Ancora un disastro ambientale, ancora una prova che dobbiamo completamente cambiare modus vivendi se vogliamo ancora offrire ai nostri figli uno scampolo di natura.
L'esplosione nel cuore del Messico ha distrutto una trentina di edifici. 52 persone sono morte; tra di loro, 13 bambini
Gli squali del profitto non investono in sicurezza, forti delle leggi che si sono fatte fare su misura, e, a parte la perdita di vite umane (già preventivata da qualsiasi multinazionale e dai governi corrotti, loro "pendant"), siamo certi che il nostro pianeta è già "gonfio". Quanto altro veleno possono assorbire le nostre terre? Quanto altra merda possono ingoiare i nostri mari? Tocca alla semplice gente alzarsi e protestare ogni volta che vedono arrivare una colonna di mezzi di costruzione appartenenti a compagnie come la Pemex.
L'incidente di San Martin Texmelucan è ancor più grave in quanto provocato da una banda di ladri di greggio, altro segno che la cosiddetta "crescita economica" lascia molta gente a bocca asciutta.
(Leggi l'articolo di Guido Olimpio sul Corriere.)
lunedì, dicembre 20, 2010
San Martin Texmelucan, Messico: inferno sulla Terra
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento