giovedì, gennaio 10, 2013

Un mostro chiamato Klaus Kinski

Nella sua autobiografia Kindermund, ("Parole di bambini"), Pola Kinski (60 anni) attacca il celebre padre: "Era un mostro. Mi violentò per anni..."




Sul grande schermo Klaus Kinski ha spesso interpretato il cattivo; ora abbiamo la conferma che è stato cattivo anche come genitore. Violento e violentatore: lo dice, a più di vent'anni dalla morte di Klaus, la figlia maggiore, Pola.
“Era semplicemente un violentatore di bambini” rivela la donna in un’intervista allo Stern che anticipa di poco l'uscita dell'autobiografia. ”Io non ne potevo più di sentirmi dire: ‘Tuo padre è fantastico! Un genio! Mi è sempre piaciuto!’... Dalla sua morte in poi, la mitizzazione è addirittura aumentata...”
Pola Kinski (attrice di teatro) trova anzi che, al cinema, suo padre fosse proprio come a casa: senza alcun ripetto per gli altri.
Kinski, originario di Danzica, aveva tre figli, tutti attori. Pola è la primogenita, nata dal suo primo, breve matrimonio. La più famosa è Nastassja (oggi 52enne), che in un’intervista al Guardian del 1999, alla domanda: “Suo padre ha mai abusato di lei?”, rispose in questo modo: “Non nel senso che intende lei, ma in altri sì”.



Quando abitavo a Baldham, alla periferia orientale di Monaco di Baviera, ero solito passare davanti alla villa di Nastassja Klinski: Lei era giovane come me, ma già famosa. Tuttavia la sua celebrità era dovuta più al suo carattere ribelle che alla sua bravura di attrice. Dunque, almeno in questo era tutta suo padre. A me piaceva molto, sia perché sexy, sia perché aveva scelto di essere diva, sì, ma diva a modo suo.
La villa di Baldham era uno dei suoi tre-quattro rifugi sparsi nel mondo. Niente male per una ragazza di poco più di ventitré anni (ma sulla sua data di nascita le fonti sono contraddittorie...).
Un giorno udii alcune voci che provenivano da oltre il muro di recensione e mi arrischiai a gettare uno sguardo appoggiandomi al cancello. Nastassja prendeva il sole su una sedia a sdraio, in costume da bagno. Un'altra donna presente nel suo giardino vedendomi la avvertì: "Ein Gaffer!" ("Uno spione!) e aggiunse: "Sarà un paparazzo?".

 Non erano pochi i reporter scandalistici che ronzavano intorno all'attrice. Nastassja era appena reduce da un ennesimo "fattaccio": aveva dovuto scontare qualche giorno di detenzione nelle carceri tedesche per essersi ripetutamente servita di mezzi pubblici senza pagare il biglietto e per aver rifiutato di svolgere il servizio sociale presso un ospedale, pena riabilitativa a cui era stata condannata.
Nastassja Aglaja Kinski (così risultava all'anagrafe) sollevò la testa e, guardandomi da dietro gli occhiali da sole, disse: "Carino! Ma è ancora uno sbarbatello..."
Continuai per la mia strada sorridendo. In qualche modo era stato confermato un mio sospetto: e cioè che la ragazza non fosse del tutto groggy come sostenevano i media. Sapevo che prediligeva uomini anziani (aveva il cosiddetto "complesso del padre") e a me era bastato un suo cenno e quelle parole per sentirmi felice. Di più del resto non osavo sperare, vista anche la mia posizione sociale (lavoravo in una pizzeria; scrivevo nottetempo, ma non avevo ancora pubblicato nulla: ero un piccolo emigrato italiano casualmente finito in una cittadina dove erano andati ad alloggiare numerosi protagonisti del jetset tedesco).

Cinematograficamente parlando, più di Nastassja era affascinante il genitore, Klaus (1926-1991). Mentre Nastassja era tra le attrici predilette da Wim Wenders (Falso movimento; Paris, Texas; Così lontano, così vicino), Kinski senior, l'"antidivo folle" per eccellenza, fu il pallino fisso di Werner Herzog.

 Klaus Nakschinski, in arte Kinski (era di origine polacca), ammirava talmente Dostoevskij, e in particolare L'Idiota, da aver battezzato la sua secondogenita con i nomi delle due donne amate dal principe Myškin: Nastassja e Aglaja.
Lui stesso avrebbe potuto benissimo essere un personaggio dostoevskiano. Depravato ma anche tenero, quasi infantile, mi sembra di rivederlo mentre, nel 1971, si atteggia a messia sul palco di un sovraffollato teatro berlinese, solo contro tutti, un Cristo sacrilego e profanatore, urlando blasfemità e aggredendo verbalmente chiunque gli capitasse a tiro.

Era il terrore e la delizia della stampa: non raramente le interviste terminavano con lui che insultava i giornalisti, bestemmiando e sputando. Nei talkshows si rifiutava di rispondere alle domande (tanto, erano sempre le stesse!) e rivolgeva pesanti apprezzamenti alle moderatrici.
  
 La sua giovinezza fu segnata dalla prigionia di guerra, da un soggiorno in manicomio e da una grave infezione alla gola in seguito a cui rischiò di morire. Si racconta che, per risparmiare i soldi dello specialista, Klaus si sarebbe estirpato l’infezione da solo, affondando nella gola la lama di un coltello. A 26 anni venne internato per tre giorni. Secondo gli psichiatri, quel giovanotto rappresentava "un pericolo pubblico". Nella sua cartella clinica (saltata fuori solo dopo la morte) si legge: "Diagnosi temporanea: schizofrenia. Conclusione definitiva: psicopatia".
Era il Dopoguerra e di sbandati ce n'erano tanti... Il giovane attore Klaus Kinski si trovava in terapia quando si innamorò perdutamente di una dottoressa che aveva il doppio dei suoi anni. Anche dopo il rilascio, per poter vedere la donna prese il vizio di entrare nella clinica senza permesso, e di nascondersi dentro l'appartamento di lei, come un ladro o... come un seviziatore. Gli psichiatri annotarono: "Secondo il suo racconto, i due si amano profondamente". La dottoressa, invece, avrebbe provato solo un affetto materno per l'attore - o, meglio, aspirante attore.
 Kinski, allora disoccupato, colto dalla disperazione e dalla gelosia tentò il suicidio assumendo tre fiale di morfina. Sopravvisse, ma poco tempo dopo ingurgitò una dozzina di compresse di sonnifero. Più di una volta si scagliò ferocemente contro la dottoressa, e fu questo gesto a farlo classificare come "pericolo pubblico". Tuttavia non si definì mai un pazzo, bensì un genio, e ciò ben prima di diventare una stella di prima grandezza della storia del cinema.
I medici della clinica berlinese Karl Bonhoeffer scrissero: "Dice di essere un attore ma non ha lavoro da più di un anno..."
 In effetti la sua carriera sarebbe decollata solo negli Anni Sessanta. Kinski acquisì primi scampoli di popolarità interpretando figure di "tipi strani" nella serie tedesca di film basati sui mystery novels di Edgar Wallace. Recitò in oltre 130 pellicole (La guerra segreta, Per qualche dollaro in più, Dottor Zhivago, Se incontri Sartana prega per la tua morte, Sono Sartana, il vostro becchino... e non dimentichiamo che indossò i panni del "Doktor" Hugo Zuckerbrot in Buddy Buddy, spassosissima commedia con Walter Matthau e Jack Lemmon), rimanendo veramente indimenticabile però solo grazie ai ruoli assegnatili da Herzog: da Aguirre, furore di Dio (1974) a Cobra Verde (1987), attraverso Nosferatu (1978), Fitzcarraldo (1982) e un paio di altre opere cult del regista tedesco.

 


Sentimentalmente Kinski fu legato a tante donne, sposandosi quattro volte. (Nastassja nacque dal secondo matrimonio, quello con Ruth Brigitte Toecki.) Altrettante le separazioni, l’ultima nel 1989 dopo due anni al fianco dell’attrice italiana Deborah Caprioglio.
Il Paganini di Kinski, da lui stesso concepito e diretto (Herzog si rifiutò di girarlo), può essere inquadrato nella categoria "soft porn". E' pieno di belle donne che impazziscono alla sola vista del protagonista e si masturbano mentre pensano a lui... Un film confuso, inguardabile; ma si può dare ragione all'attore: in effetti, sono riconoscibili i parallelismi esistenti tra le sue più nere ossessioni e quelle di Paganini, "il violinista del diavolo".

Nella scandalosa autobiografia Ich bin so wild nach deinem Erdbeermund, colma di aberranti - e per certi versi esilaranti - scene pornografiche, Kinski scrisse: “Io sono il mio solo Dio, la mia sola giuria, il mio solo esecutore”.
Rimane impressa l’inquadratura finale del documentario di Herzog Kinski, il mio nemico più caro (Mein liebster Feind - Klaus Kinski; 1999): la farfalla tropicale che si posa sul volto di Klaus, rendendo meno tormentato il suo sorriso, che vorrebbe esprimere perfidia e arroganza ma tradisce la sua vera natura di bimbo sgomento, sofferente di solitudine.

sabato, gennaio 05, 2013

La morte dimora nei paradisi esotici



4 gennaio 2008 - 4 gennaio 2013: nell'arcipelago di Los Roques, in Venezuela, si ripete il dramma a distanza di cinque anni esatti

Scompare un aereo da turismo. Fra i passeggeri, Vittorio Missoni con la moglie e due amici. Il velivolo sparito nel 2008 non venne mai ritrovato...

L'aereo con a bordo il figlio dello stilista Ottavio Missoni era un YV2615 BN-2 che faceva la spola tra le isole di Los Roques e la capitale venezuelana, Caracas. Sei le persone a bordo e tra queste, oltre ai 4 italiani, anche il pilota e il copilota. Il gruppo aveva trascorso Natale e Capodanno nell'arcipelago. L'ultimo contatto del velivolo si è verificato a 10 miglia nautiche da Los Roques.

Il 4 gennaio 2008, lo stesso tratto di mare fu al centro di un'altra misteriosa vicenda: un velivolo di turismo della compagnia Transaven con a bordo otto italiani scomparve mentre era in volo da Caracas in avvicinamento all'arcipelago.


Questa notizia rischia di oscurarne un'altra non meno drammatica: sempre in Venezuela, stavolta a Caracas, un trentunenne abruzzese originario di Villa Sant'Angelo (L'Aquila) è stato assassinato da alcuni malviventi che si sono introdotti nella sua abitazione, probabilmente per compiere un furto, e, trovandolo inaspettatamente in casa, gli hanno sparato. Il suo nome: Carlo Coletti.
Coletti era rimasto solo nell'abitazione mentre la famiglia si era trasferita qualche giorno al mare.
L'uomo era tornato l'estate scorsa in vacanza a Villa Sant'Angelo, dove vivono gli zii, per rivedere i parenti e visitare il paese distrutto dal terremoto del 6 aprile 2009.


Dunque, i paradisi esotici uccidono.

Quella che segue è una rassegna di notizie che riguardano solo gli ultimi anni. Le notizie erano apparse sull'ormai defunto blog Il Prato Nero...

01/10/2006 - Elena Vecoli, la 34enne pordenonese uccisa nella camera d'albergo a Los Roques, in Venezuela, era incinta da almeno due mesi. Questa la rivelazione più recente fatta dagli organi di stampa. Il marito, Riccardo Prescendi, picchiato da un gruppo di uomini, giace ancora su un letto d'ospedale, pur se con ferite non gravi.
  I due si trovavano in luna di miele. Los Roques, "La perla dei Caraibi", fino a qualche giorno fa era ritenuto un luogo sicuro. La coppia vi era giunta il 19 settembre e si era alloggiata nella posada 'La Lagunita', gestita da Andrea Piccinni e Claudia Rosati.
La banda di malviventi è entrata in azione verso le 3 di notte, assalendo, legando e picchiando i due turisti. Elena Vecoli è morta per soffocamento. 
Ieri le autorita' venezuelane hanno fermato tre persone sospettate dell'aggressione e dell'omicidio dell'italiana.
Ancora ignoti i motivi del delitto, ma si pensa a uno scambio di persone. La coppia alloggiava, infatti, nella camera del Piccinni, il proprietario dell'albergo, vittima, nei mesi precedenti, di un'aggressione avvenuta probabilmente a causa di una relazione extraconiugale con una donna del posto.



01/02/2007 -Altro delitto su un'isola da sogno

Michela Aurecchione, 56enne residente nel Varesotto, sposata con un costruttore del Lago Maggiore, è stata trovata riversa nel garage della villa Bacolet Pink House nella zona di Bacolet Garden, nell’isola caraibica di Tobago.
L'uccisione è avvenuta mercoledì 24 mattina: a colpi di machete. La signora è stata decapitata nella villa dove ogni anno trascorreva diversi mesi di mare. L’assassino ha quindi cercato di ammazzare anche la cameriera, unico testimone oculare dell’omicidio. Che però è riuscita a sfuggire, barricandosi in una dependance della casa e più tardi correndo incontro agli agenti in evidente stato di choc.
Michela Aurecchione era abbastanza conosciuta a Tobago: vi trascorreva quattro-cinque mesi ogni anno. La splendida casa era stata acquistata da lei e dal consorte dodici anni fa.

L'aggressore, N’Kosi Neptune, isolano di 26 anni, si è tolto la vita ingerendo qualche veleno. Il ragazzo era un conoscente della signora Aurecchione. Aveva compiuto in passato alcune riparazioni nella villa per poi diventare amico della donna. N'Kosi Neptune e Michela Aurecchione hanno iniziato a litigare. Dalle parole si è passati agli insulti. Poi N’Kosi avrebbe afferrato il machete per colpire e uccidere brutalmente l’italiana. Bisogna ora comprendere quale fossero i motivi del contrasto, anche se la polizia parla di movente passionale.



10/02/2007 - Ennesimo omicidio in un'"oasi da sogno"

Due donne italiane sono state dapprima violentate e poi massacrate a colpi di pietra nell'isola di Sal, nell'arcipelago di Capo Verde, ex colonia portoghese al largo dell'Africa Occidentale. Un'altra ragazza, in vacanza con loro, si è salvata fingendosi morta e raggiungendo poi il villaggio turistico di Santa Maria, da dove è stata portata in ospedale. Arrestati i due assalitori e il loro possibile complice. Il primo è una guida turistica capoverdiana ("Sandro"); gli altri due un nigeriano (dapprima resosi latitante) e una terza persona della quale non sono ancora note le generalità.
I corpi delle due donne, che gli assassini hanno cercato di occultare seppellendoli in una spiaggia, sono stati recuperati nella serata di venerdì. Le vittime sarebbero state identificate in Giulia Busato, 28 anni, di Verona e Dalia Saiani, 33 anni di Ravenna.
Agnese, la diciottenne che è riuscita a sfuggire agli assassini, racconta che il delitto è avvenuto mercoledì sera, quando era stata invitata a cena insieme alle amiche dal giovane capoverdiano.
Erano salite in macchina con lui ma questi, invece di condurle nel luogo stabilito, è andato in un bosco.
 Secondo la ricostruzione di un italiano - Renato Evarchi, agente immobiliare che vive a Capo Verde -, Sandro ha tra i 22 e i 25 anni ed è conosciuto come "persona serissima". Sarebbe rimasto sconvolto per la fine del rapporto con Dalia e avrebbe tentato di tutto per riconquistarla. Dopo il barbaro omicidio, si è ripresentato al lavoro come se nulla fosse.

L'isola di Sal, Capo Verde, è un posto di grande turismo. La tragedia si è verificata a Fontona, zona balneare scarsamente abitata su una costa amata dai surfisti.



06/03/2007 - Turista leccese muore a Cancun. Ve li do io i paradisi esotici!

Un giovane bancario leccese, Simone Renda, di 35 anni, che stava trascorrendo un periodo di vacanza in Messico, è morto in circostanze poco chiare nella cella del commissariato di Cancun, dove era stato rinchiuso per ubriachezza molesta...



10/05/2007 - Chi ha rapito Madeleine?



Sabato prossimo compirà 4 anni. E' sparita sei giorni fa (giovedì) a Praia da Luz, sulla costa meridionale portoghese, paradiso dei turisti ora trasformatosi nell'inferno della famiglia McCann.

Una sera, di ritorno dall'aver cenato a meno di un centinaio di metri dal loro alloggio vacanziero con alcuni amici, Kate e George McCann (entrambi medici, provenienti da Leicester) avevano trovato una finestra forzata: la bambina, rimasta sola con i due fratellini gemelli, non c'era più. Secondo alcuni esperti non sarebbe stata la prima volta che la coppia inglese lasciava soli i figli all'interno del villaggio "Ocean Blue" frequentato da turisti inglesi e irlandesi, e questo potrebbe aver spinto qualcuno a entrare in casa e rapire la piccola.

Nessun riscatto è stato chiesto. La stampa portoghese accusa una rete di pedofili inglesi di aver rapito Madeleine.

 La madre ha lanciato un appello attraverso le tv portoghesi e britanniche chiedendo al presunto rapitore di ridarle la figlia e di "non farle del male". Ieri anche Cristiano Ronaldo, calciatore portoghese in forza al Manchester United, ha rivolto un appello per trovare la bambina. "Per favore, se qualcuno ha delle informazioni parli. È importante per tutti noi" ha detto in inglese e portoghese l'attaccante lusitano davanti alle telecamere dell'emittente della sua squadra.

Il quotidiano Publico di Lisbona ha citato anonime fonti della polizia secondo cui sia gli inquirenti portoghesi che quelli di Londra, sopraggiunti per aiutare nelle indagini, stanno seguendo la pista di una rete di pedofili britannici con ramificazioni internazionali. Publico ha scritto che l'identikit mostrerebbe un individuo di pelle scura, capelli neri pettinati all'indietro, di statura media e fra i 35 e 40 anni, che la settimana precedente era stato visto fotografare bambini a Sagres, un porto nella zona dove è scomparsa Madeleine. Un altro giornale, il Correio da Manha, propone la stessa ipotesi precisando che Madeleine potrebbe essere stata rapita "per incarico" di una rete di pedofili.

Le ricerche continuano. Sono oltre 200 gli agenti di polizia, più vigili del fuoco, uomini del servizio di emergenza e della guardia costiera, e inoltre alcune decine di volontari civili, impegnati nelle battute, con l'appoggio di cani ed elicotteri, in un raggio di più di 15 chilometri da Praia da Luz.



15/08/2008 -Ancora strage di turisti in un paradiso a pagamento


Dopo le tre italiane morte in un incidente stradale in Tunisia, è di nuovo tragedia in un'"oasi per turisti". Nella Repubblica Dominicana, uno scontro tra due autobus ha provocato la morte di 20 persone, di cui 6 italiani; 3 altri nostri connazionali sono gravemente feriti.

 L'incidente è avvenuto nei pressi della città La Romana, circa 130 chilometri dalla capitale Santo Domingo. Altre fonti del posto riferiscono di 23 morti, tra cui 9 italiani. Il Ministero degli Esteri italiano ha riferito di essersi attivato inviando sul posto personale dell’ambasciata.



12/02/2009 - Incidenti stradali in Australia e Perù: muoiono sei italiani

Tre turisti italiani sono morti tra le fiamme in un incidente stradale avvenuto in Australia, mentre altri tre connazionali sono rimasti vittime, in Perù, di un incidente che ha provocato la morte di 21 persone e il ferimento di altre 79.
 

Australia: nell'incidente avvenuto intorno alle 15, ore locali, a 55 chilometri a sud della cittadina di Mackay (presso Brisbane), sono deceduti: Lorenzo Ferrarini, 28 anni, di Reggio Emilia; Tatiana Corsari, 23 anni, e Stefania Capussela, di 24, entrambe residenti a Udine.
E' rimasta gravemente ferita Carlotta Bettini, ricoverata nell'ospedale di Mackay. La 26enne abita a Reggio Emilia ma è originaria di Rovereto.

Nel sud del Perù, scontro frontale tra un camion e due autobus lungo una strada che collega le città di Arequipa, Cuzco e Puno. Tra i 21 morti ci sono le sorelle altoatesine Barbara ed Esther Baumgartner (di 20 e di 22 anni), ed Helmuth Fink (29 anni). 



Branco di cani-killer aggredisce turista tedesca

17/03/2009 -Una torma di cani randagi ha assalito una turista tedesca di 24 anni sul lungomare di Scicli, in provincia di Ragusa. Gravemente ferita per i morsi al volto, alle braccia e alle gambe, la malcapitata ragazza è stata trasportata d'urgenza con un elicottero all'ospedale di Catania.

E' stato un gruppo di abitanti della zona a mettere in fuga le bestie. "Altrimenti l'avrebbero sbranata" ha dichiarato un testimone. "Erano una dozzina, di taglia medio-piccola ma molto aggressivi".

 E si infittiscono le critiche all'amministrazione locale. Questi cani facevano parte dello stesso branco (circa cinquanta di numero) che domenica ha ucciso il piccolo Giuseppe Brafa di Modica, di soli dieci anni, dopo aver ferito un passante quarantenne e un altro bambino.

L'uomo che "custodiva" gli animali senza dar loro da mangiare è stato arrestato nella stessa giornata di domenica, ma ci si chiede come mai non tutti "i cani-killer di Scicli" siano stati ancora catturati o abbattuti.

La notizia ha già fatto il giro del mondo e sta gettando ennesime tetre ombre sulla Sicilia e sull'Italia intera, che già non godevano di buona fama.



Italiano in vacanza in Brasile ucciso con 4 revolverate
 

27/11/2010 - La polizia brasiliana sta indagando sull'omicidio del turista bergamasco Roberto Puppo, assassinato mercoledì ad Alagoas. Il crimine ha acquisito una dimensione internazionale anche grazie alle sollecitazioni del consolato italiano: da qui l'intervento dei reparti investigativi speciali.

Quella di Puppo sembra essere stata una vera e propria esecuzione: secondo un funzionario di polizia della Questura di Maceio, il punto in cui è stato trovato il corpo - lungo la BR 424, nella città di Satuba, a 22 km dalla capitale - conferma questa tesi. "Non credo" dice il poliziotto, "che l'indagine dovrebbe seguire l'ipotesi del furto. La posizione del cadavere e il luogo fuori mano dimostrano che è stato giustiziato".

Roberto Puppo è stato ucciso con quattro colpi di pistola. I proiettili hanno colpito il mento, il braccio e il torace. Il bergamasco, secondo le indagini, sarebbe dovuto partire per il rientro in Italia ieri, venerdì 26 novembre.

domenica, dicembre 30, 2012

Italiani brutta gente: ora siamo anche campioni di 'spam'

Evidentemente è vero che il nostro popolo è destinato a essere ritenuto in sæcula sæculorum una massa di malandrini: per colpa di qualche cretino (o soltanto ignorante... ma spesso le due cose combaciano), tutti quanti noi dobbiamo soffrire e piegare il capo sotto la ghigliottina dell'antico, instancabile cliché sui "mangiamaccheroni" ipocriti e ladri.
Sì, anche nell'èra dell'informatica gli italiani sono ritenuti briganti...

E' uscita di recente la seguente lista dei top spammer mondiali:


*Top spammer*


1) India 16,1 %
2) Italia 9,4 %
3) USA 6,5 %
4) Arabia Saudita 5,1 %
5) Brasile 4,0 %

(Fonte: rivista tedesca Chip [www.chip.de], numero 01/2013)


Ci sono molte aziende italiane che non hanno ancora capito come funziona la legge sulla privacy e credono di potervi spedire i loro messaggi pubblicitari senza il nostro consenso preventivo. Scrive Paolo Attivissimo: "Quasi sempre, non l'hanno capito per semplice, schietta ignoranza, non per malizia." 
Sarà.

Contro questa gente, in parte serve scrivere un'energica diffida. Tuttavia, molti di questi individui (soprattutto nostri connazionali, lo sottolineo) non sono veri spammer, ovvero molestatori il cui scopo è guadagnare soldi con annunci pubblicitari a gogò; sono semplici "intrusi per passione", gente che usa Internet come prolungamento della mania ciminale e/o del vuoto psicologico che contraddistingue le loro giornate nella vita presuntemente vera.
Il web pullula ormai di questi invadenti idioti, avanguardisti dello sfascismo più becero. Li incontriamo su Youtube, su Facebook e altri social network, in qualsiasi forum anche ad argomento culturale, nella rubrica delle lettere dei quotidiani online... Sono schiere ormai folte di persone dalla tendenza psicopatica; anche potenziali stalker...

Ecco alcuni link che ci aiutano a capire come possiamo difenderci da costoro:



*Contro gli intrusi del web*



Pagina Antispam in italiano
(Piccola guida all'autodifesa dai più comuni abusi di rete)

Come denunciare uno spammer

 Tecniche per difendersi dallo spam

 Casa Spam: trucchi e consigli antispam
(I messaggi sporchi si lavano in famiglia)

 Combattere lo spam con il garante della privacy


venerdì, dicembre 21, 2012

"The End Of The World"

Skeeter Davis: "The End Of The World"

A hit from the year 1963



Il suo vero nome era Mary Frances Penick. Nata il 30 dicembre 1931, ci ha lasciati il 19 settembre 2004.
Con lo pseudonimo di "Skeeter Davis" divenne abbastanza famosa come cantante country che finì per prediligere lo stile "ibrido", ovvero l'incrocio con il pop.
Aveva iniziato da ragazzina cantando con The Davis Sisters alla fine degli Anni Quaranta e il clou della sua carriera fu proprio questa canzone, "The End Of The World", nel 1963.


Why does the sun go on shining
Why does the sea rush to shore
Don't they know it's the end of the world
'Cause you don't love me any more


Why do the birds go on singing
Why do the stars glow above
Don't they know it's the end of the world
It ended when I lost your love


I wake up in the morning and I wonder
Why everything's the same as it was
I can't understand, no, I can't understand
How life goes on the way it does


Why does my heart go on beating
Why do these eyes of mine cry
Don't they know it's the end of the world
It ended when you said goodbye


Why does my heart go on beating
Why do these eyes of mine cry
Don't they know it's the end of the world
It ended when you said goodbye



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La stessa canzone interpretata da Brenda Lee:






sabato, dicembre 15, 2012

U.S.A. - Massacro in una scuola elementare

28 morti dei quali 20 bambini

Strage di bambini alla Sandy Hook Elementary School di Newtown, nel Connecticut. Obama piange in diretta tv



Almeno 28 morti, tra i quali 20 bambini, tra i 5 e i 10 anni: questo il bilancio della strage nel Connecticut ad opera di Adam Lanza, poco più che ventenne, armato fino ai denti. Il folle, dopo avere ucciso la madre, ha aperto il fuoco nella scuola elementare di Newtown, un paesino a un centinaio di chilometri da New York circondato da boschi. Adam Lanza era in possesso di tre armi. Sul posto, infatti, sono state trovate una semiautomatica 223 Bushmaster, che stava all'interno di un'auto nel parcheggio, oltre a una Glock e una Sig Sauer che il giovane aveva addosso.
Le armi erano state regolarmente acquistate dalla madre, Nancy Lanza (insegnante supplente della stessa scuola), uccisa dal figlio nella sua abitazione prima della strage.

Interrogato il fratello Ryan: "Adam soffriva di disturbi mentali"
Adam Lanza, il killer del Connecticut, soffriva di disturbi della personalita' "di tipo autistico". Lo ha detto alla polizia Ryan, il fratello maggiore del giovane autore della strage della scuola di Newtown.
Adam abitava con la madre Nancy in Connecticut, ha detto il 24enne Ryan alla polizia.
Nel 2006, Ryan Lanza si è diplomato e si è iscritto alla Quinnipiac University, nel Connecticut, lasciandolo Adam da solo con i genitori, Peter e Nancy Lanza, il cui matrimonio era in crisi. Nel 2008 la coppia divorzia dopo 17 anni di matrimonio. Il padre, responsabile finanziario della General Electric, si trasferisce a Stamford, e nel gennaio del 2011 si sposa con una bibliotecaria dell'Università del Connecticut.
La madre rimane invece nella casa di Newtown, a cinque miglia dalla scuola elementare dove insegnava. Adam abitava nella stessa casa. Dopo l'eccidio, i poliziotti hanno setacciato l'abitazione, bloccando le strade e facendo evacuare la zona. Per ore si pensava che l'autore della strage fosse Ryan Lanza, in quanto un suo documento era stato ritrovato sul corpo di Adam. Ma un vicino di casa di Ryan, a Hoboken, nel New Jersey, ha poi confermato di aver avuto uno scambio di messaggi con il giovane nel quale lui stesso diceva di aver appreso della morte della madre. "È stato mio fratello", ha scritto Ryan al vicino di casa.

Adam Lanza era affetto dalla sindrome di Asperger, considerata una grave forma di autismo che si lega alla fobia sociale e a una personalità schizoide. Era intelligente e aveva alti voti in matematica anche se, secondo le testimonianze raccolte dai suoi ex compagni, non aveva finito il liceo.
"Era pallido e magro, girava sempre con una valigetta..."
Intelligente e studioso, ma timido e talvolta vittima di prese in giro: questo il ritratto che gli ex compagni di liceo dipingono di Adam Lanza.
"Sedeva sempre accanto alla porta, come a tenersi pronto a scappare..."
Adam non appare neppure nella foto di classe di fine corso, nel 2010, con la motivazione che si imbarazzava davanti all’obiettivo. Tuttavia non era un totale emarginato; molti, ignari della sua malattia psichica, collegavano il suo riserbo al fatto che aveva un’intelligenza superiore alla media e che non comunicava con tutti.



14 dicembre 2012. L'incubo
L'incubo inizia poco dopo le 9:30, e le televisioni nazionali hanno subito interrotto altri programmi per seguire in diretta l'evoluzione delle notizie, con svariati inviati e troupes per le riprese in elicottero. Sono così rapidamente iniziate a filtrare le immagini di madri con il volto segnato dallo sgomento, dal terrore, dallo shock. E poi quelli di bimbi urlanti per la paura, mentre in fila indiana venivano evacuati tutti insieme dalla scuola.

I bambini si preparavano al Natale 

La Sandy Hook, che conta oltre 600 alunni, come tutte le scuole in America si preparava alle vacanze di Natale e all'arrivo di Santa Claus. Poco prima del massacro, la preside, Dawn Hochsprung di 47 anni, aveva pubblicato dei messaggi dal tono allegro su Twitter. Poi ha sentito gli spari e le urla e, invece di ripararsi, ha avuto la prontezza di accendere il megafono per dare l'allarme. Lei e la psicologa sono uscite nel corridoio e sono entrambe cadute sotto i colpi del killer.
Fatto paradossale: poco prima - secondo il New York Times - la stessa signora Hochsprung aveva aperto la porta d'ingresso ad Adam Lanza, perché lo aveva riconosciuto quale figlio di una delle insegnanti.



Riesplode la polemica per le armi facili
Obama tornerà a rilanciare la necessità di un maggiore controllo sulle armi, in particolare sulle armi d'assalto. Forse questa volta, davanti a una delle più gravi tragedie del genere mai nella storia degli Stati Uniti e avendo già vinto le elezioni per un secondo mandato, prenderà una posizione più decisa rispetto al passato. A 24 ore dalla stage, la Casa Bianca viene subissata di richieste firmate per l'abolizione delle "armi facili".

Le lacrime di Obama
"Ci sono state troppe stragi così negli ultimi anni", ha affermato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama poche ore dopo la tragedia, senza trattenere le lacrime in diretta tv. "Dobbiamo agire per impedire che drammi come questo si ripetano, al di là della politica", ha aggiunto, parlando alla nazione lentamente "come genitore" ancor prima che presidente, mentre da più parti tornava a levarsi il dibattito sulle 'armi facili' in America. 



Il discorso del sabato del Presidente statunitense
"Dobbiamo unirci e intraprendere azioni significative per prevenire altre tragedie come questa": ribadisce il presidente americano, Barack Obama, rivolgendosi agli americani nel tradizionale messaggio del fine settimana e ricordando la strage della scuola di Newtown e tutte le altre recenti simili tragedie.
"Come nazione abbiamo patito troppo per questo tipo di tragedie negli ultimi anni", ricorda Obama: "una scuola elementare in Newtown, un centro commerciale in Oregon, un tempio in Wisconsin, un cinema in Colorado. E Innumerevoli angoli di strada in posti come Chicago e Filadelfia".
"Questo fine settimana io e Michelle facciamo quello che ogni genitore sta facendo, stare il piu' possibile vicini ai nostri figli e ricordare loro quanto li amiamo."

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11 giugno 1964 - Germania: A Volkhoven (presso Colonia) un veterano della Wehrmacht, invalido, aziona un lanciafiamme da una finestra di una scuola elementare e poi con una lancia uccide due maestre. Otto dei ventotto bambini gravemente feriti moriranno. Il folle si toglierà la vita con un veleno erbicida.

1 agosto 1966 - U.S.A.: Nell'università del Texas un cecchino spara ai passanti, arroccato per svariate ore su una torre del campus. Quattordici i morti, prima che la polizia lo uccida.

3 giugno 1983 - Germania: In una scuola di Eppstein-Vockenhausen (Assia) un immigrato cecoslovacco di 34 anni stermina a colpi di arma da fuoco due ragazze di dodici anni, un ragazzo di undici, un insegnante e un poliziotto. Poi si suicida. Un altro insegnante sopravvive nonostante le gravi ferite riportate. 

18 luglio 1984 - U.S.A.: In un McDonald's di San Ysidro (San Diego, California) un guardiano disoccupato di 41 anni compie una strage uccidendo ventun persone. Verrà poi freddato dalla polizia. 

6 dicembre 1989 - Canada: Al Politecnico di Montréal un certo Marc Lepine, di 25 anni, uccide quattordici donne e ne ferisce altre tredici prima di togliersi la vita. In una lettera, Lepine spiega di odiare le donne, soprattutto le femministe: "Mi hanno rovinato la vita".

16 ottobre 1991 - U.S.A.: A Killeen (Texas) un uomo entra con tutta la sua macchina (un pick-up) attraverso la vetrata di una caffetteria e poi si mette a sparare. In tutto ucciderà ventidue clienti. Quando la polizia circonda il locale e lo ferisce, lui si suiciderà. Il suo nome era George Jo Hennard e pochi giorni prima aveva compiuto il suo 35simo compleanno. Probabile movente: misoginia. 

23 e 24 settembre 1995 - Francia: Presso Tolone, uno scolaro di 16 anni uccide tredici persone e poi se stesso. Le sue prime vittime (nella sera del 23 settembre) sono il padrigno, il fratellastro e la madre. Il mattino dopo completa l'eccidio in un villaggio a pochi chilometri di distanza. All'istituto professionale dove il folle omicida era iscritto da un anno, professori e allievi dicono: "Eric era un ragazzo molto taciturno ma in apparenza normale..." Nella sua camera c'erano videocassette con film violenti,  letteratura neonazista e un ritratto di Hitler.

13 marzo 1996 - Scozia: Nella palestra di una scuola di Dunblane, Thomas Hamilton, di 43 anni, uccide sedici bambini della prima elementare e la loro maestra, prima di commettere suicidio. Era sospettato di essere un pedofilo.

29 aprile 1996 - Australia: Nell'ex colonia penale di Port Arthur, in Tasmania, trentacinque persone - tra le quali molti bambini - cadono vittima di un folle. Si chiama Martin Bryant, ha 29 anni e un Q.I. bassissimo. Armato di un fucile a ripetizione, l'uomo dapprima fa una carneficina tra i clienti di un caffé e poi prosegue la sua opera all'esterno.

22 maggio 1997 - Brasile: Nel Nord-Est del Brasile, un ex soldato uccide moglie e suocera e continua la strage sterminando quindici passanti. Il motivo: dicerie sulla sua presunta omosessualità.

24 marzo 1998 - U.S.A.: A Jonesboro (Arkansas), due scolari - 11 e 13 anni - azionano l'allarme antincendio e, appostati a una certa distanza, sparano sui fuggitivi. Nella gragnuola di proiettili periscono quattro ragazze e un'insegnante. Dieci i feriti. Il nonno dell'11enne teneva in casa una vera e propria armeria ed è là che i due ragazzini hanno sottratto quattro pistole, tre fucili da caccia e le munizioni. Poiché minorenni, hanno scontato solo pochi anni di carcere (uno fino al 2005, l'altro fino al 2007).

20 aprile  1999 - U.S.A.: Due giovani armati di pistole e bombe fatte in casa aprono il fuoco nella loro ex scuola, il liceo di Columbine a Littleton in Colorado. Muoiono dodici studenti e un professore; ventiquattro i feriti. I due (Eric Harris e Dylan Klebold) si suicidano.

29 luglio 1999 - Ad Atlanta (Georgia, U.S.A.), un 44enne speculante di Borsa uccide la propria moglie e i due figli, quindi fa irruzione in due agenzie di Borsa e uccide nove persone prima di autoeliminarsi.

9 novembre 1999 - Germania: A Meissen (Sassonia) un liceale 15enne entra mascherato in una classe e accoltella la sua insegnante. Aveva già preannunciato la sua bravata e viene prontamente arrestato.

16 marzo 2000 - Germania:  In un collegio di Brannenburg (Baviera) un 16enne,  espulso dall'istituto il giorno precedente, spara al direttore e ferisce gravemente se stesso. Il direttore morirà sei giorni dopo per le ferite alla testa.

8 giugno 2001 - Giappone: Uno squilibrato uccide otto bambini a coltellate in una scuola elementare di Osaka. Altri venti scolari vengono feriti, alcuni di loro gravemente.

26 settembre 2001 - Svizzera: A Zug, un folle entra nel parlamento cantonale e uccide quattordici persone prima di togliersi la vita. 

19 febbraio 2002 - Germania: A Eching, vicino Monaco di Baviera, un simpatizzante neonazista di 22 anni irrompe nei locali della ditta per la quale aveva lavorato e uccide due persone, poi va a Freising, nell'istituto professionale che aveva frequentato per qualche anno, uccide il direttore e ferisce altre due persone. Quindi si suicida. Era armato con due pistole, una bomba a mano e tre altri ordigni esplosivi. 

27 marzo 2002 - Francia: A Nanterre, presso Parigi, sono otto le vittime del raptus di follia di un uomo che dopo si getterà da una finestra al quarto piano della centrale di polizia. Richard Durn, 33 anni e laureato in Storia, voleva diventare insegnante ma non si sentiva aiutato da nessuno e perciò, alla fine di un'assemblea comunale , ha iniziato a sparare all'impazzata.

26 aprile 2002 - Germania: In un liceo di Erfurt un ex allievo di 19 anni espulso dalla scuola, armato di pistola e pumpgun, spara contro tutti gli insegnanti che incontra sul suo cammino, uccidendone dodici e in più una segretaria, due studentesse e un agente di polizia. Quindi si suicida.

2 luglio 2003 - Germania: Uno studente di 16 anni di Coburg (Franconia) apre il fuoco durante una lezione. Manca la sua insegnante 41enne ma riesce a ferire la psicologa della scuola. Poi si toglie la vita.

26 novembre 2004 - Cina: Otto adolescenti restano uccisi e quattro feriti nel dormitorio di un liceo a Ruzhou.

21 marzo 2005 - U.S.A.: Cinque studenti e quattro adulti muoiono sotto i colpi di un 16enne che attacca una scuola a Red Lake (Minnesota) e poi si suicida. Prima, il 16enne aveva ucciso anche il nonno e la compagna del nonno.

2 ottobre 2006 - U.S.A.: La follia omicida si scatena in una scuola amish di Nickel Mines in Pennsylvania: un maniaco molestatore di 32 anni si barrica nell'edificio, uccide cinque bambine, ne ferisce gravemente sei e poi si toglie la vita.

14 settembre 2006 - Canada: Al Dawson College di Montréal un 25enne (lungo mantello nero e taglio di capelli alla irochese) spara alla cieca uccidendo una ragazza 18enne e ferendo altre venti persone, sei delle quali in maniera grave. Poi viene freddato dalla polizia.

20 novembre 2006 - Germania: A Emsdetten (Vestfalia) un 18enne entra nella sua ex scuola e inizia a sparare, ferendo trentasette persone. Poi punta uno dei suoi fucili su di sé e preme il grilletto.  Oltre ai fucili, il suo armamentario comprendeva bombe fumogene e trappole esplosive.

12 febbraio 2007 - Salt Lake City e Philadelphia, U.S.A.: 10 vittime; questo il risultato di due raptus di follia. Cinque persone muoiono in un centro commerciale della capitale dello Utah sotto gli spari di un pazzo, che viene infine ucciso dalla polizia. A Philadelphia un altro uomo armato, in preda a rabbia cieca, uccide tre partecipanti di una conferenza finanziaria, prima di suicidarsi.

16 aprile 2007 - U.S.A.: Lo studente coreano Cho Seung-Hui dapprima uccide due compagni in dormitorio, quindi registra su CD-ROM un "testamento" che invia alla NBC. Infine compie una strage nel campus della Virginia Tech (a Blacksburg). In totale le vittime sono trantatré (lui compreso), quattordici i feriti.

7 novembre 2007 - Finlandia: In un liceo di Jokela, un ragazzo di 18 anni estrae una pistola durante la lezione e uccide otto persone. Poi si suicida sparandosi in testa.

14 febbraio 2008 - U.S.A.: Un giovane apre il fuoco nel campus di un'università dell'Illinois. Il bilancio: cinque morti e una quindicina di feriti. Il sesto morto è lui stesso (suicidio).

23 settembre 2008 - Finlandia: In un istituto professionale di Kauhajoki, uno studente di 22 anni, con passamontagna e vestito di nero, irrompe in classe lanciando una bottiglia incendiaria e sparando ai compagni. Perdono la vita nove studenti e un professore. Il giorno prima aveva pubblicato su YouTube un video che lo ritraeva mentre si esercitava a sparare in un posto isolato.

24 dicembre 2008 - U.S.A.: Un folle in costume di Santa Claus durante un party natalizio a Covina (periferia di Los Angeles) uccide nove presenti e si toglie la vita.

23 gennaio 2009 - Belgio: Un ventenne di nazionalità belga uccide, in un asilo infantile di Dendermonde, due bambini e una maestra giardiniera. Due altre maestre e dieci piccoli vengono feriti in parte gravemente.

10 marzo 2009 - U.S.A.: A Samson (al confine tra l'Alabama e la Florida) Michael McLandon, 27 anni, uccide la madre bruciandole la casa e poi inizia la carneficina vera e propria sparando alle persone che incontra sulla sua strada. Tra le vittime ci sono - oltre alla madre - i nonni, uno zio e una zia. La sua folle corsa si arresta nella Reliable Metal Products (fabbrica da cui è stato licenziato), alle porte di Geneva, dove ferisce il capo della polizia locale prima di entrare nello stabilimento e riservare per sé l'ultimo colpo.

11 marzo 2009 - Germania: E' di sedici morti il bilancio finale dell'assalto a un istituto scolastico di Winnenden (Baden-Württemberg / Svevia) compiuto da un ex studente di 17 anni, ivi diplomatosi nel 2008. Tim K. viene descritto dai conoscenti come "un ragazzo senza particolari difetti né qualità".

3 aprile 2009 - U.S.A.: A Binghamton, nello Stato Federale di New York, un vietnamese uccide 13 persone in un centro di accoglienza per rifugiati.

17 settembre 2009 - Germania: Ansbach, nei pressi di Norimberga: Il 19enne Georg R. (da tutti definito "un ragazzo tranquillo") entra al liceo Carolinum, dove avrebbe dovuto diplomarsi, e, armato di ascia, coltello e diverse bombe molotov, inizia la sua "spedizione punitiva". Pensava di essere ucciso dalla polizia, ma non è stato così ("solo" cinque proiettili nel petto, ma è sopravvissuto) e oggi trascorre i suoi giorni in un  manicomio criminale. Nessuna vittima sul suo conto, ma 16 feriti di cui due (sue compagne di scuola) in maniera grave, ma salvate dai medici.

5 novembre 2009 - U.S.A.: Uno psichiatra militare di origini palestinesi apre il fuoco in una base militare del Texas e uccide 13 persone ferendone altre 42, prima di poter essere fermato.

20 settembre 2010: Tragedia di Lörrach (Germania). Una donna (aspetto avvenente, professione avvocato) fa saltare in aria un appartamento, poi attraversa la strada impugnando un'arma automatica e, nel reparto di Ginecologia dell'ospedale dirimpetto, uccide un infermiere e ferisce diverse altre persone. Viene freddata dalla polizia. Nell'abitazione incendiata, i pompieri fanno una macabra scoperta: là giacciono, assassinati, un uomo e un bambino. Più tardi si scoprirà che trattasi del 46enne ex compagno della donna e del loro figlio di cinque anni.

22 luglio 2011: Attentati in Norvegia, 76 morti. Per la duplice strage di Oslo e di Utoya la polizia arresta il 32enne Anders Behring Breivik. L'uomo è un cattolico radicale (e dunque anti-Islam) simpatizzante dell'estrema destra. Iscritto a diversi social networks, i suoi messaggi e scritti online testimoniano di una visione nazionalista e forte ostilità alla società multiculturale norvegese.
Dopo Timothy James McVeigh - il bombarolo americano che nel 1995 uccise 168 persone a Oklahoma City ferendone 600 -, quella compiuta da Anders Behring Breivik è la peggiore strage nel mondo occidentale mai perpetrata e messa in atto da un unico individuo (o comunque da singoli criminali).

12 ottobre 2011 - U.S.A.: A Seal Beach, posto balneare californiano, un uomo entra in un salone di parrucchiera, litiga con la sua ex moglie sull'affidamento dei figli e sugli alimenti da pagare e si mette improvvisamente a sparare, uccidendo nove persone inclusa la madre dei suoi figli.

2 aprile 2012: Un coreano di 43 anni uccide nell'università religiosa di Oikos (California) sette persone e ne ferisce tre. Quindi si consegna alla polizia. Le sue vittme hanno dovuto mettersi in riga e lasciarsi "esecutare".

20 luglio 2012: Massacro in un cinema di Aurora (Colorado). Il 24enne James Holmes irrompe durante la 'prima' del nuovo film su Batman e uccide 12 spettatori, ferendone almeno 58 dei quali parecchi in maniera grave. Infine viene arrestato.

14 dicembre 2012: Un ventenne uccide a Newtown (Connecticut) sua madre e poi fa fuori ben 20 bambini e 8 adulti nella Sandy Hook Elementary School, l'istituto dove la sua genitrice insegnava. Infine si spara.

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sabato, dicembre 08, 2012

Mezza Gran Bretagna già odia il bambino di Kate, che ancora deve nascere


...ma questo non lo rivela nessun media!

Una copertura giornalistica a dir poco esagerata; i troppi riguardi per la principessa Kate e la sua "nausea mattutina" da gravidanza... Poi, lo scherzo di due dee-jays radiofonici australiani, lo svelamento di un "mistero" a malapena protetto dalle mura di una clinica londinese... E a lasciarci la vita è un'innocente infermiera

 

Su un social network Jacintha Saldanha, l'infermiera beffata dallo scherzo telefonico partito dall'Australia, aveva scritto: "sono troppo nervosa". Ma nessuno avrebbe mai immaginato quel gesto. Jacintha, 46 anni, con due figli piccoli e un compagno, è stata trovata morta, probabilmente suicida, nel suo appartamento di Marylebone, vicino a Regent's Park: era stata lei a rispondere alla finta telefonata arrivata al King Edward VII Hospital sulle condizioni di salute di Kate Middleton. Autori dello scherzo di stampo cabarettistico: due speakers di 2Day FM. L'infermiera ha passato la chiamata a una collega (la caposala), che fornì alcune informazioni. (Rivelazioni fondamentalmente di poco peso: "Le condizioni della Duchessa di Cambridge sono stabili...".)


ASCOLTA LA FINTA TELEFONATA


L'autopsia. Le circostanze della morte dell'infermiera ingannata dai DJs australiani non sono ancora state chiarite e si attendono i risultati dell'autopsia entro domani. Lo sottolinea la polizia londinese, non confermando, ma neanche smentendo, l'ipotesi del suicidio.

Mel Greig e Michael Christian, i due giornalisti che hanno finto di essere i Reali, sono stati sospesi dalla 2Day FM: sono arrivate centinaia di mail di proteste alla radio: tutte invocano il licenziamento di Greig e Christian, ma l'emittente ha fatto sapere che nessuna legge è stata violata.



La posizione dei Reali. William e Kate hanno espresso profonda tristezza per l'accaduto. "Mai il Palazzo Reale ha protestato per l'accaduto presso l'ospedale" fa sapere St. James's Palace in una nota ufficiale. Ma la direzione della struttura sanitaria qualche pressione dall'alto deve averla ricevuta, giacché la sua reazione è stata energica: sia nei confronti della 2Day FM, sia nei confronti delle due o più infermiere colpevoli di essere state ingenue.


Jacintha Saldanha lavorava nel King Edward Hospital da quattro anni. Tutti i colleghi assicurano che la donna non ha subito conseguenze per aver preso quella telefonata. Altri dicono invece (ma lo fanno sussurrando) che sia stata redarguita in modo pesante.
Ve lo dico io come sono andate le cose (non è difficile indovinarlo): scoppia il caso della telefonata-burla; il capo della centralinista le fa una ramanzina con i fiocchi, quindi la 46enne viene convocata nell'ufficio del capo del capo, il quale a sua volta la sgrida e la minaccia di licenziamento. Presenti al "colloquio" sono anche due o tre ufficiali britannici della sicurezza, con molta probabilità esponenti dell'MI5. La signora Saldanha viene torchiata; le chiedono - urlando - se ha preso soldi dalla stazione radio in questione in cambio di informazioni "delicate"... Lei, in qualità di telefonista, avrebbe dovuto far da filtro, mentre invece è caduta nel tranello di una doppia imitazione neppure tanto professionale (figurarsi: due australiani che cercano di spacciarsi rispettivamente per la Queen e il principe Charles! Gli australiani hanno un accento bizzarro per le orecchie inglesi; Jacintha forse non ha fiutato il marcio?). La donna esce dal terzo grado completamente stordita e impaurita. Un gelo polare emana da tutti i colleghi nei suoi confronti; secondo la BBC, Jacintha Saldanha, dopo l'episodio che l'ha vista suo malgrado protagonista, si sentiva "sola e confusa"...

L'emittente radiofonica intanto perde uno sponsor importante: la catena di supermercati Coles, che ha annunciato di voler ritirare dalla programmazione tutti i propri spot a 2Day FM. L'amministratore delegato della radio australiana ha definito "una tragedia" la morte dell'infermiera. Il chief executive officer (o CEO che dir si voglia) ha tuttavia sottolineato che non ritiene che i due speakers autori dello scherzo abbiano infranto alcuna legge. "Siamo certi di non aver fatto nulla di illegale" ha detto in una conferenza stampa a Melbourne e ritrasmessa dalle televisioni britanniche. "Quanto accaduto è profondamente tragico e ne siamo estremamente rattristati."


Si dice che la duchessa, alias Kate Middleton, sia sotto shock per il (presunto) suicidio della Saldanha... Ovviamente, "sotto shock" è un eufemismo per descrivere il suo sentirsi disturbata dall'"incidente di percorso"; la morte dell'infermiera altro infatti non può essere che un incidente di percorso per una come la Middleton che, ingravidata come capita a tantissime altre donne nel mondo, può vantarsi di vedere universalmente trattato il proprio grembo come se fosse d'oro. 

Tante, troppe parole di gioia e aspettativa sono infatti state spese sulla possibile gravidanza della consorte del principe William; tanti servizi - in Gran Bretagna e non solo - sono stati realizzati e propagati come se noi, comuni mortali, fossimo i testimoni di un evento importantissimo... Ma è evidente che i cittadini inglesi, scozzesi, gallesi e irlandesi hanno ben altre gatte da pelare: devono pensare alla propria sopravvivenza (e alla gravidanza delle loro proprie figlie, che spesso tornano a casa incinte - da scuola o dalla discoteca - a soli 13, 14 anni; e nessun ospedale accoglie a braccia aperte queste giovanissime popolane incaute). Circa la fame e la disperazione che regnano sull'Isola di Albione (e circa il servizio sanitario, ormai svenduto e destinato soprattutto ai ricchi, come e peggio che in Italia) non ha parlato nessuna emittente, nessun quotidiano.

Continuiamo così: a osannare i parassiti, gli straricchi nullafacenti di questo mondo! Questa è gente che ha tutti i privilegi possibili e immaginabili e che, persino in tempi duri come quelli che stiamo attraversando, non rinunciano a un solo centesimo delle loro prebende per aiutare i bisognosi, esponendo anzi alla luce del sole un'ingordigia sempre più irrefrenabile. Queste sono pulci che si spacciano per dèi in Terra...



Il figlio o la figlia di William e di Kate (la cui nascita già si prospetta sotto un cattivo auspicio) sarà probabilmente una creatura dal volto equino e orecchie elefantine (dalla parte di lui) e un mento alquanto prospiciente (segno caratteristico della madre), per tacere di un cervello forse ancora più bollito di quello di nonno Carlo. Eppure, le masse devote allelujeranno "Viva il nostro re!" o "Viva la nostra regina!", ulteriormente indottrinate (rincretinite) dai sempre più "globalizzati" (venduti) mezzi di "informazione".




R.I.P. Jacintha Saldanha


lunedì, novembre 26, 2012

Per Andreas, a 5 anni dalla morte.

"I giorni sono lunghi e colmi di dolore"


Una scena del film di Nanni Moretti La stanza del figlio



Maximilian Hecker: "The Days Are Long And Filled With Pain"
(dall'album Infinite Love Songs)

The days are long and filled with pain
We'll throw our lives away again
I've never seen in my whole life
My worst friend's sugar baby wife

Now my life is gone
Won't you try to hold me tight?
'Cause you'll be me and I'll be out
What will I find inside my head?

The sun is gone
But there's still light down inside my mind
There's still a lot for us to see in this life

Today you slipped into my head
I'm waiting for you inside my bed
There ain't no sense in feeling low
I need more when you ever have to go

Some might say that I walked through that door
All my dreams are made of stupid whores
Some might say that I fell from the sky
But I have got a pillow in my eye




(Mia traduzione dall'inglese; dedico la canzone alla memoria di Andreas Grassl, 6/10/1975 - 24/11/2007)

I giorni sono lunghi e colmi di dolore
Di nuovo sciuperemo la nostra esistenza
In tutta la mia vita non ho mai visto
La dolce sposa-bambina del mio peggior nemico

Ora che la mia vita è finita
Non vuoi tenermi stretto a te?
Poiché tu sarai me e io sarò assente
Che cosa troverò dentro la mia testa?

Il sole è andato
Ma c'è ancora luce in fondo alla mia mente
Ci sono ancora tante cose da vedere in questa vita

Oggi sei scivolata dentro la mia testa
Ti sto aspettando sdraiato sul letto
Non ha alcun senso sentirsi giù
Io ne ho bisogno maggiormente giusto quando tu devi andare

Alcuni diranno che ho oltrepassato quella soglia
E che tutti i miei sogni sono fatti di banalità
Alcuni diranno che sono caduto dal cielo
Ma ho preso solo un colpo di cuscino su un occhio

I giorni sono lunghi e colmi di dolore
Di nuovo sciuperemo la nostra esistenza
In tutta la mia vita non ho mai visto
La dolce sposa-bambina del mio peggior nemico

Ora che la mia vita è finita
Non vuoi tenermi stretto a te?
Poiché tu sarai me e io sarò assente
Che cosa troverò dentro la mia testa?

Il sole è andato
Ma c'è ancora luce in fondo alla mia mente
Ci sono ancora tante cose da vedere in questa vita




Nelson Mandela e la piccola Zenani

E' la vittoria del destino sull'uomo.

Siamo tutti precari. Purtroppo, anche i nostri bambini.





domenica, novembre 25, 2012

La Cassata Siciliana, meraviglia delle meraviglie

Un "grazie di cuore" a mia sorella Anna per questo "Eureka!" dell'arte pasticciera universale


Signori cari! Non voglio necessariamente istigarvi a commettere peccati di gola, ma questa meraviglia, speditami da mia sorella tramite Cargo Alitalia, è riuscita ad allietare l'inizio del tristo et buio inverno settentrionale grazie alla dolcezza e alla ricchezza di sapori, e voglio dunque che anche voi, mettendo da parte almeno per una volta problemi & depressioni assortite, vi ricordiate il perché siamo su questo globo terracqueo e come mai val la pena restarci per molti anni ancora!
La crema, la "crosta", e ovviamente i fantastici frutti marturana... la CASSATA SICILIANA è un prodotto (un elzeviro, oserei dire) che senz'altro si merita di conquistare un mercato assai più vasto. Bianca come e più della neve, e punteggiata del verde, del giallo dell'arancione degli speciali canditi siculi... a Palermo è una specialità (senza pari nel mondo) di: http://www.salvoalbicocco.it/



Signori miei, lasciatemelo ribadire: questo è il non plus ultra della gastronomia - dolciaria e no. Trattasi della CASSATA SICILIANA, un capolavoro di sapienza e fantasia levantina con tracce di acribìa mitteleuropea. Per me, suo neoscopritore, è senza dubbio il maximum del piacere, il Sommo peccato di gola. Un peccato gradevolissimo, che persino Nostro Signore - ne son certo - sarebbe disposto a perdonare, giacché troppo breve è la nostra permanenza sulla Terra, e spesso amara, e quindi a tratti occorre addolcirla.



Signori miei signori cari, non lasciatevi sfuggire l'occasione. La pasticceria palermitana 'Albicocco' spedisce da molti decenni la sua produzione in Italia, in Europa e nell'altro emisfero. Basta una telefonata o un fax per informarsi: 091 597450 - E il sito dell'azienda madre, dell'azienda di famiglia, è: http://www.pasticceriavincenzoalbicocco.it/.

sabato, novembre 03, 2012

L'Italia rimarrà un Paese di guitti?

In Italia mancano i veri magnati, i mentori, i sinceri pigmalioni, ricchi che abbiano stile e siano, di conseguenza, amanti della cultura e delle bellezze artistiche e paesaggistiche.

Insomma: non ci sono animi magnanimi dal pingue conto in banca! Tutti spilorci e pidocchiosi, tutti pezzenti arpagoni e quindi morti di fame nell'ex Belpaese!

Questi erano grandi principi! Lorenzo il Magnifico

Una moderna famiglia de' Medici potrebbe sicuramente dare il "la" a un nuovo Rinascimento. Ma, a quanto pare, i nostri miliardari sono tutti banali e rozzi, ignoranti, scadenti.

Persone grette e meschine che, una volta sotterrate, passeranno alla Storia per non aver mai fatto niente di utile e piacevole per la comunità...




Read what the Bible says about riches and wealth:

sabato, ottobre 27, 2012

I 10 Paesi più felici del mondo (classifica aggiornata)

Pubblicati i risultati del "Better Life Index 2012"



Si può misurare la felicità di un Paese? L’OCSE (Organizzazione Mondiale per la Cooperazione e lo Sviluppo) ci ha provato per il secondo anno consecutivo. Prosperità economica e salute, insieme a una rete di sostegno sociale, contribuiscono a rendere un popolo più felice. Questa la classifica mondiale dei primi dieci:

1. Danimarca
2. Norvegia
3. Olanda
4. Svizzera
5. Austria
6. Israele
7. Finlandia
8. Australia
9. Canada
10.
Svezia





Sono stati presi in considerazione - tra gli altri fattori -: abitazione, reddito, lavoro, educazione, ambiente, impegno civile, salute, soddisfazione di vita, sicurezza e aspettativa di vita. La Danimarca, pur non occupando in ogni punto il primo posto (anzi: in quasi tutti è quarta, o quinta), è prima nel "Better Life Index" perché i danesi sono soddisfattissimi con la loro situazione lavorativa: hanno un indice di occupazione del 73% e soltanto meno del 2% dei lavoratori è costretto a fare gli straordinari. Il tempo libero dunque, insieme a uno stipendio sicuro, rimangono fattori importantissimi per provare joie de vivre.

In un Paese veramente felice, certe situazioni dovrebbero essere inconcepibili


USA e Italia esclusi dai primi posti... (insieme a Germania e Francia, sia detto per inciso). Ma il risultato dell'inchiesta dell'OCSE non è affatto sorprendente. Trattasi di Paesi in cui la miseria è all'ordine del giorno (sì, anche negli Stati Uniti: là sono ritornate di moda addirittura idee comuniste, come durante la Crisi del '29...).

Studiando la classifica si nota però anche la "caduta" della Svezia, che occupa "appena" il decimo posto. Negli ultimi trent'anni circa, la Svezia si è "liberata" della socialdemocrazia che l'aveva resa una delle Nazioni più tranquille e sicure del mondo e, con la liberalizzazione spinta un po' troppo all'eccesso, si è per così dire dileguato anche lo Stato sociale. Logica conseguenza: precarietà a gogo ed accrescimento della disparità tra ricchi e poveri. Larghi strati della popolazione svedese vivono oggi in maniera disagiata. Non come da noi, ma certo materialmente molto più poveri di prima. Se continua così, la Svezia raggiungerà presto livelli non dico italiani, ma tedeschi (in Germania, un cittadino su cinque vive della carità dello Stato...).


Germania: 1.5 milioni di pasti gratuiti al giorno



Eppure, anche in Danimarca, c'è chi sostiene: "Non è vero che siamo felici!"...




sabato, ottobre 20, 2012

Dell'entusiasmo che manca

Un fantasma si aggira per l'Europa: il fantasma dell'apatia organizzata.
Molti dei nostri conoscenti, soprattutto i giovani, errano con sguardi estasiati, assenti. Hanno evidentemente i loro paradisi privati. Ci salutano con grande cordialità, felici; o, meglio, salutano i nostri simulacri, il nostro scheletro: di noi infatti non vedono altro, e possibilmente anche ciò solo attraverso una griglia cibernetica. Non si interessano a quel che facciamo, se siamo felici noi, se abbiamo un lavoro o meno, o se anche a noi è piaciuto l'ultimo film con Johnny Depp o Angelina Jolie.



Quando tentiamo di instaurare una parvenza di comunicazione, ci chiedono se abbiamo Microsoft Messenger; oppure: "Mi trovi su ICQ. Come? Tu non lo usi? Apriti subito un account!"

[Inutile ricordare a costoro che sono un pioniere di Internet. Nel 1990, tramite un modem da 14.400 bit/s, mi collegavo con un "nodo" austriaco di Compuserve per chattare e dialogare, in inglese e tedesco, con sconosciuti che vivevano in America, usando una piattaforma abbastanza primitiva che "girava" sul sistema Windows 3.1. Il computer allora dovevamo assemblarcelo da solo e le bollette telefoniche - più la retta per Internet (dovevo versare i soldi a Columbus, Ohio, dove Compuserve aveva la propria centrale) - erano somme a dir poco orrende. Per un "nonno" della mia risma, cari ragazzi, Usenet rappresenta tuttora uno sballo, mentre Skype, Facebook e quant'altro sono solo scopiazzature di sistemi, programmi e tecniche pre-esistenti, ben più funzionanti di quelli odierni e, last but not least, privi di pubblicità! Eh già, perché ai suoi inizi Internet era un campo libero e anticommerciale. La pubblicità, col web e con le sue funzioni primarie, stona clamorosamente!]

  

Troppa letteratura e poca vita. Minchia però...!

Un mio amico ha scritto un romanzo (un altro!) che, come sempre, ha dato da leggere ad amici e conoscenti. Dopo qualche tempo, incominciando a preoccuparsi perché non riceveva risposte, li ha sollecitati (via e-mail o voice fax) ad esprimere un giudizio. Finalmente hanno risposto tutti, o quasi: in maniera positiva. Cioè: hanno detto "Bello!" e "Bravo!".
Al che, il mio amico si è fatto coraggio e ha chiesto al sottoscritto di scrivergli una lettera di presentazione per gli editori.
Sarebbe la seconda in pochi mesi: una gliela avevo già scritta, per un altro suo libro, alla fine della scorsa estate. 
"Ma non conosci nessun altro? Uno che sappia fare una recensione decente e che abbia magari un piede dentro l'ambiente editoriale?"
La sua risposta:
"Tra i miei conoscenti ci sono persone con ben più di un piede dentro qualche casa editrice. Il fratello di un mio intimo amico, ad esempio, ha uno studio fotografico che serve la Rizzoli. E un mio cugino ha scritto per tre anni sulla rivista PC Professionale (edita dalla Mondadori) ed è in ottimi rapporti con il direttore responsabile. Ma... C'è sempre un 'ma'. Non si impegnano..."

Già. Ognuno è immerso in un bel bagno caldo di egocentrismo. Fin qui niente di strano: viviamo nell'Antropocene, dunque è giusto che l'uomo (inteso come io-soggetto) sia al centro dell'universo. Lo sono del resto anche gli schizofrenici e i paranoici: pensano di essere il fulcro di tutto, e che ogni minimo evento avvenga in virtù loro, o per danneggiarli tremendamente...

Ammesso e non concesso che un autore non possa scriversi una lettera di presentazione da sé (soprattutto quando è troppo impegnato a sfornare romanzi), perché dovrebbe prendersi la briga di farlo, quando, tra tanta indifferenza, tra tanto impassibile disinteresse ("Bello!", "Bravo!": nessuno sciupio di parole; oggidì non abbiamo solo un problema di incompetenza a tutti i livelli, ma anche di trasporto dello spirito e di sincerità mancanti), c'è ancora chi, come me, si mostra altruista, disponibile, forse caritatevole?



Ho ricordato all'amico di essere un fresatore CNC, e dunque occupato anche sul versante del "volgare" lavoro; ma ho paura che alla fine pure quest'altra lettera dovrò produrgliela io.
Un ennesimo week end aggrappato all'orlo di un dirupo di noia.


domenica, ottobre 14, 2012

Recensione di 'Asini'

C'è chi apparentemente non sa far nulla e magari crede nella dignità del lavoro, e nello stesso tempo c'è chi ti dimostra che anche non far nulla di immediatamente utile può essere... utile.


Asini è carino e pieno di significati, quasi una gemma nel panorama di nuova "commedia all'italiana" davvero desolante - desolante anche ai tempi in cui il film uscì nelle sale (1999).



Un Claudio Bisio in forma smagliante incorpora il quarantenne-o-giù-di-lì semifallito, antieroe di un'Italietta dove chiunque non si dimostri funzionale al sistema viene bollato come "asino" senza dapprima aver indagato su quelli che che possono essere i suoi talenti nascosti, i suoi pregi, le sue apirazioni.

La sceneggiatura è dello stesso Bisio, firmata assieme a Giorgio Teruzzi. E si vede benissimo che l'attore "crede" nella storia: si trova a suo agio, difatti, nei panni del milanese precario e un po' bamboccione che finisce in un convento dopo che la sua squadra di rugby ha deciso di metterlo in panchina per raggiunta anzianità.
Bisio-sceneggiatore manda Italo, il "suo" Italo, in una sperduta comunità romagnola/marchigiana che si è prefissa di aiutare gli "asini" (asini veri, ma anche in senso figurato: i somari dell'esistenza, i semifalliti come lui) a trovare regole di vita. Lo spaesato uomo di metropoli finirà per diventare egli stesso maestro di vita, insegnando ai ragazzini a difendersi dai soprusi... inscenando tra l'altro la danza "Haka Maori" degli All Blacks (la nazionale di rugby neozelandese).

Ma procediamo con ordine.



Padre Anselmo (Renato Carpentieri), aiutato dai due frati Padre Tommaso (Stefano Bicocchi in arte Vito) e Padre Sauro (Bob Messini), sovrintende la strana scuola-albergo di somari, mussi, tovari, bardotti et asini assortiti. Il neoarrivato "supplente di ginnastica", che a Milano ha già abbastanza gatte da pelare, si sente completamente fuori posto; prova comunque un particolare interesse per l'unica donna del luogo: Anna (Giovanna Mezzogiorno), giovane suora laica che studia per diventare veterinaria e che nel convento agisce come una sorta di governante degli asini - quadrupedi e no. Nei bucolici paraggi ogni cosa sembra procedere tranquillamente e fuori del tempo, e pian piano Italo sente di potersi adattare. Ciò che ignora è che il Vaticano ha predisposto la costruzione, nel posto in cui sorge la comunità, di un enorme complesso edilizio chiamato "Città di Dio". L'ambizioso progetto viene gestito da un cardinale (Arnoldo Foà) cui tocca il compito di sfrattare gli "asini" di Padre Anselmo...

La vicenda si concluderà con un lieto fine ovviamente, ma senza sforare nel sentimentalismo gratuito.



Ottima la scelta del regista: Antonello Grimaldi infatti ama, per vocazione naturale (da alcuni definita "celentanesca"), la semplicità; Grimaldi tende ad occuparsi dei fondamentali della vita senza aggravarli di zavorra intellettualistica.

La storia - riportano le cronache - ebbe origine da un viaggio di Bisio in una vallata inglese, dove c'erano tanti asini protetti da una associazione per le adozioni a distanza.

"Nessuno vuole più gli asini" ripete un paio di volte Anna, alias Giovanna Mezzogiorno, nel corso del film.

Beh, che mi prenda un colpo se non è così! Il nome stesso del mio blog vuole essere un segnale di simpatia nei confronti di emarginati, esclusi, ribelli incarcerati... insomma: nei confronti di chi non ha più neanche la libertà di ragliare.

Roberto Nepoti, ne La Repubblica del 13 novembre 1999, scrisse in maniera azzeccata:

"Ciò che distingue Asini dalla maggior parte dei film italiani in circolazione, basati su pretesti o compilation pure e semplici, è il fatto di avere un'idea. Un'idea che può essere condensata un una formula: i buoni devono tirare fuori le unghie. Siamo lontani, però, dal paradosso rosselliniano 'i buoni devono ammazzare i cattivi' (La macchina ammazzacattivi), perché Asini sponsorizza una visione d'impronta new age, sostanzialmente benevola e ottimistica".


Una pellicola analoga ad Asini per tematica (il fallimento sociale, l'alienazione, l'emarginazione), e sempre con Bisio nei panni del protagonista, è stata realizzata nel 2008: Si può fare, per la regia di Giulio Manfredonia. Ma qui penetriamo in sfere più alte...