domenica, ottobre 04, 2009

Lodo Mondadori: giustizia è fatta

Ci sono voluti vent'anni... E la Fininvest ha già annunciato di voler ricorrere in appello

Brutti tempi per Berlusconi! Il Tribunale civile di Milano ha depositato la sentenza che liquida a favore della CIR di Carlo De Benedetti la somma di 750 milioni di euro. Questo è, o dovrebbe essere, l'epilogo del Lodo Mondadori, vicenda che si incentrava su azioni fraudolente che avevano permesso alla Fininvest di aggiudicarsi il maggiore gruppo editoriale italiano. (Fininvest corruppe, tramite Cesare Previti, dei giudici, e Silvio Berlusconi era stato prosciolto dall'accusa di corruzione "per intervenuta prescrizione".)


La guerra tra Berlusconi e De Benedetti per impadronirsi del Gruppo Mondadori si scatenò tra la fine degli Anni Ottanta e l'inizio dei Novanta. Dopo varie vicissitudini legali, alla CIR andarono Repubblica, L'Espresso e alcuni quotidiani locali, mentre Fininvest entrò in possesso di Panorama, Epoca e tutto il resto della Mondadori.


Finalmente la Magistratura, tra l'altro confermando definitivamente in sede penale l'avvenuta corruzione di un giudice, rende giustizia a De Benedetti. I 750 milioni sono un risarcmento per avvenuta "perdita di chance"; ma la CIR ha anche diritto al risarcimento da parte di Fininvest dei danni non patrimoniali sopportati in relazione alla medesima vicenda e la cui liquidazione "è riservata ad altro giudizio".


A fronte di tali notizie, è possibile ipotizzare un declino repentino dell'attuale Presidente del Consiglio. Su internet impazzano i commenti. Alcuni naviganti ipotizzano che lo "Scudo fiscale" sia stato fatto passare in maniera preventiva: per racimolare i soldi da destinare a De Benedetti. E molti tifosi del Milan iniziano a capire il perché il loro presidente abbia impostato l'ultima campagna acquisti al risparmio, vendendo finanche un pezzo pregiato come Kakà.


A questo punto, tutti gli italiani - anche quelli conservatori e/o reazionari - dovrebbero aver compreso da che razza di cialtroni si sono fatti governare. E il "mito Berlusca", selfmade man all'italiana, dovrebbe essere crollato una volta per sempre, essendoci ora l'evidenza che quest'uomo ha fondato le sue fortune sul malaffare e la mafia.


Marina Berlusconi si dice "sconcertata" per la sentenza. Lei, degna figlia di cotanto padre, ha affermato: "Non posso non rilevare che questa sentenza cade in momento politico molto particolare. Non posso non rilevare che dà ragione ad un gruppo editoriale la cui linea di durissimo attacco al Presidente del Consiglio, per non dire altro, è sotto gli occhi di tutti. Sbaglia però chi canta vittoria troppo presto. Sappiamo di essere nel giusto e siamo certi che alla fine questo non potrà non esserci riconosciuto".


La parte vincente, Carlo De Benedetti, da parte sua commenta: "La sentenza non mi compensa per non aver potuto realizzare un grande progetto industriale, ma stabilisce in modo inequivocabile i comportamenti illeciti che l'hanno impedito".

1 commento:

Sandro ha detto...

Purtroppo la giustizia italiana procede a passi da lumaca - anche questo influisce molto nei confronti di chi ha ragione (chiunque sia) e deve aspettare vent'anni.

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