali compiuti da sacerdoti.

sabato, luglio 07, 2007

Ecco la 500 del Terzo Millennio


E' arrivata la nuova Fiat 500.


Primi commenti negativi: "E' in plastica. E' costruita in Polonia. Costa troppo. Consuma troppo. Il motore è andato a finire davanti..."



Ah, ma quanto erano migliori i vecchi tempi!



Fiat 500 vecchia contro Fiat 500 nuova:


Restauriamo quella vecchia?


Il motore originale (cough cough, sputt sputt):


Italian for Fiat 500 Freaks:

mercoledì, luglio 04, 2007

eBook gratuito





(http://www.lulu.com/content/921476) formato .pdf

Racconti bizzarri e dell'orrore.
Featuring: la setta degli Adonaidi (Pholcus Phalangioides), l'ex compagno di scuola di una rockstar (Envy), un traffico di carne in Sud America (Sarabanda maraquena), la crudele Moana (Moana dentro il pozzo), il fratello della donna-pesce (Se la trota avesse gambe), un chirurgo distratto (Addio, compagno!), Nicu Jota (Fotofobia) e un macabro reality show (Il grande fardello).

Otto sborror-stories (TM) di franc'O'brain. Otto nuove fantasie picee dall'autore delle raccolte Copia a nero e Sangue, macerie & vanità.

lunedì, luglio 02, 2007

Laurea honoris causa in filologia moderna a Roberto Benigni


"Per la geniale attitudine a porre al servizio della letteratura italiana, e nell'interpretazione di Dante e della commedia in particolare, una vocazione scenica e attoriale degna della migliore tradizione dello spettacolo antico e moderno": con questa motivazione l´Università di Firenze ha laureato honoris causa in Filologia moderna Roberto Benigni.

Il titolo accademico è stato conferito all´attore e regista dal rettore Augusto Marinelli nel corso della cerimonia che si è svolta oggi nell´Aula Magna dell'ateneo.

Dopo i saluti del rettore Marinelli e della preside della facoltà di Lettere e filosofia Franca Pecchioli, Anna Nozzoli, ordinario di Letteratura italiana, ha pronunciato la "laudatio". Benigni è poi intervenuto con un'interpretazione e una lettura del XXXIII canto dell'Inferno, dedicato al Conte Ugolino.