* Genova, 4 novembre 1949 – Roma, 24 luglio 2022
De Scalzi era stato colpito da fibrosi polmonare un mese dopo essere guarito dal Covid e, negli ultimi giorni, le sue condizioni di salute si erano aggravate.
New Trolls - mix di brani
* Genova, 4 novembre 1949 – Roma, 24 luglio 2022
De Scalzi era stato colpito da fibrosi polmonare un mese dopo essere guarito dal Covid e, negli ultimi giorni, le sue condizioni di salute si erano aggravate.
Probabilmente il miglior album progressive del 2021:
Forsaken Innocence degli inglesi Drifting Sun
#rock #artrock #prog #progrock #progressive #progressiverock #music #musica
...
Forsaken Innocence
by Drifting Sun
1. "King of the Country" (11:37)2. "Insidious" (8:10)3. "Dementium" (9:12)4. "New Dawn" (6:48)5. "Forsaken Innocence Part I" (10:51)6. "Forsaken Innocence Part II" (14:52)7. "Time to Go" (2:28)8. "Hand on Heart" (Bonus Track) (4:48)
"More adventurous and daring than anything Arena, IQ or Pendragon."
Released October 27, 2021
La formazione dei Drifting Sun:Jargon - Vocals; Keyboards on track 6Mathieu Spaeter - GuitarsPat Sanders - KeyboardsJohn Jowitt - BassJimmy Pallagrosi - DrumsEric Bouillette - Violin on tracks 1 & 5; Guitars on track 7Ben Bell - Hammond solo on track 3Gareth Cole - Guitars on track 4
Mixed and mastered by Leonidas Petropoulos
Artwork by Dimitris Tzortzis
Breve storia di questo gruppo
La band - inizialmente chiamata "Drama" - venne formata a Chesham, UK, nel 1994 ca. da due francesi emigrati in Inghilterra: Pat Sanders (tastiere) e Manu Sibona (basso; poi sostituito allo strumento da John Jowitt). Dopo uno iato di ben 14 anni (dal 1999 al 2013), il gruppo è stato rifondato nel 2014.
Una delle caratteristiche è che, agli esordi, il cantante era un americano: Rafe Pomeroy prima, Chris Martini subito dopo di lui. Per l'ultimo, grandioso album, Sanders ha optato per un vocalist di origine greca: Jargon (nome d'arte di John Kosmidis), attivo soprattutto nel proprio progetto Verbal Delirium.
Trent'anni di attività e sette album in studio per i Drifting Sun, ensemble prog semplicemente superbo!
I Moody Blues non sono mai stati inseriti nella Rock and Roll Hall Of Fame. Strano. Forse perché erano popolari (e.. pop)? Tuttavia, i loro album (almeno quelli più "impegnati", come In Search Of The Lost Chord - un disco del 1968: 53 anni fa!) fanno parte della colonna sonora di una generazione... e forse di più di una generazione.
Un piccolo sguardo all'equipe che ha lavorato con Chiummento:francesco chiummento - voce e flautopaolo ricca - computer programming. fonico, keyboardsriccardo moffa - guitars electric e acustic tracce 1,4,6,7,8,9,11,13alex catania - guitars e keyboards tracce 3,5stefano priola - guitar traccia 5marco roagna - guitar traccia 12valter valerio- tromba traccia 2
"the supreme" e' un brano realizzato con ottone pesante"i fiori del mare" scritta con giorgio bonino
cover: cosimo malorgiografica: gaia chiummentotracce realizzate tra il gennaio 2019 e il maggio 2o20 negli studi liquid air di torino
Giustificata la rabbia di Simona Ventura: "Questo programma ha preso una piega che non mi piace. Invece di votare i cantanti, si votano i giudici". E, dopo un "Porco Giuda!" nei confronti di Morgan, decide clamorosamente di eliminare Ambra Marie.
Dopo Elisa e Serena, esce dunque un'altra ragazza con un altissimo potenziale discografico. Ovviamente Daniele Magro è una forza a sé stante (rimane il mio favorito), ma se avessi dovuto fare io la scelta estrema avrei escluso lui. Ambra Marie avrebbe infatti le chances migliori per sfondare sul mercato: possiede non solo la voce e una immagine strabilianti, ma anche quella carica trasgressiva in cui possono identificarsi tante girrrrlz.
La rosa si restringe sempre di più e sarà ancora più difficile per i giudici e per il pubblico esprimersi a favore dell'uno o dell'altro candidato. Grandi perplessità suscitano i Farias (pur se bravi) e lo stravagante Andrea, ma intanto loro sono ancora in gioco mentre altri certamente più quotati di loro hanno dovuto già fare le valigie. Fragile appare anche la posizione di Noemi.
Di contro, la new entry Juri, il sunnominato Daniele, Enrico Nordio (che ha magnificamente interpretato "Impressioni di Settembre"), Matteo Becucci e ovviamente i Bastard Sons Of Dioniso sono lanciatissimi verso la finale.
Il tastierista e co-fondatore dei Pink Floyd Richard Wright è morto oggi di cancro. Aveva 65 anni.
Wright era nato a Londra il 28 luglio 1943. Negli Anni Sessanta, assieme a due altri studenti, il chitarrista Roger Waters e il batterista Nick Mason, fondò il gruppo Sigma 6, che venne poi chiamato Pink Floyd e sarebbe ben presto diventato uno dei più importanti del rock psichedelico (soprattutto ai tempi di Syd Barrett) e quindi del progressive.
Wright fu co-autore di cinque brani dell'LP Dark Side of the Moon, che, uscito nel 1973, è stato per 14 anni tra i 200 album della classifica di Billboard, diventando uno dei dischi più venduti di tutti i tempi.
Il tastierista lasciò la band dopo dissensi con Waters durante le registrazioni di The Wall, riunendosi nuovamente ai compagni nel 1987.
Gilmour, Waters, Mason & Wright
Visita Atom Heart Mother, l'homepage sui Pink Floyd
Vidi Werner Herzog aggirarsi per Monaco di Baviera agli inizi degli Anni Novanta. Era a bordo di un pulmino Volkswagen e tagliava le strade di Schwabing ("il quartiere degli artisti") come se fosse alla ricerca di qualcosa. Probabilmente era stordito per la morte di Klaus Kinski. Ancora più probabilmente cercava finanziatori per poter produrre Kinski, il mio nemico più caro, docuritratto sull'interprete di cinque suoi film (da Aguirre, furore di Dio del 1972 a Cobra Verde del 1988).
Herzog aveva conosciuto l'attore polacco-tedesco (vero nome: Nikolaus - "Klaus" - Günther Nakszynski) quando, tredicenne, aveva coabitato con lui a Monaco di Baviera, nell'appartamento dei propri genitori, i quali erano troppo poveri per permettersi di abitare da soli. Kinski, allora un giovanotto di ventisei anni, era già un personaggio folle e problematico, e si può capire che Werner Herzog, di per sé una personalità eccentrica, fosse rimasto affascinato dal leggendario e geniale attore, tanto da ricordarsi di lui quando si trattò di girare pellicole su eroi schizofrenici e psicopatici: in Perù e lungo il Rio delle Amazzoni (Aguirre, furore di Dio, e Fitzcarraldo), Africa (Cobra Verde), nonché Mitteleuropa (Nosferatu e Woyzeck).
Alla "Herzog Connection" appartenne anche il musicista e compositore Florian Fricke, il quale alla fine degli Anni Sessanta partecipò come assistente tecnico e figurante pianista nel film Segni di Vita (Lebenszeichen), primo lavoro ufficiale di Herzog. Poco tempo dopo Fricke fondò i Popol Vuh, band votata a un progressive rock dai toni etnico-meditativi, e la particolarità di quella musica convinse il regista a sceglierla come colonna sonora di molte sue opere (tutte quelle con Kinski e in più Herz aus Glas, del 1976, oltre che per diversi documentari).
Il vero nome del regista è Werner H. Stipetic (le sue origini sono croate; i genitori, Elisabeth e Dietrich, erano biologi). In Germania studiò Storia, Storia del Teatro e Letteratura, ma senza mai terminare gli studi. Si iscrisse alla Duquesne University di Pittsburgh, ma smise di frequentarla dopo pochi giorni. Nel 1961 si mise a lavorare in una fabbrica metallurgica per finanziare i propri film. Già nel 1963 fondava la sua casa di produzione. Nel 1966 venne assunto dalla N.A.S.A., ma diede quasi subito le dimissioni.
Herzog, che da anni vive a Los Angeles, è stato sposato più volte (l'utima sua moglie, Lena, è nata in Russia) e alla sua "connection", ovvero al suo gruppo di collaboratori fidati, appartengono anche i suoi familiari (in primo luogo il fratello Lucki Stipetic, produttore, e il figlio Rudolph, produttore e regista).
Diversi episodi della sua biografia sono diventati leggendari. Nel 1974 percorse a piedi i 500 km. che separano Monaco di Baviera da Parigi per visitare l'attrice Lotte Eisner, che stava morendo di una grave malattia (la Eisner riuscirà a sopravvivere per altri 8 anni; ma non si sa se il merito sia da ascrivere a Herzog). Un'altra volta apparve a Joaquin Phoenix, che aveva appena avuto un incidente d'auto nell'impervia regione dei canyon; Herzog bussò sul finestrino e disse alla nuova star del cinema americano di non muoversi, di stare rilassato, chiamò al telefono un'ambulanza e sparì misteriosamente, così come era spuntato; ancora oggi Joachin Phoenix ride quando racconta di quell'episodio. A uno studente di cinematografia, Errol Morris, Herzog disse che si sarebbe mangiato una scarpa se il giovane sarebbe riuscito a fare un film; Morris accettò la scommessa e subito dopo diresse un documentario su un cimitero di animali, Gates to Heaven (1978), che gli diede una certa nomea e gli permise di dirigere in seguito anche The Thin Blue Line (1988) e Fast, Cheap & Out of Control (1997); Herzog non volle mancare alla promessa e si mangiò in pubblico una scarpa (il tutto è documentato in Werner Herzog Eats His Shoe, diretto nel 1980 da Les Blank). L'ultimo strano episodio che lo riguarda è di più recente data (2005): durante un'intervista all'aperto con il giornalista della BBC Mark Kermode a proposito di Grizzly Man, che era appena uscito nelle sale, un anonimo cecchino (fenomeno purtroppo frequente negli U.S.A., e in specie a Los Angeles) sparò addosso al regista. Herzog volle a tutti i costi continuare l'intervista, sebbene sanguinasse dal basso ventre...
Ripercorrendo la sua filmografia, abbiamo la conferma che la sua specialità sono i documentari, oltre ai film che mischiano realtà e finzione; e in quasi tutte le pellicole di Herzog (la cui ambientazione abbraccia tutt'e cinque i continenti) sono inserite lunghe, a volte lunghissime sequenze paesaggistiche. Herzog ha messo tra l'altro in scena diverse opere liriche (a Bayreuth, alla Scala di Milano, all'Arena di Verona, e inoltre a Tokyo, Houston, Bologna, Parigi, Bonn...). Innumerevoli i premi da lui ricevuti, in Europa come in America, anche se Hollywood lo ha spesso accusato di avere un modo di lavorare "semplicemente amatoriale". La famosa rivista Entertainment Weekly lo ha votato come il 35simo miglior regista di tutti i tempi.
WERNER HERZOG - I lungometraggi
Segni di vita (Lebenszeichen) (1968)
Fata Morgana (1970)
Anche i nani hanno cominciato da piccoli (Auch Zwerge haben klein angefangen) (1970)
Paese del silenzio e dell'oscurità (Land des Schweigens und der Dunkelheit) (1971) documentario
Aguirre, furore di Dio (Aguirre, der Zorn Gottes) (1972)
L'enigma di Kaspar Hauser (Jeder für sich und Gott gegen alle) (1974)
Cuore di vetro (Herz aus Glas) (1976)
La ballata di Stroszek (Stroszek) (1977)
Nosferatu, il principe della notte (Nosferatu: Phantom der Nacht) (1978)
Woyzeck (1979)
Fitzcarraldo (1982)
Dove sognano le formiche verdi (Wo die grünen Ameisen träumen) (1984)
Cobra Verde (1987)
Echi da un regno oscuro (Echos aus einem düstern Reich) (1990) documentario
Grido di pietra (Cerro Torre: Schrei aus Stein) (1991)
Apocalisse nel deserto (Lektionen in Finsternis) (1992)
Rintocchi dal profondo (Glocken aus der Tiefe) (1993) documentario
Il piccolo Dieter vuole volare (Little Dieter Needs to Fly) (1997) documentario
Kinski, il mio nemico più caro (Mein liebster Feind - Klaus Kinski) (1999) documentario
Invincibile (Invincible) (2001)
Kalachakra, la ruota del tempo (Wheel of Time) (2003) documentario
Il diamante bianco (The White Diamond) (2004) documentario
Grizzly Man (2005) documentario
L'ignoto spazio profondo (The Wild Blue Yonder) (2005)
Rescue Dawn (2006)
Encounters at the End of the World (2007) documentario
Bad Lieutenant: Port of Call New Orleans (2009), in produzione