(Apparso su La Catena di Sanlibero, n. 342)
Anna Politovskaja, giornalista siciliana. Anche stamattina, al giornale, i colleghi hanno dato un'occhiata alla scrivania vuota e si sono messi al computer a lavorare. Il potere e' mafioso, lo si sa: pero' loro lo scrivono, fanno i nomi e i cognomi, e sono soli. Di chi e' la scrivania vuota? Chi e' il collega, assassinato dagli imprenditori mafiosi, che fino all'altro giorno scriveva? In che lingua scriveva? In russo, in italiano, in castigliano? Russia, Sicilia, Colombia? E che importanza ha. Siamo in un paese dove l'informazione non e' libera, dove i politici al massimo livello fanno accordi coi mafiosi (si chiamino Cuffaro o Putin, gioviali notabili o cupi apparatniki), dove l'imprenditoria e' collusa, dove il popolo fiaccato da rassegnazione e miseria non osa alzare la testa eppure (essi sanno benissimo) un giorno, grazie a loro che resistono, la rialzera'. E in quale chiesa si sono svolti stavolta - sempre piu' soli e inutili - i funerali? Pochi compagni attorno, dichiarazioni sprezzanti ("La mafia qua non esiste", "Nessuno stava a leggere il suo giornale") delle Autorita'. E quell'applauso commosso, di quelle poche centinaia di impauriti ma consapevoli cittadini. E loro che si allontanano, a spalle chine, per ritornare alla redazione, a scrivere tutto cio' che e' successo, anche in questa giornata. Manderanno ai giornali esteri ("I servizi hanno sequestrato il suo computer", "stava facendo un'inchiesta sui massacri") note redazionali. Aggiorneranno il palinsesto di questo numero, sperando che gli edicolanti - almeno per un altro po', almeno qualcuno - acconsentano a esporre ancora il giornale. Non parleranno, fra di loro, di lei, salvo che per ragioni di lavoro. Ma a lei penseranno ogni attimo, firmando le nuove inchieste, guardando la rotativa che le stampano, seguendo con lo sguardo le macchine che si allontanano portando dovunque possibile le copie del giornale.
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Nessuno scrive piu' di te, Anna, ed e' passato appena un paio di settimane. Ci sono altre cose da scrivere, guerre, re, star system, presidenti, cantanti: altri eventi del vasto mondo ingombrano la grande stampa internazionale. Hanno scritto che eri una giornalista, una brava giornalista, e che sei morta: cosa potevi chiedergli di piu', a questi illustri e - per quasi due giorni - partecipi colleghi? E' nelle povere stanze e fra i computer rabberciati, con gli altri redattori dei tuoi stenti giornali, che ancora vive il Giornalismo. Lui non ti ha dimenticata, ne' tutti gli altri come te.
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Giornalismo. Convegno della stampa libera siciliana, il 4 e 5
novembre a Catania. Come spezzare il monopolio, come dare tecnologie
alla liberta'. Come organizzarsi - insieme. Come trasformare.
Info: riccardoorioles[AT]sanlibero[DOT]it, lucio[AT]sanlibero[DOT]it
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