Accidenti a chi mi parla di differenza di mentalità tra Nord e Sud! I meridionali sono in genere più folli, più futilmente espansivi o comunque meno ragionevoli dei settentrionali? Ma chi lo dice?! Proprio ieri a Berlino, durante l'inaugurazione della nuova Stazione Centrale della capitale della Bundesrepublik, un sedicenne ha accoltellato a casaccio decine e decine di persone. "E' tedesco" hanno precisato le agenzie di stampa nazionali, "però era ubriaco..."
Ah, bene. Meno male che hanno la scusa parata. Fosse stato uno straniero ad andare fuori di testa (e gli stranieri ne avrebbero ben donde, visto come vanno le cose)... apriti cielo!
E oggi si è svolta la 20sima tappa del Giro d'Italia, la Trento-Aprica. Siamo nella terra di Bossi, come comprendiamo senza ombra di dubbio dai segni, dalle scritte e dai simboli sull'asfalto e negli spalti. E' la corsa senz'altro più impegnativa in assoluto di questo Giro: il Tonale lo si affronta dopo 85 km, il Gavia (Cima Coppi, a quota 2.621 metri sul livello del mare) dopo 112 km, il leggendario Mortirolo dopo 180 km e l'Aprica in capo a 212 km.
80.000, forse 100.000 spettatori sono disseminati lungo gli ultimi chilometri dalla vetta del Mortirolo, e almeno la metà di loro ha perso completamente il senno. La strada è stata sbarrata il giorno prima: segno che questi "tifosi" sono arrivati nottetempo, o nelle prime ore della giornata. Niente è impossibile per i "Celti". Ed ecco che vediamo molti di questi individui in mutandoni versare acqua sulla schiena dei corridori che arrancano a 10 km orari, corridori che protestano - inutilmente - con voce rauca di voler essere lasciati in pace; vediamo esibizionisti in maglietta verde (che non è certo quella del Premio della Montagna) che si buttano con facce estasiate sotto le ruote delle motociclette della RAI e delle ammiraglie. Nel frattempo, videocamere/telefonini vengono schiaffati sotto il naso dei pedalatori, impressionando primi piani stremati e spaventati. Perché? Ma naturalmente per poter poi affermare: "Vedi? C'ero anch'io!"
"Tu? Ma dove sei?"
"Sono quello che ha fatto la foto!"
Un tizio robusto - anche lui in mutandoni - si precipita da una rupe erbosa e frena appena in tempo evitando di rovinare addosso a Simoni, il quale, ad inizio dell'ultima, ardua salita è andato in testa insieme a Ivan Basso.
L'inseguitore Guiterrez deve subirne di tutti i colori. Gli "appassionati del ciclismo" gli mollano pugnettini sulle reni, gli urlano frasi (magari anche un "Tua moglie ti ha fatto le corna!"), forse allo scopo di deprimerlo e fare così aumentare il vantaggio della coppia di italiani.
Due vere e proprie muraglie umane, corpi seminudi quasi tutti sgradevoli a guardarsi, fanno da cornice alle nervose inquadrature dei cameramen motorizzati.
"Tanti brividi non li avevamo avuti neanche noi che facciamo questo lavoro da anni!" dichiara con voce rotta il commentatore, il medesimo che poco prima aveva - per l'ennesima volta! - cantato gli elogi del defunto Pantani, nonostante sia risaputo che "Elefantino" avesse fatto forte uso di dopanti.
Davvero schifosa la telecronaca di Rai 3. C'è la telecamera in testa (giusto quella!) che funziona malissimo, come del resto è già spesso accaduto durante tutto questo Giro. Poi un break pubblicitario, proprio ad inizio della discesa decisiva (con Basso e Simoni ancora in fuga), e quindi il collegamento si spegne, muore, non esiste più. Credo che abbiano "solamente" staccato il satellite per l'estero, come la RAI fa ormai spessissimo a proprio piacimento, secondo le lune del momento.
E va bene. Cambiamo canale. I due commentatori tedeschi di Eurosport sono molto più obiettivi: chiamano stupidi gli avventati spettatori montanari e sottolineano che al Giro di Francia i responsabili avrebbero senz'altro messe le transenne. E' un piacere seguire il proseguo della tappa, fino ad Aprica (dove vincerà Basso), su Eurosport. Certo: le telecamere sono quelle italiane, e dunque l'immagine è a dir poco "mossa" (da far diventare epilettici, in vero!), ma i due professionisti germanofoni dicono e spiegano tutto con parole chiare e con grande cognizione di causa.
A questo punto, rinunciamo volentieri anche a quell'ignobile teatrino del "Processo alla Tappa", che va in onda sempre su Rai 3; ma siamo aiutati in ciò dal fatto che il programma è ancora - insensatamente - oscurato... Quasi a voler ammonire gli italiani all'estero: "Peggio per voi che siete emigrati!"
sabato, maggio 27, 2006
20sima tappa del Giro d'Italia
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