venerdì, luglio 21, 2006

Henry Miller

Henry Val Miller: una delle persone più gentili e più pronte ad aiutare, come hanno testimoniato i suoi amici Lawrence Durrell e Alfred Perlés. Di contro, la sua prosa è tumultuosa, barocca, contiene elementi demoniaci e "faustiani".

"Ogni parola che metto giù ora dev'essere una freccia che va dritta al bersaglio. Una freccia avvelenata. Voglio ammazzare libri, scrittori, editori, lettori. Scrivere per il pubblico, per me non significa niente. Quel che mi piacerebbe, sarebbe scrivere per i pazzi... o per gli angeli."

Quella dei critici, dei "generali della letteratura", è una "trincea" che "deve essere espugnata". "Se è con la mannaia che dobbiamo lottare, usiamola a tutta forza." (Nexus)
Miller ha letto Santa Teresa e Bergson, Elie Faure e Dostoevskij, Rabelais e (horribile dictu!) Voltaire. "La mia fame e la mia curiosità mi spingono in tutte le direzioni contemporaneamente." (Plexus)

Durante l'atto creativo, Henry deve sempre ricordare a se stesso di essere disciplinato. Ecco alcune delle sue regole autoimposte:

- Lavora a una sola cosa per volta, fino a portarla completamente a termine.
- Non inquietarti...
- Pensa unicamente al libro che 'stai' scrivendo.
- Prima di tutto e sempre, scrivi. Pittura, musica, amici, cinema, tutto questo viene dopo.



Più che erotico e pornografico, Henry Val Miller è sensuale in maniera rabelaisiana. I suoi romanzi sono rivoluzionari... non nel senso politico del termine, ovviamente (quella auspicata da Miller è una "rivoluzione dell'anima"), ma in quanto ci mostrano la via per vivere come uomini felici.


Nel suo celebre Diario, Anais Nin scrive dell'autore di Tropico del Cancro: "Mi è piaciuto subito, non appena l'ho visto scendere dalla macchina e mi è venuto incontro sulla porta dove lo stavo aspettando. La sua scrittura è ardita, virile, animale, magnifica. È un uomo la cui vita inebria, pensai. È come me."


Tra i suoi amici c'era anche l'attrice tedesca Hildegard Knef. ("Neff", pronunciavano gli americani.) Una volta, sentendosi osservato da lei, Henry le disse:
-Beh? Che guardi?
-Sei così bello! - esclamò la Knef, con voce rapita.
E lo scrittore: - Ah, chiudi la bocca! Mi rendi molto triste...


Fino al 1961, Sexus (prima edizione francese: 1949, distribuita privatamente), Tropico del Cancro e tutte le altre sue opere erano vietate negli Stati Uniti. In seguito a una celebre serie di processi, il divieto fu sospeso, anche se l'organizzazione Citizens for Decent Literature bollò i libri di Henry Miller come "osceni".


Ha raccontato Inge Feltrinelli: "Tra i più capricciosi [autori] che incontrai, mi viene subito in mente Henry Miller: pretendeva un tavolo da ping pong in ogni casa che l'ospitasse qui in Italia..."




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Dal saggio online Henry Miller [1891-1980]- La vita ha sempre l'ultima parola

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