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sabato, settembre 10, 2022

Il ritorno alla grande del Banco con l''Orlando (Furioso)' dell'Ariosto

 Il 23 settembre esce, ufficialmente,  il concept con cui il Banco festeggia il 50° anno di attività! Ancora un'operazione impegnata e impegnativa, un'opera intensa e di vasto respiro, a coronare una storia che ha portato il gruppo a essere considerato, anche all'estero, tra le punte di diamante del rock progressivo (di tutti i tempi e di tutti i luoghi geografici!).

"La Pianura Rossa" è uno dei brani tratti da Orlando: Le Forme dell'Amore (Inside Out Music). L'altro single - derivato dallo stesso concept e presentato in precedenza - è "Cadere o volare".




Ineguagliabile, questa band! Che (si può già adesso affermare tranquillamente) raggiunge, con Orlando...,  un nuovo apice della sua lunga e onorata carriera. 







Tracklist:

      1. Proemio (cover version) 
      2. La Pianura Rossa 
      3. Serve Orlando Adesso 
      4. Non Mi Spaventa Più L’amore 
      5. Non Serve Tremare 
      6. Le Anime Deserte Del Mondo 
      7. L’isola Felice 
      8. La Maldicenza 
      9. Cadere O Volare 
      10. Il Paladino (
      11. L’Amore Accade 
      12. Non Credere Alla Luna 
      13. Moon Suite 
      14. Come È Successo Che Sei Qui 
      15. Cosa Vuol Dire Per Sempre 

La lunghezza dei brani va dai 3 minuti ca. ai 6-7 minuti, tranne "Moon Suite", che supera gli 11.



Vittorio Nocenzi ha lavorato al progetto per anni, insieme al figlio Michelangelo e al paroliere Paolo Logli. Narrare il poema dell'Ariosto in un italiano moderno e non in quello del XVI secolo e renderlo "commestibile" in un mix di forma e spirito, di musica immaginifica e narrazione di senso compiuto, dev'essere stata un'operazione intellettuale non da poco.


Formazione attuale:

Vittorio Nocenzi
Voce, pianoforte e tastiere


Filippo Marchegianni
Chitarra e voce


Nicola Di Già
Chitarra

Marco Capozi
Basso

Fabio Moresco
Batteria


Tony D'Alessio
Voce


 ... senza mai dimenticare Francesco Di Giacomo




La scelta di cantare solo in italiano (come sul precedente Transiberiana) conferma la volontà del Banco di rimanere fedele alla propria linea. Incluse nel booklet ci saranno comunque le traduzioni in inglese, insieme a delle note esplicative per il pubblico fuor d'Italia.


L’album sarà disponibile come Limited CD DigipakGatefold 180g 2LP+CD e in digitale.

Preorder qui: https://bancodelmutuosoccorso.lnk.to/Orlando-LeFormeDellAmore










giovedì, luglio 30, 2020

Chiummento - 'Il Viaggio'. Album del mitico artista punk-sperimental, qui con qualche ballata prog più "accessibile"

Novità da uno dei cantautori italiani più sperimentali e "fuori di testa"!
musica #sperimentale #rock #progrock #punk #metal #hardrock




 È uscito Il Viaggio, di Francesco Chiummento. 


A breve, recensione su Prog Bar Italia


 #musica #Bandcamp produzioni indipendenti


Sto ascoltando e sono emozionato nonché contentissimo per questo mio amico. Finora mi trovo al quinto pezzo dell'album digitale, anzi al sesto ormai; sto usufruendo di questa musica direttamente da Bandcamp - dove 'Il Viaggio' si può ascoltare e acquisire direttamente dall'artista. Francesco Chiummento stavolta ha fatto non centro ma centrissimo. Il cantautore ed ex frontman dei Forza Maggiore si è servito di fior fiore di musicisti (provenienti dal mondo jazz, jazzrock, musica sperimentale ed elettronica...), tutti o quasi tutti residenti e attivi nel Torinese. Alcuni li avrete di certo già sentiti nominare...


Un piccolo sguardo all'equipe che ha lavorato con Chiummento:

francesco chiummento - voce e flauto
paolo ricca - computer programming. fonico, keyboards
riccardo moffa - guitars electric e acustic tracce 1,4,6,7,8,9,11,13
alex catania - guitars e keyboards tracce 3,5
stefano priola - guitar traccia 5
marco roagna - guitar traccia 12
valter valerio-  tromba traccia 2
 
"the supreme" e' un brano realizzato con ottone pesante
 "i fiori del mare" scritta con giorgio bonino
 
cover: cosimo malorgio
grafica: gaia chiummento
tracce realizzate tra il gennaio 2019 e il maggio 2o20 negli studi liquid air di torino

 
 




Sullo stesso artista: recensione di Segnali di Pace

domenica, giugno 21, 2020

Gentle Giant - 'The Power and The Glory'





Gentle Giant: rock band britannica attiva tra il 1970 e il 1980, formata dai talentuosi fratelli Shulman e da un paio di amici. Di questo gruppo, ciò che salta subito all'orecchio è la loro sofisticata ricerca compositiva, molto sperimentale anche per i canoni più audaci dell'universo progressive. 
Con l'eccezione dei batteristi Malcolm Mortimore e Martin Smith, tutti i membri dei Gentle Giant erano multistrumentalisti:


Derek Shulman (nella band dal 1970 al 1980) - voce solista, sax, flauto dolce, tastiere, basso, percussioni, ukulele elettrico
Ray Shulman  (1970-1980) - basso, tromba, violino, canto, viola, percussioni, flauto, chitarra
Kerry Minnear (1970-1980) - tastiere, voce solista (solo in studio, non dal vivo), violoncello, vibrafono, xilofono, flauto, chitarra, basso, batteria
Gary Green (1970-1980) - chitarra, mandolino, canto, flauto, basso, batteria, xilofono
John "Pugwash" Weathers (1972-1980) - batteria, percussioni, vibrafono, xilofono, canto, chitarra 
Phil Shulman (1970-1972) - voce solista, sax, tromba, clarinetto, flauto, percussioni
Martin Smith (1970-1971) - batteria, percussioni
Malcolm Mortimore (1971-1972) - batteria, percussioni



The Power & The Glory è un "concept album" uscito nel 1974 che racconta la storia di un uomo che entra in politica deciso a conquistare un certo potere allo scopo di fare del bene e di non lasciarsi corrompere come i suoi predecessori, e che invece finisce per abusare della sua posizione e diviene duque proprio come quelli prima di lui, impersonando ciò contro cui prima aveva lottato.




Discografia Gentle Giant (solo album in studio)

Album in studio



The Power & The Glory è stato scelto come album odierno dal Prog Bar, gruppo di Facebook (in inglese) dedicato al progressive rock.


Ovviamente esiste anche un Prog Bar Italia, sempre su Facebook...

Il 'Prog Bar': un viaggio memorabile alla corte minacciosa del Re Cremisi 
(King Crimson), tra oceani topografici (Yes),in mezzo a giganti gentili 
(Gentle Giant) e navi fantasma, teiere volanti e armadilli cingolati 
(Genesis, Van der Graaf Generator, Magma, ecc.). 


domenica, febbraio 09, 2020

Progrock a volontà

Ci sono diverse trasmissioni dedicate alla buona musica rock, rock progressivo in primis, che vengono poi replicate (e tenute in archivio per sempre o per qualche tempo) per la delizia di chi ha perso la live e vuole godersele a posteriori, magari spilluzzicandosele.

  




È il caso di Prog & Dintorni, diretta ogni venerdì sera, su RadioVertigo, da Gianmaria Zanier.
Il link per ascoltare il podcast è: radiovertigo1.com/progedintorni.html




Altra trasmissione-clou dedicata al prog è Prog Polis, di Max M., il cui podcast (comprese tutte le puntate passate) è presente qui: https://www.mixcloud.com/maxmurd/rock-polis-822-060220-prologo-di-paradisiaci-franti/

 Il programma viene trasmesso live su Radio Godot (www.radiogodot.it)





Una webradio perennemente dedicata al progressive rock è Progrock.com, che trasmette - appunto - 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana. www.progrock.com





Forse ancora più impegnata e completa la vetusta Morow: www.morow.com

  Qui ad esempio sul canale Youtube di Morow c'è un'intervista del 2017 a Mike Portnoy dei Sons Of Apollo (interessante da risentire in concomitanza con l'uscita del loro nuovo album MMXX).


***


Infine, una menzione particolare a "Mach 3 - il progressive rock che non ti aspetti" che va in onda ogni domenica dalle 20 alle 22 su Radio City Trieste (www.radiocitytrieste.it).

Mach 3 si distingue dagli altri programmi perché manda in onda, in gran parte, perle completamente o quasi completamente sconosciute (ed anche "esotiche"!) del rock progressivo di tutti i decenni. Per approfondire, visita la pagina Facebook della trasmissione.






 Prog & Dintorni (su Facebook)


martedì, settembre 09, 2008

Werner Herzog

 Vidi Werner Herzog aggirarsi per Monaco di Baviera agli inizi degli Anni Novanta. Era a bordo di un pulmino Volkswagen e tagliava le strade di Schwabing ("il quartiere degli artisti") come se fosse alla ricerca di qualcosa. Probabilmente era stordito per la morte di Klaus Kinski. Ancora più probabilmente cercava finanziatori per poter produrre Kinski, il mio nemico più caro, docuritratto sull'interprete di cinque suoi film (da Aguirre, furore di Dio del 1972 a Cobra Verde del 1988).

Herzog aveva conosciuto l'attore polacco-tedesco (vero nome: Nikolaus - "Klaus" - Günther Nakszynski) quando, tredicenne, aveva coabitato con lui a Monaco di Baviera, nell'appartamento dei propri genitori, i quali erano troppo poveri per permettersi di abitare da soli. Kinski, allora un giovanotto di ventisei anni, era già un personaggio folle e problematico, e si può capire che Werner Herzog, di per sé una personalità eccentrica, fosse rimasto affascinato dal leggendario e geniale attore, tanto da ricordarsi di lui quando si trattò di girare pellicole su eroi schizofrenici e psicopatici: in Perù e lungo il Rio delle Amazzoni (Aguirre, furore di Dio, e Fitzcarraldo), Africa (Cobra Verde), nonché Mitteleuropa (Nosferatu e Woyzeck). 


Alla "Herzog Connection" appartenne anche il musicista e compositore Florian Fricke, il quale alla fine degli Anni Sessanta partecipò come assistente tecnico e figurante pianista nel film Segni di Vita (Lebenszeichen), primo lavoro ufficiale di Herzog. Poco tempo dopo Fricke fondò i Popol Vuh, band votata a un progressive rock dai toni etnico-meditativi, e la particolarità di quella musica convinse il regista a sceglierla come colonna sonora di molte sue opere (tutte quelle con Kinski e in più Herz aus Glas, del 1976, oltre che per diversi documentari).



Il vero nome del regista è Werner H. Stipetic (le sue origini sono croate; i genitori, Elisabeth e Dietrich, erano biologi). In Germania studiò Storia, Storia del Teatro e Letteratura, ma senza mai terminare gli studi. Si iscrisse alla Duquesne University di Pittsburgh, ma smise di frequentarla dopo pochi giorni. Nel 1961 si mise a lavorare in una fabbrica metallurgica per finanziare i propri film. Già nel 1963 fondava la sua casa di produzione. Nel 1966 venne assunto dalla N.A.S.A., ma diede quasi subito le dimissioni.


Herzog, che da anni vive a Los Angeles, è stato sposato più volte (l'utima sua moglie, Lena, è nata in Russia) e alla sua "connection", ovvero al suo gruppo di collaboratori fidati, appartengono anche i suoi familiari (in primo luogo il fratello Lucki Stipetic, produttore, e il figlio Rudolph, produttore e regista).


Diversi episodi della sua biografia sono diventati leggendari. Nel 1974 percorse a piedi i 500 km. che separano Monaco di Baviera da Parigi per visitare l'attrice Lotte Eisner, che stava morendo di una grave malattia (la Eisner riuscirà a sopravvivere per altri 8 anni; ma non si sa se il merito sia da ascrivere a Herzog). Un'altra volta apparve a Joaquin Phoenix, che aveva appena avuto un incidente d'auto nell'impervia regione dei canyon; Herzog bussò sul finestrino e disse alla nuova star del cinema americano di non muoversi, di stare rilassato, chiamò al telefono un'ambulanza e sparì misteriosamente, così come era spuntato; ancora oggi Joachin Phoenix ride quando racconta di quell'episodio. A uno studente di cinematografia, Errol Morris, Herzog disse che si sarebbe mangiato una scarpa se il giovane sarebbe riuscito a fare un film; Morris accettò la scommessa e subito dopo diresse un documentario su un cimitero di animali, Gates to Heaven (1978), che gli diede una certa nomea e gli permise di dirigere in seguito anche The Thin Blue Line (1988) e Fast, Cheap & Out of Control (1997); Herzog non volle mancare alla promessa e si mangiò in pubblico una scarpa (il tutto è documentato in Werner Herzog Eats His Shoe, diretto nel 1980 da Les Blank). L'ultimo strano episodio che lo riguarda è di più recente data (2005): durante un'intervista all'aperto con il giornalista della BBC Mark Kermode a proposito di Grizzly Man, che era appena uscito nelle sale, un anonimo cecchino (fenomeno purtroppo frequente negli U.S.A., e in specie a Los Angeles) sparò addosso al regista. Herzog volle a tutti i costi continuare l'intervista, sebbene sanguinasse dal basso ventre... 


Ripercorrendo la sua filmografia, abbiamo la conferma che la sua specialità sono i documentari, oltre ai film che mischiano realtà e finzione; e in quasi tutte le pellicole di Herzog (la cui ambientazione abbraccia tutt'e cinque i continenti) sono inserite lunghe, a volte lunghissime sequenze paesaggistiche. Herzog ha messo tra l'altro in scena diverse opere liriche (a Bayreuth, alla Scala di Milano, all'Arena di Verona, e inoltre a Tokyo, Houston, Bologna, Parigi, Bonn...). Innumerevoli i premi da lui ricevuti, in Europa come in America, anche se Hollywood lo ha spesso accusato di avere un modo di lavorare "semplicemente amatoriale". La famosa rivista Entertainment Weekly lo ha votato come il 35simo miglior regista di tutti i tempi.



 


WERNER HERZOG - I lungometraggi


Segni di vita (Lebenszeichen) (1968)

Fata Morgana (1970)

Anche i nani hanno cominciato da piccoli (Auch Zwerge haben klein angefangen) (1970)

Paese del silenzio e dell'oscurità (Land des Schweigens und der Dunkelheit) (1971) documentario

Aguirre, furore di Dio (Aguirre, der Zorn Gottes) (1972)

L'enigma di Kaspar Hauser (Jeder für sich und Gott gegen alle) (1974)

Cuore di vetro (Herz aus Glas) (1976)

La ballata di Stroszek (Stroszek) (1977)

Nosferatu, il principe della notte (Nosferatu: Phantom der Nacht) (1978)

Woyzeck (1979)

Fitzcarraldo (1982)

Dove sognano le formiche verdi (Wo die grünen Ameisen träumen) (1984)

Cobra Verde (1987)

Echi da un regno oscuro (Echos aus einem düstern Reich) (1990) documentario

Grido di pietra (Cerro Torre: Schrei aus Stein) (1991) 

Apocalisse nel deserto (Lektionen in Finsternis) (1992) 

Rintocchi dal profondo (Glocken aus der Tiefe) (1993) documentario

Il piccolo Dieter vuole volare (Little Dieter Needs to Fly) (1997) documentario

Kinski, il mio nemico più caro (Mein liebster Feind - Klaus Kinski) (1999) documentario

Invincibile (Invincible) (2001)

Kalachakra, la ruota del tempo (Wheel of Time) (2003) documentario

Il diamante bianco (The White Diamond) (2004) documentario

Grizzly Man (2005) documentario

L'ignoto spazio profondo (The Wild Blue Yonder) (2005)

Rescue Dawn (2006)

Encounters at the End of the World (2007) documentario

Bad Lieutenant: Port of Call New Orleans (2009), in produzione