A oltre venticinque anni dalla sua morte, resta tra gli autori italiani più venduti all'estero. Tutti i ragazzi e tutti gli appassionati di "misteri spaziali" non possono non amare i suoi libri. Peter Kolosimo, modenese, si chiamava in realtà Pier Domenico Colosimo; di padre italiano e madre americana. Crebbe a Bolzano, e dunque conosceva benissimo il tedesco. Si laureò in Germania ma già allora la sua mente era tutt'altro che freddamente scientifica: la sua fantasia galoppava. Tornato in Italia, iniziò a scrivere racconti di fantascienza con lo pseudonimo "Omega Jim"...
Le sue doti linguistiche, la grande curiosità per paesi "esotici" come la Russia, la Cina e il Giappone e le sue simpatie per il comunismo lo portarono là dove molti - prima e dopo di lui - non sarebbero mai arrivati. Scrisse un articolo sullo Sputnik quando ancora tanti non avevano alcuna idea dell'imminente "corsa allo spazio" tra l'U.R.S.S. e gli U.S.A. Come corrispondente estero per L'Unità fu l'unico giornalista italiano presente alla proclamazione dello Stato della DDR (la Deutsche Demokratische Republik, ovvero la Germania Orientale). Divenuto poi direttore dell'emittente Radio Capodistria, si vide rimuovere dall'incarico dalle autorità iugoslave perché era di idee filosovietiche.
Nel 1969, il grande successo letterario con l'assegnazione del Premio Bancarella per Non è terrestre.
Questo libro ebbe immediata risonanza anche all'estero. (Nel mondo anglosassone è conosciuto come Not Of This World.)
Si trattava di scienza o di pseudo-scienza? Fatto sta che, con esso, Kolosimo diede la stura a tutta una serie di titoli in cui teorizzava suggestive ipotesi sulle origini del nostro pianeta. Oltre ai precedenti Terra senza tempo e Ombre sulle stelle (più volte ristampati), il pubblicista (pseudostorico e "fantarcheologo") avrebbe sfornato opere come Odissea stellare, Polvere d'Inferno, Civiltà del silenzio, Viaggiatori del tempo, ecc., sempre contesissimo da varie case editrici.
Scrive di lui il comitato di scrittori Wu Ming (www.wumingfoundation.com):
<< I libri di Kolosimo sono pieni di pezze d'appoggio di scienziati russi, bulgari, tedesco-orientali: “Il professor Alexei Kasanzev”, “Kardasev scrive”, “Il biologo sovietico A. Oparin” “Il sovietico Nikolai Brunov scrisse già nel 1937”, “Viaceslav Saitsev, il noto filologo dell'Accademia delle Scienze bielorussa” e via così. Oggi possono suonare grottesche, muovere al riso o a ipotesi estreme. Kolosimo agente del blocco orientale, incaricato di diffondere in occidente strane teorie, per loschi fini di guerra psicologica? Mah. Forse la questione è più semplice: leggeva quelle lingue, aveva accesso a quel materiale, e ai suoi lettori la cosa piaceva. Durante la guerra fredda, vista da qui, la scienza sovietica aveva un che di bizzarro, una vibrazione di esotica eterodossia, anche agli occhi di chi si batteva per l'altro modello, quello capitalista-americano. La curiosità per l'est fu un fenomeno trasversale, come lo sono oggi l'ostalgia e il modernariato del socialismo che fu.
A noi piace reputare Kolosimo un guerriero, uno che ha combattuto perché l'immaginario non si restringesse e, al contempo, la fantasia (anche quella più sbrigliata) tenesse le radici nella realtà, nel conflitto che senza pause muove la società. In fondo, nonostante il suo stalinismo, Kolosimo non era tanto distante da Radio Alice e dai giovani “mao-dadaisti” del '77.
Kolosimo colmò un buco, una lacuna, una gigantesca nicchia di immaginario e mercato editoriale. In quell'epoca iper-ideologizzata, gli intellettuali avevano decretato la “morte del romanzo”. Non per questo si era estinto il bisogno di romanzesco: in edicola, Urania, Segretissimo e Il Giallo Mondadori vendevano un numero di copie oggi impensabile. Tuttavia, erano pubblicazioni settoriali, rivolte a target di lettori specifici. C'era bisogno di un'operazione azzardata, che scavalcasse i recinti e andasse incontro ai bisogni di più lettori.
Kolosimo intercettò la voglia di viaggio e di mistero che pervadeva tutto l'occidente (gli UFO, il triangolo delle Bermude, Uri Geller che piegava i cucchiaini con la forza del pensiero) e la “dirottò” in una direzione inattesa. Camuffando da saggi divulgativi le sue narrazioni fantascientifiche, il vecchio Omega Jim creò un grande fenomeno di costume. >>
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