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domenica, luglio 14, 2013

Il testamento di Sidonie Fery


"Be excellent to yourself, dude" ("Comportati bene con te stesso, amico")

Sono passati più di dieci anni da quando una ragazzina scarabocchiò un messaggio per infilarlo dentro una bottiglia di ginger ale e, insieme a un'amica, lo affidò alla corrente della Great South Bay, davanti New York. Ebbene: l'Atlantico ha rimandato sulla terraferma quelle sue parole, ridando alla madre di Sidonie (†18) un po' di pace. 

Eh già, perché la ragazza non è più in vita. Tre anni fa, infatti, la giovane statunitense morì. Distante da casa: in Svizzera. E da allora la sua famiglia la piange. 
Sidonie era figlia unica...


Foto: foto di famiglia / AP      Aveva dieci anni Sidonie Fery quando infilò un messaggio in una bottiglia sulla costa newyorkese. Grazie all'uragano "Sandy", quel messaggio è ora nelle mani di sua madre

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Mimi Fery ha ricevuto notizie dalla sua unicogenita defunta

Tre anni fa, la diciottenne Sidonie Fery è precipitata in un burrone dello Waadtland, perdendo la vita. Mesi fa, alcuni operai che ripulivano una spiaggia di Long Island hanno trovato, tra i tanti residui lasciati dall'uragano "Sandy", una bottiglia di plastica vecchia di dodici anni con dentro un messaggio.

"E' stato come se un angelo fosse sceso a parlarmi" dice Mimi Fery. "Un segno divino." Gli operai hanno aperto la bottiglia: sotto il messaggio, era segnato un numero di telefono. Hanno chiamato ma ha risposto la segreteria telefonica. Loro hanno lasciato detto ciò che era avvenuto. Da notare che ovviamente non sapevano nulla della ragazza; non sapevano che Sidonie non c'era più. Tre ore dopo, vengono richiamati da una donna. La mamma di Sidonie: Mimi. Con la voce rotta per l'emozione.

"Quando appresi che avevano trovato la bottiglia, scoppiai a piangere. Hanno pianto tutti" racconta la donna ai giornalisti.

Message in a bottle

La piccola aveva affidato ai flutti il messaggio in bottiglia. Allora (a dieci anni) scrisse la sua citazione preferita da un film che amava tanto, Bill and Ted's Excellent Adventure (1988): "Be excellent to yourself, dude".

"Ad un tratto quelle parole acquisiscono un significato profondo" dice la genitrice. Parole che equivarrebbero al messaggio: "Sto bene. Non preoccupatevi per me. Badate a voi stessi".


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La tragedia avvenne nell'aprile 2010. Sidonie si trovava in Europa. Frequentava infatti la 'Leysin American School' in Svizzera e, dopo un party a base di alcoolici, si allontanò dall'edificio insieme a un altro liceale, Mehdi B. (†17) di Marrakesch.
Erano circa le 14 quando i due scavalcarono un reticolato sito in un bosco vicino.
Poco dopo precipitarono, andando a sfracellarsi sulle rocce a un centinaio di metri più in basso.
All'appello serale venne segnalata la loro assenza. La direttrice chiamò la polizia e iniziarono le ricerche. I cadaveri vennero ritrovati soltanto il giorno dopo.

Per la madre di Sidonie, il ritrovamento della scritta significa che la ragazza è finalmente approdata a uno stato di pace eterna.

Ieri Mimi Fery si è recata a Patchogue, il luogo dove è stata ritrovato il "message in the bottle". C'è stata una piccola cerimonia per inaugurare una lastra commemorativa. Mimi ha potuto così anche ringraziare personalmente i cortesi operai.
Sulla lastra sono state incise le parole:

"I learned that even though someone is very small they may have a big heart"
(Ho imparato che anche i piccoli possono avere un grande cuore).

C'è anche una foto della ragazza, sorridente, insieme alla data del ritrovamento del messaggio:  

"Dec. 6, 2012".




sabato, gennaio 05, 2013

La morte dimora nei paradisi esotici



4 gennaio 2008 - 4 gennaio 2013: nell'arcipelago di Los Roques, in Venezuela, si ripete il dramma a distanza di cinque anni esatti

Scompare un aereo da turismo. Fra i passeggeri, Vittorio Missoni con la moglie e due amici. Il velivolo sparito nel 2008 non venne mai ritrovato...

L'aereo con a bordo il figlio dello stilista Ottavio Missoni era un YV2615 BN-2 che faceva la spola tra le isole di Los Roques e la capitale venezuelana, Caracas. Sei le persone a bordo e tra queste, oltre ai 4 italiani, anche il pilota e il copilota. Il gruppo aveva trascorso Natale e Capodanno nell'arcipelago. L'ultimo contatto del velivolo si è verificato a 10 miglia nautiche da Los Roques.

Il 4 gennaio 2008, lo stesso tratto di mare fu al centro di un'altra misteriosa vicenda: un velivolo di turismo della compagnia Transaven con a bordo otto italiani scomparve mentre era in volo da Caracas in avvicinamento all'arcipelago.


Questa notizia rischia di oscurarne un'altra non meno drammatica: sempre in Venezuela, stavolta a Caracas, un trentunenne abruzzese originario di Villa Sant'Angelo (L'Aquila) è stato assassinato da alcuni malviventi che si sono introdotti nella sua abitazione, probabilmente per compiere un furto, e, trovandolo inaspettatamente in casa, gli hanno sparato. Il suo nome: Carlo Coletti.
Coletti era rimasto solo nell'abitazione mentre la famiglia si era trasferita qualche giorno al mare.
L'uomo era tornato l'estate scorsa in vacanza a Villa Sant'Angelo, dove vivono gli zii, per rivedere i parenti e visitare il paese distrutto dal terremoto del 6 aprile 2009.


Dunque, i paradisi esotici uccidono.

Quella che segue è una rassegna di notizie che riguardano solo gli ultimi anni. Le notizie erano apparse sull'ormai defunto blog Il Prato Nero...

01/10/2006 - Elena Vecoli, la 34enne pordenonese uccisa nella camera d'albergo a Los Roques, in Venezuela, era incinta da almeno due mesi. Questa la rivelazione più recente fatta dagli organi di stampa. Il marito, Riccardo Prescendi, picchiato da un gruppo di uomini, giace ancora su un letto d'ospedale, pur se con ferite non gravi.
  I due si trovavano in luna di miele. Los Roques, "La perla dei Caraibi", fino a qualche giorno fa era ritenuto un luogo sicuro. La coppia vi era giunta il 19 settembre e si era alloggiata nella posada 'La Lagunita', gestita da Andrea Piccinni e Claudia Rosati.
La banda di malviventi è entrata in azione verso le 3 di notte, assalendo, legando e picchiando i due turisti. Elena Vecoli è morta per soffocamento. 
Ieri le autorita' venezuelane hanno fermato tre persone sospettate dell'aggressione e dell'omicidio dell'italiana.
Ancora ignoti i motivi del delitto, ma si pensa a uno scambio di persone. La coppia alloggiava, infatti, nella camera del Piccinni, il proprietario dell'albergo, vittima, nei mesi precedenti, di un'aggressione avvenuta probabilmente a causa di una relazione extraconiugale con una donna del posto.



01/02/2007 -Altro delitto su un'isola da sogno

Michela Aurecchione, 56enne residente nel Varesotto, sposata con un costruttore del Lago Maggiore, è stata trovata riversa nel garage della villa Bacolet Pink House nella zona di Bacolet Garden, nell’isola caraibica di Tobago.
L'uccisione è avvenuta mercoledì 24 mattina: a colpi di machete. La signora è stata decapitata nella villa dove ogni anno trascorreva diversi mesi di mare. L’assassino ha quindi cercato di ammazzare anche la cameriera, unico testimone oculare dell’omicidio. Che però è riuscita a sfuggire, barricandosi in una dependance della casa e più tardi correndo incontro agli agenti in evidente stato di choc.
Michela Aurecchione era abbastanza conosciuta a Tobago: vi trascorreva quattro-cinque mesi ogni anno. La splendida casa era stata acquistata da lei e dal consorte dodici anni fa.

L'aggressore, N’Kosi Neptune, isolano di 26 anni, si è tolto la vita ingerendo qualche veleno. Il ragazzo era un conoscente della signora Aurecchione. Aveva compiuto in passato alcune riparazioni nella villa per poi diventare amico della donna. N'Kosi Neptune e Michela Aurecchione hanno iniziato a litigare. Dalle parole si è passati agli insulti. Poi N’Kosi avrebbe afferrato il machete per colpire e uccidere brutalmente l’italiana. Bisogna ora comprendere quale fossero i motivi del contrasto, anche se la polizia parla di movente passionale.



10/02/2007 - Ennesimo omicidio in un'"oasi da sogno"

Due donne italiane sono state dapprima violentate e poi massacrate a colpi di pietra nell'isola di Sal, nell'arcipelago di Capo Verde, ex colonia portoghese al largo dell'Africa Occidentale. Un'altra ragazza, in vacanza con loro, si è salvata fingendosi morta e raggiungendo poi il villaggio turistico di Santa Maria, da dove è stata portata in ospedale. Arrestati i due assalitori e il loro possibile complice. Il primo è una guida turistica capoverdiana ("Sandro"); gli altri due un nigeriano (dapprima resosi latitante) e una terza persona della quale non sono ancora note le generalità.
I corpi delle due donne, che gli assassini hanno cercato di occultare seppellendoli in una spiaggia, sono stati recuperati nella serata di venerdì. Le vittime sarebbero state identificate in Giulia Busato, 28 anni, di Verona e Dalia Saiani, 33 anni di Ravenna.
Agnese, la diciottenne che è riuscita a sfuggire agli assassini, racconta che il delitto è avvenuto mercoledì sera, quando era stata invitata a cena insieme alle amiche dal giovane capoverdiano.
Erano salite in macchina con lui ma questi, invece di condurle nel luogo stabilito, è andato in un bosco.
 Secondo la ricostruzione di un italiano - Renato Evarchi, agente immobiliare che vive a Capo Verde -, Sandro ha tra i 22 e i 25 anni ed è conosciuto come "persona serissima". Sarebbe rimasto sconvolto per la fine del rapporto con Dalia e avrebbe tentato di tutto per riconquistarla. Dopo il barbaro omicidio, si è ripresentato al lavoro come se nulla fosse.

L'isola di Sal, Capo Verde, è un posto di grande turismo. La tragedia si è verificata a Fontona, zona balneare scarsamente abitata su una costa amata dai surfisti.



06/03/2007 - Turista leccese muore a Cancun. Ve li do io i paradisi esotici!

Un giovane bancario leccese, Simone Renda, di 35 anni, che stava trascorrendo un periodo di vacanza in Messico, è morto in circostanze poco chiare nella cella del commissariato di Cancun, dove era stato rinchiuso per ubriachezza molesta...



10/05/2007 - Chi ha rapito Madeleine?



Sabato prossimo compirà 4 anni. E' sparita sei giorni fa (giovedì) a Praia da Luz, sulla costa meridionale portoghese, paradiso dei turisti ora trasformatosi nell'inferno della famiglia McCann.

Una sera, di ritorno dall'aver cenato a meno di un centinaio di metri dal loro alloggio vacanziero con alcuni amici, Kate e George McCann (entrambi medici, provenienti da Leicester) avevano trovato una finestra forzata: la bambina, rimasta sola con i due fratellini gemelli, non c'era più. Secondo alcuni esperti non sarebbe stata la prima volta che la coppia inglese lasciava soli i figli all'interno del villaggio "Ocean Blue" frequentato da turisti inglesi e irlandesi, e questo potrebbe aver spinto qualcuno a entrare in casa e rapire la piccola.

Nessun riscatto è stato chiesto. La stampa portoghese accusa una rete di pedofili inglesi di aver rapito Madeleine.

 La madre ha lanciato un appello attraverso le tv portoghesi e britanniche chiedendo al presunto rapitore di ridarle la figlia e di "non farle del male". Ieri anche Cristiano Ronaldo, calciatore portoghese in forza al Manchester United, ha rivolto un appello per trovare la bambina. "Per favore, se qualcuno ha delle informazioni parli. È importante per tutti noi" ha detto in inglese e portoghese l'attaccante lusitano davanti alle telecamere dell'emittente della sua squadra.

Il quotidiano Publico di Lisbona ha citato anonime fonti della polizia secondo cui sia gli inquirenti portoghesi che quelli di Londra, sopraggiunti per aiutare nelle indagini, stanno seguendo la pista di una rete di pedofili britannici con ramificazioni internazionali. Publico ha scritto che l'identikit mostrerebbe un individuo di pelle scura, capelli neri pettinati all'indietro, di statura media e fra i 35 e 40 anni, che la settimana precedente era stato visto fotografare bambini a Sagres, un porto nella zona dove è scomparsa Madeleine. Un altro giornale, il Correio da Manha, propone la stessa ipotesi precisando che Madeleine potrebbe essere stata rapita "per incarico" di una rete di pedofili.

Le ricerche continuano. Sono oltre 200 gli agenti di polizia, più vigili del fuoco, uomini del servizio di emergenza e della guardia costiera, e inoltre alcune decine di volontari civili, impegnati nelle battute, con l'appoggio di cani ed elicotteri, in un raggio di più di 15 chilometri da Praia da Luz.



15/08/2008 -Ancora strage di turisti in un paradiso a pagamento


Dopo le tre italiane morte in un incidente stradale in Tunisia, è di nuovo tragedia in un'"oasi per turisti". Nella Repubblica Dominicana, uno scontro tra due autobus ha provocato la morte di 20 persone, di cui 6 italiani; 3 altri nostri connazionali sono gravemente feriti.

 L'incidente è avvenuto nei pressi della città La Romana, circa 130 chilometri dalla capitale Santo Domingo. Altre fonti del posto riferiscono di 23 morti, tra cui 9 italiani. Il Ministero degli Esteri italiano ha riferito di essersi attivato inviando sul posto personale dell’ambasciata.



12/02/2009 - Incidenti stradali in Australia e Perù: muoiono sei italiani

Tre turisti italiani sono morti tra le fiamme in un incidente stradale avvenuto in Australia, mentre altri tre connazionali sono rimasti vittime, in Perù, di un incidente che ha provocato la morte di 21 persone e il ferimento di altre 79.
 

Australia: nell'incidente avvenuto intorno alle 15, ore locali, a 55 chilometri a sud della cittadina di Mackay (presso Brisbane), sono deceduti: Lorenzo Ferrarini, 28 anni, di Reggio Emilia; Tatiana Corsari, 23 anni, e Stefania Capussela, di 24, entrambe residenti a Udine.
E' rimasta gravemente ferita Carlotta Bettini, ricoverata nell'ospedale di Mackay. La 26enne abita a Reggio Emilia ma è originaria di Rovereto.

Nel sud del Perù, scontro frontale tra un camion e due autobus lungo una strada che collega le città di Arequipa, Cuzco e Puno. Tra i 21 morti ci sono le sorelle altoatesine Barbara ed Esther Baumgartner (di 20 e di 22 anni), ed Helmuth Fink (29 anni). 



Branco di cani-killer aggredisce turista tedesca

17/03/2009 -Una torma di cani randagi ha assalito una turista tedesca di 24 anni sul lungomare di Scicli, in provincia di Ragusa. Gravemente ferita per i morsi al volto, alle braccia e alle gambe, la malcapitata ragazza è stata trasportata d'urgenza con un elicottero all'ospedale di Catania.

E' stato un gruppo di abitanti della zona a mettere in fuga le bestie. "Altrimenti l'avrebbero sbranata" ha dichiarato un testimone. "Erano una dozzina, di taglia medio-piccola ma molto aggressivi".

 E si infittiscono le critiche all'amministrazione locale. Questi cani facevano parte dello stesso branco (circa cinquanta di numero) che domenica ha ucciso il piccolo Giuseppe Brafa di Modica, di soli dieci anni, dopo aver ferito un passante quarantenne e un altro bambino.

L'uomo che "custodiva" gli animali senza dar loro da mangiare è stato arrestato nella stessa giornata di domenica, ma ci si chiede come mai non tutti "i cani-killer di Scicli" siano stati ancora catturati o abbattuti.

La notizia ha già fatto il giro del mondo e sta gettando ennesime tetre ombre sulla Sicilia e sull'Italia intera, che già non godevano di buona fama.



Italiano in vacanza in Brasile ucciso con 4 revolverate
 

27/11/2010 - La polizia brasiliana sta indagando sull'omicidio del turista bergamasco Roberto Puppo, assassinato mercoledì ad Alagoas. Il crimine ha acquisito una dimensione internazionale anche grazie alle sollecitazioni del consolato italiano: da qui l'intervento dei reparti investigativi speciali.

Quella di Puppo sembra essere stata una vera e propria esecuzione: secondo un funzionario di polizia della Questura di Maceio, il punto in cui è stato trovato il corpo - lungo la BR 424, nella città di Satuba, a 22 km dalla capitale - conferma questa tesi. "Non credo" dice il poliziotto, "che l'indagine dovrebbe seguire l'ipotesi del furto. La posizione del cadavere e il luogo fuori mano dimostrano che è stato giustiziato".

Roberto Puppo è stato ucciso con quattro colpi di pistola. I proiettili hanno colpito il mento, il braccio e il torace. Il bergamasco, secondo le indagini, sarebbe dovuto partire per il rientro in Italia ieri, venerdì 26 novembre.

sabato, dicembre 15, 2012

U.S.A. - Massacro in una scuola elementare

28 morti dei quali 20 bambini

Strage di bambini alla Sandy Hook Elementary School di Newtown, nel Connecticut. Obama piange in diretta tv



Almeno 28 morti, tra i quali 20 bambini, tra i 5 e i 10 anni: questo il bilancio della strage nel Connecticut ad opera di Adam Lanza, poco più che ventenne, armato fino ai denti. Il folle, dopo avere ucciso la madre, ha aperto il fuoco nella scuola elementare di Newtown, un paesino a un centinaio di chilometri da New York circondato da boschi. Adam Lanza era in possesso di tre armi. Sul posto, infatti, sono state trovate una semiautomatica 223 Bushmaster, che stava all'interno di un'auto nel parcheggio, oltre a una Glock e una Sig Sauer che il giovane aveva addosso.
Le armi erano state regolarmente acquistate dalla madre, Nancy Lanza (insegnante supplente della stessa scuola), uccisa dal figlio nella sua abitazione prima della strage.

Interrogato il fratello Ryan: "Adam soffriva di disturbi mentali"
Adam Lanza, il killer del Connecticut, soffriva di disturbi della personalita' "di tipo autistico". Lo ha detto alla polizia Ryan, il fratello maggiore del giovane autore della strage della scuola di Newtown.
Adam abitava con la madre Nancy in Connecticut, ha detto il 24enne Ryan alla polizia.
Nel 2006, Ryan Lanza si è diplomato e si è iscritto alla Quinnipiac University, nel Connecticut, lasciandolo Adam da solo con i genitori, Peter e Nancy Lanza, il cui matrimonio era in crisi. Nel 2008 la coppia divorzia dopo 17 anni di matrimonio. Il padre, responsabile finanziario della General Electric, si trasferisce a Stamford, e nel gennaio del 2011 si sposa con una bibliotecaria dell'Università del Connecticut.
La madre rimane invece nella casa di Newtown, a cinque miglia dalla scuola elementare dove insegnava. Adam abitava nella stessa casa. Dopo l'eccidio, i poliziotti hanno setacciato l'abitazione, bloccando le strade e facendo evacuare la zona. Per ore si pensava che l'autore della strage fosse Ryan Lanza, in quanto un suo documento era stato ritrovato sul corpo di Adam. Ma un vicino di casa di Ryan, a Hoboken, nel New Jersey, ha poi confermato di aver avuto uno scambio di messaggi con il giovane nel quale lui stesso diceva di aver appreso della morte della madre. "È stato mio fratello", ha scritto Ryan al vicino di casa.

Adam Lanza era affetto dalla sindrome di Asperger, considerata una grave forma di autismo che si lega alla fobia sociale e a una personalità schizoide. Era intelligente e aveva alti voti in matematica anche se, secondo le testimonianze raccolte dai suoi ex compagni, non aveva finito il liceo.
"Era pallido e magro, girava sempre con una valigetta..."
Intelligente e studioso, ma timido e talvolta vittima di prese in giro: questo il ritratto che gli ex compagni di liceo dipingono di Adam Lanza.
"Sedeva sempre accanto alla porta, come a tenersi pronto a scappare..."
Adam non appare neppure nella foto di classe di fine corso, nel 2010, con la motivazione che si imbarazzava davanti all’obiettivo. Tuttavia non era un totale emarginato; molti, ignari della sua malattia psichica, collegavano il suo riserbo al fatto che aveva un’intelligenza superiore alla media e che non comunicava con tutti.



14 dicembre 2012. L'incubo
L'incubo inizia poco dopo le 9:30, e le televisioni nazionali hanno subito interrotto altri programmi per seguire in diretta l'evoluzione delle notizie, con svariati inviati e troupes per le riprese in elicottero. Sono così rapidamente iniziate a filtrare le immagini di madri con il volto segnato dallo sgomento, dal terrore, dallo shock. E poi quelli di bimbi urlanti per la paura, mentre in fila indiana venivano evacuati tutti insieme dalla scuola.

I bambini si preparavano al Natale 

La Sandy Hook, che conta oltre 600 alunni, come tutte le scuole in America si preparava alle vacanze di Natale e all'arrivo di Santa Claus. Poco prima del massacro, la preside, Dawn Hochsprung di 47 anni, aveva pubblicato dei messaggi dal tono allegro su Twitter. Poi ha sentito gli spari e le urla e, invece di ripararsi, ha avuto la prontezza di accendere il megafono per dare l'allarme. Lei e la psicologa sono uscite nel corridoio e sono entrambe cadute sotto i colpi del killer.
Fatto paradossale: poco prima - secondo il New York Times - la stessa signora Hochsprung aveva aperto la porta d'ingresso ad Adam Lanza, perché lo aveva riconosciuto quale figlio di una delle insegnanti.



Riesplode la polemica per le armi facili
Obama tornerà a rilanciare la necessità di un maggiore controllo sulle armi, in particolare sulle armi d'assalto. Forse questa volta, davanti a una delle più gravi tragedie del genere mai nella storia degli Stati Uniti e avendo già vinto le elezioni per un secondo mandato, prenderà una posizione più decisa rispetto al passato. A 24 ore dalla stage, la Casa Bianca viene subissata di richieste firmate per l'abolizione delle "armi facili".

Le lacrime di Obama
"Ci sono state troppe stragi così negli ultimi anni", ha affermato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama poche ore dopo la tragedia, senza trattenere le lacrime in diretta tv. "Dobbiamo agire per impedire che drammi come questo si ripetano, al di là della politica", ha aggiunto, parlando alla nazione lentamente "come genitore" ancor prima che presidente, mentre da più parti tornava a levarsi il dibattito sulle 'armi facili' in America. 



Il discorso del sabato del Presidente statunitense
"Dobbiamo unirci e intraprendere azioni significative per prevenire altre tragedie come questa": ribadisce il presidente americano, Barack Obama, rivolgendosi agli americani nel tradizionale messaggio del fine settimana e ricordando la strage della scuola di Newtown e tutte le altre recenti simili tragedie.
"Come nazione abbiamo patito troppo per questo tipo di tragedie negli ultimi anni", ricorda Obama: "una scuola elementare in Newtown, un centro commerciale in Oregon, un tempio in Wisconsin, un cinema in Colorado. E Innumerevoli angoli di strada in posti come Chicago e Filadelfia".
"Questo fine settimana io e Michelle facciamo quello che ogni genitore sta facendo, stare il piu' possibile vicini ai nostri figli e ricordare loro quanto li amiamo."

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11 giugno 1964 - Germania: A Volkhoven (presso Colonia) un veterano della Wehrmacht, invalido, aziona un lanciafiamme da una finestra di una scuola elementare e poi con una lancia uccide due maestre. Otto dei ventotto bambini gravemente feriti moriranno. Il folle si toglierà la vita con un veleno erbicida.

1 agosto 1966 - U.S.A.: Nell'università del Texas un cecchino spara ai passanti, arroccato per svariate ore su una torre del campus. Quattordici i morti, prima che la polizia lo uccida.

3 giugno 1983 - Germania: In una scuola di Eppstein-Vockenhausen (Assia) un immigrato cecoslovacco di 34 anni stermina a colpi di arma da fuoco due ragazze di dodici anni, un ragazzo di undici, un insegnante e un poliziotto. Poi si suicida. Un altro insegnante sopravvive nonostante le gravi ferite riportate. 

18 luglio 1984 - U.S.A.: In un McDonald's di San Ysidro (San Diego, California) un guardiano disoccupato di 41 anni compie una strage uccidendo ventun persone. Verrà poi freddato dalla polizia. 

6 dicembre 1989 - Canada: Al Politecnico di Montréal un certo Marc Lepine, di 25 anni, uccide quattordici donne e ne ferisce altre tredici prima di togliersi la vita. In una lettera, Lepine spiega di odiare le donne, soprattutto le femministe: "Mi hanno rovinato la vita".

16 ottobre 1991 - U.S.A.: A Killeen (Texas) un uomo entra con tutta la sua macchina (un pick-up) attraverso la vetrata di una caffetteria e poi si mette a sparare. In tutto ucciderà ventidue clienti. Quando la polizia circonda il locale e lo ferisce, lui si suiciderà. Il suo nome era George Jo Hennard e pochi giorni prima aveva compiuto il suo 35simo compleanno. Probabile movente: misoginia. 

23 e 24 settembre 1995 - Francia: Presso Tolone, uno scolaro di 16 anni uccide tredici persone e poi se stesso. Le sue prime vittime (nella sera del 23 settembre) sono il padrigno, il fratellastro e la madre. Il mattino dopo completa l'eccidio in un villaggio a pochi chilometri di distanza. All'istituto professionale dove il folle omicida era iscritto da un anno, professori e allievi dicono: "Eric era un ragazzo molto taciturno ma in apparenza normale..." Nella sua camera c'erano videocassette con film violenti,  letteratura neonazista e un ritratto di Hitler.

13 marzo 1996 - Scozia: Nella palestra di una scuola di Dunblane, Thomas Hamilton, di 43 anni, uccide sedici bambini della prima elementare e la loro maestra, prima di commettere suicidio. Era sospettato di essere un pedofilo.

29 aprile 1996 - Australia: Nell'ex colonia penale di Port Arthur, in Tasmania, trentacinque persone - tra le quali molti bambini - cadono vittima di un folle. Si chiama Martin Bryant, ha 29 anni e un Q.I. bassissimo. Armato di un fucile a ripetizione, l'uomo dapprima fa una carneficina tra i clienti di un caffé e poi prosegue la sua opera all'esterno.

22 maggio 1997 - Brasile: Nel Nord-Est del Brasile, un ex soldato uccide moglie e suocera e continua la strage sterminando quindici passanti. Il motivo: dicerie sulla sua presunta omosessualità.

24 marzo 1998 - U.S.A.: A Jonesboro (Arkansas), due scolari - 11 e 13 anni - azionano l'allarme antincendio e, appostati a una certa distanza, sparano sui fuggitivi. Nella gragnuola di proiettili periscono quattro ragazze e un'insegnante. Dieci i feriti. Il nonno dell'11enne teneva in casa una vera e propria armeria ed è là che i due ragazzini hanno sottratto quattro pistole, tre fucili da caccia e le munizioni. Poiché minorenni, hanno scontato solo pochi anni di carcere (uno fino al 2005, l'altro fino al 2007).

20 aprile  1999 - U.S.A.: Due giovani armati di pistole e bombe fatte in casa aprono il fuoco nella loro ex scuola, il liceo di Columbine a Littleton in Colorado. Muoiono dodici studenti e un professore; ventiquattro i feriti. I due (Eric Harris e Dylan Klebold) si suicidano.

29 luglio 1999 - Ad Atlanta (Georgia, U.S.A.), un 44enne speculante di Borsa uccide la propria moglie e i due figli, quindi fa irruzione in due agenzie di Borsa e uccide nove persone prima di autoeliminarsi.

9 novembre 1999 - Germania: A Meissen (Sassonia) un liceale 15enne entra mascherato in una classe e accoltella la sua insegnante. Aveva già preannunciato la sua bravata e viene prontamente arrestato.

16 marzo 2000 - Germania:  In un collegio di Brannenburg (Baviera) un 16enne,  espulso dall'istituto il giorno precedente, spara al direttore e ferisce gravemente se stesso. Il direttore morirà sei giorni dopo per le ferite alla testa.

8 giugno 2001 - Giappone: Uno squilibrato uccide otto bambini a coltellate in una scuola elementare di Osaka. Altri venti scolari vengono feriti, alcuni di loro gravemente.

26 settembre 2001 - Svizzera: A Zug, un folle entra nel parlamento cantonale e uccide quattordici persone prima di togliersi la vita. 

19 febbraio 2002 - Germania: A Eching, vicino Monaco di Baviera, un simpatizzante neonazista di 22 anni irrompe nei locali della ditta per la quale aveva lavorato e uccide due persone, poi va a Freising, nell'istituto professionale che aveva frequentato per qualche anno, uccide il direttore e ferisce altre due persone. Quindi si suicida. Era armato con due pistole, una bomba a mano e tre altri ordigni esplosivi. 

27 marzo 2002 - Francia: A Nanterre, presso Parigi, sono otto le vittime del raptus di follia di un uomo che dopo si getterà da una finestra al quarto piano della centrale di polizia. Richard Durn, 33 anni e laureato in Storia, voleva diventare insegnante ma non si sentiva aiutato da nessuno e perciò, alla fine di un'assemblea comunale , ha iniziato a sparare all'impazzata.

26 aprile 2002 - Germania: In un liceo di Erfurt un ex allievo di 19 anni espulso dalla scuola, armato di pistola e pumpgun, spara contro tutti gli insegnanti che incontra sul suo cammino, uccidendone dodici e in più una segretaria, due studentesse e un agente di polizia. Quindi si suicida.

2 luglio 2003 - Germania: Uno studente di 16 anni di Coburg (Franconia) apre il fuoco durante una lezione. Manca la sua insegnante 41enne ma riesce a ferire la psicologa della scuola. Poi si toglie la vita.

26 novembre 2004 - Cina: Otto adolescenti restano uccisi e quattro feriti nel dormitorio di un liceo a Ruzhou.

21 marzo 2005 - U.S.A.: Cinque studenti e quattro adulti muoiono sotto i colpi di un 16enne che attacca una scuola a Red Lake (Minnesota) e poi si suicida. Prima, il 16enne aveva ucciso anche il nonno e la compagna del nonno.

2 ottobre 2006 - U.S.A.: La follia omicida si scatena in una scuola amish di Nickel Mines in Pennsylvania: un maniaco molestatore di 32 anni si barrica nell'edificio, uccide cinque bambine, ne ferisce gravemente sei e poi si toglie la vita.

14 settembre 2006 - Canada: Al Dawson College di Montréal un 25enne (lungo mantello nero e taglio di capelli alla irochese) spara alla cieca uccidendo una ragazza 18enne e ferendo altre venti persone, sei delle quali in maniera grave. Poi viene freddato dalla polizia.

20 novembre 2006 - Germania: A Emsdetten (Vestfalia) un 18enne entra nella sua ex scuola e inizia a sparare, ferendo trentasette persone. Poi punta uno dei suoi fucili su di sé e preme il grilletto.  Oltre ai fucili, il suo armamentario comprendeva bombe fumogene e trappole esplosive.

12 febbraio 2007 - Salt Lake City e Philadelphia, U.S.A.: 10 vittime; questo il risultato di due raptus di follia. Cinque persone muoiono in un centro commerciale della capitale dello Utah sotto gli spari di un pazzo, che viene infine ucciso dalla polizia. A Philadelphia un altro uomo armato, in preda a rabbia cieca, uccide tre partecipanti di una conferenza finanziaria, prima di suicidarsi.

16 aprile 2007 - U.S.A.: Lo studente coreano Cho Seung-Hui dapprima uccide due compagni in dormitorio, quindi registra su CD-ROM un "testamento" che invia alla NBC. Infine compie una strage nel campus della Virginia Tech (a Blacksburg). In totale le vittime sono trantatré (lui compreso), quattordici i feriti.

7 novembre 2007 - Finlandia: In un liceo di Jokela, un ragazzo di 18 anni estrae una pistola durante la lezione e uccide otto persone. Poi si suicida sparandosi in testa.

14 febbraio 2008 - U.S.A.: Un giovane apre il fuoco nel campus di un'università dell'Illinois. Il bilancio: cinque morti e una quindicina di feriti. Il sesto morto è lui stesso (suicidio).

23 settembre 2008 - Finlandia: In un istituto professionale di Kauhajoki, uno studente di 22 anni, con passamontagna e vestito di nero, irrompe in classe lanciando una bottiglia incendiaria e sparando ai compagni. Perdono la vita nove studenti e un professore. Il giorno prima aveva pubblicato su YouTube un video che lo ritraeva mentre si esercitava a sparare in un posto isolato.

24 dicembre 2008 - U.S.A.: Un folle in costume di Santa Claus durante un party natalizio a Covina (periferia di Los Angeles) uccide nove presenti e si toglie la vita.

23 gennaio 2009 - Belgio: Un ventenne di nazionalità belga uccide, in un asilo infantile di Dendermonde, due bambini e una maestra giardiniera. Due altre maestre e dieci piccoli vengono feriti in parte gravemente.

10 marzo 2009 - U.S.A.: A Samson (al confine tra l'Alabama e la Florida) Michael McLandon, 27 anni, uccide la madre bruciandole la casa e poi inizia la carneficina vera e propria sparando alle persone che incontra sulla sua strada. Tra le vittime ci sono - oltre alla madre - i nonni, uno zio e una zia. La sua folle corsa si arresta nella Reliable Metal Products (fabbrica da cui è stato licenziato), alle porte di Geneva, dove ferisce il capo della polizia locale prima di entrare nello stabilimento e riservare per sé l'ultimo colpo.

11 marzo 2009 - Germania: E' di sedici morti il bilancio finale dell'assalto a un istituto scolastico di Winnenden (Baden-Württemberg / Svevia) compiuto da un ex studente di 17 anni, ivi diplomatosi nel 2008. Tim K. viene descritto dai conoscenti come "un ragazzo senza particolari difetti né qualità".

3 aprile 2009 - U.S.A.: A Binghamton, nello Stato Federale di New York, un vietnamese uccide 13 persone in un centro di accoglienza per rifugiati.

17 settembre 2009 - Germania: Ansbach, nei pressi di Norimberga: Il 19enne Georg R. (da tutti definito "un ragazzo tranquillo") entra al liceo Carolinum, dove avrebbe dovuto diplomarsi, e, armato di ascia, coltello e diverse bombe molotov, inizia la sua "spedizione punitiva". Pensava di essere ucciso dalla polizia, ma non è stato così ("solo" cinque proiettili nel petto, ma è sopravvissuto) e oggi trascorre i suoi giorni in un  manicomio criminale. Nessuna vittima sul suo conto, ma 16 feriti di cui due (sue compagne di scuola) in maniera grave, ma salvate dai medici.

5 novembre 2009 - U.S.A.: Uno psichiatra militare di origini palestinesi apre il fuoco in una base militare del Texas e uccide 13 persone ferendone altre 42, prima di poter essere fermato.

20 settembre 2010: Tragedia di Lörrach (Germania). Una donna (aspetto avvenente, professione avvocato) fa saltare in aria un appartamento, poi attraversa la strada impugnando un'arma automatica e, nel reparto di Ginecologia dell'ospedale dirimpetto, uccide un infermiere e ferisce diverse altre persone. Viene freddata dalla polizia. Nell'abitazione incendiata, i pompieri fanno una macabra scoperta: là giacciono, assassinati, un uomo e un bambino. Più tardi si scoprirà che trattasi del 46enne ex compagno della donna e del loro figlio di cinque anni.

22 luglio 2011: Attentati in Norvegia, 76 morti. Per la duplice strage di Oslo e di Utoya la polizia arresta il 32enne Anders Behring Breivik. L'uomo è un cattolico radicale (e dunque anti-Islam) simpatizzante dell'estrema destra. Iscritto a diversi social networks, i suoi messaggi e scritti online testimoniano di una visione nazionalista e forte ostilità alla società multiculturale norvegese.
Dopo Timothy James McVeigh - il bombarolo americano che nel 1995 uccise 168 persone a Oklahoma City ferendone 600 -, quella compiuta da Anders Behring Breivik è la peggiore strage nel mondo occidentale mai perpetrata e messa in atto da un unico individuo (o comunque da singoli criminali).

12 ottobre 2011 - U.S.A.: A Seal Beach, posto balneare californiano, un uomo entra in un salone di parrucchiera, litiga con la sua ex moglie sull'affidamento dei figli e sugli alimenti da pagare e si mette improvvisamente a sparare, uccidendo nove persone inclusa la madre dei suoi figli.

2 aprile 2012: Un coreano di 43 anni uccide nell'università religiosa di Oikos (California) sette persone e ne ferisce tre. Quindi si consegna alla polizia. Le sue vittme hanno dovuto mettersi in riga e lasciarsi "esecutare".

20 luglio 2012: Massacro in un cinema di Aurora (Colorado). Il 24enne James Holmes irrompe durante la 'prima' del nuovo film su Batman e uccide 12 spettatori, ferendone almeno 58 dei quali parecchi in maniera grave. Infine viene arrestato.

14 dicembre 2012: Un ventenne uccide a Newtown (Connecticut) sua madre e poi fa fuori ben 20 bambini e 8 adulti nella Sandy Hook Elementary School, l'istituto dove la sua genitrice insegnava. Infine si spara.

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lunedì, novembre 26, 2012

Per Andreas, a 5 anni dalla morte.

"I giorni sono lunghi e colmi di dolore"


Una scena del film di Nanni Moretti La stanza del figlio



Maximilian Hecker: "The Days Are Long And Filled With Pain"
(dall'album Infinite Love Songs)

The days are long and filled with pain
We'll throw our lives away again
I've never seen in my whole life
My worst friend's sugar baby wife

Now my life is gone
Won't you try to hold me tight?
'Cause you'll be me and I'll be out
What will I find inside my head?

The sun is gone
But there's still light down inside my mind
There's still a lot for us to see in this life

Today you slipped into my head
I'm waiting for you inside my bed
There ain't no sense in feeling low
I need more when you ever have to go

Some might say that I walked through that door
All my dreams are made of stupid whores
Some might say that I fell from the sky
But I have got a pillow in my eye




(Mia traduzione dall'inglese; dedico la canzone alla memoria di Andreas Grassl, 6/10/1975 - 24/11/2007)

I giorni sono lunghi e colmi di dolore
Di nuovo sciuperemo la nostra esistenza
In tutta la mia vita non ho mai visto
La dolce sposa-bambina del mio peggior nemico

Ora che la mia vita è finita
Non vuoi tenermi stretto a te?
Poiché tu sarai me e io sarò assente
Che cosa troverò dentro la mia testa?

Il sole è andato
Ma c'è ancora luce in fondo alla mia mente
Ci sono ancora tante cose da vedere in questa vita

Oggi sei scivolata dentro la mia testa
Ti sto aspettando sdraiato sul letto
Non ha alcun senso sentirsi giù
Io ne ho bisogno maggiormente giusto quando tu devi andare

Alcuni diranno che ho oltrepassato quella soglia
E che tutti i miei sogni sono fatti di banalità
Alcuni diranno che sono caduto dal cielo
Ma ho preso solo un colpo di cuscino su un occhio

I giorni sono lunghi e colmi di dolore
Di nuovo sciuperemo la nostra esistenza
In tutta la mia vita non ho mai visto
La dolce sposa-bambina del mio peggior nemico

Ora che la mia vita è finita
Non vuoi tenermi stretto a te?
Poiché tu sarai me e io sarò assente
Che cosa troverò dentro la mia testa?

Il sole è andato
Ma c'è ancora luce in fondo alla mia mente
Ci sono ancora tante cose da vedere in questa vita




Nelson Mandela e la piccola Zenani

E' la vittoria del destino sull'uomo.

Siamo tutti precari. Purtroppo, anche i nostri bambini.





sabato, settembre 29, 2012

Recensione di 'Donnie Darko'

(USA, 2001)



Regia: Richard Kelly
Cast:
Jake Gyllenhaal, Holmes Osborne, Mary McDonnell, Maggie Gyllenhaal, Daveigh Chase, Jena Malone, James Duval, Katharine Ross, Drew Barrymore, Noah Wyle, Patrick Swayze, Beth Grant

<--- Il DVD in italiano




Uscì nelle sale dopo gli attentati alle Twin Towers dell'11 settembre e sparì ben presto dalla circolazione, anche a causa della scena in cui è coinvolto un aereo che perde un reattore. Ma il passaparola ha fatto resuscitare questo film, che ormai conta stuoli di aficionados...
 



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Lo stato di cult di cui gode Donnie Darko è dovuto al fatto che molti giovani si sono riconosciuti nel personaggio principale. E' il medesimo flash autoterapeutico che ha reso immortali James Dean, Il giovane Holden e Arancia meccanica.
Per un adolescente, certo, non è difficile sentirsi vicino a Donnie; in fondo il ragazzo, per essere un matto, è abbastanza innocuo - oltre che quasi casto. La sua ribellione, a fronte di genitori simpatici nonostante il modus vivendi "borghese" e che dimostrano di amarlo (ciò nel film non viene mai messo in discussione), nasce dallo scombussolamento interiore e non da una riflessione metafisica e/o sul sociale.
Alcuni critici stranamente ritengono Donnie Darko un film che mostra la protesta giovanile contro il sistema scolastico e, più in generale, contro gli adulti, ma in realtà tale presunta rivolta si limita ai soliti gesti di bullismo in classe e nel cortile scolastico, oltre che alle atroci - e sterili - mascherate di Halloween. Insomma, il telaio portante è quello di un film di/sui teen-agers. Ovvio che viene tracciata anche una storia d'amore (del resto è quella l'età per amare!), e il rischio latente era quello di creare un'ennesima fiaba moderna, imperdonabilmente stupida per via di un romanticismo sciatto e rimasticato da ragazzini stelle-e-strisce; per fortuna però Richard Kelly ha voluto rendere omaggio a Philip K. Dick e il film, dopo essere scivolato sul paludoso sentiero dell'horror (tramite le allucinazioni del protagonista borderline), si risolve in un bel rebus fantascientifico.
E' proprio la struttura narrativa ad affascinarci maggiormente. Anche se è individuabile una storyline o trama che dir si voglia, Kelly mima le acrobazie fabulanti di un Kurt Vonnegut e la vicenda finisce per rivelarsi un serpente che si mangia la coda o, per usare un termine matematico, un nastro di Möbius. Non può essere altrimenti, d'altronde, quando viene affrontato il tema dei viaggi temporali, i quali, come si sa, comportano uno o più paradossi, costringendo perciò gli scrittori a inventarsi una logica alternativa. A questo proposito, abbiamo il sospetto che l'autore (e regista) di Donnie Darko abbia attinto da un altro maestro della fantascienza, ovvero da Murray Leinster (vedi soprattutto la "trovata" dell'Universo Tangente), che di viaggi e paradossi temporali fu uno dei primi specialisti, tanto da fondare su di essi la propria carriera scribatoria.
 
 
La recitazione di Jake Gyllenhaal è indimenticabile. Come già successe per Anthony Perkins in Psycho, Jake "è" Donnie Darko. Impossibile ormai immaginarsi qualcun altro nello stesso ruolo. La sua addirittura non è nemmeno più un'interpretazione nel senso di "abile prestazione istrionica", bensì una vera e propria incarnazione.
A Donnie/Jake appare un inquietante coniglio che è il capovolgimento orrifico di Harvey, la creatura che accompagna il docile matto James Stewart in una commedia del 1950.
 
Ricordate? Il titolo di quella pellicola in bianco-e-nero è proprio Harvey. Là il protagonista, Elwood, alias James Stewart, è quasi uno stinco di santo e, sebbene gli manchi qualche rotella, non è privo di una certa saggezza filosofica. Ecco uno dei suoi monologhi:
  • "Harvey e io sediamo nei bar... prendiamo un bicchierino o due, facciamo suonare il juke box. E subito tutte le facce si girano verso di me, e sorridono, e dicono 'non sappiamo come ti chiami amico, ma sembri un tipo simpatico'. Harvey e io ci accendiamo in quei momenti d’oro. Siamo entrati come estranei... e subito abbiamo degli amici! E loro si avvicinano, e siedono con noi, e parlano con noi. Parlano delle grandi cose terribili che hanno commesso, e delle grandi cose meravigliose che faranno. Delle loro speranze, dei loro rimpianti, dei loro amori, dei loro rancori. E tutto in larga scala, perché nessuno porta mai nulla di piccolo dentro un bar. E poi io presento loro Harvey... e lui è più grande e più straordinario di qualsiasi cosa loro possano mai mostrare a me. E quando se ne vanno, se ne vanno impressionati. Le stesse persone raramente ritornano; ma questa è invidia, caro mio. C’è una piccola dose d’invidia in ciascuno di noi."
Invece Frank, la creatura dalle fattezze di coniglio in Donnie Darko, è cattivo. E'  l'antagonista dell'eroe/antieroe del film, non il suo compagno buono e comprensibile. Per Donnie, alle prese con la pazzia intus et foris, non c'è spazio per i discorsi o i gesti buonisti. Il motore di jet è precipitato sul suo letto quando lui era assente e dunque si è potuto salvare. Almeno questo è quello che vede o crede di vedere lo spettatore...
 
 
Sinossi di Donnie Darko
Il personaggio che dà il titolo al film, un adolescente americano con problemi psichici, durante un attacco di sonnambulismo che lo porta fuori di casa si imbatte in Frank, un coniglio gigante che gli predice la fine del mondo. E' la notte del 2 ottobre 1988. In tivù viene trasmesso il duello elettorale dei due candidati alla Casa Bianca: il repubblicano George Bush senior e il democratico Michael Dukakis. "Il mondo finirà tra 28 giorni, 6 ore, 42 minuti e 12 secondi" lo avverte il coniglio. Quando Donnie si risveglia e fa per rincasare, scopre che la sua camera è stata devastata da un motore di aereo caduto dal cielo! Da qui in poi, accadono altri strani fenomeni che minacciano la vita delle persone a lui care. Intanto, la sua schizofrenia dilaga: i suoi occhi riescono a vedere "lombrichi" trasparenti che escono dal plesso solare delle persone (i famigerati wormholes), proprio come aveva predetto Mother Death (il cui nome è stato tradotto in italiano con "Nonna Morte"), un'eccentrica scrittrice ora vecchissima e semidemente, autrice di The Philosophy of Time Travel. La vecchia conosce bene tali prodigi. Anzi, a quanto pare, solo la pazzia consente di poter viaggiare nel tempo...
"28 giorni" è l'informazione fornita da Frank. Difatti, tappa dopo tappa, il film ci porta fino al 30 ottobre, alla vigilia di Halloween. L'iperbole si fa sempre più vertiginosa finché non ci si vede costretti a sfogliare il calendario all'incontrario.
 

"Alcuni nascono con la tragedia nel sangue" dice a un certo punto Gretchen, la ragazza di Donnie...
Donnie Darko fa a lungo la spaccata tra horror e science fiction. Come detto, non si può non pensare a Philip K. Dick, il romanziere americano che così bene ha saputo descrivere la schizofrenia. Similmente a Dick, Richard Kelly rende "reali" le allucinazioni per poi coniugarle alla teoria della relatività (che, fino a prova contraria, è scaturita dalla mente di uno scienziato, non da quella di un appassionato di fenomeni paranormali). L'autore del film ci suggerisce che c'è un Universo Primario e ce n'è uno Tangente. Quando da quest'ultimo fuoriesce un artefatto (in questo caso, la turbina di un grosso velivolo), è come se si scoperchiasse il vaso di Pandora: la linea di confine spaziotemporale si spezza, le dimensioni a noi note non combaciano più... in pratica, la follia si fa normalità.
Il protagonista compie degli atti vandalici ma è, in fondo, una vittima innocente: non si può imputare a lui, difatti, la circostanza dello squilibrio chimico che avviene nel suo cervello. E, forse, il tunnel dentro cui lo ha spinto la malattia, dove il tempo si ripete uguale all'infinito e ogni cosa è già predestinata e ritorna, è l'unico luogo in cui si può arrivare veramente a comprendere la quintessenza delle cose del mondo.
 
 

Accenni e allusioni "colte"
Oltre al richiamo al coniglio Harvey (che è una reprise di quello di Alice in Wonderland), il film è pieno di citazioni, associazioni di idee e microeventi che legano l'ieri all'oggi, un'opera letteraria e/o cinematografica all'altra. Così, uno dei personaggi è rappresentato da una vecchia pazza che risponde al nome di Roberta Sparrow. Ne abbiamo già accennato nella "Sinossi": la Sparrow, detta "Mother Death", è la fittizia autrice di un libro sui viaggi nel tempo.
Nel corso della campagna di pubblicità per il rilancio di Donnie Darko, deciso a distanza di un paio di anni dall'esordio fallimentare, qualcuno della produzione ha addirittura scritto il libro della Sparrow, che io ho diligentemente scaricato sul mio computer e "parcheggiato" su uno dei miei server (scarica
The Philosophy of Time Travel in formato .pdf).
Un altro libro, stavolta reale, di cui si parla nel film e che qualcuno vocifera sia stato tra le massime fonti d'ispirazioni di Anthony Burgess per il suo Arancia a orologeria (Arancia meccanica), è The Destructors, di Graham Green. La storia di The Destructors si svolge a Londra durante la Seconda Guerra Mondiale e tratta dell'impatto socio-psicologico che il conflitto armato ha su un gruppo di adolescenti, che scaricano le loro frustrazioni trasformandosi in vandali...






Il sequel: S. Darko
 

2009: esce la "continuazione" di Donnie Darko. Il titolo è S. Darko.
Nathan Atkins ne è l'autore. Ed è bravo nel suo mestiere, bisogna dirlo. Il primo film mai realizzato nato dalla sua penna è stato uno short dal titolo Cultivation (del 2003) che, guarda caso, parla di un mondo magico parallelo. Dunque, è lo sceneggiatore più qualificato per un sequel di Donnie Darko.
In S. Darko, sono trascorsi sette anni dalla morte di Donnie (7: cifra carica di significati...).  Samantha, la sorellina del defunto, è intanto cresciuta. Ha 17 anni e, insieme al suo amico Corey, si mette in viaggio per una vacanza da trascorrere a Los Angeles. Durante il tragitto, entrambi vengono tormentati da strane visioni... Tornano qui gli wormholes o buchi di tempo.
S. Darko (la "S" sta per "Samantha") è stato scritto seguendo le direttive di Richard Kelly, ma questi si è dissociato dal film e la regia è stata affidata a Chris Fisher.
Impossibile dire se l'operazione-sequel sia riuscita. Diciamo semplicemente che si tratta di un  film diverso. Per onor del vero, sia la critica sia il pubblico lo hanno giudicato "perdibile".
 
 Daveigh Chase, classe 1990, interprete di S. Darko: anche le sorelline crescono...

giovedì, giugno 17, 2010

Per Andreas. "The Days Are Long And Filled With Pain"

Una scena del film di Nanni Moretti La stanza del figlio

Maximilian Hecker: "The Days Are Long And Filled With Pain"
(dall'album Infinite Love Songs)

The days are long and filled with pain
We'll throw our lives away again
I've never seen in my whole life
My worst friend's sugar baby wife

Now my life is gone
Won't you try to hold me tight?
'Cause you'll be me and I'll be out
What will I find inside my head?

The sun is gone
But there's still light down inside my mind
There's still a lot for us to see in this life

Today you slipped into my head
I'm waiting for you inside my bed
There ain't no sense in feeling low
I need more when you ever have to go

Some might say that I walked through that door
All my dreams are made of stupid whores
Some might say that I fell from the sky
But I have got a pillow in my eye




(Mia traduzione dall'inglese; dedico la canzone alla memoria di Andreas Grassl)

I giorni sono lunghi e pieni di dolore
Di nuovo sciuperemo la nostra esistenza
In tutta la mia vita non ho mai visto
La dolce sposa-bambina del mio peggior nemico

Ora che la mia vita è finita
Non vuoi tenermi stretto a te?
Poiché tu sarai me e io sarò assente
Che cosa troverò dentro la mia testa?

Il sole è andato
Ma c'è ancora luce in fondo alla mia mente
Ci sono ancora tante cose da vedere in questa vita

Oggi sei scivolata dentro la mia testa
Ti sto aspettando sdraiato sul letto
Non ha alcun senso sentirsi giù
Io ne ho bisogno di più proprio quando tu devi andare

Alcuni diranno che ho oltrepassato quella soglia
E che tutti i miei sogni sono fatti di banalità
Alcuni diranno che sono caduto dal cielo
Ma ho preso solo un colpo di cuscino su un occhio

I giorni sono lunghi e pieni di dolore
Di nuovo sciuperemo la nostra esistenza
In tutta la mia vita non ho mai visto
La dolce sposa-bambina del mio peggior nemico

Ora che la mia vita è finita
Non vuoi tenermi stretto a te?
Poiché tu sarai me e io sarò assente
Che cosa troverò dentro la mia testa?

Il sole è andato
Ma c'è ancora luce in fondo alla mia mente
Ci sono ancora tante cose da vedere in questa vita




Nelson Mandela e la piccola Zenani

E' la vittoria del destino sull'uomo.

Siamo tutti precari. Purtroppo, anche i nostri bambini.

sabato, luglio 19, 2008

Quotidianità 'orrifica'

Chi ha seguito la mia attività di scrittore, avrà notato che ho sospeso (momentaneamente?) la pubblicazione di testi horror. Il motivo è che nella vita di ciascuno di noi irrompono periodi contrassegnati dall'orrore: quello autentico, che quasi sempre ha la facoltà di lasciarci senza parole o, se si vuole, di essiccare l'inchiostro della nostra penna. La morte violenta e improvvisa di uno dei nostri cari, l'aver accettato un lavoro umile e duro che avrebbe dovuto essere uno stratagemma di sopravvivenza e invece assomiglia sempre più all'Highway to Hell, il dolore immenso e assoluto del nostro compagno (della nostra compagna), accompagnato dai segni della vecchiaia precoce sul suo volto e nel suo spirito, lo stato d'animo abbattuto e sfiduciato di nostri amici e conoscenti che hanno avuto il coraggio di aprire una qualche attività che avrebbe dovuto renderli liberi e che ha finito per tradirli, scavando profonde rughe sulle loro facce una volta sorridenti... Tutto questo, sì, porta orrore, è orrore, e viene da alzare i pugni al cielo e inveire contro gli dèi e urlare: "In culo anche la Letteratura!". Ogni tanto si intravede un raggio di sole e intuiamo: "Non bisogna abbandonare le speranze, non devo dire di no alla vita". Perché forse - forse -  le cose si aggiusteranno, le nubi si diraderanno - o, come cantavano i Dire Straits: "There should be sunshine after the rain". Intanto però il danno è fatto, la ferita sanguina, gli occhi sono tirati in giù, la schiena è spezzata e chissà se riusciremo di nuovo a chinarci per raccogliere i fazzolettini di carta inzuppati di lacrime che segnano il cammino di chi ci precede. E' questo l'orrore vero: non la vita ma la sua assenza; questa non-vita con la brutalità dei suoi artigli e delle sue zanne. Quando impareremo a scrivere di tutto ciò, quando saremo capaci di esprimere il velenoso miscuglio di pazzia socialmente organizzata e di atavici mostri che albergano nella nostra stessa ombra, quando riusciremo a fronteggiare l'imprevisto, a sopportare la sofferenza nostra e altrui, ad accettare il lato più oscuro e probabilmente ineluttabile dell'umana esistenza, saremo finalmente scrittori e uomini; più grandi e più autentici di qualsiasi autore di horror e generi limitrofi.


giovedì, gennaio 10, 2008

Bizzarrie amerikane

Per il detective di polizia Travis Rapp, che pure di cadaveri ne ha visti tanti, lo stupore è stato enorme: spostando lo sguardo oltre la vetrata del ristorante in cui stava pranzando, è stato fulminato dalla visione di due uomini che spingevano una sedia d'ufficio, e su quella sedia c'era un morto. Nel cuore di Manhattan! "Sulle prime ho pensato che fosse uno scherzo" ha detto Rapp. "Ho voluto illudermi che non si trattasse di un essere umano bensì di un manichino. Ma era troppo rigido, troppo pallido..."

Una rapida ispezione ha confermato il terribile sospetto: sulla sedia con rotelle c'era in effetti un uomo deceduto. I due tizi che lo spingevano erano amici suoi intenzionati ad incassare i 355 dollari del suo assegno di sostentamento.

David J. Dalaia e James O'Hare, entrambi 65enni, sono due piccoli criminali eroinomani noti alla polizia fin dagli Anni Sessanta. Il morto era Virgilio Cintron, un 66enne cha divideva l'appartamento con O'Hare. Apparentemente Cintron è spirato per cause naturali. Anche lui era un piccolo delinquente; negli ultimi tempi era stato ricoverato in ospedale perché affetto dal morbo di Parkinson.

A un'ora di grande traffico, O'Hare si è presentato insieme a Dalaia a uno sportello bancario nella zona di Manhattan nota come "Hell's Kitchen" dicendo di voler scambiare uno sheck. Lo sheck era però intestato a Cintron, e l'impiegato si è rifiutato di accettarlo da persone intermedie.
"D'accordo" ha detto O'Hare, "prendiamo il nostro amico e torniamo."

Evidentemente Virgilio Cintron è morto svestito, poiché il suo cadavere, già rigido, era malamente abbigliato. I calzoni erano sbottonati e non gli arrivavano alla cintola (provate a infilare un paio di pantaloni a un morto!), perciò i due compari gli avevano coperto le gambe con un cappotto prima di trasportarlo fuori di casa.
I numerosi passanti di Manhattan hanno seguito la scena sgomenti: una persona con la testa rivolta all'indietro, gli occhi chiusi, la bocca semispalancata e alquanto ceruleo in volto, su una sedia d'ufficio color rosso spinta da due tizi assolutamente noncuranti delle occhiate e dei commenti... Solo l'intervento di Travis Rapp ha impedito loro di entrare nella banca con il defunto. Peccato, perché sarebbe interessante apprendere come avrebbe reagito l'impiegato.