"Una melodia in minore"
Tre poesie
di
Anna Murabito
Musica di Edvard Grieg: “Air” dalla Holberg Suite
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"Una melodia in minore"
Tre poesie
di
Anna Murabito
Musica di Edvard Grieg: “Air” dalla Holberg Suite
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Un commento a ‘Il Velo Rimosso’,
Viene da Sud,
il fiato torbido del mare.
Un bendaggio malsano
avvolge di sudore le membra
ma insieme corteggia
da vicino.
È questo vento oscuro
denso
che porta umori dalla Siria
a sfinire i ricordi.
(Da: “Scirocco”.)
Questo è authentic Murabito. Un resoconto in versi liberi assai ricco, omogeneo, che punta però con sicurezza sui punti cardinali dell’esistenza. L’amore, il tempo, i viaggi, la natura. E, durante la lettura, veniamo accompagnati da Mahler (“Mahler 2”, pag. 37), Grieg, da Chagall con i suoi violinisti…
In autunno, ad esempio (“Autunno 2021”):
L’immagine del primo ramo
spezzato
si ferma nell’anima
come un’incrinatura
sul vetro
come un trasalimento
di dolore.
Mentre in primavera si alza (…)
il desiderio di navigare ancora
in alto mare
obbedendo al richiamo dell’albatro.
(“Un’altra primavera”.)
Il nostro è un mondo dove “Eros dilaga”; e a Sud lo fa insieme al glicine, alla zagara, al ligustro, al gelsomino, alla magnolia; alle buganvillee.
Luce e buio
depongono le armi
l’acqua attraversa il fuoco
e il Sole insegue l’Orsa.
A noi, i “Cercatori d’oro” (poesia a pag. 19), basta un nonnulla
(…) per conoscere il mondo:
(…) cerchiamo nella melma
una fortuna grande
come un chicco di riso.
Ci basta l’ombra di un’ala
per arrivare al cielo
una foglia
che scivola sull’acqua
per conoscere il mondo.
E, di conseguenza:
una carezza
per chiamarla amore.
Amore che noi, ovviamente, siamo atti a “snidare”
(…) dai suoi nascondigli.
E aggiunge, la poetessa:
ma ho visto la sua coda
dileguarsi
con uno strascico d’oro e di sangue
Abbiamo i crepuscoli e i ricordi. I crepuscoli che ci rammentano che “Tempus fugit”. E i ricordi, che sono
come quei venti acuminati
che strappano le vele ai marinai
e risalgono i colli.
Sono spettri
sono pipistrelli
(…)
I viaggi recitano un ruolo preminente anche a posteriori (“Tramonta il giorno a Istanbul”: poesia bellissima) e ci aiutano, nella rimembranza, mentre vige la restrizione globale, durante le fasi di un immobilismo non voluto da noi. La nostra solitudine è innegabile, ma è una solitudine ricca di parole, suoni, impressioni, che ci fanno compagnia e ci sostengono durante l’inverno; l’inverno con le sue notti maligne (“Novembre”), che si allarga in visioni di un settentrione dal paesaggio muschioso e svuotato. Unicamente le felci si stagliano nella nebbia. Ancora Grieg come “soundtrack”, e non solo.
Sonorità dell’anima
che tremano
tra il pianto e l’estasi.
(“Il violoncello”.)
È in “Sopravviversi”, ultima poesia della raccolta, che abbiamo un sunto dello stato delle cose:
Guardo la jacaranda
resistere all’inverno
covare un’ansia viola
una promessa
di bellezza inutile.
L’alba ha una veste scontenta
trema di freddo.
Le traiettorie della vita
non collimano (…)
La soluzione, ad ogni modo, è una soluzione “a due”, per quanto appaia assurdamente utopica. Sì: la chiave per la sopravvivenza, senza alcun dubbio, è posta nella seguente, convincente cartolina degli amanti – io e l’Altro, io e l’Altra:
Confusi dal silenzio
supini
ripassavamo l’infinito
stretto nelle nostre mani.
***
Da aggiungere resta solo questo: mentre tutti cercano di aumentare qualcosa, di trovare un posto, Anna Murabito, che un posto – nel mondo e nella letteratura – ce l’aveva già, ha dovuto o voluto imparare, in età adulta, a usufruire dei “social” e divenire anche “videomaker”: con l’unico scopo di moltiplicare il piacere (nonché la conoscenza, lo sottolineiamo) che infondono le sue parole.
Togliamoci il cappello.
Il suo è un genere di poesia che ci insegna qualcosa senza volerci precettare. E che ci suggerisce: la vita non è una carezza, ma val la pena viverla.
Leggi Il Velo Rimosso Vol. I
Leggi Il Velo Rimosso Vol. II
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"Voglio l'irragionevolezzagentiledopo l'acciaio della ragione.Voglio i sentieri di nebbiale inconsistenze di lucele conchiglie di vetroinnocentidove si sente l'estatedel mare.Il muschio trasparente di rugiadae granelli di fuocominuti come sabbiaa sciogliere il misterodella notte."
"Ho sognato un boscodi tardo autunnodenso di frutti rossie di vigneti esaustiignoranti del sole. (...)""Mi riempivo la boccadi mirtilli e di moree il succo bagnava le labbrache asciugavo incurantecol dorso della mano.Rapita contemplavogli ultimi grappolidensi d'oro vecchio (...)"
"Oggi è stato il vento dell'autunnocon la sua canzonedi nebbia e di rame.Ha aperto il melogranosulle alghe putride.Ha mescolato il passato.Ha disegnato la notte."