Il settimanale dei Paolini ha criticato la "politica miope e lontana da problemi gente" di questo governo. E, come fa non da ieri, ha espresso preoccupazioni per il futuro degli italiani, chiedendosi: "Riuscirà [Berlusconi, "presidente spazzino"] a fugare il sospetto che quando è al potere la destra i ricchi si impinguano e le famiglie si impoveriscono?" Inoltre critica "la sciocca e inutile trovata" delle impronte digitali ai bimbi ROM, con cui il nostro Paese sfiorerebbe il rischio di un nuovo fascismo.
Sulla pubblicazione si sono scagliati tuoni e fulmini: dal Vaticano e da vari rappresentanti governativi. "Qui" hanno spiegato da ambienti vaticani "è noto come questo settimanale lavori: in un certo senso sono fuori dalla realtà. Affrontano sì i grandi temi (famiglia, la droga, i giovani ecc), ma utilizzando vecchi schemi. Il riferimento al fascismo è uno di questi".
(Gli editoriali "incriminati" di Famiglia Cristiana li trovate qui: 1 e 2.)
In anni recenti, Famiglia Cristiana ha criticato il governo Berlusconi in particolare per l’invio di soldati in Iraq, per le cosiddette leggi ad personam e per la riforma scolastica proposta da Letizia Moratti. Poi però è toccato anche al governo Prodi, accusato per il numero esagerato dei suoi componenti, per la presentazione del disegno di legge governativo sui DICO e per l’assenza di politiche in favore della famiglia.
Per quanto possa valere il parere di un laico - perdipiù ateo! -, Famiglia Cristiana non ha mai messo in discussione i valori autentici e basilari del cattolicesimo, anche se da tempo ha scelto la politica delle mani libere, promuovendo un’informazione sui fatti di casa nostra senza legarsi a nessuno schieramento e richiamando i governi a una soluzione dei problemi che rifletta una visione solidale della realtà. Le preoccupazioni espresse dal settimanale sono quelle di almeno la metà degli stessi italiani...
Osservo, invece, continue prese di posizione concretamente politiche da parte delle maggiori istituzioni ecclesiastiche, che - chiaro! - parteggiano ponziopilatamente per il centrodestra.
Il neosegretario di Rifondazione Paolo Ferrero, che di confessione è valdese, ha espresso la sua simpatia al direttore e al settimanale, "dopo i forsennati e volgari attacchi che ha ricevuto, in queste ore, dai soliti e febbricitanti 'avanguardisti' del PdL (Gasparri, Giovanardi, La Russa, etc.) per aver osato mettere nero su bianco quella che è un'evidenza, più che un giudizio, e cioè che il ritorno del fascismo è, nell'Italia di oggi, un rischio reale". E aggiunge: "Anzi: piu' che un ritorno al fascismo, la situazione ricorda quella del disfacimento della repubblica di Weimar", richiamando alla memoria la confusione - in regime democratico - che precedette l'avvento del nazismo.
E Franco Monaco, altro esponente di Rifondazione, afferma: "Si spiega la reazione stizzita e insolente della destra a Famiglia Cristiana: essa [la destra] ha sempre preteso di annettersi la Chiesa, di strumentalizzarla politicamente".
Ma il settimanale cattolico vuole difendendersi da solo; giustamente. Dopo il direttore don Antonio Sciortino (54 anni, originario di Caltanissetta, studi di filosofia e di teologia pastorale a Roma, prete paoliono dal 1988, direttore di Famiglia Cristiana dal 1999) e l'editorialista Beppe Del Colle, a rispondere alle accuse sono i giornalisti del settimanale. E senza fare sconti a nessuno.
"Famiglia Cristiana è una testata importante della realtà cattolica, senza per questo esprimere la linea ufficiale della Santa Sede e della CEI [Conferenza Episcopale Italiana]. I suoi giornalisti sono al servizio solo della verità e della libertà di informazione, in piena autonomia, avendo come stella polare il magistero e la dottrina sociale della Chiesa". Detto questo, "il Comitato di Redazione respinge sia le calunniose affermazioni espresse da politici evidentemente vittima della calura ferragostana sia le dichiarazioni di chi pretestuosamente ha iscritto d'ufficio Famiglia Cristiana nella propria area ideologica".
E, nell'ultimo editoriale, scrive del Colle: "Non siamo mai cambiati nel modo di affrontare le realtà del mondo con spirito di cristiani. Eppure, di tanto in tanto arrivano lettere: siete cattocomunisti. Perchè? Perchè critichiamo l'attuale Governo, come abbiamo fatto con tutti i Governi, anche democristiani, quando ci sembrava giusto e cristiano farlo".
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