sabato, agosto 09, 2008

Il sultano dell'Oman regala a Palermo 5,5 milioni

Ha visto Palermo senza mai scendere dall'Al Said, il suo panfilo a tre piani da 155 metri con biblioteca, eliporto e giardino fornito di 5.000 piante. Il Sultano dell'Oman, Qaboos Bin Said, nel capoluogo siciliano da martedì scorso, si è accontentato di guardare le bellezze architettoniche palermitane su uno schermo gigante allestito all'interno dell'imbarcazione reale dove vengono proiettati i video realizzati dai suoi fedeli servitori.

"E' questa la sua vacanza" fanno sapere le persone a lui vicine. "Tanto relax, musica classica in sottofondo e lettura di tanti libri." E, tra una pausa e l'altra, il sultano si diverte a guardare le fotografie scattate e i video girati negli ultimi giorni dai collaboratori che sono stati sguinzagliati in giro per la città: da Montepellegrino al Palazzo dei Normanni, dalla Cattedrale di Palermo a quella di Monreale.

Ma di mettere piede fuori dall'Al Said non ci pensa proprio il sultano. Non ha presenziato neppure la cerimonia di consegna di tre assegni, del valore complessivo di 5,5 milioni di euro, all'ospedale dei bambini "Di Cristina", al Conservatorio di Palermo e all'associazione Telefono Azzurro. Sorpresi, e soprattutto grati, i destinatari dei maxi-assegni, ancora increduli.

Qaboos Bin Said non si farà vedere nemmeno questa sera, quando si terrà la cena di gala a bordo del Fulk Al Salamah, la nave d'appoggio del panfilo reale. Gli invitati sono uomini che occupano le poltrone che contano; nessunissima donna al seguito. La nave è off limits alle donne.

La nave-appoggio su cui si terrà la sontuosa cena di gala, ormeggiata accanto all'Al Said e che ha un elicottero militare a bordo, è color crema. Un po' più corta del panfilo reale, misura "appena" 135 metri. Gli scalini dei sette ponti della nave sono rivestiti di finiture dorate. Ci sono tappeti ovunque, naturalmente di grande qualità. E poi ci sono dappertutto le foto del sultano. I mobili sono coperti da centrini bianchi candidi, tutti rigorosamente fatti con l'uncino a mano. E poi, tanta frutta fresca sui tavolini di ciliegio e ciotole d'argento piene di cioccolatini e noccioline.
Per la cena, si prevede cucina tipica omanita, leggermente occidentalizzata. I tavoli saranno coperti da tovaglie rifinite con filo d'oro. Infine, piatti in porcellana finissima, bicchieri di cristallo pregiato e posate in oro massiccio.

Dicono che il sultano sia molto "soddisfatto per l'accoglienza ricevuta". E c'è da crederci. Il via-vai di persone sul molo Vittorio Veneto del porto di Palermo non è mai finito. A tutte le ore ci sono intere famiglie che vanno lì per scattare qualche foto e sognare ad occhi aperti.

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