sabato, marzo 22, 2008

Colpo mortale all'Inter

Si mostrano stranamente tranquilli l'allenatore e i  giocatori dell'Inter dopo l'1-2 in casa nel Derby d'Italia. Grande Juve, certo, ma un team che aspira allo scudetto non può permettersi di perdere una partita così importante anche dal punto di vista del prestigio. Tanto più che è da svariate settimane che i Nerazzurri tradiscono una sospetta stanchezza, e noi il crollo lo avevamo già paventato.

Ebbene, con la sconfitta in casa contro le Zebre, si può dire che il crollo è avvenuto definitivamente questa sera.

Eppure Mancini dice: "Il campionato? Sicuro che lo vinciamo noi!"

Ma siamo davvero tanto sicuri?

Dopo l'uscita dalla Champions League, l'allenatore aveva minacciato di volersene andare a fine stagione: segno che qualcosa non funziona nel macchinario interista. Il presidente sembra avergli perdonato questa sua affermazione (rilasciata a sangue "ancora bollente") e io sinceramente non me la sento di dar torto a Moratti: mi terrei in effetti il "Mister" (anche se certe dichiarazioni non vanno fatte pubblicamente) e, tra i giocatori, metterei da parte sia Figo ("il capitano dei malcontenti", al quale apparentemente si prospetta una carriera manageriale nel club di Via Durini) sia Adriano (che anche in Brasile ha fatto di testa sua: festini fino all'alba, ritardi agli allenamenti e così via). Ma la cosa più importante è vincere lo scudetto anche in questa stagione. Solo che ora è diventato difficilissimo, e le prospettive sono tutt'altro che rosee. Le ultime partite dell'Inter sono da coniderare un obbrobrio; e il calo è iniziato già prima del match contro il Napoli (0-1). La vittoria per 2-0 contro la Reggina è stato un "miracolo" voluto anche dalla terna arbitrale... Insomma, è palese che l'Inter sta perdendo troppi colpi, e la Roma (ormai a -4!) è agguerritissima... Mancini ha poche colpe, secondo me. E' un allenatore bravo. Sono invece le stars, appagatissime, a non onorare la maglia fino in fondo. Io programmerei già fin da adesso l'inserimento di alcuni giovani, iniziando ovviamente da Mario Balotelli, e di altri talenti possibilmente italiani al 100%. Abbiamo preso Maniche, e va bene: non è stato un brutto acquisto. Ma pensiamo ora a puntare sul vivaio nostrano. Non tanto per una questione di nazionalismo,  ma per avere finalmente alcuni portabandiera con i quali i fans possano identificarsi, e tramite i quali magari iniziare un nuovo ciclo trionfale. 

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